NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 4 Maggio, la Chiesa ricorda San Floriano, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 04 Maggio 2024 07:14

La notizia più antica su questo santo si trova in un atto di donazione dell'ottavo secolo. Verso la metà dello stesso secolo fu composta una «Passio», che ricalca quella di sant'Ireneo vescovo di Sirmio, ma che ha delle particolarità proprie; poco dopo il suo nome fu inserito nei codici del Martirologio Geronimiano e nel Martirologio di Lione. Attraverso quindi i martirologi storici la sua festa è passata anche nel Romano, in cui è ricordata il 4 maggio, data tradizionale della sua morte. Secondo il racconto della passio, Floriano era un veterano dell'esercito romano che viveva a Mantem presso Krems. Avendo saputo che Aquilino, preside del Norico Ripense, durante la persecuzione di Diocleziano, aveva arrestato a Lorch quaranta cristiani, desiderando di condividerne la sorte si recò in quella città. Prima di entrarvi, però, si imbatté in alcuni soldati, ai quali manifestò di essere cristiano; fu perciò arrestato e condotto dal preside, il quale non riuscendo a farlo sacrificare agli dei, lo fece flagellare e quindi lo condannò a essere gettato nel fiume Enns con una pietra al collo: la sentenza fu eseguita il 4 maggio 304. Il corpo del martire fu, in seguito, ritrovato e seppellito da una certa Valeria.

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli        16, 1-10
 

Vieni in Macedonia e aiutaci!

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Salmo responsoriale

Rit. Acclamate il Signore, voi tutti della terra.           dal salmo 99  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              15, 18-21

Voi non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo. 

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Meditiamo insieme

Il mondo odia i cristiani, soprattutto quando sono cristiani sul serio. Non tutto il mondo, ovvio, non quel mondo per cui Gesù è morto. Ma il "mondo" che è la parte oscura dell'esistere, l'ombra che portiamo nel nostro inconscio. Nella storia della Chiesa troppe volte i cristiani sono stati dalla parte del torto e dei violenti, del potere e dell'arroganza. Ma molte più volte sono stati oggetto di persecuzione e di violenza, di odio e di meschinità. Tutti pensiamo, giustamente, ai martiri dei primi tre secoli della Chiesa, che sfidavano l'imperatore per potere professare la propria fede nel Signore Gesù. Ma, oggi, sono ancora numerosissimi nel mondo coloro che subiscono violenza a causa della propria fede o della propria speranza. Fratelli che muoiono perseguitati dal fanatismo induista o islamico (ma l'hanno mai letto il Corano?), fratelli che subiscono violenza perché difendono i diritti dei poveri, nelle favelas dell'America Latina o nelle periferie delle città di camorra, fratelli e sorelle a cui va la nostra preghiera e la nostra amicizia. Ma, nel nostro piccolo, vivere con coerenza (non intransigenza!) la nostra fede può avere qualche conseguenza sgradevole nell'ambito del lavoro. Animo, fratelli, il "mondo" ci odia perché non ha conosciuto l'Amore! Amiamoci con costanza, con trasparenza, con verità.

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Preghiamo insieme


Il Signore Gesù ha promesso a coloro che sono suoi discepoli l’odio del mondo a lui ostile. Preghiamo, dicendo:

Donaci la tua forza, o Signore.

Sostieni con la forza del tuo Spirito gli uomini calpestati nei loro diritti e nella loro dignità:

Apri gli occhi a coloro che combattono la Chiesa e converti il loro cuore:

Suscita nei tuoi discepoli, oppressi dalla persecuzione, risposte di perdono e di amore:

Ravviva in tutti coloro che soffrono la speranza e la pazienza:

Rendi forti i tuoi fratelli di fronte all’odio del mondo:

Abbi pietà di chi, schiacciato dalla cattiveria e dalla violenza, si è tolto la vita:

Rincuora chi, per debolezza, ha tradito:

Metti in guardia la tua Chiesa dalle lodi e dalle blandizie del mondo:

Ricordaci sempre che la nostra sorte non può essere diversa dalla tua, innocente rifiutato e perseguitato:


O Signore, che ci hai chiamato amici perchè partecipiamo al dono della tua vita, rendici capaci di corrispondere a questa tua amicizia con una maggiore generosità nell'amare te e i nostri fratelli. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (22, 10-21)

La testimonianza della nostra speranza

Seconda Lettura

Dai «Commenti sui salmi» di sant'Agostino, vescovo
 
(Sal, 148, 1-2; CCL 40, 2165-2166)

L'alleluia pasquale


Sabato della I settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della VI Domenica di Pasqua, antifona al Magnificat anno B.

 

Impegno di vita

Durante la giornata, testimonierò con gioia la mia fede in qualsiasi situazione o stato d'animo in cui mi troverò.
 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perché i cristiani non pensino di percorrere una via diversa da quella di Cristo: servi disinteressati nella lotta contro il peccato, in mezzo alle prove e alle contraddizioni.

  MESSAGGIO DEL GIORNO

Il mondo è simile alla notte e tutte le sue realtà sono sogni. Come il sogno di notte ci inganna, così ci inganna il mondo con le sue promesse. Non lasciamoci ammaliare dal mondo fugace, non lasciamoci infatuare dalle sue parvenze! Non amiamo i suoi inganni, perché se ne vanno come un sogno notturno! Efrem Siro 

 

Mese di Maggio 2024

Fioretto: Unito a Maria, mi eserciterò a «leggere» l'apparente assenza di Gesù dalla mia vita, come un suo dono. 

Giaculatoria: Maria, Regina del paradiso, prega per noi.



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Sabato 4 Maggio 2024

  

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

Em.mo Card. Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;

- S.E la Signora Viola Amherd, Presidente della Confederazione Svizzera, e Seguito;

- Em.mo Card. Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede; con il Reverendo Monsignor Armando Matteo, Segretario per la Sezione Dottrinale del medesimo Dicastero;

- Coppie Responsabili delle Équipes Notre-Dame;

- Coro della Basilica di Amsterdam;

- Partecipanti al Colloquio Internazionale “Réparer l’irréparable”.

 

 

Sabato 4 Maggio 2024


- Alle ore 18.30, nella Basilica Cattedrale di Patti, il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia della Sesta Domenica di Pasqua e amministra i Sacramenti del Battesimo, Cresima ed Eucaristia a sette Catecumeni della diocesi

Oggi, 3 Maggio, la Chiesa celebra la festa dei Santi Filippo e Giacomo, Apostoli PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 03 Maggio 2024 07:30

 

Gli Apostoli Filippo e Giacomo il minore vengono ricordati lo stesso giorno, 3 Maggio, poichè le loro reliquie furono deposte insieme nella chiesa dei Dodici Apostoli a Roma.
Filippo (primo secolo) era originario della città di Betsaida, la stessa degli apostoli Pietro e Andrea. Discepolo di Giovanni Battista, fu tra i primi a seguire Gesù e, secondo la tradizione, evangelizzò gli Sciti e i Parti.
Giacomo (primo secolo) era figlio di Alfeo e cugino di Gesù. Ebbe un ruolo importante nel concilio di Gerusalemme (50 circa) divenendo capo della Chiesa della città alla morte di Giacomo il Maggiore. Scrisse la prima delle Lettere Cattoliche del Nuovo Testamento. Secondo Giuseppe Flavio (37 circa - 103) fu lapidato tra il 62 e il 66. Tuttavia l'attendibilità del racconto è dubbia
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Davvero i santi si assomigliano e si integrano vicendevolmente: Filippo ci sollecita a rimirare nel volto di Cristo l'immagine stessa del Padre; Giacomo ci fa intendere che anche una vita semplice ed umile, se alimentata dalla fede operosa, è accetta a Dio. Abbiamo molti motivi per invocarli entrambi.  

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Prima lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi         15, 1-8

Il Signore apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. 

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Salmo responsoriale

Rit. Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.           dal salmo 18  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              14, 6-14

Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?  

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Meditiamo insieme

 

Oggi festeggiamo due delle colonne su cui si fonda la nostra fede: Filippo e Giacomo, così splendidamente diversi nella loro avventura interiore e indicati come modelli per ogni cercatore di Dio. Riflettiamo sempre poco sulla splendida diversità dei dodici apostoli! Noi che vorremmo una Chiesa compatta, un pensiero unico, noi che mal sopportiamo le differenze nella nostra parrocchia... Filippo, è discepolo del Battista, e il nome greco ci fa supporre che fosse di origine meticcia, in contatto con i greci, quei pagani che sono ammirati dalla predicazione del Signore. Giacomo il minore è il cugino di Gesù, egli sostituirà l'altro Giacomo, primo apostolo ucciso, alla guida della comunità di Gerusalemme, e ci viene presentato come un apostolo decisamente conservatore. Un amico dei pagani e un amico dei giudei tradizionalisti fanno parte del primitivo gruppo dei discepoli, che meraviglia! E la Chiesa, per sottolineare questo fatto, li festeggia insieme... Sono come i due simboli, le due facce della Chiesa che, sempre, è chiamata a non svendere il prezioso tesoro del vangelo consegnatoci da Cristo e, nel contempo, a non arroccarsi o chiudersi al mondo. Che i due apostoli, così diversi nei loro percorsi interiori e nella loro esperienza, ci insegnino a difendere la diversità come un valore all'interno della Chiesa, senza adottare logiche mondane che tradiscono il grande sogno voluto dal Signore.

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Preghiamo insieme



Innalziamo la nostra preghiera a Cristo, rivelazione del Padre, fiduciosi che egli concederà tutto ciò che chiediamo. Diciamo insieme: Per intercessione degli Apostoli, ascoltaci, Signore.

- Hai posto nei vescovi l'eredità degli apostoli; fa' che la loro dottrina ci illumini e il loro amore ci sostenga. Preghiamo.

- Tu, o Signore, hai scelto gli apostoli perchè portassero a tutti il vangelo della tua morte e risurrezione; aiutaci a restare sempre saldi in questa fede e a testimoniare con le opere. Preghiamo.

- Tu hai dichiarato beati i puri di cuore; allontana da noi ogni doppiezza e inganno, e rendici veri e trasparenti. Preghiamo.

- Molti popoli non hanno ancora ricevuto il messaggio cristiano; suscita numerosi apostoli che, spinti da amore e da zelo, portino a tutti gli uomini la salvezza del Cristo. Preghiamo.

- Per mezzo dei successori degli apostoli, hai fatto arrivare fino a noi il tuo vangelo; fa' che la nostra comunità sia sempre fedele alla tradizione apostolica e docile al magistero della Chiesa. Preghiamo.


O Dio, nostro Padre, che rallegri la Chiesa con la festa degli apostoli Filippo e Giacomo, per le loro preghiere concedi al tuo popolo di comunicare al mistero della morte e risurrezione del tuo unico Figlio, per contemplare in eterno la gloria del tuo volto. 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dagli Atti degli Apostoli   (15, 12-32)

Gli Apostoli nella Chiesa primitiva

Seconda Lettura  

Dal Trattato «Sulla prescrizione degli eretici» di Tertulliano, sacerdote  (Cap. 20, 1-9; 21, 3; 22, 8-10; CCL 1, 201-204

La predicazione apostolica

Ufficio della festa con parti proprie. Te Deum. All'Ora media antifona del tempo di Pasqua e salmi del venerdì della I settimana.

 

Impegno di vita

Nella mia pausa contemplativa, oggi, prego il Signore di aiutarmi a conoscerlo più intimamente attraverso la Parola e l'Eucaristia, per percorrere sicuramente la strada che è Gesù.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Per i cristiani, perchè pieni di gioia e di Spirito Santo, appaiano come il popolo dei poveri che ha ricevuto gratuitamente la conoscenza d'amore del Padre.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora, in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del mio paese, Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire". Shahbaz Bhatti, ministro pakistano, martire a soli 42 anni

 

Mese di Maggio 2024

Fioretto: Occuperò bene il tempo, impegnandomi in opere buone, affrontando le prove della vita.

Giaculatoria: Maria, Regina degli Apostoli, prega per noi.

 

 

  

 

Venerdì 3 Maggio 2024

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Luis Antonio G. Tagle, Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione;

- S.E Mons. Carlos María Domínguez, O.A.R., Vescovo di San Rafael (Argentina);

- S.E il Signor Alexandre Silveira de Oliveira, Ministro delle Risorse Minerarie e dell’Energia del Brasile;

- Membri della Fondazione Blanquerna, dell’Arcidiocesi Metropolitana di Barcelona (Spagna);

- Membri della Confederazione Nazionale Formazione Aggiornamento Professionale (CONFAP).   


 

 

Venerdì 3 Maggio 2024


- Il Vescovo Guglielmo, insieme agli altri Vescovi di Sicilia, conclude stamattina a Roma la Visita «ad Limina Apostolorum» con una serie di incontri nel Dicastero per l'Evangelizzazione, nella Segreteria generale per il Sinodo e nel Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

Oggi, 2 Maggio, si celebra la memoria di Sant'Atanasio, vescovo e dottore della Chiesa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 02 Maggio 2024 07:14

 

Questo Padre e Dottore della Chiesa è il più celebre dei vescovi alessandrini e il più intrepido difensore della fede nicena contro l'eresia di Ario. Costui, siccome faceva del Verbo un essere di una sostanza diversa da quella del Padre e un semplice intermediario tra Dio e il mondo, praticamente negava il mistero della Santissima Trinità. Sant'Atanasio nacque verso il 295 ad Alessandria d'Egitto da genitori cristiani i quali gli fecero impartire un'educazione classica. Discepolo di Sant'Antonio abate nella gioventù, si consacrò per tempo al servizio della Chiesa, Nel 325 accompagnò come diacono e segretario il suo vescovo Alessandro al Concilio di Nicea radunato dall'imperatore Costantino, nel quale fu solennemente definita la consostanzialità del Figlio con il Padre. Sant'Atanasio nel 328 fu acclamato dagli alessandrini loro pastore. Di lui dicevano: "E un uomo probo, virtuoso, buon cristiano, un asceta, un vero vescovo". Finché visse sostenne ovunque con un'attività traboccante i propugnatori della vera fede. Così impedì che i vescovi dell'Africa latina sostituissero il simbolo compilato a Nicea con quello di Rimini; spinse papa Damaso ad agire contro Ausenzio, vescovo ariano di Milano, e incoraggiò San Basilio, che cercava un appoggio per la pacificazione religiosa dell'oriente. Della produzione letteraria di Atanasio non esiste ancora un'edizione critica. Nelle sue opere si nota limpidezza e acutezza di pensiero, ma la materia trattata manca di ordine ed è resa pesante dalle frequenti ripetizioni e dalla prolissità.

 

 

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         15, 7-21

Ritengo che non si debbano importunare quelli che dalle nazioni si convertono a Dio.

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Salmo responsoriale

Rit. Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.           dal salmo 95
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              15, 9-11

Rimanete nel mio amore, perchè la vostra gioia sia piena. 

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Meditiamo insieme


 Gesù rende tutto semplice, come se fosse la cosa più scontata del mondo: il Padre ci ama, egli ce lo ha testimoniato con la vita, cosa abbiamo da temere? Se abbiamo sperimentato l'amore di Dio che si riversa nei nostri cuori dobbiamo fare una cosa soltanto: restare in quell'amore, dimorare in quell'amore senza fuggire. Dimorare: come l'attore sul palcoscenico che resta fermo nel punto indicato per farsi illuminare dalla luce del faro di scena. Restare alla luce della Parola, lasciare che lo Spirito illumini le nostre oscurità, rassereni i nostri cuori, plachi le nostre ansie. Restare alla luce di Dio ci riempie il cuore di gioia: a volte con un'emozione forte ed esaltante, più spesso con la faticosa consapevolezza di voler dimorare fra le sue braccia. Una gioia che nessuno può strappare dai nostri cuori. È questa la direzione indicataci verso la pienezza della gioia: dimorare nel Signore. Ogni altra gioia, legittima e doverosa, non ci porta alla gioia piena, solo la consapevolezza dell'amore e la volontà di dimorare in esso ci portano verso questa gioia intima. Dimoriamo, cercatori di Dio: ancora lo cerchiamo mentre già viviamo alla sua luce.

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Preghiamo insieme


Il Padre è la fonte dell'amore che Cristo ci comunica nella pienezza della gioia. Invochiamo il Signore per tutti gli uomini, dicendo:

Ascoltaci, o Signore.

Per il Papa Francesco, perchè sappia discernere i segni dei tempi e la presenza operante dello Spirito e li indichi con autorevolezza a tutti i cristiani. Preghiamo:

Per tutti coloro che cercano Dio, invocando il suo nome, perchè sappiamo scoprire il volto di Cristo rivelatore del Padre. Preghiamo:

Per ogni uomo che vive le varie esperienze dell'amore umano nella famiglia, nell'amicizia e nella solidarietà, perchè sappia comprendere il valore profondo della carità cristiana. Preghiamo:

Per le autorità religiose e politiche dei popoli, perchè rispettino i diritti di libertà dei loro cittadini e non si lascino vincere da discriminazioni o favoritismi. Preghiamo:

Per noi che siamo stati generati nel battesimo dall'amore del Padre, perchè come discepoli di Cristo imitiamo la sua osservanza della volontà divina, per godere della sua gioia piena. Preghiamo:

Dio onnipotente ed eterno, che hai suscitato nella Chiesa il vescovo sant’Atanasio, insigne assertore della divinità del tuo Figlio, fa’ che, per il suo insegnamento e la sua intercessione, cresciamo sempre più nella tua conoscenza e nel tuo amore.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (21, 9-27)

Visione della Gerusalemme celeste, sposa dell'Agnello

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di sant'Atanasio, vescovo        (Disc. sull'incarnazione del Verbo, 8-9; PG 25, 110-111

L'incarnazione del Verbo



Giovedì della I settimana, ufficio della memoria dal Comune dei dottori della Chiesa.

 

Impegno di vita

Gesù mi ama come il Padre lo ama, mi porta l'amore suo e del Padre, quindi un amore immenso. Oggi cerco di prendere maggiore consapevolezza di questo e di corrispondere a questo amore, amando chi mi è vicino.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Dio grande, la luce che doni a chi medita con cuore puro il mistero del tuo Figlio, possa far fiorire una nuova schiera di santi pastori che, come sant'Atanasio, sappiano vivere il Vangelo in prima persona, senza sconti né opportunismi.

 



MESSAGGIO DEL GIORNO

Quando capiamo che Dio ci ama, e che ama persino il più abbandonato degli esseri umani, il nostro cuore si apre agli altri, siamo resi più attenti alla dignità della persona umana. La presenza di Dio è un soffio diffuso in tutto l'universo, è un influsso d'amore, di luce e di pace sulla terra. Animati da questo soffio, siamo spinti a vivere la comunione con gli altri. Frére Roger di Taizé 

 

 

Mese di Maggio 2024

Fioretto: Cercherò di parlare dell'amore di Dio nelle occasioni che mi si presenteranno. Il coraggio e la fede di Maria mi siano di esempio. 

Giaculatoria: Maria, Madre di misericordia, prega per noi.

 

 

 

 

 

   

 

Giovedì 2 Maggio 2024


Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. Martin Modéus, Arcivescovo di Uppsala e Primate della Chiesa di Svezia;

- Partecipanti all’Assemblea dei Primati della Comunione Anglicana;

- Partecipanti all’Incontro Internazionale dei Parroci.

Il Santo Padre riceve oggi pomeriggio in Udienza:

- Sua Maestà il Re Abdallah II del Regno Hashemita di Giordania, e Seguito;

- Em.mo Card. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.


 

 

Giovedì 2 Maggio 2024


Il Vescovo Guglielmo, insieme agli altri Vescovi di Sicilia, sta compiendo a Roma la Visita «ad Limina» con una serie di incontri (che si protrarranno fino a domani, 3 maggio) nei Dicasteri della Curia Romana. Stamattina è prevista la Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma.

Oggi, 1 Maggio, la Chiesa celebra la memoria di San Giuseppe Lavoratore PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 01 Maggio 2024 07:15

 

Nel Vangelo Gesù è chiamato "il figlio del carpentiere". In modo eminente in questa memoria di san Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell'uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell'opera del Creatore, contributo al piano della salvezza (cfr Conc. Vat. II, 'Gaudium et spes", 34). Pio XII (1955) istituì questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio. San Giuseppe il lavoratore esprime e richiama l'opera di Dio che si realizza nella storia umana, a favore della quotidianità che riceve una luce e un orientamento nuovo per procedere lungo la strada della vita nuova in Cristo. San Giuseppe esprime anche come il suo operare e il suo operato siano conformi alla volontà di Dio nella storia, permettendo alla grazia di entrare nella quotidianità attraverso l'opera delle mani dell'uomo, santificata dall'intervento di Dio. Il lavoro delle azioni umane diventa con san Giuseppe l'opera di disponibilità alla grazia di Dio, permettendo all'azione dello Spirito di essere sempre vicina all'umanità attraverso l'azione del fare quotidiano.
Scrivono i Vescovi italiani: “Il 1° maggio, festa di San Giuseppe lavoratore, che Papa Francesco ha voluto celebrare con un anno a lui dedicato, ci spinga a vivere questa difficile fase senza disimpegno e senza rassegnazione. Abitiamo i nostri territori diocesani con le loro potenzialità di innovazione ma anche nelle ferite che emergono e che si rendono visibili sui volti di molte famiglie e persone. Sappiamo che ogni novità va abitata con una capacità generativa e creativa frutto dello Spirito di Dio. Nulla ci distolga dall’attenzione verso i lavoratori. Parafrasando un celebre brano di Gaudium et spes, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce del mondo del lavoro, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono, sono i sentimenti dei discepoli di Cristo Signore. Condividiamo le preoccupazioni, ma ci facciamo carico di sostenere nuove forme di imprenditorialità e di cura. Se «tutto è connesso» (LS 117), lo è anche la Chiesa italiana con la sorte dei propri figli che lavorano o soffrono la mancanza di lavoro. Ci stanno a cuore”. 

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Prima lettura

Dal libro della Genesi        1, 26 - 2, 3
 

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona

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Salmo responsoriale

Rit. Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani.           dal salmo 89

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              13, 54-58

Non è costui il figlio del falegname?

 

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Meditiamo insieme

Gesù è ricordato come figlio del falegname, del carpentiere. Come accade ancora oggi tra gli artigiani, Gesù ha imparato il proprio mestiere sin da adolescente, nella bottega del padre. Commuove immaginare la piccola stanza di Nazareth invasa dai trucioli e dall'odore delle resine, vedere il robusto Giuseppe insegnare al piccolo Gesù ad usare con delicatezza la pialla per togliere ogni asprezza dalla venatura del legno. Dio ha conosciuto la fatica del lavoro, la soddisfazione di toccare con mano l'opera del proprio ingegno ma anche, come lasciano intendere i vangeli, sa delle mille piccole preoccupazioni di chi vive di un lavoro autonomo, sempre in balia degli eventi storici (e, oggi, del mercato!). Il tempo che viviamo, tempo di globalizzazione e di grandi risorse, in teoria, sta sperimentando nuove forme di lavoro che, ci assicurano, sono necessarie per restare concorrenziali in un mondo sempre più piccolo. Come cristiani, inascoltati proprio nei paesi di tradizione cristiana, continuiamo a chiedere che sia l'uomo al centro, non il profitto, che il lavoro sia sempre a servizio del bene comune, non del guadagno di pochi eletti, che leggi del mercato le fanno gli uomini! O il mondo del lavoro ritrova la sua umanizzazione profonda o i conflitti sociali sono destinati ad esplodere. Viviamo oggi con dignità e consapevolezza il nostro lavoro, sapendo che stiamo aiutando Dio a completare la Creazione. 

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Preghiamo insieme


Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo, che non ha disdegnato di essere chiamato il figlio del falegname, e con la sua opera ha elevato a nuova dignità il lavoro dell'uomo. Diciamo insieme:
Signore, benedici il nostro lavoro.

Signore Dio, che hai creato la terra perchè diventasse la dimora dell'uomo, aiutaci a renderla, col nostro lavoro, sempre più umana e abitabile. Preghiamo:

Signore, che hai nobilitato l'opera delle mani dell'uomo facendoti tu stesso lavoratore, fà che non diventiamo mai schiavi del lavoro e del guadagno, ma ce ne serviamo come mezzo di liberazione a gloria del tuo nome. Preghiamo:

Signore, che hai manifestato la tua predilezione per i poveri e gli oppressi, aiuta i disoccupati ad avere un lavoro sicuro e una condizione degna di uomini liberi. Preghiamo:

Signore, che hai scelto una famiglia povera e un villaggio sconosciuto per la tua dimora fra noi, fà che non disprezziamo le cose umili e semplici, perchè attraverso di esse tu ci porti la salvezza. Preghiamo:

Padre santo, che hai rivelato a san Giuseppe il mistero di tuo Figlio e lo hai affidato alla sua guida e custodia, donaci di poter sempre più comprendere il mistero della sua incarnazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo  (21, 1-8)

La nuova Gerusalemme 

Seconda Lettura

Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo  (Nn. 33-34

L'attività umana nell'universo


Mercoledì della I settimana, ufficio della memoria con parti proprie
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Impegno di vita

Oggi contemplerò Giuseppe, il maestro artigiano, considerando l'unità di chi, come scrive una contemplativa dei nostri giorni, "si concede alla pienezza del momento presente in cui compie la propria attività sotto lo sguardo Dio". E al Figlio apprendista ricorderò il disagio di chi non ha lavoro ed ha famiglia.   


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè tutti i lavoratori del mondo siano consapevoli di essere in qualche modo i continuatori della creazione a beneficio dell'intera umanità.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

Il lavoro di San Giuseppe esprime il segno dell'operato dell'uomo credente che vede l'azione di Dio nella storia lungo la propria vita. Ogni volta che il lavoro nobilita l'umanità nel presente, anche la storia del Regno di Dio si attua con efficacia e con giusto valore nella vita. Ecco perché il lavoro di Giuseppe, uomo giusto, ci aiuta a recuperare il senso e il valore della nostra azione per il Regno, affinché sia sempre nel progetto di Dio e rientri nella sua azione di salvezza. Luciano Sanvito

 

 

 

Mese di Maggio

Il mese di maggio è il periodo dell’anno che più di ogni altro abbiniamo alla Madonna. Un tempo in cui si moltiplicano i Rosari a casa e nei cortili, sono frequenti i pellegrinaggi ai santuari, si sente più forte il bisogno di preghiere speciali alla Vergine Maria.



Fioretto: Spesso rifletterò sullo scopo della mia vita.

Giaculatoria: Maria, stella e guida della nostra vita, prega per noi.

 

 
 

  

 

Mercoledì 1 Maggio 2024

   - Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco nell'Aula Paolo VI.

 


 

 

 

Mercoledì 1 Maggio 2024


- Oggi ricorre il 45° anniversario della Dedicazione della Basilica Santuario della Madonna del Tindari.

- Continua a Roma la Visita ad Limina Apostolorum del vescovo Guglielmo insieme agli altri Vescovi di Sicilia; stamane Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel pomeriggio la recita dei Vespri nella Chiesa di Santa Maria Odigitria dei Siciliani. La visita ai Dicasteri della Santa Sede riprende domani.

Oggi, 30 Aprile, la Chiesa ricorda il Papa San Pio V PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 30 Aprile 2024 07:00

 
Tra le più grandi glorie del Piemonte rifulge il grande pontefice San Pio V, al secolo Antonio Michele Ghisleri, nativo di Bosco Marengo (Alessandria) ove vide la luce il 27 gennaio 1504 da una nobile famiglia. Per sopravvivere fece il pastore, finché all’età di quattordici anni entrò tra i Domenicani di Voghera. Nel 1519 professò i voti solenni a Vigevano, poi completò gli studi presso l’università di Bologna e nel 1528 ricevette l’ordinazione presbiterale a Genova. Per ben sedici anni insegnò filosofia e teologia e successivamente fu priore nei conventi di Vigevano e di Alba, rigorosissimo con sé stesso e con i confratelli nell’osservanza religiosa. L’episodio più celebre della vita di questo grande pontefice, unico piemontese ad essere stato elevato al soglio di Pietro in duemila anni di cristianesimo, è sicuramente il suo intervento in favore della battaglia di Lepanto. Il fatale scontro con i Turchi, allora all’apogeo della loro potenza, avvenne il 7 ottobre 1571 nel golfo di Lepanto, durò da mezzodì sino alle cinque pomeridiane e terminò con la vittoria dei cristiani. Alla stessa ora Pio V, preso da altri impegni, improvvisamente si affacciò alla finestra, rimase alcuni istanti in estasi con lo sguardo rivolto ad oriente, ed infine esclamò: “Non occupiamoci più di affari. Andiamo a ringraziare Dio perché la flotta veneziana ha riportato vittoria”. A ricordo del felice avvenimento che cambiò il corso della storia, fu introdotta la festa liturgica del Santo Rosario, al 7 ottobre, preghiera alla quale sarebbe stata attribuita dal papa la vittoria. Spirò il 1° maggio 1572. La sua salma riposa ancora oggi nella patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Papa Clemente X beatificò il suo predecessore cent’anni dopo, il 27 aprile 1672, e solo Clemente XI lo canonizzò poi il 22 maggio 1712.

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         14, 5-18

Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

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Salmo responsoriale

Rit. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno. dal salmo 144

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              14, 27-31

Vi do la mia pace. 

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Meditiamo insieme


È diversa la pace che dona il Signore Gesù, non è come la pace che dona questo mondo. Spesso la pace la intendiamo come un'assenza di conflitto. In realtà è impossibile che non avvengano tensioni e conflitti nelle nostre vite. Le grandi guerre non sono che la somma dei piccoli conflitti che ogni giorno sperimentiamo e che possiamo amplificare. Litigi in famiglia, dissidi nel mondo del lavoro, tensioni nel traffico, in un ufficio pubblico... Da dove proviene, allora la vera pace? La pace che sperimentano i discepoli proviene dalla certezza di essere amati, sempre, di essere chiamati a vivere da pacificati per essere pacifisti. Il discepolo sperimenta in sé la lotta fra tenebre e luce e consapevolmente sceglie la luce. La prima battaglia, allora, si combatte nel cuore, contro la parte oscura che abita in ciascuno di noi, contro il piccolo dittatore egoista che vorrebbe imporre la sua logica, la sua prospettiva. Incontrare il Dio di Gesù ci porta alla pacificazione, sempre da coltivare, mai scontata, di chi vede sé e gli altri in una prospettiva diversa. In questo diventiamo discepoli del risorto, in questo diventiamo primizia di una nuova umanità.

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Preghiamo insieme


Il Cristo Gesù ci ha lasciato in dono la sua pace. Invochiamo Dio nel suo nome, dicendo:

Donaci la tua pace, Signore.

Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perchè siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo:

Per i laici impegnati nell'azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo:

Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perchè promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perchè sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo:

Per noi chiamati ad essere pacificatori, perchè non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell'incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo:

O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, fa' che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo    (20, 1-15)

L'ultima lotta del dragone

 Seconda Lettura

Dal «Commento sul vangelo di Giovanni» di san Cirillo d'Alessandria, vescovo
  
(Lib. 10, 2; PG 74, 331-334)

Io sono la vite, voi i tralci


Martedì della I settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua.  

 

Impegno di vita

Mi interrogherò sui casi di non-pace, di cui sono a conoscenza, per portare in essi la pace. 
 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per i Vescovi della Sicilia che si trovano a Roma per la Visita «ad Limina Apostolorum»


MESSAGGIO DEL GIORNO

Non credere alla possibilità di una pace permanente vuol dire non credere alla santità della natura umana. Gandhi


 

 

 

 

Martedì 30 Aprile 2024

 


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Martedì 30 Aprile 2024


Il Vescovo Guglielmo, insieme agli altri Vescovi di Sicilia, sta compiendo a Roma la Visita «ad Limina» con una serie di incontri (che si protrarranno fino al 3 maggio) nei Dicasteri della Curia Romana. Stamattina è prevista la Concelebrazione Eucaristica nelle Grotte Vaticane sulla tomba dell'Apostolo Pietro.

 

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