Patti: maltrattamenti in famiglia, condannato in primo grado, assolto in appello
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Scritto da Massimo Natoli   
Martedì 25 Maggio 2021 10:40
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La sezione penale della corte d’appello di Messina, riformando la sentenza emessa dal giudice monocratico del tribunale di Patti il 2 ottobre 2020, ha assolto un uomo, difeso dall’avvocato Lucia Virzì (nella foto), imputato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie, costituitasi parte civile con l’avvocato Giacomo Prinzi.

Era stato accusato dalla moglie perchè, a suo dire, durante tutta la convivenza iniziata nel 2004, l’avrebbe malmenata, ingiuriata e minacciata ripetutamente; per motivi di gelosia le avrebbe anche impedito di cercarsi un lavoro e di uscire di casa, disattivando le utenze telefoniche tanto da rendere intollerabile la convivenza.

Il 2 ottobre 2019, il giudice monocratico del tribunale di Patti Francesco Torre aveva condannato l’imputato a due anni e sei mesi di reclusione, al risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede e al pagamento delle spese di costituzione di parte civile.

L’avvocato Virzì ha presentato appello, ribadendo che il capo di imputazione poggiasse solo sulle dichiarazioni della parte offesa e poi che fossero emerse contraddizioni nelle dichiarazioni della moglie. In avanti che non si sarebbero verificati ne maltrattamenti ne vessazioni e che invece avrebbe avuto sempre rispetto per la propria famiglia, assicurandole il sostentamento morale e materiale. Certo dell’innocenza del proprio assistito, l’avvocato Virzì ha impugnato la sentenza di condanna, chiedendo l’assoluzione con la formula più ampia.

I giudici di appello, accogliendo la tesi della difesa, hanno assolto l’imputato perchè il fatto non costituisce reato, azzerando di fatto la sentenza di primo grado.




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