Patti: processo per lesioni, un’assoluzione e una condanna
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Scritto da Massimo Natoli   
Venerdì 05 Marzo 2021 11:45
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Assoluzione da maltrattamenti in famiglia perchè il fatto non sussiste, condanna per lesioni ai danni del marito a sei mesi di reclusione, pena sospesa. Così ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Patti Maria Luisa Gullino nel processo a carico di una donna di Patti, per fatti accaduti l’11 gennaio scorso.

Al termine delle discussioni finali il pm Lavinia Andriolo aveva chiesto l’assoluzione perchè il fatto non sussiste per i maltrattamenti, mentre per le lesioni, escludendo le circostanze aggravanti, il non doversi procedere per mancanza di querela. Dal canto suo il legale della donna, l’avvocato Lucia Virzì, aveva chiesto l’assoluzione con formula piena per i maltrattamenti, mentre per le lesioni la non punibilità per aver agito per legittima difesa. Il giudice non è stata di questo avviso.

Così si è concluso il processo per direttissima di una vicenda verificatasi a Patti nel gennaio scorso, dopo l’arresto effettuato dai carabinieri della compagnia di Patti. Già nel corso della prima udienza del processo per direttissima, dalla documentazione che è stata prodotta dalla difesa, dall’esame della persona offesa e dalle testimonianze rese dalle persone informate sui fatti, sarebbe emerso un quadro della vicenda molto diverso da quello che era apparso nell’imminenza dei fatti. Tanto che il giudice, con il parere favorevole del pm, aveva disposto la scarcerazione dai domiciliari, rimettendo la donna in libertà.

Anche a seguito di queste circostanze emerse nel processo, il legale della difesa riteneva potesse essere confermata da un lato l’assoluzione per i maltrattamenti e dall’altro la legittima difesa per le lesioni. Non è stato così. Da qui l’avvocato Virzì presenterà appello per ottenere l’assoluzione anche per le lesioni convinta che sussistano i presupposti della legittima difesa.




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