Oggi, 4 Giugno, la Chiesa celebra la solennità della Santissima Trinità |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Domenica 04 Giugno 2023 07:20 |

Celebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità, che può ritenersi la sintesi del cammino spirituale fin qui fatto dopo aver meditato sul mistero della Risurrezione e Ascensione al Cielo di nostro Signore Gesù Cristo e sul mistero dell'effusione dello Spirito Santo nella solennità della Pentecoste. Dalla seconda e terza persona della Santissima Trinità, oggi, la liturgia ci riporta al Padre, alla prima delle tre persone, che è creatore ed amore. La solennità di oggi, dunque, svela il volto di Dio, l'amore, e la modalità per riconoscerLo: aprirsi alla comunione d'amore della Trinità. Celebrare il mistero della Trinità, allora, non significa perdersi in speculazioni intellettuali: non arriveremo mai alla piena conoscenza del mistero trinitario; significa, invece, accogliere la libera e gratuita auto-comunicazione (libera iniziativa) di Dio nella nostra storia. Dio si è rivelato amando, e nel Suo amore, che ha vinto il male con la croce del Figlio, ci ottiene la partecipazione alla vita divina, che ci viene manifestata con il dono dello Spirito. Così, nel mistero della croce sono presenti le tre Persone: il Padre che dona al mondo il Figlio per salvare l'uomo; il Figlio che porta a compimento il disegno del Padre; lo Spirito che anima la nostra esistenza fino a trasformarla.
Dal libro dell'Esodo 34,4-6.8-9
Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.
Rit. A te la lode e la gloria nei secoli! dal salmo Dn 3, 52-56
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 13, 11-13
La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.
Dal Vangelo secondo Giovanni 3, 16-18
Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
La solennità di oggi medita il mistero del Dio di Gesù, un Dio che è comunione profonda, Trinità. Dio non è il solitario perfetto, l'incommensurabile, l'onnipotente - certo - ma solitario Motore Immobile (il sommo egoista bastante a se stesso?). Dio è festa, famiglia, comunione, danza, relazione, dono. Dio è tre persone che si amano talmente, che se la intendono così bene che noi - da fuori - ne vediamo solo uno. Abbiamo una così triste opinione di Dio! La Scrittura ci annuncia che Dio è una festa ben riuscita, una comunione perfetta. Che bello vedere realizzato in Dio ciò che noi da sempre desideriamo: tre persone che non si confondono, che non si annullano in un'indefinita energia cosmica, ma che, nella loro specificità, operano con intesa assoluta. A questa comunione siamo invitati come singoli e come comunità cristiana. È alla Trinità che dobbiamo guardare nel progetto di costruzione delle nostre comunità: la Chiesa è lo spazio pubblicitario della Trinità nel mondo d'oggi. Guardando alla Chiesa l'uomo si accorge di essere capace di comunione. Uniti nella diversità, nel rispetto l'uno dell'altro, nell'amore semplice, concreto, benevolo, facciamo diventare il nostro essere Chiesa splendore di questo inatteso Dio comunione.
Chiediamo al Padre di renderci aperti alla guida dello Spirito, perché possiamo riconoscere in Gesù il Signore della nostra vita. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
Perché la Chiesa venga riconosciuta come popolo del Signore, che ha come legge la carità e come missione l’annunciare a tutti la salvezza. Preghiamo.
Perché i cristiani sappiano trovare nella preghiera e nella contemplazione la capacità di accostarsi al mistero del Dio uno e trino. Preghiamo.
Perché gli uomini di cultura e gli scienziati non cessino di cercare la verità e trovino in Dio la chiave delle risposte ai problemi del mondo. Preghiamo.
Perché i popoli ricchi ascoltino il grido dei diseredati, dei poveri e degli oppressi, e convertano il loro cuore alla condivisione e alla solidarietà. Preghiamo.
Perché nella nostra comunità scorra la linfa dell’unità e di quell’amore che rende bella e gioiosa la vita cristiana. Preghiamo.
O Santissima Trinità, Padre che ci hai creati, Figlio che ci hai redenti, Spirito che ci doni luce e forza, rendici consapevoli della tua presenza misteriosa e forte che opera in ogni cristiano, rendendoci testimoni del tuo amore nel mondo. Per Cristo nostro Signore.
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
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Prima Lettura
Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo (2, 1-16)
Il grande mistero della volontà d Dio
Seconda Lettura
Dalle «Lettere» di sant'Atanasio, vescovo (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)
Luce, splendore e grazia della Trinità
Ufficio della solennità della Santissima Trinità. Te Deum.
Impegno di vita
Oggi, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, mi segnerò con il segno della croce, per fare memoria dell'amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché ci ricordiamo sempre del nostro Battesimo in cui siamo stati segnati nel nome della Santissima Trinità.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Questa festa della Santissima Trinità è un canto all'amore condiviso. Il nostro Dio non è un Dio solitario, è Padre, fonte feconda; è Figlio, Parola fatta carne, amore vicino e fraterno; è Spirito, amore fatto abbraccio. Maria Grazia Pegoraro

Domenica 4 Giugno 2023
- Alle ore 12 il Santo Padre Francesco recita l'Angelus in Piazza San Pietro.

Domenica 4 Giugno 2023
- Alle ore 11 il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia nella Chiesa Maria Santissima delle Grazie in Fiumara di Piraino e amministra il sacramento della Cresima ad un gruppo di giovani.
- Alle ore 19 il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia con la Dedicazione della Chiesa parrocchiale di Sfaranda di Castell'Umberto. |
Oggi, 3 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di San Carlo Lwanga e Compagni, martiri |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 03 Giugno 2023 07:50 |

Tra il 1885 e il 1887, in Uganda i cristiani subirono una violenta persecuzione. Le vittime furono un centinaio. Tra loro Carlo, domestico del re Muanga dell'antico regno indipendente del Buganda, bruciato vivo insieme a dodici compagni il 3 giugno 1886. Carlo Lwanga, capo dei paggi reali, era stato battezzato durante l'evangelizzazione attuata dai Padri Bianchi, fondati dal cardinale Lavigerie. Inizialmente la loro opera, avviata nel 1879, venne ben accolta dal re Mutesa così come dal successore Muanga, che però si fece influenzare dal cancelliere del regno e dal capotribù. Tanto che decise la soppressione fisica dei cristiani, alcuni dei quali uccise con le proprie mani. Oggi il calendario ricorda ventidue martiri dell'Uganda, beatificati il 6 giugno 1920 da Benedetto XV e canonizzati da Paolo VI l'8 ottobre 1964. A loro è stato inoltre dedicato un grande santuario a Namugongo consacrato da Paolo VI nel 1969.
Dal ibro del Siracide 51, 17-27
Onorerò chi mi ha concesso la sapienza.
Rit. I precetti del Signore fanno gioire il cuore. dal salmo 18
Dal Vangelo secondo Marco 11, 27-33
Con quale autorità fai queste cose?
Probabilmente i sacerdoti non hanno assistito alla sfuriata di Gesù nel tempio, che ricorda a tutti le azioni simili compiute nel passato da altri profeti. Avvisati da qualche devoto zelante, subito si preoccupano di intercettare Gesù chiedendogli con quale autorità compie gesti tanto clamorosi. Vogliono sapere se ha il permesso di fare il profeta! Abbiamo sempre bisogno di mettere i bollini, di incasellare i doni e i carismi... Gesù, giustamente, non risponde. Non ha bisogno di alcun permesso così come non l'aveva il grande Giovanni battista. La folla ama il battezzatore e Gesù lo sa. I sacerdoti non possono sminuire l'azione di Giovanni e nemmeno riconoscerne l'autenticità, avendo tardato a riconoscerla. Il primo scontro diretto fra Gesù e la classe sacerdotale finisce in pareggio ma, purtroppo, lo scontro è destinato a incattivirsi. Proprio coloro che dicono di servire Dio e di custodirne le norme sono diventati chiusi e reazionari, incapaci di aprirsi alla novità che Dio continuamente propone. Non commettiamo lo stesso errore, restiamo sempre aperti alle continue sorprese di Dio!
Nella missione pastorale affidata a Pietro, Gesù ha chiamato tutti a partecipare al suo servizio di amore. Preghiamo con fede, dicendo:
Signore, tu sai che io ti amo.
Per il Santo Padre Francesco successore di Pietro nel servizio universale della carità pastorale, perchè sia fedele alla sequela di Cristo anche fino al martirio. Preghiamo:
Per i sacerdoti, perchè al di là di ogni loro debolezza, amino con tutto il cuore il loro Signore e siano pastori zelanti della Chiesa. Preghiamo:
Per tutti coloro che sono disprezzati a causa della fede, della verità e della giustizia, perchè siano sostenuti dalla solidarietà dei fratelli. Preghiamo:
Per i poteri civili e le pubbliche autorità, perchè siano imparziali nell’amministrazione della giustizia e difendano i diritti dei più deboli. Preghiamo:
Per noi credenti, perchè ci ispiriamo al coraggio dei martiri nell’affrontare le prove e le lotte per il bene. Preghiamo:
O Dio, che nel sangue dei martiri hai posto il seme di nuovi cristiani, concedi che il mistico campo della Chiesa, fecondato dal sacrificio di san Carlo Lwanga e dei suoi compagni, produca una messe sempre più abbondante, a gloria del tuo nome.
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
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Prima Lettura
Dal libro di Giobbe (13, 13 - 14, 6)
Giobbe si appella al giudizio di Dio
Seconda Lettura
Dall'«Omelia per la canonizzazione dei martiri dell'Uganda» di san Paolo VI, papa (AAS 56, 1964, 905-906)
La gloria dei martiri, segno di rinascita
Sabato della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune di più martiri. (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della solennità della Santissima Trinità.
Impegno di vita
La fede è un rischio, un salto nel buio, un abbandonarsi. L'appoggiarsi all'amore fedele di Dio, nell'oscurità dell'intelligenza e nel vuoto di ogni sicurezza, ci apre ad orizzonti infiniti, divini e ci aiuta ad uscire da noi stessi per entrare nel modo di vedere di Dio, che ci porta a diventare veramente più uomini, fatti a Sua immagine e somiglianza.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè ogni autorità, costituita per il bene del popolo di Dio, sia un servizio che passa per la quotidiana donazione di sè a vantaggio dei fratelli.
MESSAGGIO DEL GIORNO
I popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell'opulenza. La chiesa trasale davanti a questo grido d'angoscia e chiama ognuno a rispondere con amore al proprio fratello. San Paolo VI
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