Nella notte tra sabato 15 e domenica 16 aprile 1978 ben 50 scosse terrorizzarono due terzi della Sicilia. L’epicentro fu nel basso Tirreno a non molta distanza dall’arcipelago delle Eolie. Nei comuni della fascia tirrenica della Sicilia, cioè lungo la costa settentrionale, si segnalarono centinaia di senzatetto e migliaia di abitazioni lesionate più o meno gravemente. I danni maggiori li subisce la nostra città di Patti: 10 case crollarono parzialmente, 2.000 subirono danni gravi e altre 2.000 furono lesionate; nella zona vecchia fu danneggiato l’80% delle abitazioni, in via Nicolò Gatto Ceraolo (come dimostra la foto), crollarono totalmente i muri perimetrali di alcuni vecchi edifici disabitati. Complessivamente, le case inabitabili risultarono circa 300 e 1.000 i senzatetto. Fu gravemente danneggiata la duecentesca Cattedrale di San Bartolomeo dove cadde parte della copertura e crollarono 2 absidi causando la distruzione della decorazione a mosaico. Fu ordinata l’evacuazione del municipio e dell’ospedale civile «Barone Romeo» i cui 140 degenti dovettero essere trasferiti in altre strutture. Furono anche danneggiati la caserma della Guardia di Finanza, l’Ufficio del Registro, la sede dell’Inam, l’ospizio «Sciacca -Baratta». Molti edifici scolastici subirono lesioni, tra questi l’istituto professionale che fu giudicato da demolire. Dopo 5 giorni di chiusura cautelativa, furono riaperti lo stabilimento dolciario «Tindarys» e l’azienda metalmeccanica «Wagi». Vi furono 5 morti e 9 feriti. Il costo complessivo degli interventi più urgenti fu valutato dal Genio Civile pari a 250 milioni di lire: 50 milioni per la Cattedrale; 100 milioni per edifici pubblici e privati; 100 milioni per l’ospedale generale di zona, reso temporaneamente inagibile. Il costo degli interventi di ripristino meno urgenti, riguardanti sia il patrimonio pubblico che quello ecclesiastico, fu valutato pari a 1 miliardo di lire. Il costo delle opere di difesa viaria e di demolizione fu valutato pari a 610 milioni di lire.
La scossa più forte della sequenza del Golfo di Patti, caratterizzata da un’intensità macrosismica epicentrale pari a 8 (scala Mercalli-Cancani-Sieberg), si è verificata alle ore 23:33:47 UTC del 15 Aprile 1978 e rappresenta uno degli eventi sismici più forti (Mw = 6.0) registrati sul territorio italiano negli ultimi decenni (itaca.mi.ingv). L’attività sismica proseguì per molti giorni. I centri più danneggiati, oltre a Patti, furono Piraino, Castell’Umberto, Naso, Sinagra, Librizzi e Castroreale. Si ringrazia l'Archivio della LIbreria Mosca per le foto concesse.
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Cappella del Santissimo Sacramento in Cattedrale
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Facciata della Cattedrale
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Crollo in via Nicolò Gatto Ceraolo
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Crollo in via Nicolò Gatto Ceraolo
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Crollo in via Giuseppe Ceraolo
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Crollo in via Luca Della Robbia a Patti Marina
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