Patti: benedizione della gola e dei pani nella Festa di San Biagio
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Scritto da Redazione   
Venerdì 03 Febbraio 2017 09:45
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Il calendario liturgico ricorda oggi 3 febbraio la memoria di San Biagio, martire e vescovo di Sebaste (Armenia). Un giorno si recò da lui una donna, il cui figlio era sul punto di morire a causa di una lisca di pesce che si era conficcata in gola. La benedizione del Santo con due ceri incrociati lo risanò immediatamente. 

Per questo rimane ancora nel giorno della sua festa l’uso della benedizione della gola, ovvero la benedizione di San Biagio contro le malattie di gola, inserita nel Rituale romano e sono tanti i fedeli che vi partecipano anche nelle parrocchie della nostra Patti. Un tempo, specialmente in campagna, pochi vi avrebbero rinunciato perché si diceva che preservava nell’anno da tutte le malattie della gola. 

Dopo la Messa il 3 febbraio il sacerdote in piedi sul presbiterio pone due candele incrociate sotto il meno a contatto della gola a ciascuno dei fedeli che, uno alla volta, passavano davanti a lui; a ognuno il sacerdote imparte la benedizione con le parole: «Per intercessione di San Biagio, Vescovo e Martire, il Signore ti liberi dal male della gola e da ogni altro male. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. È usanza benedire anche i «panini di san Biagio».

Nella diocesi di Patti San Biagio è patrono di San Piero Patti, Militello Rosmarino e Caronia dove viene festeggiato con particolare solennità. Nel giorno della sua festa, in Spagna, Francia e Germania, vengono distribuiti speciali piccoli pani, che nella forma ricordano le parti malate. Anche a Roma, nella Chiesa di San Biagio della Pagnotta, tale tradizione sopravvive, mentre a Milano, e pian piano anche nel resto d’Italia, si mangia una fetta di “Panettone di San Biagio” che sarebbe poi quello avanzato durante le festività natalizie.




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