Patti: Andrea Palino vincitore della Borsa di Studio “Antonella Minniti Ajello” XI edizione per il Liceo «Vittorio Emanuele III»
Stampa
Scritto da Redazione   
Martedì 28 Ottobre 2025 20:32
Visite articolo: 2512 volte

Si è svolta il 27 ottobre nell’aula V A del Liceo Statale “Vittorio Emanuele III” di Patti in contrada Acquafico la premiazione del vincitore della Borsa di Studio “Antonella Minniti Ajello”, assegnata a Palino Andrea studente della V B linguistico, selezionato dal Consiglio di classe nello scrutinio di fine anno. Al tavolo dei relatori il Dirigente Scolastico prof. Domenico Maiuri e il marito della dott.ssa Minniti, il dott. Antonino Ajello, in questa edizione erano assenti la prof.ssa Rosetta Vitanza Noto e Fra Felice che fanno parte della commissione del premio unitamente.

Il dottor Antonino Ajello ha voluto intitolare alla moglie una borsa di studio da assegnare a chi nel corso del quinquennio si è distinto non soltanto per il profitto scolastico, ma anche per le doti di dedizione , impegno e solidarietà verso gli altri mostrando altruismo e abnegazione, sia in contesto scolastico che extra scolastico, aspetti che anche il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto pone al centro per l’attribuzione del voto di comportamento. I vari Consigli di Classe del V° anno segnalano lo studente/la studentessa migliore , quindi la Commissione della Borsa di studio incontra gli studenti selezionati per conoscerne meglio le caratteristiche umane che non sempre sono racchiuse in un voto e fra essi sceglie il vincitore/la vincitrice. Il premio crea così un ideale legame tra i valori che la dottoressa Minniti ha testimoniato con la sua vita in ogni dimensione da Lei vissuta, e quelli che il destinatario del premio ha già manifestato nel percorso di vita liceale con l’augurio che quest’attestazione di riconoscimento, lo fortifichi e lo e incoraggi perché diventino lievito per la sua vita futura. Hanno presenziato alla cerimonia la classe V A del Liceo Classico , fra gli studenti selezionati Giuseppe Buttò della classe V C scientifico ed alcuni familiari. Rivolgendosi a loro il dirigente Scolastico prof. Domenico Maiuri ha ribadito i valori umani a cui il premio si ispira, ed ha altresì ringraziato il dottor Ajello per il valore che l’iniziativa rappresenta per l’Istituto. Ritireranno la targa commemorativa gli altri studenti segnalati ma assenti: Scaffidi Caruso Giusy V A Linguistico, Sanfilippo Alessandra V B Scientifico, Brarberi Frandanisa Marta V A Classico.

Il dottor Ajello ha ricordato la moglie e il suo esempio di moglie, madre e professionista eccellente, caratterizzata da un forte spirito di sacrificio e di responsabilità, che l’ha resa cara in ogni luogo in cui ha operato.

“Questa è una giornata di memoria” – ha detto il dottor Ajello avviando le riflessioni che ogni anno accompagnano la consegna della borsa di studio– , che non rappresenta soltanto un atto formale e meramente celebrativo, ma vuole significare un passaggio di “testimone”, di ideali, di valori. Perciò viene assegnata soprattutto a chi si distingue per qualità umanitarie.

Il dottore Ajello ha incentrato la sua relazione sulla capacità dell’Amore di dare senso alla vita e cambiare il modo di vedere il mondo. Sottolineando che l’Amore vince la morte, le sopravvive. Cristo ha vinto la morte per amore dell’umanità. Oggi, purtroppo, nel mondo c’è una grave “carestia di amore” nell’accezione più ampia del termine. Oggi prevalgono il narcisismo, l’odio, la prevaricazione, l’egoismo, l’indifferenza, l’intolleranza, il ricorrente uso della forza, l’opportunismo. Da questi sentimenti e atteggiamenti mentali scaturiscono fenomeni come il bullismo, le facili separazioni, i sempre più numerosi femminicidi , ed ancor peggio le guerre. “Attenzione, cari ragazzi, - ha continuato il marito della Dottoressa Antonella Minniti Ajello - a non confondere il sesso con l’amore, il primo unisce i corpi, il secondo i corpi e le anime; il primo deperisce con il tempo, il secondo può essere eterno”. Invita quindi i ragazzi a coltivare l’arte della cura, della pazienza, della tolleranza, in uno della carità da intendere nella sua vera e complessa accezione: carità deriva etimologicamente dal latino caritas che significa benevolenza, affetto, amore; il termine ha la medesima radice di carus, caro, prezioso, amato. San Girolamo ( fine del IV sec.) ha usato caritas per tradurre il greco agàpe nella Bibbia Vulgata e che indica un amore altruistico, disinteressato, incondizionato, sublime, universale nei confronti di Dio e del prossimo. Papa Francesco diceva che la carità è l’incontro con Cristo che si manifesta nell’abbraccio agli altri, specialmente i più deboli, nell’amore verso il prossimo e non semplicemente nell’elemosina. Per San Paolo la Carità è la più importante delle tre virtù teologali e nella I Lettera ai Corinzi ne definisce le caratteristiche, facendo una sorta di “inno alla carità”: “è paziente, benevola, magnanima, non è invidiosa, e non si vanta, non è irrispettosa, è disinteressata, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non è vendicativa, non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità, tutto perdona, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta, non avrà mai fine”. E’ questa la rappresentazione dell’AMORE VERO.

Il dottore Ajello ha poi letto la lettera, attribuita, pur con molte perplessità ,ma pur tuttavia valida per il contenuto che suona come monito per i nostri tempi, ad Albert Einstein, indirizzata alla figlia Lieserl e che esprime compiutamente il concetto dell’amore (https://www.lacitta.eu/cronaca/52608-lettera-attribuita-a-albert-einstein-per-la-figlia-liersel-molti-affermano-che-non-sia-sua-ma-e-bellissima-comunque.html), e di seguito quella che Sant’Agostino rivolge all’uomo per amare una donna per sempre (https://www.famigliacristiana.it/articolo/lettera-di-santagostino-alluomo-per-amare-una-donna-in-pienezza-e-per-sempre.aspx ). Ha concluso l’incontro con una frase tratta dal Talmud uno dei testi sacri della religione ebraica : “[...] state molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio Conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai suoi piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale [...] un po' più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata [...]”. Il dottore Ajello ha ringraziato tutti per l’attenzione esprimendo la speranza che sia stato offerto agli studenti qualche spunto di riflessione utile a renderli uomini e donne migliori.




 450 visitatori online
Articoli più visti