NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 1 Marzo, la Chiesa ricorda Sant'Albino, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 01 Marzo 2024 07:19

Nato verso il 469 a Vannes da nobile famiglia, fu monaco e quindi (504) abate a Tincillac (o Cincillac), da identificarsi con Nostra Signora di Nantilly a Samour o a Théhillac, presso Guérande. Per circa venticinque anni Albino resse santamente l'abbazia, e la fama delle sue virtù ebbe rapida diffusione tanto che nel 529 fu eletto, per desiderio popolare e nonostante le sue resistenze, vescovo di Angers. Lottò particolarmente contro i matrimoni incestuosi, frequenti tra i nobili, partecipando attivamente ai Concili d'Orléans del 538 e del 541 mentre si fece rappresentare dall'abate Sapaudo in quello del 549. Il suo energico atteggiamento gli procurò minacce di morte e contrasti con gli altri vescovi, ma dall'approvazione di s. Cesario trasse nuova lena per proseguire nella sua difficile e pericolosa opera moralizzatrice. Morì il 1° marzo 550 ad Angers e fu sepolto nella chiesa di St. Pierre d'Angers; ma già nel 556 gli fu dedicata una chiesa nella cui cripta le sue spoglie vennero traslate. Presso la chiesa sorse immediatamente un'abbazia (il cui primo abate fu, forse, Sapaudo) e in essa il corpo di Albino trovò definitiva sistemazione nel 1126. Da Gregorio di Tours sappiamo che già ai suoi tempi il culto di sant'Albino era oltremodo diffuso; in seguito si estese in Germania, in Inghilterra e in Polonia, facendo di Albino uno dei santi più popolari del Medio Evo.

  

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Prima lettura

Dal libro della Genesi         37,3-4.12-13.17-28

Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo! 

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Salmo responsoriale

Rit. Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.           dal salmo 104

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              21,33-43.45

Costui è l’erede. Su, uccidiamolo! 

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Meditiamo insieme

Leggete quanta dignità c'è in questo padrone che prepara con cura e amore la vigna da dare in affitto, quanta idiota arroganza in questi affittavoli che pensano, uccidendo il figlio del padrone, di diventare eredi (ma che manuale di diritto hanno letto?). Immagine dell'umanità che non riconosce il proprio Creatore, il proprio limite, questa tragica parabola è la sintesi della storia fra Dio e Israele, fra Dio e l'umanità. L'uomo non riconosce il suo Creatore, si sostituisce a lui: ecco il peccato di fondo, la tragica fragilità dell'uomo, credere di essere autosufficiente, senza dover rendere conto, misconoscendo il proprio limite. Ancora oggi accade così, in questi deliranti tempi in cui, invece di riconoscere la propria origine e la propria dignità, l'umanità pensa a come fregare il proprietario, nega l'evidenza della propria creaturalità, si perde nel delirio di onnipotenza di chi crede di manipolare l'origine della vita, il cosmo, la natura. All'uomo un Dio così proprio non importa, non lo vuole: preferisce un Dio scostante e impettito, forse, onnipotente e freddo da placare o convincere. Da manipolare. Mi commuove questo Dio onnipotente fermato dal nostro rifiuto, come un amante scosso, un genitore ferito, un amico che si scopre improvvisamente tradito. 

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Preghiamo insieme


La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme: Benedici il tuo popolo, Signore.

Perchè  i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:

Perchè l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:

Perchè soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:

Perchè il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:

Perchè la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:


O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa’ che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri.

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo  (19, 1-19; 20, 18-21)

Promessa dell'alleanza e manifestazione del Signore sul Sinai

Seconda Lettura

Dal Trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo   (Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)

Il patto del Signore


Venerdì della II settimana, feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Oggi chiederò a Dio la forza per continuare ad amare chi si è dimostrato ingrato e scorretto nei miei confronti.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Perchè l'esperienza di Giuseppe rafforzi, nelle persone deluse e scoraggiate, la convinzione che Dio trae il bene anche dal male.

MESSAGGIO DEL GIORNO

Sì, è vero, io stesso sono vittima di sogni svaniti, di speranze rovinate, ma nonostante tutto voglio concludere dicendo che ho ancora dei sogni, perché so che nella vita non bisogna mai cedere. Se perdete la speranza, perdete anche quella vitalità che rende degna la vita, quel coraggio di essere voi stessi, quella forza che vi fa continuare nonostante tutto. Martin Luther King 

 

VIA CRUCIS

Venerdì 1 Marzo

 

Oggi ripercorriamo il cammino della passione del Signore con il pio esercizio della
Via della Croce
(Per la meditazione delle singole stazioni clicca sull'immagine sopra riportata).
 

 

  

 

Venerdì 1 Marzo 2024

Alle ore 9, nell'Aula Paolo VI, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, tiene la seconda Predica di Quaresima sul tema: «Ma voi, chi dite che io sia?» (Mt 16, 15). Le successive prediche di Quaresima avranno luogo venerdì 8, 15 e 22 Marzo. Alle prediche partecipano il Santo Padre Francesco, i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i prelati della Famiglia pontificia, i dipendenti della Curia romana, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del vicariato di Roma, i superiori generali o i procuratori degli ordini religiosi facenti parte della Cappella pontificia, le comunità dei seminari e collegi di Roma, i gentiluomini di Sua Santità e gli addetti di Anticamera. Sarà trasmessa in diretta sul player del sito Vatican News, su Telepace e Tv 2000.

 

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Partecipanti al Convegno Internazionale “Uomo-Donna immagine di Dio. Per una antropologia delle vocazioni”;

- Em.mo Card. Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione;

- Em.mo Card. Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore; con S.E. Mons. Krzysztof Józef Nykiel, Reggente della Penitenzieria Apostolica;

- S.E. Mons. Alfonso Vincenzo Amarante, C.SS.R., Arcivescovo tit. di Sorres, Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense;

- Il Dottor Hans Hoogeveen, Presidente del Consiglio della FAO;

- Partecipanti al Convegno “Vulnerabilità e comunità tra accoglienza e inclusione”.

 


 

Venerdì 1 Marzo 2024

In tutte le comunità si celebra il pio esercizio della Via Crucis.

Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale a Caronia con il seguente programma:

Ore 10.00: Incontro con alcune imprese del territorio e i lavoratori;

Ore 11.00: in piazza Idria accoglienza da parte del sindaco e visita alla casa Comunale e ai dipendenti;

Ore 12.00: Visita al polo scolastico, Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado;

Ore 16.00: Visita presso alcuni ammalati;

Ore 17.30: in Chiesa Madre Via Crucis e Celebrazione Eucaristica in suffragio dei defunti dell'anno (dal 2 novembre 2022 ad oggi);

Ore 19.00: Incontro con i commercianti e gli imprenditori.

Oggi, 29 Febbraio, la Chiesa ricorda Sant'Augusto, martire in Cina PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 29 Febbraio 2024 07:18

Augusto Chapdelaine nacque a La Rochelle in Francia, il 6 gennaio 1814 in una famiglia di contadini. Frequentò il Seminario diocesano e fu ordinato sacerdote nel 1843; ebbe il compito, prima di vicario e poi di parroco del villaggio di Boucey. Nel 1851 passò al noviziato dell'Istituto delle missioni estere di Parigi e il 29 aprile 1852 s'imbarcò ad Anversa, diretto alla missione cinese del Kuang-Si; ma si fermò a Ta-Chan vicino alla frontiera, per ambientarsi, imparare la lingua e aspettare il momento propizio. Trascorsero quasi tre anni, poi nel 1855 poté entrare nello Kuang-Si, dove si mise subito a fare apostolato, percorrendo il territorio in lungo e in largo; in breve tempo i neofiti divennero circa duecento. Un certo Pé-San, uomo di costumi corrotti, però, avendo saputo che una donna da lui sedotta, si era convertita al cristianesimo, denunciò la presenza del missionario al mandarino di Sy-Lin-Hien, acerrimo nemico dei cristiani, accusandolo di sobillare il popolo, fomentando disordini. Il 25 febbraio 1856 padre Chapdelaine fu fatto prigioniero. interrogato, torturato e condannato. Morì martire il 29 febbbraio.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia         17, 5-10

Maledetto chi confida nell’uomo; benedetto chi confida nel Signore. 

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Salmo responsoriale

Rit. Beato l’uomo che confida nel Signore.           dal salmo 1

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca              16, 19-31

Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. 

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Meditiamo insieme

Fra le conversioni che siamo chiamati ad operare in questo tempo di quaresima vi è quella difficilissima che ci conduce dall'apatia alla solidarietà verso gli altri. Nella tragica parabola del ricco epulone, che non ha nome, è l'indifferenza a prevalere: Luca non ci dice che il ricco è malvagio, è semplicemente troppo concentrato su di sé per vedere alla sua porta Lazzaro che muore di fame. Il ricco non è cattivo, ma non riesce a provare neppure la compassione che a Lazzaro sanno dare i cani. È così anche il nostro mondo: assuefatto, inferocito, rabbioso, ha scordato la compassione e la misericordia, sa solo dare giudizi affrettati sulle situazioni di povertà che incontriamo sotto casa, si disinteressa del mondo rinchiudendosi in un piccolo mondo autoreferenziale. Ma questa indifferenza scava un abisso che Dio stesso non riesce a colmare. La sete che prova il ricco epulone è la sete di giustizia che non ha saputo colmare quando era in vita e, con rammarico, anche Abramo deve riconoscere di non riuscire a colmare quel vuoto che egli ha creato. Non è una punizione, quindi, la tragica sete del ricco, ma la conseguenza della sua narcisistica solitudine. Non abbiamo bisogno che un morto venga a spiegarci queste cose: continuano a ripetercele i profeti di ieri e di oggi. 

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Preghiamo insieme


La parabola evangelica di oggi, rivela il tragico inganno di chi confida solo in se stesso e nei suoi beni. Al Signore, che scruta il cuore e lo converte con la sua Parola, rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo insieme: Converti i nostri cuori all'amore, Signore.

Perchè la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, non cessi di denunciare il peccato personale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e solidarietà. Preghiamo:

Perchè la cooperazione allo sviluppo del terzomondo, sia condivisa da un numero crescente di professionisti, tecnici e lavoratori. Preghiamo:

Perchè nessuno dimentichi la maledizione che incombe sull'uomo che confida in se stesso, e chiude il proprio cuore alle persone indifese e abbandonate. Preghiamo:

Perchè il risveglio religioso nelle comunità ecclesiali alimenti la tensione dei cristiani verso la carità e la giustizia in un impegno morale rigoroso e coerente. Preghiamo:

Perchè l'esempio di Gesù, che spezza il pane per tutti, sia imitato non solo nell'Eucaristia, ma anche nella vita quotidiana. Preghiamo:

O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla tua Parola e alle necessità dei fratelli, perchè l'attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell'amore che viene da te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. Amen.

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo  (18, 13-27)

Mosè costituì giudici sopra il popolo

Seconda Lettura

Dai «Trattati sui salmi» di sant'Ilario, vescovo   (Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)

Il vero timore del Signore

Giovedì della II settimana, feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Mi guarderò intorno con attenzione maggiore, per cercare di vedere le tante povertà di cui sono spesso inconsapevole.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Per la Chiesa, che vede in ogni uomo l'immagine di Cristo, perchè non cessi di denunciare il peccato individuale e sociale dell'egoismo, e di proporre l'ideale evangelico della fraternità e della solidarietà.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Anche noi, come il ricco che prima se la gode e pensa di poter «scroccare» ora ancora qualche cosa in più, chiediamo a Dio quello che ci serve per mettere un po' il cuore in pace.
Ma anche a noi, Dio potrebbe dire: guarda che stai dall'altra parte, e la geografia è chiara: non lo vedi che c'è un abisso tra noi e voi? Già...e allora, io, dove mi trovo, adesso?
  Luciano Sanvito

 

  

 

Giovedì 29 Febbraio 2024

 

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Kevin Joseph Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita;

- Il Reverendo Padre Andrzej Komorowski, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pietro;

- S.E. Mons. Rui Manuel Sousa Valério, S.M.M., Patriarca di Lisbona, e Seguito;

- Vescovi dell'Emilia Romagna, in Visita “ad Limina Apostolorum”. 

 


 

Giovedì 29 Febbraio 2024

 - Alle ore 19 Lectio Divina quaresimale sul libro dell'Esodo (20, 1-17) nella Cappella del Seminario Vescovile di Patti.

Oggi, 28 Febbraio, la Chiesa ricorda San Romano, abate PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 28 Febbraio 2024 07:42

Non contento della pur rigida regola che vigeva nel suo monastero, col permesso dell'abate, munito di un testo della Sacra Scrittura e con gli attrezzi da lavoro sulle spalle, egli si inoltrò tra le inesplorate montagne del Giura. Di lui si persero poi le tracce, ma ciò non impedì che qualche anno dopo suo fratello Lupicino, rimasto vedovo, ne scoprisse il romitaggio e si aggregasse a lui, attirando dietro di sé altri uomini. Romano e Lupicino fecero spazio ai nuovi venuti, erigendo un primo grande monastero a Condat e un secondo a Leuconne. Poi li raggiunse anche una loro sorella, per la quale eressero un terzo monastero, poco lontano, in località detta La Beaume. Durante un pellegrinaggio alla tomba di S. Maurizio a Ginevra, compiuto in compagnia di un suo monaco, S. Pallade, avendo trovato riparo per la notte nella capanna dove si celavano due poveri lebbrosi, Romano non esitò ad abbracciarli. Il mattino dopo quei due relitti umani constatarono di essere completamente guariti e corsero in città a raccontare l'accaduto. Altri prodigi si verificarono durante quel pellegrinaggio. Poi il dolce e piissimo Romano tornò definitivamente alla solitudine di Condat dove precedette il fratello e la sorella nella tomba, nel 463. Era nato verso il 390.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia         18, 18-20

Venite, e colpiamo il giusto.

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Salmo responsoriale

Rit. Salvami, Signore, per la tua misericordia.   dal salmo 30

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              20, 17-28

Lo condanneranno a morte.

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Meditiamo insieme

La Quaresima ci riconduce all'essenzialità, alla verità, in noi stessi e nelle nostre comunità. La stridente pagina del vangelo di oggi, che contrappone la sofferta confessione di Gesù che esprime tutto il suo sconcerto per la piega che sta prendendo il suo ministero e già intravvede la croce alla squallida raccomandazione fatta dalla madre di Giacomo e Giovanni, ammonisce tutti noi riguardo al'abitudine di perdere di vista l'essenziale, anche nelle nostre comunità. Il rischio che la mentalità mondana contagi i rapporti nella Chiesa è reale e la corsa ai primi posti, santa corsa per santi posti, è sempre possibile nella Chiesa che vive la contraddizione di essere fatta da uomini, pur appartenendo tutta a Dio? E così titoli onorifici, posizioni di riguardo nelle comunità, possono essere il modo che alcuni hanno di trovare un ruolo nella Chiesa, non avendolo trovato nella società. Gesù, straordinario Maestro, davanti al suo dolore che non è capito, invece di offendersi, si mette da parte, e insegna. Insegna che siamo chiamati a pensare e ad agire in maniera diversa. La Chiesa non è una società che imita gli atteggiamenti del mondo facendoli meglio, ma un luogo nuovo, in cui l'attenzione alle persone e la logica del Regno prevalgono.

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Preghiamo insieme


La Parola ascoltata svela le trame della violenza contro i deboli e gli innocenti, e preannuncia gli eventi della liturgia pasquale. Pensando alla croce di Cristo, albero di vita, rivolgiamo a Dio la nostra preghiera: Libera la nostra vita, Signore.

Perchè la cultura della vita, che cresce con la civiltà dell'amore, diventi fondamento dell'educazione di ogni uomo, nella famiglia e nella società. Preghiamo:

Perchè il vangelo della vita, annunciato dalla Chiesa, apra le coscienze degli uomini alla speranza e alla gioia, liberandole dagli egoismi e dalla paura. Preghiamo:

Perchè i giovani, che la Chiesa non cessa di amare e di responsabilizzare, progettino il loro avvenire guardando a Cristo, pienezza di vita. Preghiamo:

Perchè le persone violente riflettano sul loro rifiuto della vita, alla luce del bisogno di riconciliazione, che Dio ha messo nel cuore do ogni uomo. Preghiamo:

Perchè noi, che nell'Eucaristia celebriamo il sacrificio di Cristo che dona la sua vita divina, offriamo piena collaborazione alle istituzioni che in qualunque modo difendono e promuovono la vita. Preghiamo:

O Dio, che hai vinto la violenza della morte con la risurrezione del tuo Figlio Gesù, libera la vita dalle minacce e dalla violenza che la opprimono, e donaci la grazia di diventare servi gli uni degli altri, a imitazione di Gesù, nostro fratello, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo  (17, 1-16)

L'acqua scaturita dalla roccia. La battaglia contro Amalek

Seconda Lettura

Dal trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo
  (Lib. IV, 14, 2-3; 15, 1; Sc 100, 542. 548)

Per mezzo di figure Israele imparava a temere Dio, e a perseverare nel suo servizio

Mercoledì della II settimana, feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Oggi affido lo spirito a Dio e mi lascio guidare in tutte le situazioni, certo che la presenza del Padre non delude mai.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Perchè coloro che esercitano l'autorità in ogni campo siano capaci di resistere alla tentazione del potere, all'ambizione e al desiderio di grandezza per abbracciare la logica della croce.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Il cristiano è una persona conquistata dall'amore di Cristo e perciò, mosso da questo amore [...] è aperto in modo profondo e concreti all'amore per il prossimo. Tale atteggiamento nasce anzitutto dalla coscienza di essere amati, perdonati, addirittura serviti dal Signore, che si china la lavare i piedi degli Apostoli e offre Se stesso sulla croce per attirare l'umanità nell'amore di Dio. Benedetto XVI

 

 

  

 

Mercoledì 28 Febbraio 2024

 - Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco nell'Aula Paolo VI.

 
 


 

Mercoledì 28 Febbraio 2024


- Il Vescovo Guglielmo conclude la Visita Pastorale a Santo Stefano di Camastra con il seguente programma:

Ore   9.45: S. Messa al Cimitero;

Ore 10.45: Visita al Liceo Regionale C. M. Esposito;

Ore 11.45: Visita all'Istituto Alberghiero A. Florena;

Ore 16.30: presso la sede della Società Operaia Incontro con le Associazioni artistiche, musicali e sportive e di volontariato, Ass. Nehemia, Società Operaia di Mututo Soccorso, Circolo Unione;

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica in Chiesa Madre e conclusione della Visita Pastorale.

Oggi, 27 Febbraio, la Chiesa ricorda San Gabriele dell'Addolorata PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 27 Febbraio 2024 07:46

Francesco Possenti nacque ad Assisi nel 1838. Perse la madre a quattro anni. Seguì il padre, governatore dello Stato pontificio, e i fratelli nei frequenti spostamenti. Si stabilirono, poi, a Spoleto, dove Francesco frequentò i Fratelli delle scuole cristiane e i Gesuiti. A 18 anni entrò nel noviziato dei Passionisti a Morrovalle (Macerata), prendendo il nome di Gabriele dell'Addolorata. Morì il 27 Febbraio 1862, 24enne, a Isola del Gran Sasso, avendo ricevuto solo gli ordini minori. È lì venerato, nel santuario che porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili. Gabriele fu dichiarato santo, e quindi proposto alla venerazione ed imitazione di tutti i fedeli ma specialmente dei giovani, il 13 maggio 1920 dal Papa Benedetto XV. Pochi anni dopo, nel 1926, Pio XI lo dichiarò Patrono della Gioventù Cattolica italiana. Il ricordo di questo santo è molto vivo specialmente in Abruzzo, nel Santuario di Isola, che è meta di pellegrinaggio di centinaia di migliaia di giovani ogni anno. Questi ragazzi vedono in Gabriele un santo ancora oggi valido e moderno, un aiuto alla loro crescita umana e spirituale. Da ricordare e da imitare.

 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Isaia         9, 4-10

Imparate a fare il bene, cercate la giustizia.

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Salmo responsoriale

Rit. A chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio.           dal salmo 49 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              23, 1-12

Dicono e non fanno.

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Meditiamo insieme

Strana epoca la nostra. Siamo tutti allergici all'autorità, all'obbligo, indispettiti quando qualcuno fa pesare il suo ruolo, tutti - giustamente - vogliosi di autonomia e di libertà, non sappiamo fare a meno di affidarci al guru di turno, al mistico che - più o meno ragionevolmente - ci dia un consiglio, una dritta su come risolvere i nostri problemi, su come affrontare le nostre fragilità. Il nostro è un tempo pieno di maestri, di tuttologi, di opinionisti, più aumenta il senso di insicurezza e la relatività del pensiero e più aumentano coloro che hanno qualcosa da dire. Gesù, guru che non coltiva l'immagine della sua persona, leader che si occupa più dei suoi discepoli che del suo successo, è e resta un Maestro unico nella storia, che non si è lasciato travolgere dal potere ma che, al contrario, ha scoraggiato da subito fanatismi e atteggiamenti immaturi da parte dei suoi discepoli. Abbiamo bisogno, ancora oggi, di persone significative che ci diano una mano nel difficile mestiere del vivere, parole che non siano abitudine o sicumera ma profezia e speranza. Tutti abbiamo un maestro (o più di uno): l'opinione della gente, i miei appetiti, il vincente di turno? l'importante è scegliersi il Maestro giusto. Ai discepoli del Nazareno è chiesto di avere solo lui al centro della vita, le sue parole e i suoi gesti, e di seguirlo con riflessione adulta, con passione ferma e critica, con verità del cuore, senza deleghe, alla scoperta di un Dio adulto che ci tratta da adulti.  

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Preghiamo insieme


Dio, unico nostro Padre, da cui trae origine ogni paternità sulla terra, si china su di noi e accoglie la nostra preghiera. Diciamo insieme: Donaci un cuore umile, Signore.

Perchè i ministri di Dio e della Chiesa preferiscano servire che essere serviti, dimostrando che vi è una sola autorità, quella del Padre celeste, e un solo insegnamento, quello del Figlio Gesù. Preghiamo:

Perchè coloro che hanno responsabilità nell'ambito culturale, politico, economico, sociale, adempiano la loro missione con umiltà e spirito di servizio. Preghiamo:

Perchè i paesi poveri possano ricorrere agli aiuti internazionali senza dover accettare egemonie e soprusi. Preghiamo:

Perchè i giovani considerino l'impegno politico come legittima vocazione dei laici cristiani. Preghiamo:

Perchè l'Eucaristia, che ricorda l'ultima cena in cui Gesù lavò i piedi agli apostoli, liberi il nostro cuore da ogni chiusura e ci renda capaci di amare il prossimo. Preghiamo:

Signore, liberaci dall'insidiosa ipocrisia del fare il bene per il consenso, il plauso, l'ammirazione. Rendici interiormente semplici e liberi di amare servendo Te in tutto. 

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo  (14, 10-31)

La pioggia della manna nel deserto

Seconda Lettura

Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo  

(Salmo 140, 4-6; CCL 40, 2028-2029)

La Passione di tutto il Corpo di Cristo

Martedì della II settimana, feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Oggi proverò a dar prova di essere vero testimone di Gesù con le parole e con le opere.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Perchè le autorità ecclesiastiche sappiano rinunciare a titoli e privilegi, ricordando che Dio li ha chiamati non a esercitare un potere, ma a servire i fratelli.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Chi è innamorato di Dio non pretende né guadagno né premio, ma desidera solo perdere se stesso e ogni cosa per amore di lui, riponendo in ciò il suo vantaggio. San Giovanni della Croce

 

 

  

 

Martedì 27 Febbraio 2024

 

 


 

Martedì 27 Febbraio 2024


- Il Vescovo Guglielmo prosegue la Visita Pastorale a Santo Stefano di Camastra con il seguente programma:

Ore   9.30: Visita al Centro Dialisi;

Ore 10.00: Visita alla Scuola dell'Infanzia P. Botte - IC S. Stefano di Camastra;

Ore 10.30: Visita alla Scuola dell'Infanzia Favatà - IC S. Stefano di Camastra;

Ore 11.00: Visita alla Scuola Primaria L. Radice - IC S. Stefano di Camastra;

Ore 12.00: Visita alla Scuola Secondaria M. Buonarroti - IC S. Stefano di Camastra;

Ore 16.00: Incontro con gli anziani alla «Casa del Sole»;

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica in Chiesa Madre;

Ore 19.00: Incontro con le famiglie in Chiesa Madre. 

Oggi, 25 Febbraio, la Chiesa celebra la Seconda Domenica di Quaresima PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 25 Febbraio 2024 07:32

La seconda domenica di Quaresima ci porta sul mome Tabor con Gesù e i tre discepoli prescelti per la contemplazione del volto trasfigurato del Crocifisso. Trasfigurazione e Passione di Gesù sono, infatti, strettamente collegate a livello teologico, scritturistico, spiritualistico e morale. Il mistero del Redentore è il mistero del Crocifisso Risorto. È necessario salire al Golgota per salire all'ultimo definitivo Tabor della storia personale e dell'intera umanità, il Tabor della contemplazione del risorto, del Cristo glorioso, della vera e definitiva gioia per l'umanità. Per arrivare a questo vertice bisogna passare per il calvario, il calvario della vita di ciascuno di noi, quello che sperimentiamo nella nostra vita con la sofferenza, la malattia, la solitudine, l'incomprensione, l'emarginazione e quanto è frutto di una distorsione della vita umana, sempre più umiliata e vilipesa in tante situazioni della storia di oggi e di sempre. Gesù sul Tabor riscatta la dignità dell'uomo e lo fa entrare in quel mistero della gioia senza fine alla quale tutti aspiriamo.


 

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Prima lettura

Dal libro della Genesi         22,1-2.9.10-13.15-18

Il sacrificio del nostro padre Abramo.

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Salmo responsoriale

Rit. Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.           dal salmo 115

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Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani        8, 31-34

Dio non ha risparmiato il proprio Figlio.

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              9, 2-10

Questi è il Figlio mio, l’amato. 

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Meditiamo insieme

La seconda domenica di quaresima ci schiude dinanzi un'esperienza gaudiosa che fa quasi palpare ai discepoli la divinità di Cristo. Eppure vi si registra spavento e incomprensione, luce che anticipa quella della resurrezione e ombra dell'imminente passione.
Quel Figlio immensamente amato sta per essere immolato sull'altare della croce. C'è di che restare sgomenti, come il giorno in cui Pietro si sentì autorizzato a protestare all'annuncio della passione. Come coniugare insieme amore e morte? Eppure questo binomio risulta inscindibile: l'amore è dolore trasfigurato, è dare la vita. Non importa se il dono si concentra in un gesto di suprema generosità o se viene sminuzzato giorno dopo giorno fino alla consumazione totale. Ciò che conta è dare e dare tutto! Nell'esperienza umana, troppo spesso si deve registrare il triste naufragio di relazioni che erano partite all'insegna dell'amore. Alla radice c'è sempre il tentativo di scindere amore e morte. Se per amore si intende soddisfacimento personale totale e incontrastato di ogni desiderio e pulsione, prescindendo dall'altro, anzi pretendendo di spremerlo dall'altro, prima o poi si resta delusi e ci si ritrae nauseati.
La trasfigurazione dimostra che l'amore non solo non è incompatibile con il dolore, ma manifesta la propria divina radice proprio nella totalità di una dedizione che ha il sapore della morte a se stessi in vista della vita, della pienezza che si vuole promuovere nella persona amata.
In primo luogo siamo invitati in questa Quaresima a trasfigurarci mediante la fede in Gesù Cristo, cambiando il nostro modo di vivere, rinnovandoci dal profondo del nostro cuore, per far sì che questi santi giorni che il Signore ci dona da vivere, siano davvero promettenti di pace spirituale. Inoltre, non c'è rinnovamento se la nostra fede è tiepida e ferma nel suo progressivo cammino verso un maggiore e fiducioso abbandono in Dio. Infine, non ci può essere trasfigurazione se non ci facciamo aiutare da Cristo, dalla sua parola che è vita, dalla parola del Dio vivente che per sua natura ci porta a contemplare e a riflettere. Docili alla parola del Signore, attimo per attimo ci trasfigureremo per essere davvero nuove e rinnovate creatura, capaci di atti generosi come Abramo e soprattutto con la stessa potenzialità del Cristo che per amore nostro ha dato la sua vita sulla croce.  

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Preghiamo insieme


Nella Trasfigurazione di Cristo gli apostoli Pietro Giacomo e Giovanni hanno acquisito per primi la certezza che il Padre celeste ci ama, e ci salva. Con la Preghiera dei fedeli gli presentiamo ora i sentimenti del nostro cuore. Preghiamo insieme dicendo: Mostraci, Signore, lo splendore del tuo volto.

Per la santa Chiesa di Dio. Sul monte Tabor tre apostoli smarriti trovarono nel fulgore del Cristo quei motivi di fede che li sosterranno di fronte allo scandalo della croce. Perché anche i cristiani di oggi, soprattutto nei momenti difficili, sappiano guardare al Cristo trasfigurato, e irrobustire la loro fiducia nel progetto di salvezza che Dio realizza con la Chiesa nel mondo, preghiamo.

Per coloro che si sono consacrati al Signore nella vita religiosa. Nella contemplazione di Cristo salvatore e amico essi trovano il senso della loro missione. Perché sappiano condurre anche gli altri lungo le vie dello spirito, fino a quell’incontro con Cristo che dà pieno significato all’esistenza, preghiamo.

Per coloro che non riescono a trovare un senso al vivere e al morire. Cristo, vincitore della morte, deve diventare anche per loro la ragione della speranza. Perché trovino in sé il desiderio di incontrare il Signore, rafforzino la loro volontà di cercarlo, e conoscano infine la gioia di trovarlo, preghiamo.

Per coloro che vivono nello scoraggiamento e nello sconforto. Molte persone anche accanto a noi sono travagliate da situazioni esistenziali difficili, che le portano rinchiudersi nella solitudine e nel dolore. Perché come gli apostoli sul Tabor sappiano guardare al volto luminoso di Cristo, e riceverne forza spirituale per riprendere il cammino, preghiamo.

Per la nostra comunità. Il nostro stile di vita sincero e coerente dovrebbe essere per gli altri un valido motivo per accogliere il Vangelo. Perché chi ci vive accanto possa scorgere d’ora innanzi nella nostra testimonianza la luce del Cristo risorto, preghiamo.

O Dio nostro Padre, trasfigura anche noi, che crediamo in te e nel tuo progetto di salvezza. Donaci la forza di operare, al di là di ogni dubbio e crisi, ciò che è bene in mezzo ai fratelli. Per Cristo nostro Signore.

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo  (13, 17 - 14, 9)

Il cammino del popolo fino al Mare Rosso

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
  (Disc. 51, 3-4. 8; PL 54, 310-311. 313)

La legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo

Domenica della II settimana, ufficio proprio della II Domenica di Quaresima. Si omette il Te Deum.

 

Impegno di vita

Oggi rivolgo a Dio una preghiera speciale per tutti i giovani, perchè, con lo stesso entusiasmo di Pietro, possano scoprire la bellezza di camminare accanto a Gesù, affrontando coraggiosamente le sfide della vita.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Per la Chiesa, pellegrina nel mondo, perchè volga sempre lo sguardo al volto splendente del Figlio amato e lo sappia indicare a tutta l'umanità, attraverso le parole e la testimonianza.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

La Trasfigurazione del Signore non ci indica altro se non la nostra missione: quella di andare sempre oltre ciò che viviamo con i nostri sensi esterni o interni, per raggiungere la Verità, per trovare la strada giusta: la Via, per essere pienamente noi stessi: la Vita. Luciano Sanvito

 

  

 

Domenica 25 Febbraio 2024

- Alle ore 12 Angelus recitato dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.  


 

Domenica 25 Febbraio 2024


- Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale a Santo Stefano di Camastra con il seguente programma:

Ore 10.30: accoglienza in piazza Matrice e saluti di benvenuto;

Ore 11.00: Celebrazione Eucaristica in Chiesa Madre;

Ore 16.00: in Chiesa Madre incontro con il Consiglio Pastorale, Operatori Pastorali, Associazioni, Gruppi e Movimenti ecclesiali;

Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica in Chiesa Madre;

Ore 19.00: in Chiesa Madre incontro con i giovani e giovanissimi.

 

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