Il sindaco uscente del Borgo dei Borghi, Filippo Taranto, con 1002 consensi, rifila 548 sberle al suo avversario e gli elettori di Montalbano hanno decretato allo stesso la cocente sconfitta anche come candidato a consigliere comunale. Dignità politica vorrebbe che chi voleva ad ogni costo sedersi su una delle poltrone del palazzo comunale, essendo stato pesantemente bocciato, si dimetta e faccia spazio a chi ha avuto più consensi di lui. La dura e tirata campagna elettorale, che ha visto protagonista soltanto la lista “Vivere Montalbano insieme”, ha riportato 1048 preferenze ed ha surclassato la lista numero 2, che, invece, ha riportato soltanto 396 preferenze. Bocciato anche il metodo on line praticato alla maniera dei Cinque stelle, che ha fatto emergere notevoli discrasie su quanto dichiarato e sulla applicabilità dello stesso metodo, che è stato sovvertito sulla carta al momento della presentazione dei potenziali consiglieri comunali. Fatta questa dovuta premessa, è da sottolineare che la campagna elettorale, appena conclusa, ha fatto risaltare la bassezza dei contenuti utilizzati per sconfiggere il sindaco Filippo Taranto. Montalbano aveva una grande tradizione politica, con agguerrite campagne elettorali, ricche di motivazioni e ricche di contenuti. In un mese qualcuno ha drasticamente messo la maglia nera, o numero sotto zero che dir si voglia, per quanto riguarda una competizione elettorale. Filippo Taranto ed il suo “gruppo” sono andati avanti per la loro strada, presentandosi agli elettori con un programma serio di sviluppo per Montalbano e con i risultati conseguiti nei cinque anni appena trascorsi. E’ stato, così, premiato ed autorizzato a completare nei prossimi cinque anni la strategia vincente che ha già stravolto l’economia locale da agro-pastorale a turistico-residenziale. Era sotto gli occhi di tutta Italia, che a seguito del conquista del titolo di Borgo dei Borghi 2015, Montalbano Elicona avesse cambiato indirizzo economico, e solo una sparuta minoranza di elettori montalbanesi ha dato credito a chi sosteneva il contrario. Adesso tutti vanno a complimentarsi con quel sindaco che ha avuto il grande coraggio di mettere al centro della sua attività amministrativa la “persona” e mettere, già nella precedente legislatura, fuori gioco chi mirava ad interessi personali. La scelta fatta negli ultimi anni di cacciare via chi non era in linea con queste idee e questi programmi ha premiato la tenacità e caparbietà di Filippo Taranto, definito da alcuni il “sindaco buono” e che nei momenti topici della sua vita amministrativa ha saputo con determinazione prendere le appropriate decisioni che potevano al momento sembrare impopolari e che oggi, più che mai, gli hanno dato ragione. Al riconfermato sindaco tutti adesso riconoscono i meriti di aver scelto una squadra per la competizione troppo forte e di aver saputo costruire attorno ad un gruppo di persone le giuste motivazioni per far sì che i progetti e le idee messe in campo venissero supportate da tutta la comunità. E così è stato.