NOTIZIE DI CRONACA
I Carabinieri arrestano trafficante di droga, deve scontare 5 anni di reclusione PDF Stampa
Scritto da Redazione   
Lunedì 22 Giugno 2009 09:37

Sereno Maurizio, nato a Patti il 25.03.1977, ma residente a Sant’Angelo di Brolo in Contrada Trabì, è stato arrestato domenica 21 giugno dai Carabinieri della locale Stazione che hanno dato esecuzione alla pena definitiva emessa dalla sentenza della Corte di Cassazione per traffico di sostanze stupefacenti. Sereno al termine di un processo iniziato nel 2002, che lo aveva già visto condannato nel 2005 dal Tribunale di Catania e nel 2006 dalla Corte d’Appello della città Etnea, a 7 anni e 6 mesi con la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dovrà ora scontare come pena residua 5 anni 2 mesi e 24 giorni di reclusione, considerato che già più di due anni li aveva trascorsi in custodia cautelare tra il carcere e gli arresti domiciliari. Sereno è stato riconosciuto dalla Suprema Corte, che ne ha respinto il ricorso, tra gli organizzatori di una vera e propria associazione per delinquere dedita al traffico di stupefacenti, che ha operato nella provincia di Catania fino al 2002. All’epoca fu un inchiesta condotta dalla DDA etnea a fare luce sui fatti criminosi in cui erano coinvolti numerosi catanesi, oltre al Sereno, nell’approvvigionamento di grandi quantità di droga pesante dal Nord Europa che veniva poi smerciata nella zona orientale della Sicilia. Dopo le formalità di rito, i Carabinieri hanno condotto l’arrestato nella casa circondariale di Messina Gazzi dove espierà la pena.

E' in Edicola il numero di Giugno PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 20 Giugno 2009 00:00

E' da oggi in edicola il nuovo numero di Giugno di In Cammino

Per vedere la prima pagina del nuovo numero appena uscito e il sommario alla pagina 2, visitare la sezione
In Edicola

Controlli antidroga dei carabinieri: arrestati due fratelli di Gioiosa Marea PDF Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 18 Giugno 2009 12:55

Luciano Merlo

Gino Merlo

I Carabinieri della Stazione di Gioiosa Marea e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Patti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato due fratelli di Giosa Marea con precedenti penali alle spalle, poiché trovati in possesso di 10 grammi di cocaina purissima.  Merlo Luciano, nato a Wolfsburg (Germania) il 13.08.1966, residente a Mascali (Ct), via S. Giuseppe n. 82,  coniugato e  Merlo Gino, nato a Wolfsburg il 01.09.1976, residente a Gioiosa Marea, via Garibaldi n. 35, cameriere, celibe, pregiudicato. I militari dell’Arma, nella tarda serata di mercoledì, durante un posto di controllo rinforzato, effettuato all’uscita del casello della A20 di Patti, hanno visto giungere una fiat punto a tutta velocità, che è stata subito fermata per un controllo e gli accertamenti in Banca Dati Forze di Polizia. È emerso immediatamente che ambedue i fratelli Merlo avevano già avuto a che fare con la giustizia; inoltre i Carabinieri si sono insospettiti per il fatto che entrambi, pur avendo una vettura di proprietà, viaggiavano su una macchina presa a noleggio. Hanno così deciso di effettuare una perquisizione approfondita durante la quale è stato rinvenuto un involucro contenente 10 grammi di cocaina purissima, nascosto nel vano porta bagagli della vettura. Oltre alla droga è stata sequestrata anche la somma contante di 750 Euro, ritenuta provento dell’illecita. I due sono stati dunque dichiarati in stato di arresto ed accompagnati al carcere di Messina Gazzi. Gli investigatori ritengono che la droga fosse destinata ai consumatori di Gioiosa Marea di cui gli arrestati sono originari e dove verosimilmente erano diretti.Con l’arrivo dell’estate i Carabinieri aumenteranno i controlli su tutto il litorale al fine di prevenire e contrastare il fenomeno dello spaccio di droga, in particolare quello delle droghe “pesanti”.

Oliveri: sequestro preventivo del campeggio “Baia del Principe” per l'occupazione abusiva di aree del demanio marittimo e di aree comunali PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 17 Giugno 2009 15:31

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, coadiuvati dai colleghi della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Patti, hanno dato esecuzione al decreto emesso dal G.I.P. del Tribunale di Patti con il quale è stato disposto il sequestro preventivo, nei confronti dell’amministratore e del rappresentante legale del campeggio "Baia del Principe" in Oliveri, di tutta la struttura ricettiva. L'indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Falcone, coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, ha permesso di venire a capo di una fitta e consolidata abitudine alla realizzazione di molteplici e differenti manufatti, che hanno nel tempo determinato la trasformazione urbanistica del territorio interessato, in violazione degli strumenti urbanistici vigenti e senza le prescritte autorizzazioni. Il campeggio era diventato luogo del consolidamento progressivo, nelle varie piazzole, di roulottes, private ormai da tempo della loro caratteristica "mobilità" e posate su saldi blocchi di cemento e mattoni, trasformate in piccole ed improvvisate unità abitative con tanto di accessori: cucinini, tettoie, manufatti in legno e strutture prefabbricate, mediante l'occupazione abusiva di aree del demanio marittimo e di aree comunali, realizzate in assenza del permesso a costruire o di autorizzazioni a compiere innovazioni su area sottoposta a vincolo paesistico ambientale. L'applicazione della misura cautelare reale del sequestro preventivo ha interessato l'intera struttura turistico ricettiva denominata "Baia del Principe" che insiste su un'area di circa 20.500 mq. il cui valore economico si può stimare superiore al milione di euro. Contestuale è stata la notifica delle informazioni di garanzia ai due amministratori, sottoposti ad indagine.

Librizzi: operazione dei Carabinieri a tutela dell’ambiente, 6 denunciati in stato di libertà PDF Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 17 Giugno 2009 15:20

Importante operazione dei Carabinieri a Librizzi, che hanno scoperto gravi reati ambientali commessi da allevatori di maiali e dai gestori di un oleificio. L’operazione, sviluppatasi nell’ambito di un più vasto piano di monitoraggio del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati in materia ambientale, disposti dal Comando Provinciale di Messina, ha avuto l’epilogo ieri pomeriggio.I Carabinieri della Stazione di Librizzi e della Compagnia di Patti hanno effettuato dei mirati controlli a due allevamenti di suini siti rispettivamente in contrada “Spinello” e contrada “Timpone” di quel Comune, rilevando che in entrambi i casi era stato avviato in modo incontrollato un deposito di rifiuti speciali provenienti dalle deiezioni dell’allevamento del bestiame, poi raccolte in fosse realizzate senza i requisiti minimi previsti dalla legge. I liquami provenienti dall’allevamento, in pratica erano stati depositati in fosse non autorizzate; inoltre alcune di queste straripavano, provocando l’uscita delle acque reflue che inquinavano i terreni circostanti. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha anche evitato il pericolo che i liquami, depositati in queste fosse non a norma, scendessero nel sottosuolo inquinandolo.I responsabili dei due allevamenti (i coniugi M. e C. C. e S.A.M.) sono stati denunciati per violazione degli artt. 137 e 256 del d. lgs 152/2006. Nelle settimane scorse erano giunte ai militari dell’arma diverse segnalazioni di cittadini abitanti nei pressi delle contrade che avvertivano un puzza insopportabile, evidentemente proveniente dagli allevamenti. Il Sindaco di Librizzi, si è subito attivato ed ha emesso l’ordinanza di ripristino dei luoghi inquinati e di messa a norma degli impianti di smaltimento dei rifiuti da allevamento. In contrada Santa Nicolella del Comune di Montagnareale è stato scoperto dai Carabinieri un oleificio i cui gestori, anziché smaltire come previsto dalla legge le acque di vegetazione e la sansa derivanti dalla lavorazione delle olive della scorsa stagione olearia, l’avevano messa ad essiccare su un terreno di loro proprietà, ponendola poi in vendita a privati come materiale combustibile per il camino.Ad esser denunciati per la “gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi”, sono stati i due gestori dell’oleificio (F.F. e G.G.) e, per “getto pericoloso di cose” un loro cliente di Colla Maffone (S.G.) che ne aveva comprata un bel po’ mettendola ad essiccare nel suo orticello, a discapito dei vicini di casa costretti a sopportare un terribile lezzo. I Carabinieri invitano tutti i cittadini a segnalare qualsiasi abuso, soprattutto se commesso a deturpamento beni ambientali come in questo caso.

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