NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 12 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di San Giosafat, vescovo e martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 12 Novembre 2025 07:41

 

Nasce a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 e viene ricordato come il simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati. La diocesi di Polock si trovava in Rutenia, regione che dalla Russia era passata in parte sotto il dominio del Re di Polonia, Sigismondo III. La fede dei Polacchi era quella cattolica romana; in Rutenia invece, come nel resto della Russia, i fedeli aderivano alla Chiesa greco-ortodossa. Si tentò allora un'unione della Chiesa greca con quella latina. Si mantennero cioè i riti e i sacerdoti ortodossi, ma si ristabilì la comunione con Roma. Questa Chiesa, detta «uniate», incontrò l'approvazione del Re di Polonia e del Papa Clemente VIII. Gli ortodossi, però, accusavano di tradimento gli uniati, che non erano ben accetti nemmeno dai cattolici di rito latino. Giovanni Kuncevitz, che prese il nome di Giosafat, fu il grande difensore della Chiesa uniate. A vent'anni era entrato tra i monaci basiliani. Monaco, priore, abate e finalmente arcivescovo di Polock, intraprese una riforma dei costumi monastici della regione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. Ma a causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto.  

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Prima lettura

Dal libro della Sapienza        6, 1-11

Ascoltate, o re, perché impariate la sapienza.

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Salmo responsoriale

Rit. Àlzati, o Dio, a giudicare la terra.           dal salmo 81

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca        17, 11-19

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero. 

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Meditiamo insieme

 


Dieci sono stati sanati, uno solo si è salvato. I lebbrosi che urlano la loro disperazione a Gesù hanno la memoria corta. E il cuore piccino. Hanno ottenuto ciò che hanno chiesto e la loro guarigione (come la nostra) avviene progressivamente, mentre obbediscono a Gesù che obbedisce alla prescrizioni della Torah (!) e si incamminano (ancora ammalati) verso il Tempio. Fra di loro scopriamo esserci un samaritano, un nemico di Israele: la malattia toglie le differenze, la salute le rimette in piedi. Non sa dove andare, il samaritano, il "suo" tempio, sul monte Garizim, è raso al suolo. Va da Gesù, il suo nuovo tempio, e lo ringrazia. Gesù è amareggiato: dove sono gli altri nove? È più facile essere guariti dalla lebbra che dall'ingratitudine! Ha ragione Gesù: sono stati sanati, ma la salvezza è un'altra cosa. La salute è un bene prezioso, ma non è vero che "basta la salute": ci occorre molto di più, ci occorre la salvezza, abbiamo bisogno di una felicità che va ben oltre il benessere fisico, che raggiunge e riempie l'anima. Viviamo nella gioia, amici, chiediamo al Signore di essere guariti da ogni lebbra: che non ci accada di essere rimproverati per la nostra poca gratitudine!

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Preghiamo insieme

Eleviamo al Padre la nostra preghiera, chiedendogli che la voglia esaudire perché voce di Cristo suo Figlio. Diciamo insieme: Signore, abbi pietà di noi.

Perché la Chiesa, immacolata nel suo Capo e nei suoi santi, giunga alla purificazione anche di tutti i suoi membri, clero e fedeli. Preghiamo:

Perché siamo docili allo Spirito che ci domanda d'essere come sale che tutto insaporisce, come luce che dona splendore. Preghiamo:

Perché l'umanità riconosca in te colui che può guarirla dalla lebbra della violenza e della vendetta. Preghiamo:

Perché il mondo del lavoro tenda sempre più alla giustizia e all'onestà. Preghiamo:

Perché gli anziani sappiano portare la croce della terza età uniti a Cristo, per la redenzione di chi è nel pieno vigore delle forze. Preghiamo:

 

Suscita nella Chiesa, o Padre, il tuo Santo Spirito, che mosse il vescovo san Giosafat a dare la vita per il suo popolo, perché, fortificati dallo stesso Spirito, non esitiamo a donare la nostra vita per i fratelli. 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

  Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (5, 1-2. 5-9. 13-17. 25-31)

Il giudizio divino durante il banchetto di Baldassar


Seconda Lettura 

Dall'enciclica «Ecclesiam dei» di Pio XI, papa   (AAS 15 [1923] 573-582)

Versò il suo sangue per l'unità della Chiesa

Mercoledì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune di un martire.

 

Impegno di vita 


Oggi ringrazierò Dio per i doni che ho ricevuto: è un sacrosanto dovere, perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo redentore.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per l'unità di tutti i cristiani, perchè per intercessione di san Giosafat, siano una cosa sola, affinchè il mondo creda in Gesù, unico Salvatore.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Dio voglia che quel tuo sangue, o San Giosafat, che tu versasti per la Chiesa di Cristo, sia pegno di quell’unione con questa Santa Sede Apostolica, a cui tu sempre anelasti, e che giorno e notte implorasti con fervida preghiera da Dio, somma Bontà e Potenza. E perché tanto si avveri alfine, vivamente desideriamo di averti intercessore assiduo presso Dio stesso e la Corte del Cielo. Beato Pio IX

 

 

  

Mercoledì 12 Novembre 2025


Alle ore 10 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Leone XIV in Piazza San Pietro.

Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. Mons. Bertram Johannes Meier, Vescovo di Augsburg (Repubblica Federale di Germania)

- Padre Carlos Alberto Trovarelli, O.F.M. Conv., Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali; con Padre Massimo Fusarelli, O.F.M., Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori;

- La cantante Laura Pausini.

 

 

Mercoledì 12 Novembre 2025

Il Vescovo Guglielmo, insieme ad un gruppo di Sacerdoti della diocesi, presso il Centro Pastorale “Maria SS. del Tindari”, Seminario estivo di Castell'Umberto, partecipa agli Esercizi Spirituali del Presbiterio sul tema: «Testimoni della forza rinnovatrice del Vangelo», guidati da S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo emerito di Campobasso-Boiano; gli Esercizi termineranno con il pranzo di venerdì 14 Novembre.

 

Oggi, 11 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di San Martino, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 11 Novembre 2025 07:45

Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397.  

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Prima lettura

Dal libro della Sapienza        2, 23 - 3, 9

Agli occhi degli stolti parve che morissero, ma essi sono nella pace.

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Salmo responsoriale

Rit. Benedirò il Signore in ogni tempo.           dal salmo 33

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca       17, 7-10


Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare. 

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Meditiamo insieme

 

Siamo servi inutili, abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Siamo servi inutili, eppure indispensabili, se restiamo servi. Chi ha conosciuto il Maestro è chiamato a diventare suo testimone, senza fanatismi, senza ansie: il mondo è già salvo, solo che non sa di esserlo e noi possiamo, nel quotidiano, vivere da persone salvate e le nostre comunità diventare in qualche modo succursali del Regno di Dio. Cosa "fare", allora? Bhè direi che anzitutto dobbiamo "essere", essere discepoli, essere pieni di fiducia, diventare una specie di spazio pubblicitario di Dio per il mondo. Essere, non apparire, non organizzare, non costruire sante barricate. Esserci: con un sorriso, con la pazienza, con il perdono. Esserci, tutto lì. Allora oggi il Signore ci ricorda una cosa semplice: è lui che guida la barca, è lui che salva il mondo e noi a corrergli dietro. Lui ama, lui salva, lui guarda, lui interviene e noi a corrergli dietro. Animo e senso dell'ironia fratelli impegnati nell'apostolato, anche se alle volte guardiamo ai risultati, ed è inevitabile, non prendiamoci troppo sul serio e lasciamo che sia Lui, il Signore a guidare le nostre comunità con passione e pazienza.

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Preghiamo insieme

Al Padre che ci ha creati per amarlo e per servire i fratelli, chiediamo d'essere perseveranti nel realizzare questi suoi progetti su di noi. Diciamo insieme:
Ascoltaci, Signore.

Per il Papa Leone XIV, i vescovi, i sacerdoti, i catechisti e per quanti servono la Chiesa: siano pronti a lavare i piedi dei loro discepoli con l'amore e l'umiltà di Gesù. Preghiamo:

Per chi si guadagna il pane con lavori avvilenti e umilianti: il, rispetto di cui lo circondiamo l'aiuti a non sentirsi svalutato. Preghiamo:

Per la pace tra gli uomini: tutti vogliano dare il loro contributo alla costruzione di un mondo fraterno, modellato come Dio l'ha creato. Preghiamo:

Per i giovani in difficoltà: la nostra mano sia pronta ad accompagnarli con pazienza verso la fiducia in sè e nella vita. Preghiamo:

Per la nostra comunità: non si vanti per i risultati che consegue e non si gonfi del bene che Dio le concede di fare. Preghiamo:

 

O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria nella vita e nella morte del vescovo san Martino, rinnova in noi i prodigi della tua grazia, perché né morte né vita ci possano mai separare dal tuo amore. 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

 Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (3, 8-12. 19-24. 91-97)

La statua d'oro del re. I fanciulli tolti dalla fornace


Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di Sulpicio Severo   (Lett. 3,6.9-10.11.14-17. 21; SC 133,336-343)


Martino povero e umile

Martedì della IV settimana, ufficio della memoria con parti proprie. Alle Lodi mattutine antifone proprie e salmi della domenica I settimana; ai Vespri antifone proprie e salmi dal Comune dei pastori.

 

Impegno di vita  


Dio colma il mio bisogno secondo la sua ricchezza e magnificenza; oggi , sull'esempio del vescovo san Martino, proverò anch'io ad avere uno sguardo pieno di premura e attenzione per un altro, a prendermi cura di una persona che vive nella povertà e indigenza.

  

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè possiamo liberarci dell'orgoglio e della brama di possedere che inquina la nostra esistenza, per rimettere Gesù al primo posto, vivendo questa giornata, sull'esempio di san Martino, di condivisione con chi ha bisogno.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Sarebbe bello che chi ha qualcosa distribuisse, e dividesse come fratello, come compagno di mendicità del povero. Tu sei un mendicante. Anche io sono un mendicante; perché ciò che possiedo Dio me lo ha prestato. Nell'ora della morte dovrò restituirlo tutto. San Oscar Romero

 

 

Martedì 11 Novembre 2025

 

Ieri pomeriggio il Papa si è trasferito a Villa Barberini a Castel Gandolfo, per trascorrervi la notte e oggi una giornata di relativo riposo. Si tratta della trasferta del Pontefice, sempre più, quindi un appuntamento fisso per riposare, pregare, meditare e respirare l'aria salubre dei colli con il lago, in vista di una nuova settimana fitta di impegni.Nel pomeriggio rientra a Roma

 - Alle ore 17 il Santo Padre Leone XIV presiede la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino nel 125° anniversario della Dedicazione della Chiesa. Assieme al monastero annesso, la chiesa di Sant'Anselmo forma la Badia Primaziale dell'ordine dei Benedettini.

 


 

Martedì 11 Novembre 2025

Il Vescovo Guglielmo, insieme ad un folto gruppo di Sacerdoti della diocesi, presso il Centro Pastorale “Maria SS. del Tindari”, Seminario estivo di Castell'Umberto, partecipa agli Esercizi Spirituali del Presbiterio sul tema: «Testimoni della forza rinnovatrice del Vangelo», guidati da S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo emerito di Campobasso-Boiano; gli Esercizi termineranno con il pranzo di venerdì 14 Novembre.

Oggi, 10 Novembre, si celebra la memoria di San Leone Magno, papa e dottore della Chiesa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 10 Novembre 2025 07:31

Arcidiacono (430), consigliere di Celestino I e di Sisto III, inviato da Valentino a pacificare le Gallie, venne eletto papa nel 440 circa. Fu un papa energico, avversò le sopravvivenze del paganesimo; combatté manichei e priscillanisti. Intervenne d’autorità nella polemica cristologica che infiammava l’Oriente, convocando il concilio ecumenico di Calcedonia, nel quale si proclamava l’esistenza in Cristo di due nature, nell’unica persona del Verbo. Nel 452 fu designato dal debole imperatore Valentiniano III a guidare l’ambasceria romana inviata ad Attila. I particolari della missione furono oscuri: è solo che il re degli Unni, dopo l’incontro con la delegazione abbandonò l’Italia. Quando Genserico nel 455 entrò in Roma, Leone ottenne dai Vandali il rispetto della vita degli abitanti, ma non poté impedire l’atroce saccheggio dell’Urbe. Dotato di un alto concetto del pontificato romano, fece rispettare ovunque la primazia del vescovo di Roma. Compose anche preghiere contenute nel “Sacramentario Veronese”. Benedetto XIV, nel 1754 lo proclamò dottore della Chiesa, è il primo papa che ebbe il titolo di Magno (Grande).

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Prima lettura

Dal libro della Sapienza        1, 1-7

La sapienza è uno spirito che ama l’uomo. Lo spirito del Signore riempie la terra.

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Salmo responsoriale

Rit. Guidami, Signore, per una via di eternità.            dal salmo  138

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca       17, 1-6


Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.  

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Meditiamo insieme

 


Hai ragione, Signore: ci vuole un sacco di fede, molto più di quanta crediamo di avere. Una fede cristallina, robusta per poter accogliere una Parola così esigente, così assurda. Una Parola che ci chiede di perdonare sempre, senza calcolo, senza tirarci indietro, senza accampare mille scuse. Una fede che vede quanto ci è stato perdonato e che, perciò, sa perdonare. Il discepolo perdona perché ha scoperto la misura del perdono del Signore, sa capire perché si sente capito, sa superare ed andare oltre perché ha scoperto che il perdono mette le ali. Il perdono è segno di forza, non di debolezza e il perdono serve a chi lo dà, non a chi lo riceve. Anzi: a volte chi lo riceve non sa neppure di essere stato perdonato... ma il perdono è una cosa seria, non un'emozione fugace, fa leva sulla volontà, non sul sentimento. Decido di perdonare quando scopro che il perdono alla fine mi porta verso la pienezza di Dio, verso il suo sorriso. Hai ragione Signore. È scandaloso che un discepolo provi risentimento, che non sappia offrire un'altra possibilità, che confonda la fermezza con l'intransigenza, che non sia comprensivo verso chi sbaglia. 

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Preghiamo insieme

Con la Chiesa universale, celebrando la memoria del papa san Leone Magno ricordiamo la missione che Gesù Cristo ha conferito a Pietro. Fatti voce di ogni creatura, chiediamo al Padre: Edifica nell'unità la tua Chiesa, o Signore.

Per la santa Chiesa: trovi sempre nel successore di Pietro colui che dà voce alla fede in cristo, Figlio del Dio vivente. Preghiamo:

Per tutti i pastori: uniti al successore di Pietro, siano modelli di vita per il gregge loro affidato. Preghiamo: 

Per il Papa Leone XIV: il suo servizio della carità reso all'uomo, spinga tutti ad impegnarsi fattivamente per la giustizia e la pace nel mondo. Preghiamo:

Per i presbiteri e i diaconi delle nostre comunità: vivano con umiltà e perseveranza il ministero dell'unità della fede e della comunione nella carità. Preghiamo:

Per i seminaristi, perchè guardando all'esempio del papa san Leone Magno, crescano in verità, carità e fraternità, preparandosi a servire senza riserve la Chiesa.

O Dio, che non permetti alle potenze del male di prevalere contro la tua Chiesa, fondata sulla roccia di Pietro, per l’intercessione del papa san Leone Magno fa’ che resti salda nella tua verità e proceda sicura nella pace.

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

 Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (2, 26-47)


Sogno della statua frantumata dal sassolino. Il regno eterno di Dio


Seconda Lettura

Dai  «Discorsi» di san Leone Magno, papa   (Disc. 4,1-2; PL 54,148-149)


Il servizio specifico del nostro ministero


Lunedì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune dei pastori. Antifone proprie al Benedictus e al Magnificat.

 

Impegno di vita  


Oggi faccio un passo di riconciliazione verso quell'amico, quel parente, quel collega... con cui non parlo più per un torto che ho subìto.
  

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per la Cattedra di Pietro: superata ogni divisione, per intercessione del papa San Leone Magno, torni ad essere simbolo e fonte di unità fra tutti i cristiani del mondo. 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Una vita è veramente realizzata se si rispetta l'altro e lo si accoglie senza la presunzione di essere migliori. Enrico Beraudo

 



 

 

 

Lunedì 10 Novembre 2025

 

 Il Santo Padre Leone XIV riceve questa mattina in Udienza:

- Nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Leone XIV ha presiede questa mattina una riunione dei Capi Dicastero della Curia Romana.

 

 Papa Leone XIV nel pomeriggio si reca a Castel Gandolfo dove trascorrerà la giornata di domani.

 

 


 

Lunedì 10 Novembre 2025

Il Vescovo Guglielmo, insieme ad un folto gruppo di Sacerdoti della diocesi, presso il Centro Pastorale “Maria SS. del Tindari”, Seminario estivo di Castell'Umberto, partecipa agli Esercizi Spirituali del Presbiterio sul tema: «Testimoni della forza rinnovatrice del Vangelo», guidati da S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Arcivescovo emerito di Campobasso-Boiano; gli Esercizi termineranno con il pranzo di venerdì 14 Novembre.

Oggi, 9 Novembre, la Chiesa celebra la festa della Dedicazione della Basilica Lateranense PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 09 Novembre 2025 07:42

Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe. Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726. Basilica e Cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente. Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la Basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Ezechiele        47, 1-2.8-9.12

Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest’acqua portò salvezza.

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Salmo responsoriale

Rit. Un fiume rallegra la città di Dio.            dal salmo  45

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Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        3,9-11.16-17

Voi siete il tempio di Dio.

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni        2, 13-22

Parlava del tempio del suo corpo.  

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Meditiamo insieme

 

Tutta la Chiesa, oggi, è invitata a celebrare la consacrazione della prima cattedrale di Roma, che non è san Pietro in Vaticano, come alcuni pensano, ma la basilica di san Giovanni in Laterano: è un segno di unità per tutti i discepoli cattolici. La Basilica Lateranense venne fondata da papa Melchiade (311-314) nelle proprietà donate a questo scopo da Costantino di fianco al Palazzo Lateranense, fino allora residenza imperiale e poi residenza pontificia. Sorgeva così la "chiesa-madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe", distrutta e ricostruita molte volte. Vennero celebrati nella Basilica o nell'attiguo Palazzo Lateranense ben cinque concili, negli anni 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512. Questa festa ci ricorda il ruolo della Chiesa di Roma, che ha avuto l'onore e il privilegio di essere condotta da Pietro e di ospitare i resti di Pietro e Paolo. La Chiesa cattolica è un insieme di chiese locali fondate dagli apostoli e unite fra di loro col vincolo dell'amore. Quando i successori degli apostoli si ritrovano per delle decisioni concernenti la fede, manifestano l'unità della Chiesa voluta da Cristo. Fra le Chiese, il vescovo di Roma, primo fra i pari, è riconosciuto come il garante del deposito della fede, colui, cioè, che conserva, in comunione con tutti i vescovi, l'integrità del vangelo. Fare memoria della Basilica Lateranense non significa, allora, venerare un luogo, ma fare memoria del legame inscindibile che lega cristiani provenienti da luoghi e culture diverse. 

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Preghiamo insieme

 

Nel giorno in cui si festeggia la dedicazione della Basilica Lateranense, madre di tutte le Chiese, chiediamo al Signore che ci edifichi, come Chiesa, per la gloria del suo nome; preghiamo insieme e diciamo: Santifica la tua Chiesa, Signore.

Per il popolo di Dio, perché custodisca la purezza della fede e sappia riconoscere e seguire il Signore nelle situazioni concrete della vita e della storia, preghiamo.

Per il papa Leone, per i vescovi, per i presbiteri e per tutti i ministri del Vangelo, perché siano immagine vivente del Cristo servo e Signore, educatori e guide della loro comunità, preghiamo.

Per la santa Chiesa di Roma, perché la parola seminata con l'abbondanza nel cuore dei credenti porti frutti di rinnovamento e di generosa dedizione verso i fratelli, preghiamo.

Per le comunità religiose, per le associazioni, per i gruppi laicali, perché fedeli al loro carisma, sotto la guida del vescovo, cooperino alla crescita della comunione ecclesiale, preghiamo.

Per tutti noi che oggi ricordiamo la Dedicazione della Basilica di san Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, perché riscopriamo la nostra vocazione cristiana nel vincolo di carità che scaturisce dalla comune partecipazione alla medesima Parola e alla medesima Eucaristia, preghiamo.

O Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio fatto uomo hai costruito il nuovo tempio della tua gloria, stabilisci in noi la dimora del tuo Spirito e trasforma in sorgente di benedizione la nostra comune preghiera.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

 Prima Lettura

Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo   (2, 1-17)

L'edificio spirituale fatto di pietre vive

Seconda Lettura

Dai  «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo
  (Disc. 229, 1-3; CCL 104,905-908)


Con il battesimo siamo tutti diventati tempio di Dio


Ufficio della festa dal Comune della Dedicazione. Te Deum.

 

Impegno di vita  


«Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi». Come cristiano ho il dovere di costruire il Regno di Dio. Devo avere il coraggio di testimoniare la mia fede nel mio ambiente di vita, di lavoro e anche nel tempo libero.
 
 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per la città di Roma, sede del successore di Pietro: perchè la sua Chiesa e i credenti, i cittadini tutti e l'amministrazione pubblica, possano maturare continuamente nella consapevolezza della responsabilità che il Signore affida a loro come riferimento e guida nella fede per la cristianità, luogo di incontro, di dialogo e confronto aperto con chiunque bussi alle sue porte.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

È bello oggi dire alla Chiesa: "Ti amo, come casa mia". Ma è giusto anche esortare la Chiesa a non avere porte ermeticamente chiuse, ma a essere, come felicemente esortava Giovanni XXIII, "la fontanella posta al centro della piazza del paese, dove tutti, ma proprio tutti, coloro che hanno sete, senza alcuna distinzione, possano bere. Mons. Antonio Riboldi 



 

 


 

Domenica 9 Novembre 2025

- Alle ore 9,30 il Santo Padre Leone XIV presiede la Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della solennità della Dedicazione.

- Alle ore 12 il Santo Padre Leone XIV recita la preghiera dell'Angelus dal Palazzo Apostolico.

 


 

Domenica 9 Novembre 2025

- Il Vescovo Guglielmo, nella festività di San Teodoro, compie la Visita Pastorale nella comunità parrocchiale di Sorrentini, frazione di Patti, con il seguente Programma:

Ore 10.00 - 12.00: Visita ad anziani, ammalati e famiglie;

Ore 16.00: in Chiesa Madre incontro con i Portatori, Consiglio Affari Economici, Consiglio Pastorale Parrocchiale, Confraternita e Operatori pastorali;

Ore 18.00: in Chiesa Madre Solenne Pontificale nella festività di San Teodoro Martire, protettore della frazione e Conclusione della Visita Pastorale.

Oggi, 8 Novembre, la Chiesa ricorda San Goffredo, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 08 Novembre 2025 07:39

 Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent, e si distinse non soltanto per la sua preparazione dottrinale e spirituale, ma soprattutto per la sua integrità morale, rara in tempi in cui gran parte dell'alto clero era contaminata dalla simonia. Per i suoi meriti e non - una volta tanto -per tornaconto politico, i feudatari e il Re lo elessero Vescovo di Amiens, dove entrò a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni fasto.
Il nome di Goffredo proviene da una forma più antica, Gottifredo, ed è di origine germanica, composto da due parole che significano, l'una Dio, l'altra pace. Si può dunque tradurre come " pace di Dio ", ed è un nome di significato spirituale, insolito tra i personali germanici, quasi sempre di origine guerresca. Il Vescovo San Goffredo fu veramente degno del suo nome, perché cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. E poiché erano molti i nemici della pace di Dio - tra i potenti e tra il popolo, tra i feudatari e tra gli stessi religiosi - la sua vita fu difficile e la sua attività di riformatore pacifico ostacolata e denigrata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire, al suo posto, un povero cane!

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Prima lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani        16,3-9.16.22-27

Salutatevi gli uni gli altri con il bacio santo.

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Salmo responsoriale

Rit. Ti voglio benedire ogni giorno, Signore        dal salmo  144
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca        16, 9-15


Se non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? 

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Meditiamo insieme

 

Gesù ha ragione: è impossibile servire a due padroni. Se il possesso, il denaro, il lavoro diventano nostri padroni, non possiamo più occuparci liberamente delle cose di Dio e dello Spirito: nonostante tutta la nostra buona volontà, siamo travolti dalle preoccupazioni. Intendiamoci bene, però: Gesù non è un classista e non condanna, di per sé, la ricchezza. La Bibbia ha le idee molto chiare su questo aspetto: la ricchezza e il benessere sono sempre dono di Dio. La miseria e la povertà sono sempre responsabilità del ricco che non vuole condividere. Gesù ha, fra i suoi discepoli, persone benestanti e poveracci, ma sa che né l'una né l'altra condizione sono, in sé, meritevoli di Dio. Solo avverte i discepoli: la ricchezza può ingannare perché promette ciò che non riesce a mantenere, e proclama beati i miseri, i pitocchi, non perché tali, ma perché la povertà può aprirli alla fiducia verso Dio. Interroghiamoci, oggi, sull'uso che facciamo del denaro, sapendo che la ricchezza è questione di cuore, non di portafoglio, chiediamoci se siamo sufficientemente liberi dalle cose e dal denaro e se c'è, nel nostro cuore, la capacità di condividere il di più che la Provvidenza mette nelle nostre tasche.

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Preghiamo insieme

 

La Parola di Dio è come spada a doppio taglio che penetra nelle pieghe più nascoste delle nostre infermità. Chiediamo al Padre d'essere forti e vigilanti di fronte al male che ci distoglie da lui. Diciamo insieme: Convertici, Signore.


Quando siamo tentati di seguire noi stessi più che la tua parola. Preghiamo:

Quando ci sentiamo a posto perché non facciamo del male a nessuno. Preghiamo:

Quando ci pesa la fedeltà ai piccoli doveri quotidiani. Preghiamo:

Quando salviamo il mondo a parole più che con i fatti. Preghiamo:

Quando la nostra condizione sociale, la cultura e le qualità che ci ha dato, ci servono per guardare gli altri dall'alto. Preghiamo:

Quando, per realizzare noi stessi, calpestiamo la giustizia, l'amicizia, la verità. Preghiamo:

Quando ti riduciamo a un Dio domenicale, riservando la settimana agli idoli del denaro, della carriera e del nostro egoismo. Preghiamo:


O Dio, che sazi la terra con il frutto delle tue opere e gli interventi della tua potenza, non permettere che diventiamo schiavi delle ricchezze terrene; infondi in noi tanta virtù perchè sappiamo cercarti e servirti con cuore indiviso e mani pure.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

Prima Lettura

Dal primo libro dei Maccabei   (9, 1-22)

Giuda Maccabeo muore in battaglia

Seconda Lettura

Dal Trattato  «Sul bene della morte» di sant'Ambrogio, vescovo   (Capp. 3, 9; 4, 15; CSEL 32, 710. 716-717)


Portiamo sempre e dovunque la morte di Cristo


Sabato della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario (fino all'Ora Nona). Primi Vespri della Dedicazione della Basilica Lateranense. 

 

Impegno di vita  


Cercherò di mettere ordine nella mia vita; vedrò sì quello che possiedo, ma cercherò anche di farne parte liberamente e volentieri a chi non ha nulla.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè sappiamo impiegare il denaro come accorti amministratori che un giorno dovranno rendere conto a Dio. 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO


Sarebbe bello che chi ha qualcosa distribuisse, e dividesse come fratello, come compagno di mendicità del povero. Tu sei un mendicante. Anche io sono un mendicante; perché ciò che possiedo Dio me lo ha prestato. Nell'ora della morte dovrò restituirlo tutto. San Oscar Romero

 


 

 

Sabato 8 Novembre 2025 

Alle ore 10 Udienza Giubilare tenuta da Papa Leone XIV in Piazza San Pietro.

Il Santo Padre Leone XIV riceve questa mattina in udienza:

- S.E. il Signor Cyril Ramaphosa, Presidente della Repubblica del Sud Africa, e Seguito;

- S.E. Mons. Filippo Iannone, Prefetto del Dicastero per i Vescovi.

 


 

Sabato 8 Novembre 2025

- Alle ore 10 il Vescovo Guglielmo, nella Cattedrale di San Nicola di Mira a Lungro (Cosenza) partecipa all’Ordinazione Episcopale di S. E. Mons. Raffaele De Angelis, Vescovo eletto dell’Eparchia di Piana degli Albanesi.  

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