NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 25 Aprile, la Chiesa celebra la festa di San Marco, Evangelista PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 25 Aprile 2024 07:08

 

Ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sè nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove avrebbe scritto il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l'apostolo Paolo, che incontrò nel 44, quando Paolo e Barnaba portarono a Gerusalemme la colletta della comunità di Antiochia. Al ritorno, Barnaba portò con sè il giovane nipote Marco, che più tardi si troverà al fianco di san Paolo a Roma. Nel 66 san Paolo ci dà l'ultima informazione su Marco, scrivendo dalla prigione romana a Timoteo: «Porta con te Marco. Posso bene aver bisogno dei suoi servizi». L'evangelista probabilmente morì nel 68, di morte naturale, secondo una relazione, o secondo un'altra come martire, ad Alessandria d'Egitto. Gli Atti di Marco (IV secolo) riferiscono che il 24 aprile venne trascinato dai pagani per le vie di Alessandria legato con funi al collo. Gettato in carcere, il giorno dopo subì lo stesso atroce tormento e soccombette. Il suo corpo, dato alle fiamme, venne sottratto alla distruzione dai fedeli. Secondo una leggenda due mercanti veneziani avrebbero portato il corpo nell'828 nella città della Venezia.

>

Prima lettura

Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo        5, 5-14

Terminata la preghiera, tutti furono colmati di Spirito Santo e proclamavano la parola di Dio con franchezza. 

>

Salmo responsoriale

Rit. Canterò in eterno l'amore del Signore.           dal salmo 88  

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              16, 15-20

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. 

>

Meditiamo insieme

In comunione con la Chiesa copta e bizantina, celebriamo oggi la festa di san Marco evangelista, discepolo fedele di Pietro, di cui raccoglie la predicazione sui detti e sui fatti di Gesù. In particolare, del tempo pasquale l'evangelista riferisce l'episodio dell'Ascensione del Signore, preceduta dal mandato missionario rivolto agli Undici: "Andate,...predicate il Vangelo!", cui segue l'elenco dei segni che accompagneranno la loro missione: scacciar demoni, parlare lingue nuove, guarire i malati, essere invulnerabili ai veleni, 'addomesticare' serpenti, per la potenza del Signore crocifisso e risorto. Un elenco emblematico di situazioni irrisolvibili, che ogni epoca potrebbe stendere, anche la nostra.
Il messaggio è chiaro: la presenza efficace del Signore opera in coloro che credono e vanno nel suo nome. Dunque anche in noi che, sulla scia degli Undici, formiamo quella "nuova umanità" che cammina alla sequela di Gesù. Non a caso l'evangelista precisa: "Questi saranno i segni che accompagneranno coloro che credono". Dunque non solo la Chiesa nascente, ma ogni uomo, di ogni tempo e ad ogni latitudine, che crede in Cristo e, in forza di questa fede, si fa corresponsabile alla salvezza del mondo. Quel mondo che - non dimentichiamolo - comincia sempre alle porte di casa nostra
.

>

Preghiamo insieme


In san Marco la Chiesa saluta l'evangelista che raccolse direttamente l'insegnamento di Pietro. Preghiamo Dio Padre per le esigenze missionarie e apostoliche della Chiesa, dicendo insieme: Santifica il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa, perchè senta l'urgenza di andare ad annunziare ad ogni creatura Gesù Figlio di Dio, rivelato dal Padre. Preghiamo:

Per i missionari, perchè abbiano la stessa concretezza ed efficacia di Marco nel proclamare la buona novella. Preghiamo:

Per la Chiesa copta, fondata in Egitto da san Marco, perchè sia fermento evangelico nelle regioni islamiche. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perchè senta la grave responsabilità di evangelizzare, con la parola e con la testimonianza, il proprio ambiente. Preghiamo:

Per i gruppi missionari della nostra diocesi, perchè amino la Parola che vogliono contribuire a diffondere nel mondo. Preghiamo:

Ascolta, Padre, le preghiere che ti rivolgiamo nella festa di san Marco: esaudiscile secondo la tua volontà e facci testimoni del Cristo messia e salvatore che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo    (4, 1-16)

La distribuzione dei vari doni nell'unico corpo

Seconda Lettura

Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo
  
(Lib. 1, 10, 1-3; PG 7, 550-554)

La proclamazione della verità

Ufficio della festa con parti proprie. Te Deum.

Impegno di vita

Nell'ambiente di vita o di lavoro, con qualche gesto o parola, farò un servizio al Vangelo.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Perchè ogni battezzato raccolga e dia compimento all'invito di Cristo e si faccia annunciatore del suo messaggio di salvezza.



MESSAGGIO DEL GIORNO

Sii magnanimo, misericordioso, senza malizia, tranquillo, buono e temi sempre le parole che hai udito. Non ti innalzerai, né consegnerai la tua anima all'insolenza.
La tua anima non si unirà agli alteri, ma frequenterai i giusti e gli umili. Accoglierai come beni gli eventi che ti accadono, sapendo che senza Dio non avviene nulla. Didaché

  

 

Giovedì 25 Aprile 2024

  
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Azione Cattolica Italiana in Piazza San Pietro;

- S.E. il Signor Tamás Sulyok, Presidente della Repubblica di Ungheria, con la Consorte, e Seguito;

- Pellegrini dall’Ungheria;

- Em.mo Card. Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Repubblica Federale di Germania), Coordinatore del Consiglio per l’Economia;

- S.E. Mons. Henryk Mieczysław Jagodziński, Arcivescovo tit. di Limosano, Nunzio Apostolico in Ghana.

 

 

 

Giovedì 25 Aprile 2024


- Alle ore 11.30, nella Cappella del Seminario estivo di Castell'Umberto, il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia in occasione della Giornata diocesana dei Ministranti.

Oggi, 24 Aprile, la Chiesa ricorda San Fedele da Sigmaringen, sacerdote e martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 24 Aprile 2024 07:20

Marco Reyd - il futuro cappuccino fra Fedele - nato a Sigmaringen, in Germania, nel 1578, si era laureato in filosofia e in diritto all'università di Friburgo in Svizzera, e aveva intrapreso la carriera forense a Colmar in Alsazia. Accolse con entusiasmo l'invito del conte di Stotzingen, che gli affidava i figli e un gruppo di giovani perché li avviasse agli studi. Soggiornando per ben sei anni nelle diverse città dell'Italia, della Spagna e della Francia, impartì ai giovani e nobili allievi ammaestramenti che lo fecero ribattezzare col nome di "filosofo cristiano". Poi all'età di 34 anni, abbandonò ogni cosa e tornò a Friburgo, stavolta al convento dei cappuccini. Fu guardiano al convento di Weltkirchen. Dalla Congregazione di Propaganda Fide ebbe l'incarico di recarsi poi nella Rezia, in piena crisi protestante. Le conversioni furono numerose, ma attorno al santo predicatore si creò un'ondata di ostilità. Nel 1622, a Séwis, durante la predica, si udì qualche sparo. Fra Fedele portò ugualmente a termine la predica e poi si riavviò verso casa. All'improvviso gli si fecero attorno una ventina di soldati. Gli intimarono di rinnegare quanto aveva predicato poco prima e, al suo rifiuto, lo uccisero con le spade. 

>

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         12, 24 - 13, 5

Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.

>

Salmo responsoriale

Rit. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.           dal salmo 66
 

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              12, 44-50

Io sono venuto nel mondo come luce. 

>

Meditiamo insieme


Grida Gesù, urla. Ha capito che non sono bastati i discorsi convincenti, né i gesti eclatanti, né la sua autenticità e il suo amore adulto e passionale a convincere il suo popolo e noi. Grida, perché si accorge di quanto possiamo essere tenaci nel conservare la rassicurante e orribile immagine di un Dio severo e giudice, così drammaticamente simile alle nostre piccinerie, che portiamo nel cuore. Grida, Gesù, stanco, stanco come quando era seduto al pozzo di Sicar ad aspettare la samaritana fragile, stanco di cercare l'uomo che lo fugge, che lo ignora. Grida, Gesù, ad alta voce. Cerca di perforare la nostra sordità, di scuotere le nostre intorpidite coscienze, di farci uscire dalla gabbia mentale in cui abbiamo rinchiuso Dio e il suo volto. Grida e dice che lui solo conosce il Padre, che lui solo sa svelare il vero volto di Dio. Grida Gesù, e dice che non vuole condannare nessuno, che non vuole in alcun modo farci restare in una logica di fede legata alla paura e ai sensi di colpa. Grida, Gesù, e spiega che la sua dedizione al Regno, il suo essere tutto orientato al Padre è il modo che lui ha di rendere testimonianza a Dio. Grida, dopo avere sussurrato. Grida perché è tutto di Dio. Ascolteremo, infine?

>

Preghiamo insieme


Il Cristo si presenta a noi come rivelatore del Padre. Invochiamo Dio con fiducia, dicendo: La tua parola, Signore, è luce ai nostri passi.


Perchè coloro che sono inviati ad annunciare il vangelo siano sempre fedeli al loro «mandato», per la crescita del popolo di Dio. Preghiamo:

Perchè nella celebrazione del culto liturgico la comunità cristiana si senta impegnata a partecipare alla missione di Cristo nel mondo. Preghiamo:

Perchè ogni uomo, che vive nelle tenebre dell'incredulità, possa riscoprire la luce della fede nel Cristo-Parola vivente di Dio. Preghiamo:

Perchè i cristiani accostino, conoscano e preghino sempre di più la Sacra Scrittura, Parola perenne del Padre all'umanità. Preghiamo:

Perchè noi credenti possiamo testimoniare a tutti che la nostra fede è la forza che salva il mondo. Preghiamo:

O Dio, che continui a mandare nel mondo i tuoi messaggeri di verità per annunciare la Parola di salvezza che tu hai comunicato al tuo Figlio, fà che nessuno per colpa nostra respinga questo messaggio di vita eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo  (14, 14 - 15, 4)

È giunta l'ora di mietere

Seconda Lettura

Dal trattato «Sulla Trinità» di sant'Ilario, vescovo
  
(Lib. 8, 13-16; PL 10, 246-249)

La naturale unità dei fedeli in Dio mediante l'incarnazione del Verbo e il sacramento dell'Eucaristia


Mercoledì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua.

 

Impegno di vita

Lascerò risuonare nel mio cuore la richiesta di Gesù, che mi invita alla fede in lui. 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Signore, tu ci inviti a perseverare: sostieni il tuo popolo con l'esempio di san Fedele da Sigmaringen e dei martiri, affinchè illumini il mondo con la testimonianza di fede, di speranza e di carità.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Sorveglia il tuo cuore con la massima attenzione, in modo da non compiacerti con te stesso. Considerati invece sempre inferiore a tutti e ricorda che qualunque bene la vita ti abbia riservato, devi attribuirlo non a te che lo hai ricevuto, ma a Dio che te lo ha dato. Martino di Braga

 

 

 

 

Mercoledì 24 Aprile 2024



- Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

 


 

 

Mercoledì 24 Aprile 2024

 

- Alle ore 18 il Vescovo Guglielmo presiede la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di San Pietro a Torrenova e amministra la Cresima ad un gruppo di giovani. 

Oggi, 23 Aprile, la Chiesa ricorda San Giorgio, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 23 Aprile 2024 07:09

 
Giorgio, originario della Cappadocia, era tribuno militare in Palestina. Convertitosi al cristianesimo, donò ai poveri tutti i suoi averi. Ricevette la profezia di tormenti che sarebbero durati sette anni. Durante la persecuzione dioclezianea fu infatti arrestato e torturato più volte, superando prove inennarabili. Subì quindi il martirio decapitato. Sul luogo della sua tomba a Lydda (Palestina) sorse un santuario già nel IV secolo. Il suo culto, quale patrono dei cavalieri, si sviluppò particolarmente al tempo delle crociate. In questo periodo nacque la leggenda di San Giorgio uccisore del drago, dovuta probabilmente all'errata interpretazione di un'immagine. È patrono dei boy-scouts. Papa Zaccaria (741-752) trasportò a San Giorgio in Velabro, con una solenne processione, la reliquia del capo da lui scoperta in Laterano. L’insigne resto, in un busto d’argento donato dal cardinale Annibaldo de Ceccano (m. 1350), fu però custodito anche a S. Pietro in Vaticano. Il 16 gennaio 1408 venne trasferito nuovamente a San Giorgio in Velabro, dove ancora è visibile il cofanetto che lo contiene nella fenestella confessionis dell’altare maggiore. Nel 1600 fu divisa e una parte donata a Ferrara. I più antichi calendari delle chiese orientali e occidentali fissano la memoria di san Giorgio al 23 aprile, che in diverse diocesi, di cui era patrono, aveva il grado di festa. Tuttavia, in mancanza di notizie certe e comprovate sulla sua vita da inserire nella liturgia, la Congregazione per il Culto Divino, nel 1960, stabilì che dovesse avere il grado di memoria facoltativa. Questo fatto, comunque, non ha impedito i fedeli di tributare al santo la loro devozione.
Enrico Pepe sacerdote, nel suo volume «Martiri e Santi del Calendario Romano», conclude al 23 aprile con questa riflessione: «Forse la funzione storica di questi santi avvolti nella leggenda è di ricordare al mondo una sola idea, molto semplice ma fondamentale, il bene a lungo andare vince sempre il male e la persona saggia, nelle scelte fondamentali della vita, non si lascia mai ingannare dalle apparenze».
  

>

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli        11, 19-26


Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore. 

>

Salmo responsoriale

Rit. Genti tutte, lodate il Signore.           dal salmo 86  

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              10, 22-30

Io e il Padre siamo una cosa sola. 

>

Meditiamo insieme

«No, nessuno mi rapirà dalla Sua mano». È una preghiera, un'invocazione che consiglio a chi viene a scaricare la sua angoscia e la sua fatica nelle mie povere mani di prete. Ci sono situazioni, molte, troppe, in cui non si sa più che fare: un matrimonio sbagliato, un figlio con cui non si dialoga, un cancro incurabile, una morte improvvisa. Troppe volte ci scontriamo, nella nostra vita, con la miseria delle situazioni impossibili, insostenibili e, smarriti, rischiamo di scivolare nel profondo baratro dello scoraggiamento e della disperazione. In quei momenti, come una notte del cuore, smarriamo la fiducia in Dio. Allora, proprio in quei momenti, abbiamo bisogni di sederci, con calma, e di riprendere in mano questa pagina piena di tenerezza. Gesù è morto per affermare il volto di Dio e ci svela che il Padre è più grande. È più grande dei nostri sbagli, più grande dei nostri limiti, più grande di ogni malattia, più grande della nostra solitudine, più grande, più grande. Come un Pastore, buono, straordinariamente buono, ci dice, ci garantisce, ci assicura che siamo nella sua mano e non andremo mai perduti, mai rapiti, mai lontano. Restiamo saldamente abbracciati a colui che, solo, ci protegge da ogni pericolo e, nel momento della tribolazione e della disperazione, sentiremo che niente e nessuno potrà mai separarci dalla sua mano...

>

Preghiamo insieme


In virtù del nome di cristiani, che indica seguaci di Cristo al di là di ogni barriera nazionale o culturale, possiamo rivolgere a Dio una preghiera veramente universale, dicendo:

Convertici a te, Signore.

Per tutti i credenti in Cristo, perchè si sentano missionari ed evangelizzatori superando ogni pregiudizio culturale o razziale. Preghiamo:

Per tutti i fratelli di fede che portano il nome di cristiani, perchè siano consapevoli del significato e delle esigenze di questo nome missionario. Preghiamo:

Per tutti coloro che in buona fede sono lontani da Cristo, perchè sappiano riconoscere le sue opere compiute nel nome del Padre. Preghiamo:

Per i cristiani soltanto di nome ma non di vita, perchè siano aiutati dalla fede di comunità veramente credenti, a riscoprire la loro vocazione originaria. Preghiamo:

Per noi qui radunati attorno alla mensa del Signore, perchè nell'Eucaristia facciamo esperienza viva di Cristo e siamo pronti a seguirlo nella via dell'obbedienza al Padre e dell'amore ai fratelli. Preghiamo:

O Dio, che attraverso la missione ai pagani hai fatto riscoprire ai credenti l'originalità del loro nome di cristiani, concedi che una rinnovata coscienza missionaria ci apra a nuove esperienze di vita evangelica. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (14, 1-13)

Il canto nuovo per l'Agnello vittorioso

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Pietro Crisologo, vescovo
  
(Disc. 108; PL 52, 499-500)

Sii sacrificio e sacerdote di Dio


Martedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua.

 

Impegno di vita

Anche io posso annunciare che Gesù è il Signore, con le parole, ma soprattutto con il mio atteggiamento di cura e attenzione verso il prossimo. Quest'oggi non perderò le occasioni di annuncio.
 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 Perchè san Giorgio, vincitore contro «il drago», ci sproni alla lotta quotidiana per non soccombere alle seduzioni del male e ci doni la forza per combattere in difesa dei poveri e degli ultimi.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

«Quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della sua Risurrezione, e non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona incontra incomprensioni o avversità, si comporta come Gesù nella sua Passione: risponde con l'amore e con la forza della verità».  Papa Francesco

 

  

 

Martedì 23 Aprile 2024

 

Oggi il Santo Padre Francesco (al secolo Jorge Mario) festeggia l'onomastico ed è giorno di vacanza in Vaticano. 

 

 

Martedì 23 Aprile 2024


- Il Vescovo Guglielmo conclude la Visita Pastorale a Pettineo con il seguente programma:

Ore 10.00: Visita al plesso della Scuola Media;

Ore 11.30: Visita al plesso della Scuola Primaria;

Ore 12.30: Visita alla Scuola dell'Infanzia;

Ore 16.00: Visita ad alcune attività produttive (SicilMetal, Fim);

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica conclusiva presso la Chiesa di Sant'Oliva.

Oggi, 22 Aprile, la Chiesa ricorda Sant'Alessandra, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 22 Aprile 2024 07:49

 

Secondo una "passio" armena, connessa al ciclo delle storie di s. Giorgio martire, Alessandra, ritenuta moglie leggendaria di Diocleziano, a volte di Daziano re persiano, per aver difeso e perorato con eccessivo zelo la causa dei cristiani, perseguitati per la loro fede, finì per incorrere nelle ire dell’imperatore, il quale dopo averla percossa e torturata di sua mano, la fece decapitare il 18 aprile del 303, primo anno della sua violenta e sanguinaria persecuzione. Uguale sorte subirono nei giorni seguenti, Apollo, Isacco e Codrato, probabilmente domestici o funzionari di Alessandra; sebbene fossero legati da vincoli di varia natura con la Casa imperiale, non fu risparmiato loro il tormento della fame e infine la decapitazione. Le condanne furono eseguite a Nicomedia in Bitinia, dove Diocleziano aveva stabilito la sua residenza imperiale.

 


  

>

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli        11, 1-18


Dio ha concesso anche ai pagani che si convertano perchè abbiano la vita.
 

>

Salmo responsoriale

Rit. L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.           dal salmo 41.42  

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              10, 1-10

Io sono la porta delle pecore. 

>

Meditiamo insieme

Io sono la porta delle pecore... Così inizia il discorso del Buon Pastore. I profeti lo avevano annunziato, Dio manderà il buon pastore per le sue pecore. Gesù ribalta subito questa aspettativa. Dice di essere la porta per indicare un luogo, una destinazione, una méta per il suo gregge. L'aspettativa messianica non è risolta in una attesa di un evento prodigioso che sconvolge la vita; non è l'attesa di un qualcosa dall'alto che miracolosamente risolve tutti i problemi. L'intervento promesso di Dio si inserisce nella storia ma in modo più profondo; coinvolge tutti. È un cammino, è un programma, è una responsabilità nuova per tutti. È una vera conversione personale e comunitaria che passa attraverso una porta precisa. L'intervento di Dio si apre all'agire umano, chiede collaborazione, chiede un intervento nostro. Non è un muoversi a vuoto; è un agire che è in formato dalla grazia di Dio. È un essere in sintonia con il suo amore. È un realizzare sulla terra il suo disegno che era già iscritto nel dono infinito della creazione. La Porta in Cristo indica il passaggio sicuro nella sua Parola. Con Cristo, in Cristo e per Cristo possiamo realizzare questo passaggio per la nostra vita. Dio si fa presente tra gli uomini per invitare gli uomini ad agire secondo i suoi disegni; ci accompagna con mano delicata, ma ferma e sicura, per i sentieri della vita per arrivare al porto sicuro del suo ovile. È la sicurezza che è la nostra méta e da significato alla nostra vita.

>

Preghiamo insieme


I doni di Dio sono offerti a tutti gli uomini di buona volontà che si aprono alla missione della Chiesa. Preghiamo con fede, dicendo:

Manda i tuoi apostoli, Signore.

Perchè la Chiesa diventi la casa della verità, aperta a tutti i popoli. Preghiamo:

Perchè ogni uomo incontri dei fratelli che siano cooperatori di Dio nella chiamata alla fede. Preghiamo:

Perchè l’esperienza dell’incontro con Dio, per gli uomini di oggi passi attraverso le porte della libertà interiore. Preghiamo:

Perchè i sacerdoti nel loro ministero siano guidati soltanto dall’interesse per il bene dei loro fratelli. Preghiamo:

Perchè noi che abbiamo ricevuto la fede nel battesimo da bambini, la sviluppiamo attraverso le tappe della nostra esperienza cristiana, fino alla maturità di una vita sovrabbondante di carità. Preghiamo:


O Dio misericordioso, che non consideri profano tutto quello che hai purificato, fà che accogliamo i doni del tuo Spirito attraverso tutte le vie che predisponi nella tua provvidenza, senza alcuna chiusura o impedimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (13, 1-18)

Le due bestie

Seconda Lettura

Dal libro «Su lo Spirito Santo» di san Basilio Magno, vescovo
  
(Cap. 15, 35-36; PG 32, 130-131)

Lo Spirito dà la vita


Lunedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua.

 

Impegno di vita

Oggi mi interrogherò sull'attenzione che presto all'ascolto della voce del pastore e sull'impegno che metto per non farmi attrarre da quella dell'estraneo.
 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Per i pastori della Chiesa, perchè passando per la porta che è Cristo, si conformino a lui per il servizio della comunità nella dedizione più generosa.



MESSAGGIO DEL GIORNO

Ho veramente scoperto che Lui è la Via: in Lui trovavo tutto quello che il mio cuore cercava, in Lui trovavo la pace, in Lui trovavo la gioia, in Lui trovavo un senso alla mia esistenza, in Lui trovavo quei colori capaci di riempire, di colorare di cielo la mia piccola vita. Chiara Amirante

 

 

  

 

Lunedì 22 Aprile 2024

 

 Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede;

- Em.mo Card. Pierre Christophe, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America;

- S.E. Mons. Giampiero Gloder, Arcivescovo tit. di Telde, Nunzio Apostolico in Romania e Moldova;

- Partecipanti al Capitolo Generale dei Fratelli dell’Istruzione Cristiana;

- Vescovi della Calabria, in Visita “ad Limina Apostolorum”.

 


 

 

Lunedì 22 Aprile 2024


Il Vescovo Guglielmo continua la Visita Pastorale a Pettineo con il seguente programma:

Ore 10.00: Visita alla Stazione dei Carabinieri;

Ore 11.00: Incontro con il Sindaco, con i membri dell'Amministrazione e del Consiglio, con i dipendenti comunali presso l'attuale sede del Municipio;

Ore 16.00: Visita ad acuni ammalati presso le loro abitazioni;

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica nella cappella del Cimitero;

Ore 19.00: Incontro con i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale e con il Consiglio per gli Affari Economici presso il salone parrocchiale.

Oggi, 21 Aprile, la Chiesa celebra la Quarta Domenica di Pasqua PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 21 Aprile 2024 07:29

La quarta domenica di Pasqua è per antica tradizione liturgica dedicata al buon Pastore, in quanto, nel brano del Vangelo di questa giornata ci viene proposto proprio la figura del buon pastore che dona la sua vita per il suo gregge. Tale buon pastore per eccellenza è Gesù Cristo che davvero ha dato la sua vita per tutta l'umanità, morendo sulla croce per noi e risorgendo a vita. Il Buon Pastore Cristo è modello di santità e pastoralità per ogni persona che nella chiesa è chiamata a servire il popolo santo di Dio con generosità, abnegazione, sacrificio, attaccamento sincero alla vocazione e alla missione, difesa ad oltranza di ogni pecora del suo gregge, sostegno a tutte le pecore dell'ovile in difficoltà, nella stanchezza della vita o dell'esistenza umana; ricerca della pecora sperduta e confusa nelle tante tentazioni che peccato genera nella sua vita.

Si celebra oggi la 61ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.

 


  

>

Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         4, 8-12

In nessun altro c’è salvezza. 

>

Salmo responsoriale

Rit. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.           dal salmo 117
 

>

Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo        3, 1-2

Vedremo Dio così come egli è.

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              10, 11-18

Il buon pastore dà la propria vita per le pecore.   

>

Meditiamo insieme


Gesù è il dono del Padre.
Chi è veramente Gesù?
Niente come l’antitesi tra il Buon Pastore e il mercenario ce lo fa capire.
In cosa si differenziano radicalmente le due figure?
Non certo per il ruolo che, all’apparenza, sembra il medesimo. Li oppone e li divide la natura intima del rapporto con le pecore: la non appartenenza per il mercenario e l’appartenenza per il pastore. Se le pecore non ti appartengono te ne vai quando arriva il lupo e le lasci alla sua mercé.
Se sei un mercenario non t’importa delle pecore e non ti importa perché non le conosci. Non le conosci “per esperienza”, non le conosci per amore: esse non sono tue.
E da che cosa si vede se sono tue? Che dai la vita per loro. Gesù dà la vita per noi. È lui che ce la dà, tiene a precisare, nessuno gliela toglie. Lui, solo lui, ha il potere di offrire la sua vita e di riprenderla di nuovo. In questo sta la sua autorevolezza, nel potere dell’impotenza, a cui Dio nella morte si è volontariamente esposto.
Gli uomini possono seguire Gesù solo in forza di questa sua autorevolezza. Per essa ne conoscono la voce, subiscono il fascino della sua Presenza, si dispongono alla sequela. Solo nel vivere questa appartenenza il cristiano diventa a sua volta autorevole, cioè capace di incontrare l’altro, di amarlo e di dar la sua vita per lui. L’appartenenza fa essere eco fragile e tenace della sua Presenza e suscita la nostalgia di poterlo incontrare.

>

Preghiamo insieme

 

Preghiamo il Signore perché ci doni la grazia di seguire Gesù, Buon Pastore, lungo le strade che egli ci indica con la sua parola e il suo esempio. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

Perché il Papa, i Vescovi e i sacerdoti, pastori del popolo di Dio, ci conducano sulle vie indicate da Cristo, dando testimonianza di fedeltà al Signore. Preghiamo.

Perché coloro che guidano le nazioni si spendano per la pace e la giustizia, vivendo con onestà e passione la ricerca del bene comune. Preghiamo.

Perché i cristiani sappiano resistere alle tentazioni degli idoli e confessino Gesù Cristo come unico Signore della loro vita. Preghiamo.

Perché i giovani trovino, nella comunità dei credenti, adulti nella fede che li sappiano accompagnare in un’esperienza profonda di incontro con Cristo. Preghiamo.

Perché la nostra comunità sia un luogo dove la voce di Gesù viene ascoltata, amata e seguita. Preghiamo.

O Padre, ascolta le nostre preghiere e rendici attenti alla chiamata del tuo Figlio, perché seguendo la sua voce possiamo trovare la comunione con te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (12, 1-18)

Il segno della donna

Seconda Lettura

Dalle «Omelie sui Vangeli» di san Gregorio Magno, papa    (Om. 14, 3-6; PL 76, 1129-1130)

Cristo, buon pastore


Domenica della IV settimana, ufficio proprio della IV Domenica di Pasqua. Te Deum.

 

Impegno di vita

In questo giorno di festa in cui siamo chiamati a pregare per le vocazioni alla vita sacerdotale, pregherò per i sacerdoti e per coloro che sono avviati al sacerdozio.

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Per le famiglie cristiane, perchè formino, nella personalità dei giovani, le condizioni necessarie alla scoperta e alla maturazione della vocazione.

MESSAGGIO DEL GIORNO

Cari giovani, non abbiate paura di seguire Gesù e di percorrere le vie esigenti e coraggiose della carità e dell'impegno generoso! Così sarete felici di servire, sarete testimoni di quella gioia che il mondo non può dare, sarete fiamme vive di un amore infinito ed eterno, imparerete a «rendere ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,15).  Benedetto XVI

 

  

 

Domenica 21 Aprile 2024


- Alle ore 12 il Santo Padre Francesco recita il Regina caeli in Piazza San Pietro.



 

 

Domenica 21 Aprile 2024

- Alle ore 11.30, nella Chiesa Madre di Castell'Umberto, il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia domenicale in occasione della Giornata diocesana dei giovani.

- Nel pomeriggio il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale a Pettineo con il seguente programma:

Ore 17.30: Accoglienza in Piazza Duomo da parte delle autorità e dei fedeli;

Ore 18.00 Celebrazione Eucaristica di apertura nella Chiesa Madre;

Ore 19.00 Incontro con gli operatori pastorali (Catechisti, Coro, Ministri straordinari della Comunione), con i Gruppi ecclesiali, i Sodalizi e le Associazioni.

 

<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>

Pagina 10 di 760
 657 visitatori online
Articoli più visti