NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 1 Maggio, la Chiesa celebra la memoria di San Giuseppe Lavoratore PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 01 Maggio 2024 07:15

 

Nel Vangelo Gesù è chiamato "il figlio del carpentiere". In modo eminente in questa memoria di san Giuseppe si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell'uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell'opera del Creatore, contributo al piano della salvezza (cfr Conc. Vat. II, 'Gaudium et spes", 34). Pio XII (1955) istituì questa memoria liturgica nel contesto della festa dei lavoratori, universalmente celebrata il 1° maggio. San Giuseppe il lavoratore esprime e richiama l'opera di Dio che si realizza nella storia umana, a favore della quotidianità che riceve una luce e un orientamento nuovo per procedere lungo la strada della vita nuova in Cristo. San Giuseppe esprime anche come il suo operare e il suo operato siano conformi alla volontà di Dio nella storia, permettendo alla grazia di entrare nella quotidianità attraverso l'opera delle mani dell'uomo, santificata dall'intervento di Dio. Il lavoro delle azioni umane diventa con san Giuseppe l'opera di disponibilità alla grazia di Dio, permettendo all'azione dello Spirito di essere sempre vicina all'umanità attraverso l'azione del fare quotidiano.
Scrivono i Vescovi italiani: “Il 1° maggio, festa di San Giuseppe lavoratore, che Papa Francesco ha voluto celebrare con un anno a lui dedicato, ci spinga a vivere questa difficile fase senza disimpegno e senza rassegnazione. Abitiamo i nostri territori diocesani con le loro potenzialità di innovazione ma anche nelle ferite che emergono e che si rendono visibili sui volti di molte famiglie e persone. Sappiamo che ogni novità va abitata con una capacità generativa e creativa frutto dello Spirito di Dio. Nulla ci distolga dall’attenzione verso i lavoratori. Parafrasando un celebre brano di Gaudium et spes, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce del mondo del lavoro, dei poveri soprattutto e di coloro che soffrono, sono i sentimenti dei discepoli di Cristo Signore. Condividiamo le preoccupazioni, ma ci facciamo carico di sostenere nuove forme di imprenditorialità e di cura. Se «tutto è connesso» (LS 117), lo è anche la Chiesa italiana con la sorte dei propri figli che lavorano o soffrono la mancanza di lavoro. Ci stanno a cuore”. 

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Prima lettura

Dal libro della Genesi        1, 26 - 2, 3
 

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona

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Salmo responsoriale

Rit. Rendi salda, Signore, l’opera delle nostre mani.           dal salmo 89

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              13, 54-58

Non è costui il figlio del falegname?

 

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Meditiamo insieme

Gesù è ricordato come figlio del falegname, del carpentiere. Come accade ancora oggi tra gli artigiani, Gesù ha imparato il proprio mestiere sin da adolescente, nella bottega del padre. Commuove immaginare la piccola stanza di Nazareth invasa dai trucioli e dall'odore delle resine, vedere il robusto Giuseppe insegnare al piccolo Gesù ad usare con delicatezza la pialla per togliere ogni asprezza dalla venatura del legno. Dio ha conosciuto la fatica del lavoro, la soddisfazione di toccare con mano l'opera del proprio ingegno ma anche, come lasciano intendere i vangeli, sa delle mille piccole preoccupazioni di chi vive di un lavoro autonomo, sempre in balia degli eventi storici (e, oggi, del mercato!). Il tempo che viviamo, tempo di globalizzazione e di grandi risorse, in teoria, sta sperimentando nuove forme di lavoro che, ci assicurano, sono necessarie per restare concorrenziali in un mondo sempre più piccolo. Come cristiani, inascoltati proprio nei paesi di tradizione cristiana, continuiamo a chiedere che sia l'uomo al centro, non il profitto, che il lavoro sia sempre a servizio del bene comune, non del guadagno di pochi eletti, che leggi del mercato le fanno gli uomini! O il mondo del lavoro ritrova la sua umanizzazione profonda o i conflitti sociali sono destinati ad esplodere. Viviamo oggi con dignità e consapevolezza il nostro lavoro, sapendo che stiamo aiutando Dio a completare la Creazione. 

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Preghiamo insieme


Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo, che non ha disdegnato di essere chiamato il figlio del falegname, e con la sua opera ha elevato a nuova dignità il lavoro dell'uomo. Diciamo insieme:
Signore, benedici il nostro lavoro.

Signore Dio, che hai creato la terra perchè diventasse la dimora dell'uomo, aiutaci a renderla, col nostro lavoro, sempre più umana e abitabile. Preghiamo:

Signore, che hai nobilitato l'opera delle mani dell'uomo facendoti tu stesso lavoratore, fà che non diventiamo mai schiavi del lavoro e del guadagno, ma ce ne serviamo come mezzo di liberazione a gloria del tuo nome. Preghiamo:

Signore, che hai manifestato la tua predilezione per i poveri e gli oppressi, aiuta i disoccupati ad avere un lavoro sicuro e una condizione degna di uomini liberi. Preghiamo:

Signore, che hai scelto una famiglia povera e un villaggio sconosciuto per la tua dimora fra noi, fà che non disprezziamo le cose umili e semplici, perchè attraverso di esse tu ci porti la salvezza. Preghiamo:

Padre santo, che hai rivelato a san Giuseppe il mistero di tuo Figlio e lo hai affidato alla sua guida e custodia, donaci di poter sempre più comprendere il mistero della sua incarnazione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo  (21, 1-8)

La nuova Gerusalemme 

Seconda Lettura

Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo  (Nn. 33-34

L'attività umana nell'universo


Mercoledì della I settimana, ufficio della memoria con parti proprie
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Impegno di vita

Oggi contemplerò Giuseppe, il maestro artigiano, considerando l'unità di chi, come scrive una contemplativa dei nostri giorni, "si concede alla pienezza del momento presente in cui compie la propria attività sotto lo sguardo Dio". E al Figlio apprendista ricorderò il disagio di chi non ha lavoro ed ha famiglia.   


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perchè tutti i lavoratori del mondo siano consapevoli di essere in qualche modo i continuatori della creazione a beneficio dell'intera umanità.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

Il lavoro di San Giuseppe esprime il segno dell'operato dell'uomo credente che vede l'azione di Dio nella storia lungo la propria vita. Ogni volta che il lavoro nobilita l'umanità nel presente, anche la storia del Regno di Dio si attua con efficacia e con giusto valore nella vita. Ecco perché il lavoro di Giuseppe, uomo giusto, ci aiuta a recuperare il senso e il valore della nostra azione per il Regno, affinché sia sempre nel progetto di Dio e rientri nella sua azione di salvezza. Luciano Sanvito

 

 

 

Mese di Maggio

Il mese di maggio è il periodo dell’anno che più di ogni altro abbiniamo alla Madonna. Un tempo in cui si moltiplicano i Rosari a casa e nei cortili, sono frequenti i pellegrinaggi ai santuari, si sente più forte il bisogno di preghiere speciali alla Vergine Maria.



Fioretto: Spesso rifletterò sullo scopo della mia vita.

Giaculatoria: Maria, stella e guida della nostra vita, prega per noi.

 

 
 

  

 

Mercoledì 1 Maggio 2024

   - Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco nell'Aula Paolo VI.

 


 

 

 

Mercoledì 1 Maggio 2024


- Oggi ricorre il 45° anniversario della Dedicazione della Basilica Santuario della Madonna del Tindari.

- Continua a Roma la Visita ad Limina Apostolorum del vescovo Guglielmo insieme agli altri Vescovi di Sicilia; stamane Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel pomeriggio la recita dei Vespri nella Chiesa di Santa Maria Odigitria dei Siciliani. La visita ai Dicasteri della Santa Sede riprende domani.

Oggi, 30 Aprile, la Chiesa ricorda il Papa San Pio V PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 30 Aprile 2024 07:00

 
Tra le più grandi glorie del Piemonte rifulge il grande pontefice San Pio V, al secolo Antonio Michele Ghisleri, nativo di Bosco Marengo (Alessandria) ove vide la luce il 27 gennaio 1504 da una nobile famiglia. Per sopravvivere fece il pastore, finché all’età di quattordici anni entrò tra i Domenicani di Voghera. Nel 1519 professò i voti solenni a Vigevano, poi completò gli studi presso l’università di Bologna e nel 1528 ricevette l’ordinazione presbiterale a Genova. Per ben sedici anni insegnò filosofia e teologia e successivamente fu priore nei conventi di Vigevano e di Alba, rigorosissimo con sé stesso e con i confratelli nell’osservanza religiosa. L’episodio più celebre della vita di questo grande pontefice, unico piemontese ad essere stato elevato al soglio di Pietro in duemila anni di cristianesimo, è sicuramente il suo intervento in favore della battaglia di Lepanto. Il fatale scontro con i Turchi, allora all’apogeo della loro potenza, avvenne il 7 ottobre 1571 nel golfo di Lepanto, durò da mezzodì sino alle cinque pomeridiane e terminò con la vittoria dei cristiani. Alla stessa ora Pio V, preso da altri impegni, improvvisamente si affacciò alla finestra, rimase alcuni istanti in estasi con lo sguardo rivolto ad oriente, ed infine esclamò: “Non occupiamoci più di affari. Andiamo a ringraziare Dio perché la flotta veneziana ha riportato vittoria”. A ricordo del felice avvenimento che cambiò il corso della storia, fu introdotta la festa liturgica del Santo Rosario, al 7 ottobre, preghiera alla quale sarebbe stata attribuita dal papa la vittoria. Spirò il 1° maggio 1572. La sua salma riposa ancora oggi nella patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma. Papa Clemente X beatificò il suo predecessore cent’anni dopo, il 27 aprile 1672, e solo Clemente XI lo canonizzò poi il 22 maggio 1712.

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         14, 5-18

Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

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Salmo responsoriale

Rit. I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno. dal salmo 144

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              14, 27-31

Vi do la mia pace. 

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Meditiamo insieme


È diversa la pace che dona il Signore Gesù, non è come la pace che dona questo mondo. Spesso la pace la intendiamo come un'assenza di conflitto. In realtà è impossibile che non avvengano tensioni e conflitti nelle nostre vite. Le grandi guerre non sono che la somma dei piccoli conflitti che ogni giorno sperimentiamo e che possiamo amplificare. Litigi in famiglia, dissidi nel mondo del lavoro, tensioni nel traffico, in un ufficio pubblico... Da dove proviene, allora la vera pace? La pace che sperimentano i discepoli proviene dalla certezza di essere amati, sempre, di essere chiamati a vivere da pacificati per essere pacifisti. Il discepolo sperimenta in sé la lotta fra tenebre e luce e consapevolmente sceglie la luce. La prima battaglia, allora, si combatte nel cuore, contro la parte oscura che abita in ciascuno di noi, contro il piccolo dittatore egoista che vorrebbe imporre la sua logica, la sua prospettiva. Incontrare il Dio di Gesù ci porta alla pacificazione, sempre da coltivare, mai scontata, di chi vede sé e gli altri in una prospettiva diversa. In questo diventiamo discepoli del risorto, in questo diventiamo primizia di una nuova umanità.

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Preghiamo insieme


Il Cristo Gesù ci ha lasciato in dono la sua pace. Invochiamo Dio nel suo nome, dicendo:

Donaci la tua pace, Signore.

Per tutti i pastori posti a capo delle Chiese e comunità locali, perchè siano fedeli al loro mandato di rinsaldare i cristiani nella fede. Preghiamo:

Per i laici impegnati nell'azione sociale e politica della pace, perché si conformino sempre allo spirito cristiano della non violenza e del perdono. Preghiamo:

Per le classi sociali e per le nazioni più in conflitto, perchè promuovano progetti di pacificazione fondati sulla giustizia. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perchè sia capace di gesti concreti di riconciliazione e di fraternità. Preghiamo:

Per noi chiamati ad essere pacificatori, perchè non ci lasciamo turbare dalle paure della morte o dell'incertezza del futuro, ma confidiamo nella presenza del Cristo che ci ama. Preghiamo:

O Signore Gesù, che ci hai lasciato in dono la tua pace per vincere ogni turbamento e paura, fa' che diffondiamo attorno a noi la gioia di chi sa che il potere del male non può prevalere su chi confida in te: tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo    (20, 1-15)

L'ultima lotta del dragone

 Seconda Lettura

Dal «Commento sul vangelo di Giovanni» di san Cirillo d'Alessandria, vescovo
  
(Lib. 10, 2; PG 74, 331-334)

Io sono la vite, voi i tralci


Martedì della I settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua.  

 

Impegno di vita

Mi interrogherò sui casi di non-pace, di cui sono a conoscenza, per portare in essi la pace. 
 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per i Vescovi della Sicilia che si trovano a Roma per la Visita «ad Limina Apostolorum»


MESSAGGIO DEL GIORNO

Non credere alla possibilità di una pace permanente vuol dire non credere alla santità della natura umana. Gandhi


 

 

 

 

Martedì 30 Aprile 2024

 


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Martedì 30 Aprile 2024


Il Vescovo Guglielmo, insieme agli altri Vescovi di Sicilia, sta compiendo a Roma la Visita «ad Limina» con una serie di incontri (che si protrarranno fino al 3 maggio) nei Dicasteri della Curia Romana. Stamattina è prevista la Concelebrazione Eucaristica nelle Grotte Vaticane sulla tomba dell'Apostolo Pietro.

 

Oggi, 29 Aprile, si celebra la festa di Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, patrona d'Italia e d'Europa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 29 Aprile 2024 07:20

«Niuno Stato si può conservare nella legge civile in stato di grazia senza la santa giustizia»: queste alcune delle parole che hanno reso questa santa, patrona d'Italia, celebre. Nata nel 1347 Caterina non va a scuola, non ha maestri. I suoi avviano discorsi di maritaggio quando lei è sui 12 anni. E lei dice di no, sempre. E la spunta. Del resto chiede solo una stanzetta che sarà la sua cella di terziaria domenicana (o Mantellata, per l'abito bianco e il mantello nero). La stanzetta si fa cenacolo di artisti e di dotti, di religiosi, di processionisti, tutti più istruiti di lei. Li chiameranno "Caterinati". Lei impara a leggere e a scrivere, ma la maggior parte dei suoi messaggi è dettata. Con essi lei parla a papi e re, a donne di casa e a regine, e pure ai detenuti. Va ad Avignone, ambasciatrice dei fiorentini per una non riuscita missione di pace presso papa Gregorio XI. Ma dà al Pontefice la spinta per il ritorno a Roma, nel 1377. Deve poi recarsi a Roma, chiamata da papa Urbano VI dopo la ribellione di una parte dei cardinali che dà inizio allo scisma di Occidente. Ma qui si ammala e muore, a soli 33 anni, il 29 aprile 1380. Sarà canonizzata nel 1461 dal papa senese Pio II. Nel 1939 Pio XII la dichiarerà patrona d'Italia con Francesco d'Assisi. Il suo corpo riposa nella basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Oggi ricorre il 644° anniversario della morte.

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Prima lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo         1, 5 - 2, 2
 

Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato.

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Salmo responsoriale

Rit. Benedici il Signore, anima mia.           dal salmo 102 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              11, 25-30

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

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Meditiamo insieme


Santa Caterina, patrona d'Italia. Una santa lontana nel tempo e nella nostra sensibilità, vissuta in un medioevo pieno di luce e di ombre che ancora molto può dirci. Caterina: donna di religione, cioè consacrata alla preghiera e all'azione nel neonato ordine domenicano, scelta ritenuta sconvenientissima per una così giovane donna. Donna interventista, cosa del tutto inusuale per un'epoca dominata da imperante maschilismo, ha agito nella vita politica del tempo con inattesa efficacia, richiamando tutti (anche il papa!) all'essenzialità. Contro il rischio di una Chiesa troppo compromessa e timorosa nell'agire politico Caterina richiama il papa al suo dovere di restare nella propria Diocesi - Roma - abbandonando la provvisoria anche se più sicura Avignone. Abbiamo bisogno di donne del genere, la Chiesa ha bisogno di lasciare più spazio (e molto!) al carisma femminile della Parola di Dio, di profetesse che richiamino la Chiesa e la nazione italiana alle proprie origini, dicendo ancora e ancora che solo la fede e la preghiera e il silenzio possono plasmare caratteri e situazioni. A lei affidiamo la nostra nazione, un tempo terra di santi poeti e navigatori, oggi sempre più omologata ad un pensiero globale dominante gretto ed egoista. Che Caterina, col suo piglio deciso di donna toscana, ci richiami all'essenziale!

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Preghiamo insieme


Celebriamo la festa di santa Caterina da Siena, una santa mistica di eccezionale sapienza e concretezza. Nel presentare le nostre intenzioni a Dio Padre, chiediamo la sua intercessione per noi e per l'Italia, dicendo:
Ascoltaci, Signore.

Per la Chiesa, perchè seguendo l'esempio delle vergini sagge del Vangelo sia sempre pronta nell'accogliere il Signore che viene. Preghiamo:

Per il dialogo tra gerarchia, teologi e fedeli, perchè nel rispetto dei ruoli, si costruisca nella comunione, il futuro della Chiesa e del mondo. Preghiamo: 


Per gli uomini di fede, perchè non abbiano paura di intervenire nella scena politica italiana e mondiale, portando coraggiosamente il loro contributo. Preghiamo: 
 


Per la nostra nazione, perchè vi siano incrementate le libertà fondamentali dell'uomo e la ricerca della giustizia e della pace. Preghiamo:
 

Per il ruolo della donna nella Chiesa e nella società, perchè siano accolti con serenità e gioia i valori della sua intelligenza e sensibilità. Preghiamo:

O Dio, che in santa Caterina da Siena hai donato alla tua Chiesa un faro di sapienza evangelica e di santità, ascolta le nostre preghiere perchè, sul suo esempio, possiamo crescere nell'amore e nel rispetto dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro della Sapienza    (7, 7-16. 22-30)

I giusti trovano gioia nella conoscenza del Signore

Seconda Lettura

Dal «Dialogo della Divina Provvidenza» di santa Caterina da Siena, vergine
  
(Cap. 167, Ringraziamento alla Trinità; libero adattamento; cfr. ed. I. Taurisano, Firenze, 1928, II, pp. 586-588)

Ho gustato e veduto


Ufficio della festa con parti proprie. Te Deum. All'Ora media antifona del tempo di Pasqua e salmi del lunedì della I settimana.
 

Impegno di vita

Oggi chiedo al Signore di continuare a mandare donne come Caterina da Siena, nel mondo e nella Chiesa, che sappiano rinvigorire la nostra fede annacquata e impoverita. Che il fuoco dell'amore di Cristo torni a divampare nei cuori dei cristiani italiani ed europei.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè come santa Caterina da Siena, i battezzati vedano nel Papa la presenza del Cristo sulla terra e quindi avvertano l'esigenza di accogliere il suo insegnamento e di seguirlo.


MESSAGGIO DEL GIORNO

Tutti i vizi sono conditi dalla superbia, sì come le virtù sono condite e ricevono vita dalla carità. Santa Caterina da Siena

 

  

 

Lunedì 29 Aprile 2024

 

Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:

- Vescovi della Sicilia in visita «ad Limina Apostolorum»;

- S.E. Mons. José Horacio Gómez, Arcivescovo di Los Angeles (Stati Uniti d’America);

- S.E. Mons. François Touvet, Vescovo Coadiutore di Fréjus-Toulon (Francia);

- Membri del Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto per le Opere Religiose;

- Partecipanti ai Capitoli Generali dei: Figli della Carità “Canossiani”;

- Fratelli dell’Istruzione Cristiana di San Gabriele.

 

 


 

 

Lunedì 29 Aprile 2024

- Alle ore 9 il Vescovo Guglielmo, in Vaticano, viene ricevuto in Udienza privata dal Papa insieme agli altri Vescovi di Sicilia per la Visita «ad Limina Apostolorum».

- Nel pomeriggio il Vescovo Guglielmo, insieme agli altri Vescovi di Sicilia, inizia la serie di incontri (che si protrarranno fino al 3 maggio) nei Dicasteri della Curia Romana e le celebrazioni nelle Patriarcali Basiliche di San Paolo fuori le Mura, San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano.

Oggi, 28 Aprile, la Chiesa celebra la Quinta Domenica di Pasqua PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 28 Aprile 2024 07:10

La Parola di Dio della Quinta Domenica di Pasqua ci presenta l'immagine di Gesù vera vite, alla quale rimanere attaccati per non perdere vitalità, consistenza ed esistenza. L'immagine, come quella del pastore, tratta dalla vita del popolo di Israele, era familiare e quindi comprensibile alle persone che ascoltavano Gesù ed in particolare proprio i discepoli, che alla sua scuola avevano imparato qualcosa, anche se non avevano compreso il tutto della sua persona e della sua missione nel mondo. Il testo del Vangelo di Giovanni che leggiiamo in questa domenica ci aiuta a comprendere quanto sia davvero essenziale Gesù nella vita di coloro che si professano suoi discepoli. Non ci si può proclamare cristiani, se poi noi siamo come tralci distaccati dalla vite, senza possibilità di sopravvivenza spirituale e senza quella linfa necessaria per vivere legati alla sorgente della grazia e della felicità che è il Signore.

 

  

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         9, 26-31

Bàrnaba raccontò agli apostoli come durante il viaggio Paolo aveva visto il Signore. 

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Salmo responsoriale

Rit. A te la mia lode, Signore, nella grande assemblea.           dal salmo 21

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Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo        3, 18-24

Questo è il suo comandamento: che crediamo e amiamo.

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              15, 1-8

Chi rimane in me ed io in lui fa molto frutto.   

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Meditiamo insieme


Gesù ci invita a riflettere su di una scomoda verità conosciuta da ogni vignaiolo: affinché la vite porti frutto occorre potarla. L'avete mai vista una vite potata? Quel gesto è davvero necessario e il tralcio, accorciato nel punto giusto, concentra tutte le sue energie nel futuro grappolo d'uva. La vita ci pota in abbondanza: delusioni, fatiche, malattie, periodi "giù"; è piuttosto inevitabile e lo sappiamo anche se - il più delle volte - ci ribelliamo, ci intristiamo. L'uomo non accetta la fatica e il fallimento inevitabili nel nostro essere finiti, limitati, segno questo, della sua dignità, della sua natura che lo spinge ad andare oltre. Lo confesso: non mi umilia il fatto di non trovare in me, da solo, la risposta alle grandi domande della vita. Cerco aiuto e - cercandolo - ho trovato risposte convincenti. In Dio solo possiamo trovare risposte che ci spingono verso l'assoluto e la pienezza (sempre e solo parziale, quaggiù). Come viviamo le potature della vita? Il Signore ci invita a viverle nel positivo, come occasione, come possibilità. L'accettazione serena (mai rassegnata!) delle contraddizioni della vita concentra la linfa vitale della mia vita in luoghi e situazioni inattesi e con risultati - credetemi - davvero sorprendenti. Animo, allora, le potature sono necessarie, così come la grande e dolorosa potatura dei discepoli, ribaltati come guanti, masticati dalla croce, li ha resi davvero apostoli maturi e riflessivi, capaci di annuncio e di martirio e non solo entusiasti e immaturi seguaci di una esperienza nuova.

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Preghiamo insieme

 

Gesù ha detto: «Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto». Su questa parola innalziamo con fiducia la nostra preghiera al Padre.  

Diciamo con fede: Venga il tuo regno, Signore. 

«Io sono la vite, voi i tralci». Perché la Chiesa viva intensamente la comunione con Cristo per essere sempre e dovunque testimonianza credibile dell'amore di Dio per gli uomini, preghiamo.

«Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto ». Perché dalle nostre comunità cristiane si diffondano nella società uomini e donne capaci di portare frutti di giustizia, di solidarietà e di evangelica carità, preghiamo.

«Ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto». Perché quanti soffrono nel corpo e nello spirito trovino luce e conforto nella fede nella consapevolezza di partecipare alle sofferenze di Cristo per la salvezza del mondo, preghiamo.

«In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». Perché nell'ascolto della Parola e nella condivisione della stessa mensa eucaristica diventiamo ogni giorno di più autentici discepoli di Cristo, preghiamo.

Padre, sorgente della vita, fa' che uniti a Cristo, come i tralci alla vite, portiamo per la Chiesa e per il mondo frutti abbondanti di salvezza, nel tempo e per l'eternità. Per lo stesso Cristo nostro Signore.  

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (18, 21 - 19, 10)

Annunzio delle nozze dell'Agnello

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Massimo di Torino, vescovo
  
(Disc. 53, 1-2. 4; CCL 23, 214-216)

Cristo è luce


Domenica della I settimana, ufficio della V Domenica di Pasqua; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò la vite ricca di tralci e di frutti. M'interrogherò: scorre in me la linfa? Com'è la mia vita familiare e professionale? Compio in essa la volontà di Dio? Com'è la mia vita di preghiera e la mia pratica sacramentale? E dunque, porto frutto d'amore nelle mie giornate?

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

 

Per i cristiani, perchè l'inserimento in Cristo, come tralci nella vite, attui la comunione reciproca e la dipendenza vitale da Dio.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Le sue parole rimangono in noi, quando facciamo quanto ci ha ordinato e desideriamo quanto ci ha promesso; ma quando invece le sue parole restano, sí, nella nostra memoria, ma non se ne trova traccia nella nostra vita e nei nostri costumi, allora il tralcio non fa piú parte della vite, perché non assorbe piú la vita dalla sua radice. Sant'Agostino

 

  


 



Programma


6:30 Decollo dall’eliporto del Vaticano.
8:00 Atterraggio nel Piazzale interno della Casa di Reclusione Donne Venezia, all’Isola della Giudecca.

Il Santo Padre è accolto da:

- S.E. Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia
- Maria Milano Franco D’Aragona, Provveditore
- Mariagrazia Felicita Bregoli, Direttore
- Lara Boco, Comandante della Polizia Penitenziaria

8:15 Cortile interno della Casa di Reclusione:
INCONTRO CON LE DETENUTE
Discorso del Santo Padre

Sono presenti anche: Personale amministrativo, Agenti della Polizia Penitenziaria, Volontari.

Il Santo Padre saluta personalmente le Detenute (80 circa).

8:45 Terminato l’incontro nel Cortile, il Santo Padre raggiunge la chiesa della Maddalena (Cappella del Carcere), dove è accolto dall’Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Curatore del Padiglione della Santa Sede alla Biennale d’Arte di Venezia.
9:00 Chiesa della Maddalena:
INCONTRO CON GLI ARTISTI

 

Saluto del Cardinale José Tolentino de Mendonça

Discorso del Santo Padre

Il Santo Padre saluta le Autorità e gli Artisti che partecipano all’Esposizione.
9:30 Il Santo Padre lascia l’Isola della Giudecca e raggiunge in motovedetta la Basilica di Santa Maria della Salute.
10:00 Piazzale antistante la Basilica della Salute:
INCONTRO CON I GIOVANI
Discorso del Santo Padre

Sono presenti giovani di Venezia e delle Diocesi del Veneto.

10:30 Al termine del discorso, accompagnato da una delegazione di giovani, il Santo Padre attraversa il ponte di barche che collega con Piazza San Marco.

 

All’imbocco di Piazza San Marco il Santo Padre è accolto da:

-On. Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto
-Dott. Darco Pellos, Prefetto di Venezia
-Dott. Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia
11:00 Piazza San Marco:
CELEBRAZIONE DELLA SANTA MESSA
Omelia del Santo Padre
 
Regina caeli

Al termine della Santa Messa, ringraziamento di S.E. Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia.

12:30 Terminata la Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre entra in forma privata nella Basilica di San Marco per venerare le Reliquie del Santo; quindi sale sulla motovedetta e raggiunge l’eliporto del Collegio Navale “F. Morosini” a Sant’Elena.

Il Santo Padre si congeda dalle Autorità civili e religiose che Lo hanno accolto.

13:00 Decollo da Venezia
14:30 Atterraggio all’eliporto del Vaticano



 

 

Domenica 28 Aprile 2024


- Il Vescovo Guglielmo continua la Visita pastorale a Tusa con il seguente programma:

Ore  9.00 Celebrazione Eucaristica domenicale nella Chiesa di Santa Caterina;

Ore 11.00 Celebrazione Eucaristica domenicale nella Chiesa Madre.

- Il Vescovo Guglielmo nel pomeriggio parte per Roma dove domani mattina sarà ricevuto in Udienza dal Santo Padre Francesco, insieme agli altri Vescovi di Sicilia, per la Visita «ad Limina Apostolorum».

Oggi, 27 Aprile, la Chiesa ricorda Santa Zita, patrona delle domestiche PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 27 Aprile 2024 07:14

Nacque da una famiglia molto umile. A 12 anni dovette andare come domestica presso la nobile casa dei Fatinelli, a Lucca. Attenta e puntigliosa nell'attività lavorativa, sopportava angherie e rimproveri dei padroni, che la trattavano come una «serva». Inoltre, spesso doveva coprire con il suo impegno le manchevolezze degli altri domestici. La sua gentilezza d'animo finì per conquistare l'affetto della famiglia che le affidò la direzione della casa. Ne approfittò per aiutare le persone più povere senza mai sottrarre nulla agli altri. Metteva da parte quanto riusciva a risparmiare per soccorrere le persone bisognose. Morì il 27 aprile 1272. La sua fama si diffuse in breve tempo, tanto che i cittadini di Lucca chiesero che venisse sepolta nella Basilica di San Frediano dov'è tuttora custodita. Il suo culto fu approvato nel 1696 da Papa Innocenzo XII. Venne proclamata patrona delle domestiche da Papa Pio XII.

 

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli        13, 44-52
 

Noi ci rivolgiamo ai pagani. 

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Salmo responsoriale

Rit. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio.           dal salmo 97  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              14, 7-14

Chi ha visto me ha visto il Padre. 

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Meditiamo insieme

Lentamente ma inesorabilmente i discepoli prendono consapevolezza su chi sia veramente Gesù. All'inizio lo hanno seguito per la sua forte personalità carismatica, per la sua forza interiore, poi, frequentandolo, si rendono conto che è un profeta, per la sua predicazione, per i prodigi che accompagnano le sue parole. Pietro va oltre, proclamando Gesù come messia, ed è un salto incredibile, visto che Gesù non sembra in nessun modo il messia atteso da Israele! Ma ora Gesù chiede di più: è ormai alla vigilia del dono di se stesso, sa che ha poco tempo, e si confida con Filippo: chi ha visto lui ha visto il Padre. Gesù si professa uguale al Padre, si proclama manifestazione di Dio, Figlio di Dio. Se non avessimo alla spalle duemila anni di cattolicesimo impallidiremmo ascoltando questa affermazione! Per capire chi è Dio non dobbiamo far altro che guardare a Gesù, alle sue parole, ai suoi gesti, alla sua vita. Troppe volte incontro dei cristiani che sono, in realtà, dei credenti in un Dio generico (spesso piuttosto antipatico!) che poco ha a che vedere col Dio che Gesù è venuto a manifestarci definitivamente. Convertiamoci al Dio di Gesù!

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Preghiamo insieme


Conoscere la verità è penetrare nel mistero di Gesù, come Figlio del Padre. Preghiamo insieme, dicendo: Signore, mostraci il Padre.

Signore, tu sei nel Padre e il Padre è in te: introduci anche noi nel mistero di questo amore. Preghiamo.
Signore, chi vede te vede il Padre: svelaci la presenza amorosa del Padre in ogni avvenimento della vita. Preghiamo.
Signore, chi crede in te compirà le tue stesse opere: concedici di avere il tuo amore verso tutti, in particolare verso i piccoli e gli ultimi. Preghiamo.
Signore, tu sempre esaudisci chi chiede nel tuo nome: ascolta il grido dell'umanità sofferente. Preghiamo.
Signore, tu sei presso il Padre per intercedere per noi: non venga mai meno la nostra fiducia in te. Preghiamo.

O Signore, che conosci le profonde aspirazioni del nostro cuore, Fa' che il nostro desiderio di vederti si sazi in una preghiera più viva come esperienza del tuo mistero personale. Per Cristo nostro Signore. Amen.
 
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (18, 1-20)

La caduta di Babilonia

Seconda Lettura  

Dal «Commento sulla lettera ai Romani» di san Cirillo d'Alessandria, vescovo     (Cap. 15, 7; PG 74, 854-855

Il mondo intero è stato salvato per la clemenza superna estesa a tutti


Sabato della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della V Domenica di Pasqua, antifona al Magnificat anno B.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa rifletto sull'obbedienza che debbo a Dio, cioè, la relazione di base che mi unisce nell'amore con il mio Creatore, relazione nella quale ho sempre la possibilità di crescere.
 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

Perchè il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione pasquale dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente.


MESSAGGIO DEL GIORNO

Immolandosi sulla croce per la nostra salvezza, Gesù non cerca la sofferenza né cerca di schivarla: accetta l'inaccettabile, per puro amore, e in perfetta sintonia con la volontà del Padre. È precisamente quell'amore di Gesù che Francesco di Sales vuole che noi tocchiamo. Gilles Jeanguenin

 

 

  

 

Sabato 27 Aprile 2024

  

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;

- Em.mo Card. Carlos Aguiar Retes, Arcivescovo di México (Messico);

- S.E. Mons. Savio Hon Tai-Fai, S.D.B., Arcivescovo tit. di Sila, Nunzio Apostolico in Malta e in Libia;

- La Signora Dilma Rousseff, già Presidente della Repubblica del Brasile; Presidente della New Development Bank Brics; e Seguito;

- Comunità del Seminario di Burgos (Spagna);

- Nonni, Anziani e Nipoti partecipanti all’Incontro promosso dalla Fondazione Età Grande.

 


 

 

Sabato 27 Aprile 2024


Il Vescovo Guglielmo continua la Visita Pastorale a Tusa con il seguente programma:

Ore  9.00: Visita personale di Halaesa;

Ore  9.30: Incontro al Municipio;

Ore 10.00: Visita alla Caserma dei Carabinieri, alla Caserma del Corpo Forestale e alla sede dell'Associazione Carabinieri in congedo;

Ore 11.00: Visita del paese e delle attività commerciali;

Ore 16.30: Incontro all'Oratorio con i Consigli Parrocchiali, Catechisti, Movimenti e Associazioni;

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica in Chiesa Madre;

Ore 19.00: Momento di fraternità in piazza Mazzini.  

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