Oggi, 21 Aprile, la Chiesa celebra il Lunedì di Pasqua |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 21 Aprile 2025 07:05 |

In questo primo giorno della settimana che segue la grande festa, è la vita quotidiana della fede che comincia. Una fede che non si accorda spontaneamente alla vita passata. Perché, se quello che noi cantiamo e diciamo a Pasqua è vero, è solamente quando il Cristo risuscitato fa sapere ai suoi che egli resta con loro e per loro fino all’ultimo giorno che tutti gli uomini riscoprono il significato della vita. I fatti di Pasqua che gli evangelisti hanno vissuto e riassunto nella loro narrazione sono una testimonianza. Testimonianza contestata nella loro epoca, come oggi.Gesù risorto è divenuto segno di contraddizione. Come le donne diventiamo anche noi testimoni e apostoli della nostra fede, senza cedere mai ai compromessi della comoda neutralità e alla corruzione del silenzio menzognero.
Dagli Atti degli Apostoli 2, 14. 22-23
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.
Rit. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. dal salmo 15
Sequenza
Alla Vittima pasquale...
Dal Vangelo secondo Matteo 28, 8-15
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno.
La pietra sepolcrale è rotolata via. La tomba è vuota. Questo il dato inconfutabile dinanzi al quale si trovano le donne e le guardie. In comune il timore di un contatto con il trascendente a cui non si sa ancora dare un nome. Poi l'annuncio angelico viene a riscaldare i cuori di chi cerca il Signore. Ma senz'altra convalida che quella della Parola. E le donne si affidano a questa Parola e obbediscono. Non frappongono indugi: corrono. Vanno verso gli altri con il loro gioioso segreto. E in questo "andare verso", trovano il Risorto. Le guardie, a loro volta, corrono, ma non quali messaggeri di gioia. La loro è una fuga da ciò che non vogliono ammettere. Il cuore è chiuso alla Parola che, quindi, per loro non risuona. E il loro andare è un progressivo e inesorabile allontanarsi dalla luce. Molte volte si chiedono a Dio prove per credere. Si vuole "vedere" prima di affidarsi. Si vive chiusi nelle proprie pseudocertezze, ignorando l'angoscia di chi cerca la luce. E sono tanti! Il Risorto continua a battere le nostre strade. Possiamo incontrarlo anche oggi, ma solo nel movimento dell'"andare verso". Sì, è in Galilea che continua a fissare i suoi appuntamenti. Nella terra del quotidiano più usuale, in quella terra da cui "non può venire nulla di buono". Ebbene, è proprio lì che lo si può incontrare, se il cuore è disponibile all'ascolto e tutto il nostro essere è proteso verso gli altri.
Il Signore si è manifestato alle donne venute al sepolcro e inviate a portare agli apostoli il messaggio pasquale. Anche noi possiamo incontrare il Risorto nella preghiera che gli rivolgiamo con grande gioia, dicendo: Rendici capaci di riconoscerti, Signore.
Perchè la Chiesa, che custodisce la fede pasquale trasmessa dagli apostoli, sia sempre fedele ad annunciare con coraggio il messaggio pasquale a tutti i popoli. Preghiamo.
Perchè il popolo, che fu un giorno eletto come destinatario delle profezie della rivelazione divina, sappia riconoscere nel Cristo l'uomo accreditato da Dio per mezzo di miracoli, prodigi e segni. Preghiamo.
Perchè i cristiani, che in questi giorni non hanno potuto incontrare Cristo nei sacramenti pasquali a causa della pandemia del coronavirus, sappiano scoprire la sua presenza viva nella lettura e meditazione delle Sacre Scritture. Preghiamo.
Perchè tutti gli uomini, che ricercano la verità e vivono con rettitudine morale, non si lascino mai deviare dalla menzogna dei falsi testimoni di oggi. Preghiamo.
Perchè noi credenti, che abbiamo accolto con gioia la buona novella della risurrezione del Signore, sappiamo vincere ogni menzogna e compromesso che ci inducono a negare nella pratica la nostra fede. Preghiamo.
Signore risorto, anche a noi ti sei rivelato nelle Sacre Scritture e nei segni operati nella Chiesa dei tuoi santi e credenti: rendici capaci di essere tuoi testimoni di fronte ad ogni tentazione che ci allontana da te. Tu sei Dio e vivi e regni per i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1, 1-21)
Saluto iniziale e rendimento di grazie
Seconda Lettura
Dall'«Omelia sulla Pasqua» di Melitone di Sardi, vescovo (Capp. 2-7; 100-103; SC 123, 60-64. 120-122)
L'agnello immolato ci trasse dalla morte alla vita
Ufficio con le particolarità di Pasqua e le parti proprie. Alle Lodi si premette l'invitatorio. A Lodi, Vespri e Compieta invece del Responsorio breve si dice l'antifona Questo è il giorno. Per tutto il tempo di Pasqua, alla fine di Compieta si dice l'antifona mariana Regina Cæli.
Impegno di vita
Nella mia pausa contemplativa, lascerò che la vita del Risorto fluisca in me, coinvolgendomi nella sua gioiosa adesione all'amabile volontà del Padre.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè con il cuore e lo sguardo purificati, diamo a Cristo, che ci viene incontro, la nostra risposta di fede e ci prostriamo in adorazione come le donne del Vangelo.
MESSAGGIO DEL GIORNO
E' morto per risorgere, perché la gloria di Dio attraverso la sua venuta nel mondo non è la croce, ma la resurrezione. È morto per risorgere ed è risorto per rimanere. don Luigi Giussani

Lunedì 21 Aprile 2025
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Oggi, 20 Aprile, si celebra la Risurrezione del Signore |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Domenica 20 Aprile 2025 07:21 |

Se il Natale è la festività che raccoglie la famiglia, riunisce i parenti lontani, che più fa sentire il calore di una casa, degli affetti familiari, condividendoli con chi è solo, nello struggente ricordo del Dio Bambino; la Pasqua invece è la festa della gioia, dell’esplosione della natura che rifiorisce in Primavera, ma soprattutto del sollievo, del gaudio che si prova, come dopo il passare di un dolore e di una mestizia che creava angoscia, perché per noi cristiani questa è la Pasqua, la dimostrazione reale che la Resurrezione di Gesù non era una vana promessa, di un uomo creduto un esaltato dai contemporanei o un Maestro (Rabbi) da un certo numero di persone, fra i quali i disorientati discepoli. La Pasqua è una forza, una energia d’amore immessa nel Creato, che viene posta come lievito nella vita degli uomini ed è una energia incredibile, perché alimenta e sorregge la nostra speranza di risorgere anche noi, perché le membra devono seguire la sorte del capo; ci dà la certezza della Redenzione, perché Cristo morendo ci ha liberati dai peccati, ma risorgendo ci ha restituito quei preziosi beni che avevamo perduto con la colpa.
Dagli Atti degli Apostoli 10, 34.37-43
Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
Rit. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo. dal salmo 117
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 3, 1-4
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.
Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 1-9
Egli doveva risuscitare dai morti.
Vangelo per la Messa vespertina
Dal Vangelo secondo Luca 24, 13-35
Resta con noi perchè si fa sera.
«Perché cercate tra i morti colui che è vivo?». L'angelo resta stupefatto della lentezza delle donne. Certo, lui, l'angelo, ormai contempla da vicino il mistero della vita. Ma noi, noi increduli, noi sconfitti, noi incostanti, come facciamo a credere? La notizia è qui, l'inizio di tutto è qui: la fede, la speranza, l'entusiasmo, la storia, la vita. Se ci si fosse fermati alla croce, al venerdì, noi, come gli apostoli sgomenti, avremmo potuto fare mille considerazioni: sul fallimento, sulla speranza delusa, su come gli idealisti vengano sistematicamente eliminati da un potere becero, su, su, su... Dicono i discepoli di Emmaus, rientrando a casa da Gerusalemme: «Noi speravamo che fosse lui». Noi speravamo: terribile affermazione, fine del sogno, fine delle belle parole, fine dell'euforia dei bei giorni. Se la nostra fede si fermasse a quella croce ci sarebbe ben poco da dire su Gesù di Nazareth. Nulla da dire su Gesù il Cristo. Se la storia si fosse conclusa in quel drammatico pomeriggio al Golgota Gesù, come Gandhi o altri grandi personaggi, sarebbe rimasto un punto di riferimento morale, certo, ma nulla più. E invece nessuno, proprio nessuno aveva messo in conto lo stile di Dio, il suo piano strategico, la sua mossa finale, lo scacco matto alla solitudine e alla morte. Quella pietra non è riuscita a fermare Dio, quel sepolcro è rimasto ed è straordinariamente e inequivocabilmente vuoto. La morte non è riuscita a tenere tra le proprie braccia Dio: Gesù è risorto! Buona Pasqua, nella consapevolezza che questa Pasqua 2022 è l'anticipo di quella Pasqua senza tramonto alla quale aspiriamo noi cristiani che credono nella risurrezione del suo unico Capo.
La Parola di Dio, fratelli e sorelle, ci ha detto che l’esistenza non è disillusione, ma speranza, e che il male e la morte sono vinte dalla risurrezione di Cristo. Chiediamo al Padre di donarci la grazia di aderire al Signore risorto con tutta la nostra vita. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
Fortifica la Chiesa, Signore, perché possa accogliere tutti gli uomini che cercano il bene con cuore sincero, mostrando loro il gigantesco segreto del cristiano: il tuo figlio risorto. Preghiamo.
Dona ai governanti, o Padre, la consapevolezza che soltanto la via della dedizione al bene e la disponibilità al servizio possono rendere il mondo migliore. Preghiamo.
Rafforza la nostra fede, Signore, perché di fronte alla risurrezione di Gesù non sia inquinata dal dubbio, ma alimentata dal tuo amore che salva il mondo. Preghiamo.
Infondi, o Padre, la speranza nel cuore di ogni uomo, perché ciascuno veda nella risurrezione di Cristo il modello e la primizia della vita gloriosa che ci attende. Preghiamo.
Coloro che soffrono, Signore, hanno bisogno di un supplemento d'amore, di un’infusione di serenità, perché possano vivere la loro condizione nell’attesa paziente della felicità eterna che li attende. Preghiamo.
Cristo nostra speranza è risorto: in lui trova compimento ogni nostra speranza di vita realizzata. Ecco perché, o Padre, ti rivolgiamo le nostre suppliche, che noi sperimentiamo come necessità, nel nome di Cristo, nostro Signore.
LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dalla lettera agli Ebrei (1, 1 - 2, 4)
Il Figlio erede dell'universo, esaltato al di sopra degli angeli
Seconda Lettura
Dalle «Lettere pasquali» di sant'Atanasio, vescovo (Lett. 14, 1-2; PG 26, 1419-1420)
Celebriamo la vicina festa del Signore con autenticità di fede
Ufficio della Domenica di Pasqua con parti proprie. Con i Secondi Vespri termina il Triduo Pasquale.
Impegno di vita
Desidero vivere oggi annunciando con gioia: "Cristo è veramente risorto".
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè lo sconvolgente messaggio della risurrezione riveli a tutti il recupero di tutto l'uomo, rinnovato da Dio attraverso la vicenda terrena di Cristo.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Dopo la croce c'è la resurrezione, e con la resurrezione tutto cambia: diventa possibile una diversa "lettura" e le contraddizioni dell'esistenza mutano significato. La fatica di vivere non appare più come un affannarsi inconcludente. La resurrezione di Gesù mostra infatti che il muro della vanità si è infranto. Bruno Maggioni

Domenica 20 Aprile 2025
- Alle ore 10.30 il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete emerito della Basilica Vaticana e Vicario Generale emerito per la Città del Vaticano, a nome del Santo Padre Francesco, celebra la Santa Messa di Pasqua in Piazza San Pietro.

Domenica 20 Aprile 2025
Ricorre oggi l'VIII Anniversario dell'Ordinazione Episcopale del Vescovo Guglielmo Giombanco.
- Alle ore 10.30, il Vescovo Guglielmo, nella Chiesa Concattedrale, presiede la Santa Messa Pontificale nel giorno della Risurrezione del Signore.
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Oggi, 19 Aprile, la Chiesa celebra il Sabato Santo in attesa della Risurrezione |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 19 Aprile 2025 07:45 |
Nella Settimana Santa della Liturgia cristiana, che va dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Pasqua, vi sono tre giorni che primeggiano per la loro solennità ed unicità, ed è il “Triduo Pasquale”, nel quale si commemora la crocifissione, sepoltura e Resurrezione di Gesù Cristo ed incomincia con la Messa vespertina del Giovedì Santo, prosegue con i riti del Venerdì Santo; al suo centro c’è la Veglia pasquale e si chiude ai Vespri della Domenica di Pasqua.
Se nel Giovedì Santo predomina la solennità dell’istituzione dell’Eucaristia, dell’istituzione del Sacerdozio e della Chiesa di Cristo; se nel Venerdì Santo predomina la mestizia, il dolore e la penitenza, nel ricordare la Passione e morte di Gesù, con la sua sepoltura; nel Sabato Santo invece predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro; poi verrà la gioia della Domenica di Pasqua con la sua Resurrezione, ma nel sabato incombe il silenzio del riposo della morte.
È sempre stato un giorno curioso il sabato santo. Un giorno di passaggio, un giorno vuoto, un giorno già gravido di ciò che celebreremo questa notte durante la madre di tutte le veglie, la Veglia pasquale. È sempre stato un giorno velato di tristezza, richiamando alla mente, nella fantasia, le emozioni dei discepoli che si trovano spaesati e orfani dopo essere fuggiti dalla croce. Sentimenti di paura, di frustrazione, di sgomento ingombrano i loro cuori. E una traccia di queste emozioni giunge fino a noi oggi. Ma questo è il giorno dell'attesa perché noi già sappiamo cos'è accaduto dopo. Durante questa notte milioni di cristiani, sparsi ovunque sul globo terrestre, da 2000 anni, nella gioia e nella sofferenza, si passano da bocca a orecchio la stessa notizia: la tomba è stata trovata vuota. Una tomba così preziosa che è stata custodita nella memoria delle prime comunità di Gerusalemme. E ancora oggi, nonostante le lotte, le battaglie, le sciocchezze operate dagli uomini, anche dai cristiani, quel che resta di quella tomba è lì, vuoto, a testimoniare che Gesù è veramente risorto. Beata notte che ha assistito al trionfo di Dio! Beati noi che in questo crediamo!
LITURGIA DELLA PAROLA DELLA VEGLIA PASQUALE
Dal libro della Genesi 1, 1 - 2, 2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
Rit. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito. dal salmo 30
Dal libro della Genesi 1, 1 - 2, 2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.
Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra. dal salmo 103
Dal libro della Genesi 22, 1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.
Rit. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. dal salmo 15
Dal libro dell'Esodo 14, 15 - 15, 1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.
Rit. Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria! dal salmo Es 15,1-7a.17-18
Dal libro del profeta Isaia 54, 5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te.
Rit. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. dal salmo 29
Dal libro del profeta Isaia 55, 1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna.
Rit. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza. dal salmo Is 12, 2-6
Dal libro del profeta Baruc 3,9-15.32 - 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore.
Rit. Signore, tu hai parole di vita eterna. dal salmo 18
Dal libro del profeta Ezechiele 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo.
Rit. Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. dal salmo 41
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 6, 3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.
Rit. Alleluia, alleluia, alleluia. dal salmo 117
Dal Vangelo secondo Matteo 28,1-10
È risorto e vi precede in Galilea.
Con la nostra meditazione, andiamo col pensiero, alla disperazione e disorientamento degli Apostoli e degli amici di Gesù, che dopo averlo seguito nei suoi itinerari in Galilea, assistito ai suoi prodigi, ascoltato i suoi insegnamenti, così pieni di speranza e innovativi per quell’epoca, l’avevano visto poi morire così tragicamente, senza che qualcosa o qualcuno, tanto meno Lui stesso, abbia bloccato questo ingiusto e assurdo evento.
Tutto prenderà poi un’altra luce, il peso che opprime il loro animo si trasformerà in gioia e sollievo, alla notizia della Sua Resurrezione, ma il Sabato, cioè il giorno dopo la morte, che per gli Ebrei era il giorno sacro e del più assoluto riposo, resterà cupo e pieno di sgomento per loro, che ignoravano ciò che sarebbe avvenuto dopo.
Ma nella liturgia, non sempre è stato così, a partire dal IV secolo in alcuni luoghi, in questo giorno i candidati al Battesimo (Catecumeni), facevano la loro pubblica professione di fede, prima di venire ammessi nella Chiesa, rito che avveniva poi nella Veglia di Pasqua.
Tutto è silenzio nell’attesa dell’evento della Resurrezione. Quanto tempo restò sepolto nel sepolcro Gesù? Furono tre giorni non interi, dalla sera del Venerdì fino all’alba del giorno dopo la festa del Sabato ebraico, che oggi è la Domenica di Pasqua, ma che per gli Ebrei era il primo giorno della settimana.
Preghiera nel giorno del silenzio
O Gesù, mi fermo pensoso ai piedi della Croce:
anch’io l’ho costruita con i miei peccati!
La tua bontà, che non si difende
e si lascia crocifiggere, è un mistero
che mi supera e mi commuove profondamente.
Signore, tu sei venuto nel mondo per me,
per cercarmi,
per portarmi l’abbraccio del Padre.
Tu sei il volto della bontà
e della misericordia:
per questo vuoi salvarmi!
Dentro di me ci sono le tenebre:
vieni con la tua limpida luce.
Dentro di me c’è tanto egoismo:
vieni con la tua sconfinata carità.
Dentro di me c’è rancore e malignità:
vieni con la tua mitezza e la tua umiltà.
Signore, il peccatore da salvare sono io:
il figlio prodigo che deve tornare,
sono io!
Signore, concedimi il dono delle lacrime
per ritrovare la libertà e la vita,
la pace con te e la gioia in te. Amen.
Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.
Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi, che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite! A coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati! A coloro che erano morti: Risorgete! A te comando: Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell'inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a mia immagine! Risorgi, usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infatti un'unica e indivisa natura.
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.
Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all'albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire. Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno. La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te.
Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l'eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno dei cieli!
LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dalla lettera agli Ebrei (4, 1-16)
Affrettiamoci ad entrare nel riposo del Signore
Seconda Lettura
Da un'antica «Omelia sul Sabato santo» (Pg 43, 439. 451. 462-463)
La discesa agli inferi del Signore
Ufficio proprio a Lodi e Vespri; La Compieta è omessa da coloro che partecipano alla Veglia pasquale.
Impegno di vita
Oggi troverò il tempo di stare davanti al Crocifisso e adorare il Mistero della Chiesa da Lui nata e della quale faccio parte. Poi mi preparerò, con una buona confessione, alla celebrazione della Pasqua.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per la santa Chiesa, perché in ogni suo gesto, parola, opera annunzi l'immenso amore del Padre, che ha il segno più eloquente nella croce del suo Figlio.
MESSAGGIO DEL GIORNO
La morte non ha sconfitto Dio, non ha avuto l'ultima parola su di lui! Celebratelo con canti di gioia, con inni di grazie, meditate i suoi prodigi in questa notte, perché la morte non avrà mai l'ultima parola, nemmeno su di noi! Noi, figli del risorto, siamo qui a cantare la gioia che ci ha raggiunto, la notizia che da duemila anni stupisce e smuove: non cerchiamo fra i morti il crocefisso, non è qui, è risorto! Paolo Curtaz
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