NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 5 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di San Bonifacio, vescovo e martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 05 Giugno 2024 07:28

Senza l'opera missionaria di Bonifacio non sarebbe stata possibile l'organizzazione politica e sociale europea di Carlo Magno. Bonifacio o Winfrid sembra appartenesse a una nobile famiglia inglese del Devonshire, dove nacque nel 673 (o 680). Professò la regola monastica nell'abbazia di Exeter e di Nurslig, prima di dare inizio all'evangelizzazione delle popolazioni germaniche oltre il Reno. Dopo le prime difficoltà in tre anni percorse gran parte del territorio germanico. Convocato a Roma, ebbe dal papa l'ordinazione episcopale e il nuovo nome di Bonifacio. Prima di organizzare la Chiesa sulla riva destra del Reno pensò alla fondazione, tra le regioni di Hessen e Turingia, di un'abbazia, che divenisse il centro propulsore della spiritualità e della cultura religiosa della Germania. Nacque così la celebre abbazia di Fulda. Come sede arcivescovile scelse la città di Magonza. Morì il 5 giugno 754 ed è sepolto nella Cattedrale di Fulda. 

 

 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di San Paolo apostolo a Timoteo       1,1-3.6-12

Ravviva il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani.

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Salmo responsoriale

Rit. A te, Signore, alzo i miei occhi.           dal salmo 122  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 18-27

Non è Dio dei morti, ma dei viventi! 

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Meditiamo insieme

 

 L'allegra disputa sulla vedova ammazza-mariti è una farsa per mettere in difficoltà il Signore Gesù: i sadducei, conservatori, non ammettevano le novità della Legge orale e la devozione dei farisei. Farisei che, fra i molti difetti, avevano il pregio di approfondire il tema della sopravvivenza delle anime, riprendendo e sviluppando una visione molto simile alla nostra attuale. I sadducei perciò, non credevano alla resurrezione e l'assurdo caso proposto a Gesù è costruito su misura per metterlo in difficoltà. L'importanza della conservazione del nome famigliare obbligava una vedova ad avere un figlio dal fratello del marito defunto per tutelarne la memoria. Norma che a noi fa rabbrividire e che va contestualizzata nella logica tribale che l'ha voluta. Di chi è moglie questa povera donna che ha passato un fratello dopo l'altro? Gesù ne esce (bene) ridicolizzando la questione posta: nel Regno non ci sono né mariti né mogli. Ma la cosa che mi piace è lo stile con cui argomenta la sua riflessione: il Maestro conosce e interpreta la Scrittura: il Dio dei patriarchi, presentandosi a Mosè, li nomina come se fossero vivi. Semplicemente grandioso ed efficace!

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Preghiamo insieme


Al Dio che ha risuscitato Cristo dai morti, rivolgiamo la nostra preghiera perché apra il nostro cuore e la nostra mente alla ricchezza del suo mistero. Diciamo insieme: Illuminaci, o Signore.

Perché la Chiesa aiuti gli uomini a superare i problemi e le difficoltà della vita, alla luce della risurrezione di Cristo. Preghiamo:

Perché chi ha responsabilità di governo promuova anche la dimensione spirituale degli uomini. Preghiamo:

Perché i sofferenti trovino in Dio e nella risurrezione di Cristo, senso e conforto al loro dolore. Preghiamo:

Perché tutti gli uomini si accostino a Dio come datore della vita e liberatore da ogni male. Preghiamo:

Perché la nostra comunità sappia leggere e interpretare la storia quotidiana alla luce della parola di Dio. Preghiamo:


Interceda per noi, Signore, il santo vescovo e martire Bonifacio, perché custodiamo con fierezza e professiamo con coraggio la fede che egli ha insegnato con la parola e testimoniato con il sangue.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe    (32, 1-6; 33, 1-22)

Eliu parla del mistero di Dio

Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di san Bonifacio, vescovo e martire  (Lett. 78; MGH, Epistole, 3, 352, 354)

Pastore sollecito che vigila sul gregge di Cristo

Mercoledì della I settimana, ufficio della memoria dal Comune di un martire.

 

Impegno di vita

Se ci vergogniamo di testimoniare pubblicamente la nostra fede è perchè in realtà si tratta di una fede ancora immatura. Oggi non nasconderò la mia identità cristiana.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè tutte le vittime dell'odio e della violenza smuovano le coscienze e siano un seme fecondo che generi pace e giustizia.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

Se togliamo la fede nella risurrezione dei morti, crolla tutta la dottrina cristiana. Ma una volta posta salda la fede nella risurrezione dei morti, si deve distinguere nettamente la vita futura da questa nostra che passa, se si vuole avere una sicurezza interiore. Dunque il problema si pone così: se non v'è risurrezione dei morti, non v'è per noi speranza di vita futura, ma se vi sarà risurrezione dei morti, vi sarà veramente la vita futura. Quale sarà la vita futura, è il secondo punto da trattare. Due quindi i problemi: il primo, se vi sarà risurrezione dei morti, il secondo quale sarà la vita dei santi nella risurrezione. Sant'Agostino

 

  

 

Mercoledì 5 Giugno 2024

 

- Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.


 

 

Mercoledì 5 Giugno 2024


NESSUN EVENTO DA SEGNALARE

Oggi, 4 Giugno, la Chiesa ricorda San Filippo Smaldone, sacerdote, apostolo dei sordomuti PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 04 Giugno 2024 07:30

Filippo Smaldone è stato un apostolo dei sordomuti per i quali aprì un istituto a Lecce nel 1885. Era nato a Napoli 37 anni prima e aveva vissuto le difficoltà dell'apostolato nel periodo di costruzione della nazione italiana. Già da studente di teologia si era dedicato ai sordomuti partenopei. Poi era stato trasferito a Rossano Calabro. Tornò poi a Napoli dove fu ordinato prete nel 1871. Visitava gli ammalti in ospedale, e durante un'epidemia si ammalò anche lui, ma fu guarito per intercessione della Madonna di Pompei. Andato a Lecce, fondò la Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori. L'opera si espanse anche a Bari e a Roma. Oltre ad aiutare le persone colpite nella voce e nell'udito per ciò che riguardava i loro bisogni materiali e spirituali, don Smaldone fu consigliere e confessore di molti sacerdoti e seminaristi. Morì a Lecce il 4 giugno del 1923 ed è beato dal 1996. Beatificato da Giovanni Paolo II il 12 maggio 1996, è stato canonizzato dal papa Benedetto XVI il 15 ottobre 2006, a Roma in Piazza san Pietro.

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo         3,11-15.17-18

Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova. 

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Salmo responsoriale

Rit. Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.           dal salmo 89  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 13-17

Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio. 

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Meditiamo insieme

 

L'odio nei confronti di Gesù è riuscito a mettere insieme due partiti inconciliabili: i farisei, che conosciamo per la loro rigidezza nell'applicare le norme religiose, e gli erodiani, che, come il re cui si ispiravano, utilizzava la religione per fini politici. L'obiettivo è uno solo: mettere in difficoltà il profeta del Nord. Gli erodiani erano alleati dell'invasore romano e consideravano giusto pagare la tassa a Roma. Non così i farisei che lo consideravano un sopruso. La trappola tesa a Gesù è ben congegnata: si dimostrerà simpatizzante dei romani? Si dimostrerà un anarchico disobbediente? Ma Gesù non si lascia trarre in inganno: chiede ai farisei, che non dovrebbero tenerla, una delle monete romane con impressa l'effigie dell'imperatore. Un palese atto di idolatria. Il finale è quasi comico: Gesù chiede di pagare le tasse restituendo la moneta al legittimo proprietario di cui riporta appunto il ritratto... E ammonisce: non giochiamo con Dio, non giochiamo con Cesare! Sappiamo distinguere i vari livelli senza confonderli o piegarli arbitrariamente l'uno all'altro. Diamo a Dio ciò che gli è proprio, senza fare di Cesare un Dio o di Dio un servo.

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Preghiamo insieme

 

Al Padre della misericordia e della bontà, rivolgiamo con fede la nostra invocazione perché ci aiuti ad essere coerenti al suo insegnamento. Diciamo insieme: Aiutaci, o Signore.

Per la Chiesa di Dio, perché senza ambiguità e compromessi, educhi i fedeli ad una responsabile azione sociale. Preghiamo:

Per i governanti, perché svolgano il loro impegno con onestà, spirito di servizio e lontani dall'interesse personale. Preghiamo:

Per chi soffre nello spirito e nel corpo, perché sia sempre sostenuto dalla solidarietà degli uomini e servito da adeguate strutture umanitarie. Preghiamo:

Per tutti gli uomini, perché la loro vita sociale non sia regolata da alleanze e poteri, ma dal rispetto e amore reciproci. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché sappia promuovere, al di dentro della convivenza umana, una sensibilità sociale attenta ai più bisognosi. Preghiamo:

O Signore, che ci hai chiesto di dare a Dio e a Cesare secondo rettitudine, aiutaci a vivere la nostra appartenenza a questo mondo come figli dello stesso Padre. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe    (31, 1-8. 13-23. 35-37)

Giobbe ha sempre agito secondo giustizia

Seconda Lettura

Dai «Discorsi spirituali» di san Doroteo, abate   (Doctr. 13, De accusatione sui ipsius, 2-3; PG 88, 1699)

La falsa pace dello spirito


Martedì della I settimana, ufficio della
della feria del tempo ordinario.
 


 Impegno di vita

Oggi faccio entrare la luce di Cristo in quella situazione in cui le tenebre e lo scoraggiamento sembrano l'unica condizione che riesco a vivere.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

 

Per i perseguitati a causa della fede e della coerenza della vita, perché attingano dallo Spirito il coraggio della perseveranza.  

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

Così anche noi dobbiamo vivere e imparare da queste attese umane e vivere nell'attesa di guardare il Signore, di incontrare il Signore. Questo non è facile, ma si impara: vivere nell'attesa. Sperare significa e implica un cuore umile, un cuore povero. Solo un povero sa attendere. Chi è già pieno di sé e dei suoi averi, non sa riporre la propria fiducia in nessun altro se non in se stesso. Papa Francesco

  

 

Martedì 4 Giugno 2024

 

 

 


 

 

Martedì 4 Giugno 2024


NESSUN EVENTO DA SEGNALARE

Oggi, 3 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di San Carlo Lwanga e Compagni, martiri PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 03 Giugno 2024 07:11

Tra il 1885 e il 1887, in Uganda i cristiani subirono una violenta persecuzione. Le vittime furono un centinaio. Tra loro Carlo, domestico del re Muanga dell'antico regno indipendente del Buganda, bruciato vivo insieme a dodici compagni il 3 giugno 1886. Carlo Lwanga, capo dei paggi reali, era stato battezzato durante l'evangelizzazione attuata dai Padri Bianchi, fondati dal cardinale Lavigerie. Inizialmente la loro opera, avviata nel 1879, venne ben accolta dal re Mutesa così come dal successore Muanga, che però si fece influenzare dal cancelliere del regno e dal capotribù. Tanto che decise la soppressione fisica dei cristiani, alcuni dei quali uccise con le proprie mani. Oggi il calendario ricorda ventidue martiri dell'Uganda, beatificati il 6 giugno 1920 da Benedetto XV e canonizzati da Paolo VI l'8 ottobre 1964. A loro è stato inoltre dedicato un grande santuario a Namugongo consacrato da Paolo VI nel 1969.

 

 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo        1, 2-7

Dio ci ha donato i beni grandissimi e preziosi a noi promessi, affinché per loro mezzo diventiate partecipi della natura divina.

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Salmo responsoriale

Rit. Mio Dio, in te confido.           dal salmo 90

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco             12, 1-12

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
 

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Meditiamo insieme

 

Abbiamo ricominciato da qualche settimana il tempo ordinario, lasciandoci alle spalle il lungo periodo della Quaresima e della Pasqua e, subito, la liturgia rimette a fuoco un momento molto delicato della predicazione di Gesù. L'uditorio di Gesù conosceva bene la parabola della vigna raccontata dal profeta Isaia ma, in quel caso, la vigna stessa era identificata con il popolo d'Israele che non portava il frutto sperato dal proprietario, Dio. Qui il racconto si fa ben più drammatico: la vigna viene affidata a degli sconsiderati vignaioli i quali, invece di pagare il pattuito per l'affitto, giungono ad uccidere gli inviati dal padrone. L'uccisione del figlio lascia presagire il finale drammatico che aspetta il Messia non riconosciuto. Sappiamo come è andata a finire la storia, siamo qui a celebrare la gloria del risorto, ma dobbiamo vigilare: il rischio di considerare nostra proprietà ciò che invece ci è affidato, la vita, il creato, la fede, è sempre presente. Viviamo in questa giornata sapendo che tutto ci appartiene ma che noi siamo di Cristo e che Cristo è di Dio! Gioiamo nel poter lavorare nella vigna del Signore...

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Preghiamo insieme


Al Signore, Dio della nostra vita e della nostra salvezza, eleviamo la preghiera perché ci conceda di lavorare sempre con generosità nella sua vigna. Diciamo insieme: Venga il tuo regno, Signore.

Per la Chiesa, perché con amore e dedizione curi il popolo che Dio le ha affidato. Preghiamo:

Per le autorità pubbliche, perché non esercitino il loro potere con la forza o per interesse personale. Preghiamo:

Per i perseguitati a causa della fede e della coerenza della vita, perché attingano dallo Spirito il coraggio della perseveranza. Preghiamo:

Per chi è stato ucciso nell'esercizio della propria missione, perché Dio lo accolga nel suo regno. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché non si unisca alla mentalità che soffoca la novità e la profezia, ma sappia sempre ubbidire a Dio. Preghiamo:


O Dio, che nel sangue dei martiri hai posto il seme di nuovi cristiani, concedi che il mistico campo della Chiesa, fecondato dal sacrificio di san Carlo Lwanga e dei suoi compagni, produca una messe sempre più abbondante, a gloria del tuo nome.  

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe     (29, 1-10; 30, 1. 9-23)

Giobbe lamenta la propria condizione

Seconda Lettura

Dall'«Omelia per la canonizzazione dei martiri dell'Uganda» di san Paolo VI, papa     (AAS 56, 1964, 905-906)

La gloria dei martiri, segno di rinascita


Lunedì della I settimana,
ufficio della memoria dal Comune di più martiri. 

 

Impegno di vita

Oggi non mi lamenterò per quello che mi manca, ma cercherò di apprezzare tutto quello che sono e che ho.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè i nostri governanti chiamati a programmare il futuro della nostra nazione, perchè facciano scelte non condizionate dalla sete di potere e da interessi personali, ma orientate al bene comune.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

 

I popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell'opulenza. La chiesa trasale davanti a questo grido d'angoscia e chiama ognuno a rispondere con amore al proprio fratello. San Paolo VI 

  

 

Lunedì 3 Giugno 2024

   Il Santo Padre Francesco riceve stamane in Udienza:

- Em.mo Card. Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo;

- S.E. Mons. Daniele Libanori, S.I., Vescovo tit. di Buruni, Assessore del Santo Padre per la Vita Consacrata;

- Delegazioni della “Conferencia Eclesial de la Amazonia” (CEAMA), e della “Red Eclesial Pan Amazónica” (REPAM);

- S.E. il Signor Mohsin Naqvi, Ministro degli Interni del Pakistan, con la Consorte, e Seguito;

- S.E. Mons Jesús Andoni González de Zárate Salas, Arcivescovo Metropolita di Cumaná (Venezuela), Presidente della Conferenza Episcopale del Venezuela; con S.E. Mons. Mario del Valle Moronta Rodríguez, Vescovo di San Cristóbal de Venezuela, Primo Vice Presidente; S.E. Mons. Ulises Antonio Gutiérrez Reyes, O. de M., Arcivescovo Metropolita di Ciudad Bolívar, Secondo Vice Presidente; S.E. Mons. José Antonio Da Conceição Ferreira, Vescovo eletto di Puerto Cabello, Segretario Generale;

- Partecipanti ai Dialoghi per una Finanza Integralmente Sostenibile, promossi dalla Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice;

- Partecipanti al Convegno Interreligioso promosso dal Movimento dei Focolari.


 

 

Lunedì 3 Giugno 2024



- Alle ore 17.30, nella Basilica Cattedrale di Patti, il Vescovo Guglielmo presiede la Santa Messa in occasione del 65° anniversario della morte di Mons. Angelo Ficarra, Vescovo di Patti; al termine partecipa al Convegno di Studio: «Impegno e Carità Pastorale di Mons. Angelo Ficarra».
 

Oggi, 2 Giugno, la Chiesa celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 02 Giugno 2024 07:30

La solennità del Corpus Domini, del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo ci impegna in un modo del tutto singolare nel meditare su questo grande mistero della fede: Gesù come Egli stesso ci ha detto, nell'ultima cena, è presente in mezzo a noi con il sacramento dell'Eucaristia, per accompagnarci nel cammino della vita terrena, con questo sacramento, che, come tutti i sacramenti, ci dona la grazia santificante. Qui la grazia è ricevuta direttamente mediante l'assunzione del corpo di Cristo con l'ostia consacrata e il bere il vino consacrato, perché in questi due segni scelti da Gesù Egli è presente in corpo, sangue, anima e divinità. Oggi, in particolare siamo stati convocati da Cristo stesso per celebrare con lui la Pasqua, per rivivere come suoi discepoli e con i suoi discepoli il giorno del giovedì santo, quando nel cenacolo istituiva il sacramento dell'Eucaristia, il sacramento del suo corpo e del suo sangue e parimenti il sacramento del sacerdozio, cioè di quel ministero ecclesiale finalizzato essenzialmente proprio alla celebrazione dell'Eucaristia. Siamo quindi oggi in modo speciale a prendere parte a questo banchetto di amore e di purificazione, di gioia e speranza, di autentico cammino cristiano ed ecclesiale, alla sequela del Cristo, Agnello immolato sull'altare della croce per la nostra redenzione. A tale banchetto non possiamo essere assenti, ma è necessario parteciparvi con le migliori disposizioni dell'animo, nella grazia di Dio e nella pace con i nostri fratelli.     

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Prima lettura

Dal libro dell'Esodo        24, 3-8

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi. 

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Salmo responsoriale

Rit. Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.           dal salmo 115  

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Seconda lettura

Dalla lettera agli Ebrei         9, 11-15

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.

Sequenza

[Sion, loda il Salvatore]...

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco          14, 12-16.22-26

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.  

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Meditiamo insieme


L'ascolto della parola di Gesù che permette di accogliere il dono gratuito del corpo e del sangue muove i discepoli (e tutti noi, moltitudine sterminati che non si può contare) a seguire il Signore. In che modo? La solennità del Corpo e del Sangue di Cristo ci invita a non avere misura, a essere sovrabbondanti, a smetterla di fare i contabili dell'amore. Siamo spesso tentati di dare nella misura in cui abbiamo ricevuto e negare se non ci è stato dato. Gesù manifesta un amore esagerato, che supera, che esagera, che trabocca, che arriva fino alla fine. Cibarsi di quel pane e dissetarsi a quel vino significa farsi trasformare in Cristo. La solennità di Corpus Domini è davvero essenza del quotidiano che è diventato mistero indicibile nella persona del Signore Gesù. Quel pane spezzato diviene il senso della condivisione e della comunione della Chiesa; il vino donato rinforza l'anelito di dono e di dedizione per il Regno. Gli imperativi che innervano la narrazione evangelica (andate, seguitelo, dite, preparate, prendete) richiamano direttamente il compito assunto da Israele di fronte all'alleanza proposta da Dio attraverso Mosè: quanto ha detto il Signore lo eseguiremo e lo ascolteremo. Chi avrebbe mai potuto ipotizzare che Dio non solo scegliesse di salvarci o farsi vicino, ma che si sarebbe dato per sempre a noi come nutrimento di salvezza? Chi avrebbe osato di pensare che Dio si sarebbe fatto pane di pellegrini? Chi poteva sperare in un Dio che manda suo Figlio come gesto di amore supremo e che rimane con noi, per noi, dentro di noi?

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Preghiamo insieme

 

Riconoscendo nel Corpo e nel Sangue del Signore il vero nutrimento per la nostra vita, preghiamo il Padre perché ci doni la grazia di essere autentici cristiani. Preghiamo dicendo: Per il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, salvaci, Signore.

Perché la Chiesa riconosca sempre nell’Eucaristia la fonte e il culmine della vita di fede. Preghiamo.

Perché il Papa Francesco, i Vescovi e i Presbiteri celebrino l’Eucaristia con fede, con zelo pastorale e cura della divina liturgia. Preghiamo.

Perché i cristiani offrano la loro concreta solidarietà ai bisognosi e condividano i loro beni con i poveri e gli affamati, aiutati in quanto fratelli da amare. Preghiamo.

Per chi è scoraggiato e disperato, perché trovi nell’Eucaristia il cibo spirituale per rinascere a vita nuova. Preghiamo.

Perché i fanciulli delle nostre comunità che hanno ricevuto la Prima Comunione cerchino in Gesù la forza per crescere e divenire uomini veri, animati da una fede grande. Preghiamo.

O Dio, che ci hai donato il tuo Figlio Gesù come salvatore e redentore, rendici assidui nello spezzare il pane della parola e nell’accostarci alla Comunione, perché siamo sostenuti per le vie del mondo verso la vera vita che è comunione definitiva ed eterna con te. Per Cristo nostro Signore.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo     (24, 1-11)

Videro Dio, e mangiarono e bevvero

Seconda Lettura

Dalle «Opere» di san Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa     (Opusc. 57, nella festa del Corpo del Signore, lect. 1-4)

O prezioso e meraviglioso convito!

Ufficio della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Te Deum.
 

 

Impegno di vita

Vivrò con attenzione e partecipazione viva la celebrazione dell'Eucaristia.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Per i sacerdoti, ministri dell'altare, perchè si conformino sempre più al mistero che celebrano per la lode di Dio e per l'edificazione del suo popolo.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Corpo e sangue indicano l'intera esistenza di Cristo, la sua vicenda umana, le sue mani di carpentiere con il profumo del legno e il foro dei chiodi, le sue lacrime, le sue passioni, la polvere delle strade, i piedi intrisi di nardo e poi di sangue, e la casa che si riempie di profumo e parole che sanno di cielo. Lui dimora in me e io in lui, le persone, quando amano, dicono le stesse cose: vieni a vivere nella mia casa, la mia casa è la tua casa. Dio lo dice a noi. Prima che io dica: "ho fame", lui ha detto: "voglio essere con te". Mi ha cercato, mi attende e si dona. Un Dio così non si merita: lo si deve solo accogliere e lasciarsi amare. Ermes Ronchi

  

 

Domenica 2 Giugno 2024


- Alle ore 12 il Santo Padre Francesco recita l'Angelus in Piazza San Pietro.

- Alle ore 17 il Santo Padre Francesco presiede la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Di seguito si svolge la Processione Eucaristica che, percorrendo Via Merulana, raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore ove il Santo Padre dà la benedizione con il Santissimo Sacramento.


 

 

Domenica 2 Giugno 2024


- Alle ore 18.30, nella Basilica Cattedrale di Patti, il Vescovo Guglielmo presiede il Pontificale in occasione della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo; segue la solenne Processione Eucaristica cittadina che si concluderà nella Chiesa di San Nicola.

Oggi, 1 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di San Giustino, filosofo e martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 01 Giugno 2024 07:30

La sua famiglia è di probabile origine latina e vive a Flavia Neapolis, in Samaria. Nato nel paganesimo, Giustino studia a fondo i filosofi greci, e soprattutto Platone. Poi viene attratto dai Profeti di Israele, e per questa via arriva a farsi cristiano, ricevendo il battesimo verso l'anno 130, a Efeso. Ma questo non significa una rottura con il suo passato di studioso dell'ellenismo. Negli anni 131-132 lo troviamo a Roma, annunciatore del Vangelo agli studiosi pagani. Al tempo stesso, Giustino si batte contro i pregiudizi che l'ignoranza alimenta contro i cristiani. Famoso il suo «Dialogo con Trifone». Predicatore e studioso itinerante, Giustino soggiorna in varie città dell'Impero; ma è ancora a Roma che si conclude la sua vita. Qui alcuni cristiani sono stati messi a morte come "atei" (cioè nemici dello Stato e dei suoi culti). Scrive una seconda Apologia, indirizzata al Senato romano, e si scaglia contro il filosofo Crescente. Ma questo sta con il potere, e Giustino finisce in carcere, anche lui come "ateo", per essere decapitato con altri sei compagni di fede, al tempo dell'imperatore Marco Aurelio.

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Prima lettura

Dalla lettera di san Giuda apostolo        1, 17. 20-25
 
Dio può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti.

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Salmo responsoriale

Rit. Ha sete di te, Signore, l'anima mia.           dal salmo 62 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              11, 27-33

Con quale autorità fai queste cose?

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Meditiamo insieme

 

La sfuriata fatta al tempio ha provocato un terremoto nell'agiata classe sacerdotale: ma come, il tempio è tornato a funzionare dopo secoli di distruzione, tutto procede per il meglio e ora arriva questo galileo a contestare tutto in maniera così plateale? Urgono soluzioni. Così Gesù viene interrogato: chi gli ha dato l'autorità di fare queste cose? Sorride amareggiato, Gesù: qualcuno ha sempre bisogno di apporre dei sigilli, di mettere dei timbri. Ma i profeti non hanno bisogno di patenti perché contestano esattamente coloro che vorrebbero rilasciarle! Gesù è determinato nel suo percorso e non fornisce spiegazioni: no, non dirà nulla a questi assetati di regole. Nelle parrocchie ancora troppo spesso troviamo persone che vivono nell'ansia di rilasciare patenti di ortodossia, cosa che nemmeno la Chiesa, nella sua millenaria saggezza, fa con leggerezza. Gesù ci suggerisce di non lasciarci turbare da questi super-devoti che nascondono la fragilità delle loro idee dietro la rigidezza delle loro posizioni e di coltivare lo spirito di profezia nella Chiesa (non di anarchia!) senza sentirci "speciali" ma iniziando la conversione della Chiesa a partire da noi stessi.

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Preghiamo insieme


Dio si fa trovare sulla via di chi desidera incontrarlo. Nella parola e nell'opera di Gesù, egli si rivela e si dona a noi. Disponiamoci a questo incontro con fiducia filiale, e ripetiamo: Fà che ti riconosciamo, Signore!


Nelle mille perfezioni della natura:
Nel fascino misterioso del cielo stellato:
Nell'umile veste dei campi:
Nelle vette delle arti e del pensiero:
Nelle profondità del cuore umano:
Nell'amore gratuito dei genitori e degli amici:
Nei momenti di dolore e di gioia:
Nel grido di chi è ferito dalla vita:
Nello sguardo del povero che chiede:
Nel mistero di Cristo crocifisso e risorto:
Nelle parole benedette del Vangelo:
Nel dono di questa Eucaristia:



O Dio, che hai donato al santo martire Giustino una mirabile conoscenza del mistero del Cristo, attraverso la sublime follia della Croce, per la sua intercessione allontana da noi le tenebre dell’errore e confermaci nella professione della vera fede.  Amen.    

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe    (13, 13 - 14, 6)

Giobbe si appella al giudizio di Dio

Seconda Lettura

Dagli «Atti del martirio» dei santi Giustino e Compagni  (Cap. 1-5; cfr. PG 6, 1366-1371)

Ho aderito alla vera dottrina


 
Sabato della IV settimana, ufficio della memoria dal comune di un martire (fino all'Ora Nona); antifona propria al Benedictus. 
Primi Vespri della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
 

Impegno di vita

Il rendimento di grazie è di chi ritiene Dio all'origine di ogni cosa e di ogni avvenimento. Proverò a riconoscere in ogni cosa la mano di Dio e lo ringrazierò per tutto quanto mi concederà di vivere in questa giornata.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè ogni autorità, costituita per il bene del popolo di Dio, sia un servizio che passa per la quotidiana donazione di sè a vantaggio dei fratelli.

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

"Quando nel popolo di Dio non c'è profezia, il vuoto che lascia quello viene occupato dal clericalismo: è proprio questo clericalismo che chiede a Gesù: «Con quale autorità fai tu queste cose? Con quale legalità?». E la memoria della promessa e la speranza di andare avanti vengono ridotte soltanto al presente: né passato, né futuro speranzoso. Il presente è legale: se è legale vai avanti". Papa Francesco

 

   

  

 

Sabato 1 Giugno 2024

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;

- Em.mo Card. Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione;

- S.E. la Signora Zuzana Čaputová, Presidente della Repubblica Slovacca, e Seguito;

- Sua Eminenza il Metropolita Filüksinos Yusuf Çetin, Vicario Patriarcale della Chiesa Siro-Ortodossa in Turchia;

- Il Dottor Alessandro Sallusti, Direttore del Quotidiano “Il Giornale”, e Seguito, nel 50° anniversario di fondazione;

- Membri delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani (ACLI).

 


 

 

Sabato 1 Giugno 2024


- Alle ore 18.30 il Vescovo Guglielmo celebra l'Eucaristia nella Chiesa Madre di Sinagra e amministra la Cresima ad un gruppo di giovani.

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