Nota dei vescovi siciliani in vista delle Elezioni regionali, vincere rassegnazione e astensione. “Soluzioni efficaci nell’interesse dei cittadini e dei poveri”
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Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 23 Settembre 2017 10:50
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Si è svolta a Caltagirone presso l’Hotel Villa Sturzo la Sessione autunnale della Conferenza Episcopale Siciliana in chiusura del quinquennio pastorale 2012-2017. I Vescovi hanno fatto precedere la sessione da due giorni di spiritualità guidati da don Antonio Pitta, docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense di Roma, sul tema “Collaboratori della vostra gioia (2 Cor 1, 24): diaconia e collaborazione per l’Evangelo”. 

Rinnovo della Presidenza

 

I Vescovi delle 18 diocesi dell'Isola hanno proceduto a rinnovare la Presidenza per il nuovo quinquennio pastorale 2018-2022. Sono risultati eletti: Presidente S.E. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania; Vice Presidente S.E. Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale; Segretario S.E. Mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo di Ragusa.
 

Nota per le elezioni regionali del 5 novembre

 

La Chiesa siciliana non può non interrogarsi sulle condizioni di vita delle donne e degli uomini della nostra Regione, sulle possibilità di trovare soluzioni ai numerosi bisogni che affliggono la popolazione: la disoccupazione (specie giovanile e femminile), ancora a livelli allarmanti, e poi la questione della formazione professionale, legata all’obbligo scolastico, bloccata sul nascere; oppure quella delle infrastrutture fragili e del dissesto idrogeologico, tanto per citare alcuni esempi. Non è difficile constatare che cresce nei cittadini la delusione per la cosa pubblica insieme a una forte disaffezione per la politica, tanto da indurre molte persone a scegliere la via dell’astensionismo. In prossimità delle elezioni regionali, noi vescovi di Sicilia sentiamo il dovere di condividere alcune riflessioni alla luce della Dottrina sociale della Chiesa e di annunciare una parola di speranza. San Giovanni Paolo II ammonisce: "Nel presente momento storico, non ci può essere posto per la pusillanimità o l'inerzia. Esse infatti non sarebbero segno di saggezza o di ponderazione, ma piuttosto colpevole omissione" (Discorso tenuto a Catania il 4 novembre 1994). Nessuno, perciò, può esimersi dalla responsabilità di partecipare fornendo il proprio contributo di idee e di proposte sui temi di maggiore rilevanza politico-amministrativa. La costruzione della casa comune non può diventare appannaggio di gruppi autoreferenziali che pretendono di governare in forza dell’investitura di una parte minoritaria del popolo siciliano. Lo spettro dell’astensione allora non è facilmente superabile e assume sempre più i connotati di una lezione da impartire a chi non vuole capire. Con tutto il rispetto per le libere scelte di ciascuno, riteniamo in ogni caso che non si possa andare a votare passivamente, da rassegnati. Per questo intendiamo riproporre a tutti i cittadini siciliani il valore della democrazia partecipativa, alla luce del magistero sociale della Chiesa, con particolare riguardo a un saggio discernimento personale e comunitario dei candidati e dei programmi. Ai candidati si chiede competenza, correttezza e coerenza morale nell’impegno socio-politico-amministrativo con un netto rifiuto delle varie forme di corruzione e di clientelismo, coerenza etica personale. Riteniamo, infatti, che coloro che hanno responsabilità politiche e amministrative debbano avere “sommamente a cuore alcune virtù, come il disinteresse personale, la lealtà dei rapporti umani, il rispetto della dignità degli altri, il senso della giustizia, il rifiuto della menzogna e della calunnia come strumento di lotta contro gli avversari, e magari anche contro chi si definisce impropriamente amico, la fortezza per non cedere al ricatto del potente, la carità per assumere come proprie le necessità del prossimo, con chiara predilezione per gli ultimi” (CEI, Educare alla legalità, n. 16). In merito ai programmi richiamiamo l'esigenza che essi mirino alla costruzione del bene comune, che è la "ragion d'essere della autorità politica" (Gaudium et Spes , n. 74). Ribadiamo, in proposito, l'opzione preferenziale per i ceti più poveri e per gli ultimi e l'urgenza di interventi promozionali per le periferie abbandonate e degradate, al fine di realizzare condizioni di effettiva uguaglianza in termini di cittadinanza. A tutti i cittadini-elettori della nostra Regione, alle associazioni, ai movimenti, alle organizzazioni operanti nel tessuto sociale e produttivo della nostra Regione chiediamo di promuovere incontri nel territorio per offrire agli elettori luoghi di confronto con i candidati all’Assemblea Regionale Siciliana e con i candidati alla Presidenza per un confronto sull’istruzione e sulla formazione professionale, sull’accoglienza e integrazione degli immigrati, sul patrimonio turistico e culturale dell’Isola, sul sostegno alla famiglia, sull'inclusione sociale e la lotta alla povertà, sulla gestione della sanità regionale. Auspichiamo una competizione elettorale corretta e leale, attenta ai problemi concreti della nostra gente e non preoccupata del successo di parte e dell'occupazione dei posti di potere. La Sicilia non può più aspettare e grava su tutti la responsabilità di elaborare soluzioni praticabili ed efficaci nel superiore interesse dei cittadini e dei poveri e degli ultimi in modo prioritario.
 

Deleghe episcopali

 

 

Le Deleghe episcopali per il quinquennio 2018-2022 sono state così assegnate:
 

Dottrina delle Fede e CatechesiMons. Salvatore Muratore, Vescovo di Nicosia;

Liturgia: Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa;

Carità e Salute: Mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo di Messina;

Clero: Mons. Carmelo Cuttitta, Vescovo di Ragusa;

Seminari e Vocazioni: Mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti;

Vita Consacrata: Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta;

Laicato: Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo;

Famiglia e Giovani: Mons. Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani; 

Cooperazione missionaria tra le Chiese: Mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina;

Ecumenismo e Dialogo interreligioso: Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo;

Educazione Cattolica, Scuola, Università: Mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale;

Problemi Sociali, Lavoro, Giustizia, Pace,Salvaguardia del Creato: Mons. Vincenzo Manzella, Vescovo di Cefalù;

Cultura e Comunicazioni Sociali: Mons. Calogero Peri, Vescovo di Caltagirone;

 

Migrazioni: Mons. Antonio Staglianò, Vescovo di Noto;

 

Beni Culturali Ecclesiastici, Edilizia di Culto, Sostegno Economico alla Chiesa: Monws. Giorgio Demetrio Gallaro, Eparca di Piana degli Albanesi;

Tempo libero, Turismo e Sport: Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale.

 

I Vescovi hanno quindi provveduto alla nomina dei Direttori degli Uffici Pastorali regionali, degli Organismi collegati e degli Istituti regionali di formazione. La presenza ai lavori  di S. E. Mons. Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, e della Prof.ssa Antonella Sciarrone, Pro-rettore della stessa, ha offerto ai Vescovi la possibilità di confrontarsi sui temi della formazione e della cultura.

 

 




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