Oggi due nuovi Diaconi per la Chiesa di Patti; la testimonianza di Cono Gorgone e Carmelo Paparone
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Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 15 Ottobre 2019 10:49
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Oggi, alle ore 17.30, nella Basilica Santuario di Tindari, il Vescovo mons. Guglielmo Giombanco presiederà la Concelebrazione nel corso della quale ordinerà Diaconi Cono Gorgone, della Parrocchia Maria Santissima della Catena in Naso e Carmelo Paparone, della parrocchia Sant'Antonio in Piana di Capo d'Orlando. Proponiamo, di seguito, le testimonianze di Cono e Carmelo che sono state pubblicate nel giornale "In Cammino" di Ottobre, non dimenticando di accompagnare con la preghiera i novelli Diaconi e implorando, altresì, il dono di nuove vocazioni da Dio Padre, che mai si stanca di scegliere collaboratori per il ministero sacro.

Carissimi amici, "ci siamo". Giorno 15 ottobre io e Carmelo saremo ordinati, dal nostro Vescovo, diaconi. Se già prima eravamo chiamati alla conformazione a Cristo Gesù, ora da giorno 15, la conformazione a Cristo servo del Padre sarà piena e duratura. L'aspetto diaconale del Signore Gesù va oltre la scena della lavanda dei piedi, perché il Signore Gesù è stato un dono totale al servizio del Padre e degli uomini. La caratteristica principale del servizio agli uomini da parte di Gesù è stato "l’amore". L'amore di Cristo verso il Padre fa’ si che la grazia si riversi nel cuore degli uomini per la nostra guarigione e salvezza. Ecco, noi siamo chiamati ad amare Dio nei fratelli, donare un sorriso, una parola buona, portare Gesù Eucaristia, spezzare la Parola del Vangelo e dai nostri gesti deve trasparire l'amore di Dio che ha donato la vita per noi. Certo, pensare da dove sono partito, la mia lontananza da Dio e dalla Chiesa ed ora sono pronto a dire "l’eccomi definitivo"! Il buon Dio non mi aveva abbandonato, era pronto a donarsi continuamente e, come ho capito molto tardi o forse il tempo era maturo, aveva dei progetti d'amore per me come dono per gli altri. Grazie anche all'aiuto di tante persone, tra cui il mio parroco don Calogero Tascone, gli amici della mia comunità di Naso, la mia famiglia e la comunità del Seminario ho intrapreso questo cammino, un cammino di grazia che giorno 15 troverà l'inizio di una vita nuova, una vita donata a Dio e ai fratelli per l'eternità. Grazie per la vostra preghiera. Cono Gorgone

 

“Il Signore chiama, chiama sempre”. È questa una delle espressioni che il mio parroco mi ripeteva spesso, fin da quando ero bambino. E io non capivo, o meglio, non volevo capire ciò che il compianto padre Antonino Culò intendeva dirmi.
Per me il Signore è sempre stato importante, fondamentale, durante tutto il corso della mia vita. Intorno a Lui ho cercato sempre di far ruotare le mie azioni e le mie scelte, tranne una, quella più importante. Dio, infatti, mi ha sempre donato tutto quello che un giovane avrebbe potuto mai desiderare: una buona famiglia, un ottimo lavoro, una normale vita sentimentale. Tuttavia, pur sentendo nel cuore, che il Signore mi chiamava a qualcosa di più grande, cercavo di procrastinare la decisione fondamentale riguardo alla mia missione di vita. Al cuore non si comanda, è vero, e fino a quando non si assecondano le sue mozioni non si può trovare pace, nonostante tutto.
A quarant’anni, finalmente, ho deciso di dire a padre Nino che avevo capito che la mia felicità dipendeva dalla risposta a quella famosa “chiamata”. Credo che quando gli rivelai il mio stato d’animo diedi a lui una grande emozione, mista tra gioia e stupore visto che erano passati ormai diversi decenni da quando lui aveva intuito uno speciale disegno sulla mia persona.
Mi indirizzò al seminario diocesano e dopo un breve periodo di discernimento, con sorpresa dei tanti che mi conoscevano a causa del mio precedente lavoro (co-titolare di una storica salumeria del mio paese) e nonostante la reticenza di gran parte della mia famiglia, fui ammesso ad entrarvi.
Sono passati cinque anni, tanta acqua sotto i ponti, molto sudore e tanta fatica, ma anche altrettanta gioia. Gesù ha promesso il centuplo (cfr Mt 19,29) a quanti abbandonano tutto per seguirlo e io posso affermare che il Signore con me è stato fedele. I formatori, i compagni di seminario, la comunità di origine (Sant’Antonio in Capo d’Orlando), le comunità di esperienza (Santa Febronia in Patti e San Nicolò in Santo Stefano di Camastra), tutto quanto passato e vissuto in questo tempo, è stato un grande dono per me. Il Signore Gesù, in questi anni, si è fatto presente in ogni singola persona che ho incontrato e mi ha reso sempre più consapevole della importanza della missione a cui il sacerdote è chiamato.
Posso oggi affermare a gran voce che lavorare nella vigna del Signore, a vantaggio Suo, affinché il Suo Regno si affermi in questo mondo, è una cosa impegnativa, molto impegnativa, ma altrettanto  meravigliosa.
Tra qualche giorno, accompagnato dal mio nuovo parroco, don Benedetto Lupica, e dal parroco di esperienza, don Calogero Calanni, sarò ordinato diacono. La Chiesa mi affiderà il compito del servizio ai fratelli bisognosi e da subito mi impegnerò con tutte le forze affinché quanti saranno posti da Dio sul mio cammino possano incontrare in Gesù, tramite me, il misericordioso samaritano della parabola (vedi Lc 10,25-37).
Tutto questo però non può venire solo da me. Necessita, infatti, anche della preghiera del popolo di Dio e anche di voi lettori. Il sostegno spirituale è difatti fondamentale.
Vi ringrazio tutti di cuore. Dio vi benedica! 
Carmelo Paparone




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