NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 15 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di S. Alberto Magno, vescovo e dottore PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 15 Novembre 2018 07:15

Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d’eccezione: Tommaso d’Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosofico ­naturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì il 15 novembre 1280.

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Prima lettura

Dalla lettera a Filèmone         1, 7-20


Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.

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Salmo responsoriale

Rit. Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe.           dal salmo 145
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca           17, 20-25


Il regno di Dio è in mezzo a voi.

 

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Meditiamo insieme


È statistico: ogni qualche tempo qualcuno preannuncia la fine dei tempi. Che sia un cattolico millenarista o un Testimone di Geova, un appassionato di antiche civiltà o un ecologista spaventato (c'è di che esserlo!), l'uomo ha bisogno, per vivere, di immaginare una fine precisa, un computo, una data finale. Gesù, invece, sgonfia tali pretese: i cataclismi, le guerre, non sono il segno dell'avvicinarsi della fine del mondo e dobbiamo evitare di correre dietro ai santoni di turno che ci prospettano catastrofi inenarrabili e presunte apparizioni di Gesù (le apparizioni, per i cristiani sono delle eccezioni ed è auspicabile che non avvengano!). Gesù ci chiede di posare i piedi per terra: la sua presenza è discreta, lo raggiungiamo col cuore e la vita interiore, non colpisce i sensi esterni, ma quelli dell'anima, non ama i grandi eventi, ma quelli quotidiani fatti di fatica e di fedeltà. Vigliamo, amici, non lasciamoci travolgere dal catastrofismo imperante: combattiamo l'ingiustizia con le armi della pace e stiamo sempre pronti ad accogliere quando verrà, nella vita personale di ciascuno di noi o alla fine dei tempi.

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Preghiamo insieme


Con la sua morte e risurrezione, Cristo fa di noi degli uomini capaci di vivere come lui è vissuto. Domandiamo al Padre la grazia di agire da risorti e diciamo: Vieni, Signore Gesù.

Nelle nostre case, ricche di tutto ma povere di amore e di preghiera, noi ti invochiamo:

Nei nostri ospedali dove il dolore annebbia la fede e spegne la speranza, noi ti invochiamo:

Nelle scuole e nelle fabbriche che programmano un avvenire privo di te, noi ti invochiamo:

In un mondo ancora pieno di infelici, sfruttati e perseguitati, noi ti invochiamo:

Nella gioia e nel dolore, nella vittoria e nel rimorso, noi ti invochiamo:

Nella nostra comunità, quando gli slanci cedono il passo ai tradimenti e ai compromessi, noi ti invochiamo:

Al tramonto della vita, alla sera d'ogni nostra giornata, all'alba d'ogni nostro progetto, noi ti invochiamo:

O Dio, che hai reso grande sant'Alberto, vescovo, nel ricercare l'armonia tra la sapienza umana e la verità rivelata, fa' che illuminati dal suo insegnamento, attraverso il progresso scientifico possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo amore. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (9, 1-4a. 18-27)

Preghiera e visione di Daniele


Seconda Lettura

Dal «Commento sul vangelo di Luca» di sant'Alberto Magno, vescovo   (22, 19; Opera omnia, Parigi 1890-1899, 23, 672-674)


Pastore e maestro per l'edificazione del corpo di Cristo

Giovedì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune dei dottori della Chiesa.

 

Impegno di vita

Sarò ottimista e allegro anche nei possibili insuccessi della giornata.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO


Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Avere la disponibilità al Regno che avvenga è la preghiera che Gesù ci insegna a fare ogni giorno: questo avvento, questo avvenire della grazia entra nel nostro vivere quotidiano offrendo un cuore nuovo e uno spirito nuovo all'azione di ogni uomo di buona volontà.  Luciano Sanvito

 

 

Giovedì 15 Novembre 2018


Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. il Sig. Reuven Rivlin, Presidente dello Stato di Israele, con la Consorte, e Seguito;

- Em.mo Card. Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagreb (Croazia);

- S.E. la Signora Tamar Grdzelidze, Ambasciatore di Georgia presso la Santa Sede, in visita di congedo;

- S.E. la Signora Henrietta H. Fore, Direttore Esecutivo dell’UNICEF.


- Comunità del Pontificio Collegio Pio Latino Americano.

 

 

 

Giovedì 15 Novembre 2018


- Il Vescovo Guglielmo partecipa a Roma alla conclusione dell’Assemblea generale straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana. Sede dei lavori è stata l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano. All’ordine del giorno innanzitutto il tema della liturgia: la votazione della nuova traduzione italiana del Messale Romano sarà occasione per fare il punto sul cammino della riforma liturgica. I vescovi si sono confrontati sul lavoro della Commissione Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa. Il tema della missione ha costituito motivo di riflessione sulla presenza e il servizio nelle diocesi italiane di presbiteri stranieri. Il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della CEI alle 12.30, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, interverrà in una conferenza stampa conclusiva.

 

 

Oggi, 14 Novembre, la Chiesa ricorda Santa Veneranda, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 14 Novembre 2018 07:14

Il nome è di origine latina e significa «degno di venerazione». Di Veneranda si sa poco, tra l’altro è l’unica santa con questo nome, mentre di Venerando ce ne sono tre.  Nel «Catalogo Sanctorum» redatto negli anni 1369-1372, dal veneziano Pietro de Natalibus, al capitolo 61 è citata s. Veneranda vergine, nata in Gallia (Francia) nel II secolo e martire a Roma durante la persecuzione al tempo dell’imperatore Antonino (138-161). La celebrazione riportata al 14 novembre è stata trasferita alla stessa data nel «Martirologio Romano». Detto questo ritroviamo la santa in certi episodi che riguardano la basilica di S. Maria a Pugliano in Ercolano. Verso la metà del secolo XVII all’epoca di papa Alessandro VII, fu donato, come usanza nei secoli passati, al Procuratore Generale dei Carmelitani Scalzi in Roma, il corpo di san Massimo martire, prelevato dalla catacomba di s. Ciriaca e una reliquia insigne di santa Veneranda martire.

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Prima lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito       3, 1-7


Eravamo insensati, ma Dio ci ha salvati per la sua misericordia.

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Salmo responsoriale

Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.              dal salmo 22
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca        17, 11-19


Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

 

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Meditiamo insieme

 


Siamo servi inutili, abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Siamo servi inutili, eppure indispensabili, se restiamo servi. Chi ha conosciuto il Maestro è chiamato a diventare suo testimone, senza fanatismi, senza ansie: il mondo è già salvo, solo che non sa di esserlo e noi possiamo, nel quotidiano, vivere da persone salvate e le nostre comunità diventare in qualche modo succursali del Regno di Dio. Cosa "fare", allora? Bhè direi che anzitutto dobbiamo "essere", essere discepoli, essere pieni di fiducia, diventare una specie di spazio pubblicitario di Dio per il mondo. Essere, non apparire, non organizzare, non costruire sante barricate. Esserci: con un sorriso, con la pazienza, con il perdono. Esserci, tutto lì. Allora oggi il Signore ci ricorda una cosa semplice: è lui che guida la barca, è lui che salva il mondo e noi a corrergli dietro. Lui ama, lui salva, lui guarda, lui interviene e noi a corrergli dietro. Animo e senso dell'ironia fratelli impegnati nell'apostolato, anche se alle volte guardiamo ai risultati, ed è inevitabile, non prendiamoci troppo sul serio e lasciamo che sia Lui, il Signore a guidare le nostre comunità con passione e pazienza. 


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Preghiamo insieme

 

Eleviamo al Padre la nostra preghiera, chiedendogli che la voglia esaudire perché voce di Cristo suo Figlio. Diciamo insieme: Signore, abbi pietà di noi.

Perché la Chiesa, immacolata nel suo Capo e nei suoi santi, giunga alla purificazione anche di tutti i suoi membri, clero e fedeli. Preghiamo:

Perché siamo docili allo Spirito che ci domanda d'essere come sale che tutto insaporisce, come luce che dona splendore. Preghiamo:

Perché l'umanità riconosca in te colui che può guarirla dalla lebbra della violenza e della vendetta. Preghiamo:

Perché il mondo del lavoro tenda sempre più alla giustizia e all'onestà. Preghiamo:

Perché gli anziani sappiano portare la croce della terza età uniti a Cristo, per la redenzione di chi è nel pieno vigore delle forze. Preghiamo:

Signore nostro Dio, la gioia di cui abbiamo fame, dipende da te e da noi. Il tuo apporto non viene mai a mancare, ma il nostro è soggetto a mille incostanze. Rinvigorisci i nostri propositi e rendici degni di portare il nome di Cristo tuo Figlio e nostro Signore. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (5, 1-2. 5-9. 13-17. 25-31)

Il giudizio divino durante il banchetto di Baldassar


Seconda Lettura

Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo  (Capp. 10, 1 - 12, 1; 13, 1; Funk, 1, 157-159)
 


Attendiamo il premio, pieni di speranza

Mercoledì della IV settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

  

Impegno di vita 


Oggi ringrazierò Dio per i doni che ho ricevuto: è un sacrosanto dovere, perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo redentore. 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per la nostra comunità, perchè non si vanti per i risultati che consegue e non si gonfi del bene che Dio le concede di fare.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Cerchiamo Dio per trovarlo e, dopo averlo trovato, cerchiamolo ancora. Per trovarlo bisogna cercarlo perché è nascosto; e dopo averlo trovato bisogna cercarlo ancora, perché è immenso. Egli sazia chi lo cerca nella misura in cui riesce a comprenderlo, e dilata la capacità di chi lo trova.  Sant'Agostino

 

 

Mercoledì 14 Novembre 2018

 

 - Alle ore 9,30 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

 


 

 

Mercoledì 14 Novembre 2018

- Il Vescovo Guglielmo partecipa a Roma all’Assemblea generale straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana. Sede dei lavori sarà l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano. All’ordine del giorno innanzitutto il tema della liturgia: la votazione della nuova traduzione italiana del Messale Romano sarà occasione per fare il punto sul cammino della riforma liturgica. I vescovi si confronteranno, quindi, sul lavoro della Commissione Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa. Il tema della missione costituirà motivo di riflessione sulla presenza e il servizio nelle diocesi italiane di presbiteri stranieri. L’Assemblea sarà aperta dall’introduzione del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della CEI. Il porporato domani, giovedì 15, alle 12.30, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, interverrà in una conferenza stampa conclusiva. 


Oggi, 13 Novembre, la Chiesa ricorda Sant'Omobono di Cremona, patrono dei sarti PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 13 Novembre 2018 08:10

Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Oltretutto viveva solo con la moglie, senza figli. Ma il denaro - nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa - era per i poveri. La sua azione lo portò ad essere un testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona era con l'imperatore). Quando morì d'improvviso, il 13 novembre del 1197, durante la Messa, subito si diffuse la fama di santità. Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Ecco perché la sua morte, avvenuta nel momento in cui dall’altare s’intonava il Gloria, ha scosso tutta la città. Non solo. Si sparge una voce insistente: mastro Omobono fa miracoli! Cominciano i pellegrinaggi alla sua tomba, il vescovo Sicardo e una rappresentanza cittadina si rivolgono a papa Innocenzo III. E questi canonizza Omobono già il 13 gennaio 1199, a meno di due anni dalla morte. Il suo corpo si conserva in una cripta della cattedrale di Cremona. 

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Prima lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito        2,1-8.11-14


Viviamo con pietà, nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.

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Salmo responsoriale

Rit. La salvezza dei giusti viene dal Signore.             dal salmo 36
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca        17, 7-10


Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

 

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Meditiamo insieme

 


Siamo servi inutili, abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Siamo servi inutili, eppure indispensabili, se restiamo servi. Chi ha conosciuto il Maestro è chiamato a diventare suo testimone, senza fanatismi, senza ansie: il mondo è già salvo, solo che non sa di esserlo e noi possiamo, nel quotidiano, vivere da persone salvate e le nostre comunità diventare in qualche modo succursali del Regno di Dio. Cosa "fare", allora? Bhè direi che anzitutto dobbiamo "essere", essere discepoli, essere pieni di fiducia, diventare una specie di spazio pubblicitario di Dio per il mondo. Essere, non apparire, non organizzare, non costruire sante barricate. Esserci: con un sorriso, con la pazienza, con il perdono. Esserci, tutto lì. Allora oggi il Signore ci ricorda una cosa semplice: è lui che guida la barca, è lui che salva il mondo e noi a corrergli dietro. Lui ama, lui salva, lui guarda, lui interviene e noi a corrergli dietro. Animo e senso dell'ironia fratelli impegnati nell'apostolato, anche se alle volte guardiamo ai risultati, ed è inevitabile, non prendiamoci troppo sul serio e lasciamo che sia Lui, il Signore a guidare le nostre comunità con passione e pazienza. 


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Preghiamo insieme

 

Al Padre che ci ha creati per amarlo e per servire i fratelli, chiediamo d'essere perseveranti nel realizzare questi suoi progetti su di noi. Diciamo insieme: Ascoltaci, Signore.

Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, i catechisti e per quanti servono la Chiesa: siano pronti a lavare i piedi dei loro discepoli con l'amore e l'umiltà di Gesù. Preghiamo:

Per chi si guadagna il pane con lavori avvilenti e umilianti: il, rispetto di cui lo circondiamo l'aiuti a non sentirsi svalutato. Preghiamo:

Per la pace tra gli uomini: tutti vogliano dare il loro contributo alla costruzione di un mondo fraterno, modellato come Dio l'ha creato. Preghiamo:

Per i giovani in difficoltà: la nostra mano sia pronta ad accompagnarli con pazienza verso la fiducia in sè e nella vita. Preghiamo:

In te noi cerchiamo rifugio, Signore nostro Dio, da te imploriamo l'aiuto per fare della nostra esistenza un'immagine e somiglianza della vita di Gesù Cristo, nostro Signore, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (3, 8-12. 19-24. 91-97)

La statua d'oro del re. I fanciulli tolti dalla fornace


Seconda Lettura

Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo  (Capp. 8, 1 - 9, 11; Funk, 1, 152-156)
 


La conversione sincera

Martedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

  

Impegno di vita 


Conserverò oggi nel cuore la parola di Gesù: "Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare" e compirò un gesto di pura gratuità.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per la nostra comunità, perchè non si vanti per i risultati che consegue e non si gonfi del bene che Dio le concede di fare.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Io non penso di avere qualità speciali, non pretendo niente per il lavoro che svolgo. È opera sua. Io sono come una piccola matita nelle sue mani, nient'altro. È Lui che pensa. È Lui che scrive: la matita non ha nulla a che fare con tutto questo. La matita deve solo poter essere usata.  Santa Teresa di Calcutta

 

 

Martedì 13 Novembre 2018

 

 

 


 

 

Martedì 13 Novembre 2018

- Il Vescovo Guglielmo partecipa a Roma all’Assemblea generale straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana. Sede dei lavori sarà l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano. All’ordine del giorno innanzitutto il tema della liturgia: la votazione della nuova traduzione italiana del Messale Romano sarà occasione per fare il punto sul cammino della riforma liturgica. I vescovi si confronteranno, quindi, sul lavoro della Commissione Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa. Il tema della missione costituirà motivo di riflessione sulla presenza e il servizio nelle diocesi italiane di presbiteri stranieri. L’Assemblea sarà aperta dall’introduzione del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della CEI. Il porporato giovedì 15, alle 12.30, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, interverrà in una conferenza stampa conclusiva. 


Oggi, 12 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di San Giosafat, vescovo e martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 12 Novembre 2018 07:14

Nasce a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 e viene ricordato come il simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati. La diocesi di Polock si trovava in Rutenia, regione che dalla Russia era passata in parte sotto il dominio del Re di Polonia, Sigismondo III. La fede dei Polacchi era quella cattolica romana; in Rutenia invece, come nel resto della Russia, i fedeli aderivano alla Chiesa greco-ortodossa. Si tentò allora un'unione della Chiesa greca con quella latina. Si mantennero cioè i riti e i sacerdoti ortodossi, ma si ristabilì la comunione con Roma. Questa Chiesa, detta «uniate», incontrò l'approvazione del Re di Polonia e del Papa Clemente VIII. Gli ortodossi, però, accusavano di tradimento gli uniati, che non erano ben accetti nemmeno dai cattolici di rito latino. Giovanni Kuncevitz, che prese il nome di Giosafat, fu il grande difensore della Chiesa uniate. A vent'anni era entrato tra i monaci basiliani. Monaco, priore, abate e finalmente arcivescovo di Polock, intraprese una riforma dei costumi monastici della regione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. Ma a causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto.  

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Prima lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito        1, 1-9


Stabilisci alcuni presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato.

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Salmo responsoriale

Rit. Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore            dal salmo 23
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca        17, 1-6


Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.

 

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Meditiamo insieme

 


Hai ragione, Signore: ci vuole un sacco di fede, molto più di quanta crediamo di avere. Una fede cristallina, robusta per poter accogliere una Parola così esigente, così assurda. Una Parola che ci chiede di perdonare sempre, senza calcolo, senza tirarci indietro, senza accampare mille scuse. Una fede che vede quanto ci è stato perdonato e che, perciò, sa perdonare. Il discepolo perdona perché ha scoperto la misura del perdono del Signore, sa capire perché si sente capito, sa superare ed andare oltre perché ha scoperto che il perdono mette le ali. Il perdono è segno di forza, non di debolezza e il perdono serve a chi lo dà, non a chi lo riceve. Anzi: a volte chi lo riceve non sa neppure di essere stato perdonato... ma il perdono è una cosa seria, non un'emozione fugace, fa leva sulla volontà, non sul sentimento. Decido di perdonare quando scopro che il perdono alla fine mi porta verso la pienezza di Dio, verso il suo sorriso. Hai ragione Signore. È scandaloso che un discepolo provi risentimento, che non sappia offrire un'altra possibilità, che confonda la fermezza con l'intransigenza, che non sia comprensivo verso chi sbaglia.


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Preghiamo insieme

 

In cammino verso la patria celeste, come Israele siamo soggetti a mille tentazioni. Da Dio imploriamo il soccorso per non stancarci lungo la strada. Diciamo insieme: Signore, aumenta la fede del tuo popolo.

Quando nel mondo si dubita di te, del tuo amore e della tua provvidenza. Preghiamo:

Quando ci pare che non rispondi più e non ti preoccupi di noi. Preghiamo:

Quando il male sembra premiato, il cattivo arricchito, l'ingiusto fortunato. Preghiamo:

Quando i tuoi sacerdoti non danno buon esempio, i vescovi non entusiasmano, i battezzati non sostengono. Preghiamo:

Quando la società degli uomini non riesce a perdonare, dimenticare e capire. Preghiamo:

Quando incontriamo persone deluse e sconfitte, incomprese e tradite. Preghiamo:

Quando siamo stanchi di preghiera, vuoti di speranza, incapaci di carità. Preghiamo:

Quando i cristiani si adagiano nella mentalità corrente, si appesantiscono di tiepidezze e reagiscono come pagani. Preghiamo:

Suscita nella Chiesa, o Padre, il tuo Santo Spirito, che mosse il vescovo san Giosafat a dare la vita per il suo popolo, perché, fortificati dallo stesso Spirito, non esitiamo a donare la nostra vita per i fratelli.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

 Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (2, 26-47)

Sogno della statua frantumata dal sassolino. Il regno eterno di Dio

Seconda Lettura 

Dall'enciclica «Ecclesiam dei» di Pio XI, papa   (AAS 15 [1923] 573-582)

Versò il suo sangue per l'unità della Chiesa

 

Lunedì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune di un martire.

 

Impegno di vita 


Rivolgo la mia preghiera a tutti coloro che sono stati chiamati al sacerdozio, perchè possano vivere la loro missione di evangelizzazione in maniera irreprensibile, onesta e santa.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per l'unità di tutti i cristiani, perchè per intercessione di san Giosafat, siano una cosa sola, affinchè il mondo creda in Gesù, unico Salvatore.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Dio voglia che quel tuo sangue, o San Giosafat, che tu versasti per la Chiesa di Cristo, sia pegno di quell’unione con questa Santa Sede Apostolica, a cui tu sempre anelasti, e che giorno e notte implorasti con fervida preghiera da Dio, somma Bontà e Potenza. E perché tanto si avveri alfine, vivamente desideriamo di averti intercessore assiduo presso Dio stesso e la Corte del Cielo. Beato Pio IX

 

 

Lunedì 12 Novembre 2018

 

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. il Signor Alain Berset, Presidente della Confederazione Elvetica, con la Consorte, e Seguito;

- Ecc.mi Presuli della Conferenza Episcopale della Croazia, in Visita “ad Limina Apostolorum”;

- Partecipanti alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze.

 

 


 

 

Lunedì 12 Novembre 2018

- Il Vescovo Guglielmo partecipa da oggi a giovedì 15 novembre all’Assemblea generale straordinaria della Conferenza Episcopale Italiana. Sede dei lavori sarà l’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano. All’ordine del giorno innanzitutto il tema della liturgia: la votazione della nuova traduzione italiana del Messale Romano sarà occasione per fare il punto sul cammino della riforma liturgica. I vescovi si confronteranno, quindi, sul lavoro della Commissione Cei per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa. Il tema della missione costituirà motivo di riflessione sulla presenza e il servizio nelle diocesi italiane di presbiteri stranieri. L’Assemblea sarà aperta dall’introduzione del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della CEI. Il porporato giovedì 15, alle 12.30, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, interverrà in una conferenza stampa conclusiva. 


Oggi, 11 Novembre, la Chiesa celebra la XXXII Domenica del tempo ordinario PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 11 Novembre 2018 07:30

Due vedove sono protagoniste della Liturgia di questa XXXII domenica del tempo ordinario. Nella prima lettura, la vedova di Sarèpta accoglie Elìa, condividendo con lui la farina e l'olio rimastole. La sua generosità, che dona tutto, ha un effetto sorprendente: farina e olio non si esauriscono. Sembra già proporsi la dinamica che si manifesterà nei vangeli: il poco che si possiede – cinque pani e due pesci – se condiviso, basta per tutti e sovrabbonda! In Marco, agli scribi che cercano lo sguardo ammirato degli altri, Gesù contrappone il proprio sguardo, che ammira il gesto con cui un'altra vedova povera getta nel tesoro del tempio tutto ciò che possiede. Perché, se si dona tutto ciò che si ha, è come se si donasse la propria vita.  In questo gesto Gesù riconosce una profezia di quanto egli stesso vivrà a Gerusalemme, offrendo la propria vita per la nostra salvezza, annullando il peccato mediante il sacrificio di se stesso (II Lettura). Il dono totale di sé, che queste due donne vivono, ci rende partecipi del modo di essere di Dio e hanno una fecondità misteriosa: generano vita per sé e per gli altri.

Si celebra oggi la 68ª Giornata nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra sul tema: … secondo la propria specie …” (Gen. 1,12): per la diversità, contro la disuguaglianza. 

 

In questa Giornata del Ringraziamento, offriamo la nostra preghiera per i lavoratori dei campi e le loro famiglie, perché il loro lavoro a favore della comunità abbia la protezione del Signore.

 

 

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Prima lettura

Dal primo libro dei Re         17, 10-16


La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.

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Salmo responsoriale

Rit. Loda il Signore, anima mia.           dal salmo 145

 

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Seconda lettura

Dalla lettera agli Ebrei        9, 24-28


Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco           12, 38-44


Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.

 

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Meditiamo insieme

Sono proprie le vedove, le ultime della società, ad essere al centro dell'attenzione della Parola di Dio di oggi. La prima vedova si trova a Zarepta di Sidone, fuori dal territorio di Israele. Elia, il grande profeta, le chiede accoglienza alle porte della città. Questa povera donna, senza mezzi di sussistenza, accetta di ospitare questo sconosciuto, straniero, condividendo l'ultima porzione di cibo che possiede. Questo immenso segno di generosità cambierà la sua vita: l'olio nell'orcio e la farina nella madia non verranno mai più a mancare. Così la vedova del Vangelo getta nel tesoro del Tempio qualche euro, mentre i notabili della città e i devoti si spintonano per far notare le somme considerevoli che versano nelle casse del Tempio appena ricostruito. Gesù loda la generosità di questa donna che ha dato il suo necessario come offerta a Dio, e ignora le generose offerte pubblicate e titoli cubitali del miliardario di turno. La vedova del Vangelo - ingenua - mette quel poco che ha per il Tempio, per Dio. Non sa dove finiranno i soldi, forse serviranno a comperare detersivo per i pavimenti? poco importa, il suo gesto è assoluto, profetico, colmo di una tenerezza infinita. Che se l'uomo ignora, Dio gradisce.

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Preghiamo insieme

 

Il Signore vede nel segreto dei cuori; lui solo conosce ciò di cui noi abbiamo veramente bisogno. Con questa fiducia innalziamo le nostre preghiere.  Preghiamo insieme e diciamo:

Donaci, Signore, la tua salvezza

Il profeta Elìa affidò pienamente la sua vita nelle mani di Dio. Perché in questo tempo di profondi cambiamenti i pastori della Chiesa e tutti i cristiani pongano la loro fiducia in quel Dio che guida con sapienza la storia dell'umanità. Preghiamo.

Il Signore Gesù verrà alla fine dei tempi per dare compimento alla storia della salvezza. Perché tutti i battezzati rafforzino sempre la loro fede e la loro speranza nella vittoria finale del bene sul male, della luce sulle tenebre. Preghiamo.

La povera vedova ha dato tutto quello che aveva per vivere. Perché la Chiesa, che si rende visibile nelle singole comunità cristiane, sia una chiara testimonianza di solidarietà e di fraterna carità. Preghiamo.

Il Signore ama gli umili e soccorre i deboli. Perché nelle quotidiane difficoltà della vita non venga mai meno la nostra fede e continuiamo con tenacia a percorrere le strade del Vangelo. Preghiamo.


O Dio, Padre degli orfani e delle vedove, rifugio agli stranieri, giustizia agli oppressi, sostieni la speranza del povero che confida nel tuo amore, perché mai venga a mancare la libertà e il pane che tu provvedi, e tutti impariamo a donare sull’esempio di colui che ha donato se stesso, Gesù Cristo nostro Signore.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume IV

 Prima Lettura

Dal libro del profeta Daniele   (1, 1-21)

La fedeltà dei giovani Israeliti nel palazzo del re di Babilonia

Seconda Lettura

Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo   (Capp. 1, 1 - 2, 7; Funk, 1, 145-149)


Cristo volle salvare tutto ciò che andava in rovina


Domenica della IV settimana, ufficio della XXXII Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.


 

Impegno di vita



Oggi, nel mio rientro al cuore, mi lascerò ammaestrare dai piccoli e dagli umili che attraversano la mia strada e verso cui sarei tentato di considerarmi creditore, mentre debbo loro il senso della mia stessa vita, se mi lascio provocare.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per i coltivatori della terra e tutti i lavoratori del mondo, perché svolgendo la loro attività, si sentano collaboratori di Dio a servizio della vita e del bene di tutti.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Quanto dai al bisognoso, è un guadagno anche per te stesso. Quanto riduce il tuo capitale, accresce in realtà il tuo profitto. Il pane che dai ai poveri, è esso ad alimentarti. Perché chi prova compassione per il bisognoso, coltiva se stesso con i frutti della propria umanità. Sant'Ambrogio

 

 

 

Domenica 11 Novembre 2018

 


- Alle ore 12 Angelus recitato dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.


 

 

Domenica 11 Novembre 2018


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