Oggi, 14 Febbraio, la Chiesa celebra il Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima |
|
Scritto da Giancarlo D'Amico
|
Mercoledì 14 Febbraio 2024 07:55 |
Oggi cominciamo un nuovo percorso quaresimale verso la santa Pasqua. Gli anni passano, le quaresime si succedono una dopo l'altra e ogni nuovo anno diventa una bella opportunità per lavorare a migliorare noi stessi e progredire nella nostra vita spirituale. La conversione è il pane quotidiano, non solo nel tempo quaresimale, almeno così dovrebbe essere... Dobbiamo convertirci ogni giorno, dobbiamo cercare Dio nelle faccende quotidiane per poter diventare la migliore versione di noi stessi. Il Mercoledì delle Ceneri ci invita alla sobrietà, ci invita a silenziare dentro di noi il caos nel quale viviamo, a distanziarci da ciò che ci allontana da Dio e da noi stessi. Ognuno di noi ha la propria storia con le sue difficoltà e quindi ciascuno è invitato oggi a nominare cosa dentro il cuore è superfluo e a cosa dovrebbe rinunciare per poter più liberamente amare Dio e gli altri. Lo spirito comunitario di preghiera, di sincerità cristiana e di conversione al Signore, che proclamano i testi della Sacra Scrittura, si esprime simbolicamente nel rito della cenere sparsa sulle nostre teste, al quale noi ci sottomettiamo umilmente in risposta alla parola di Dio. Al di là del senso che queste usanze hanno avuto nella storia delle religioni, il cristiano le adotta in continuità con le pratiche espiatorie dell’Antico Testamento, come un “simbolo austero” del nostro cammino spirituale, lungo tutta la Quaresima, e per riconoscere che il nostro corpo, formato dalla polvere, ritornerà tale, come un sacrificio reso al Dio della vita in unione con la morte del suo Figlio Unigenito. È per questo che il mercoledì delle Ceneri, così come il resto della Quaresima, non ha senso di per sé, ma ci riporta all’evento della Risurrezione di Gesù, che noi celebriamo rinnovati interiormente e con la ferma speranza che i nostri corpi saranno trasformati come il suo. Il Mercoledì delle Ceneri (come anche il Venerdì santo) è un giorno penitenziale in cui vige l'obbligo di digiuno e di astinenza dalle carni.
Dal libro del profeta Gioele 2, 12-18
Laceratevi il cuore e non le vesti.
Rit. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. dal salmo 50
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 5, 20 - 6, 2
Riconciliatevi con Dio. Ecco ora il momento favorevole.
Dal Vangelo secondo Matteo 6, 1-6. 16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Oggi iniziano i 40 giorni di deserto, giorni che ogni anno i cristiani si dedicano nel segno della verità e della scoperta di se stessi, giorni utili a riscoprire la solidarietà verso i fratelli e correggere il tiro se vediamo di essere fuori percorso per raggiungere il traguardo del Regno. Giorno di digiuno oggi, in cui siamo chiamati a saltare uno o più pasti e a tenerci leggeri, per ricordare alla nostra società preoccupata del sovrappeso che troppi nostri fratelli sono inquieti per il pane quotidiano. Digiuno che ci richiama al fatto che non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Durante la celebrazione di oggi resteremo - spero - piacevolmente stupiti da quel gesto anticonformista e dispettoso delle ceneri e quel monito del celebrante che - mentre segna la nostra fronte con della leggera e grigia cenere - ci dirà: ricordati che sei polvere. Sano e politicamente scorretto invito alla verità: non siamo che polvere. Ce lo ricordassimo quando ci sbraniamo nei Consigli di amministrazione o nelle riunioni di condominio! Ce lo ripetessimo e ancora e ancora quando nelle nostre comunità troviamo il tempo di erigere barricare tra credenti e più credenti. Ce lo marchiassimo a fuoco nella memoria quando sentiamo l'insoddisfazione e la noia nascere subdoli nel cuore. Siamo polvere che Dio trasfigura e illumina, ma siamo polvere. Da questa consapevolezza partiamo per riscoprire l'essenziale, per entrare nel deserto con Cristo, per fare in modo che la nostra anima raggiunga la nostra vita.
Il Signore che vede nel segreto, ci ha convocati nel segno delle sacre ceneri, perchè iniziamo il cammino quaresimale di conversione e riconciliazione con umiltà e gioia, confidando nella sua infinita misericordia. A lui rivolgiamo la nostra preghiera, dicendo: Converti il nostro cuore, Signore.
Perchè la Chiesa, che annuncia e celebra il perdono di Dio, sia nel mondo segno e strumento di riconciliazione. Preghiamo:
Perchè le comunità cristiane che si esercitano nel digiuno quaresimale, sappiano condividere le ansie, le povertà e le speranze degli uomini di oggi. Preghiamo:
Perchè i poveri e i sofferenti ricevano il conforto dell'aiuto fraterno e partecipino con gioia al cammino di speranza del popolo di Dio. Preghiamo:
Perchè il richiamo delle sacre ceneri alla condizione mortale dell'uomo e alla precarietà delle sue conquiste, favorisca l'incontro con Dio, vera fonte di vita e di salvezza. Preghiamo:
Perchè l'ascolto della Parola, la conversione, la preghiera, gli impegni battesimali, la carità rinnovino profondamente i nostri rapporti con Dio e i fratelli. Preghiamo:
Accogli, Padre santo, le nostre preghiere, e fa' che siamo fedeli agli impegni che oggi assumiamo, per essere trovati degni di partecipare, al termine di questo tempo di grazia, all'incontro con Cristo nostro Signore. Amen.
> |
LITURGIA DELLE ORE - Volume II
|
|
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia (3, 1-22)
Il digiuno che è gradito a Dio
Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa (Cap. 7, 4-8, 3; 8, 5-9, 1; 13, 1-4; 19, 2; Funk 1, 71-73. 77-78, 87)
Fate penitenza
Inizia il volume II della Liturgia delle Ore. Mercoledì della IV settimana, ufficio proprio del Mercoledì delle Ceneri. Alle Lodi mattutine si possono usare i salmi del venerdì della III settimana per il loro carattere penitenziale.
Impegno di vita
Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò che il cuore stesso sia purificato da ogni contorta ricerca di plauso e si apra alla gioia di mettere in questo tempo favorevole più preghiera nelle mie giornate, più digiuno (soprattutto di pensieri parole e azioni accaparratrici di plauso) e un più pronto servizio agli altri, con limpido e umile amore.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per i cristiani, perchè nella sequela di Cristo fuggano ogni pubblicità e non cerchino riconoscimenti umani, ma nel segreto del cuore si incontrino con il Padre celeste che darà loro la vera ricompensa.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Fa digiunare gli occhi: non indugino su immagini impure. Digiuna con l'udito: non ascoltare maldicenze, calunnie, discorsi frivoli e inutili. Si astenga la tua lingua dalla maldicenza oltre che dal turpiloquio. A che serve privarsi di carne bovina, di polli e di pesci per poi addentarsi e divorare la stima di cui han diritto i fratelli? San Giovanni Crisostomo
Mercoledì 14 Febbraio 2024
- Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco nell'Aula Paolo VI.
- Nel giorno di inizio della Quaresima avrà luogo una celebrazione, nella forma delle «Stazioni» romane, presieduta dal Santo Padre Francesco, con il seguente svolgimento:
- Alle ore 16.30, nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, inizierà la liturgia «stazionale» cui farà seguito la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina.
Alla processione prenderanno parte i Cardinali, gli Arcivescovi, i Vescovi, i Monaci Benedettini di Sant’Anselmo, i Padri Domenicani di Santa Sabina e alcuni fedeli.
- Al termine della processione, nella Basilica di Santa Sabina, avrà luogo la celebrazione della Santa Messa con il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri.
Mercoledì 14 Febbraio 2024
- Alle ore 19, nella Basilica Cattedrale di Patti, il vescovo mons. Guglielmo Giombanco presiede la Santa Messa Pontificale per l'inizio della Quaresima; dopo l'omelia avrà luogo il rito di benedizione e di imposizione delle ceneri. Si darà avvio ad una delle iniziative preparatorie al grande evento che, ad ottobre, porterà la Sicilia ad Assisi per donare l’olio della lampada che arde sulla tomba di San Francesco, patrono d’Italia; al termine della celebrazione il Vescovo benedice la lampada e la consegna alla comunità diocesana per dare inizio alla Peregrinatio che visiterà tutte le comunità parrocchiali della diocesi e che si concluderà a Tusa il prossimo 29 settembre.
|
Oggi, 13 Febbraio, la Chiesa ricorda San Benigno di Todi |
|
Scritto da Giancarlo D'Amico
|
Martedì 13 Febbraio 2024 07:47 |
Sono molti i santi di nome Benigno, fra cui tre vescovi, sei martiri, sei monaci, un sacerdote scozzese e un eremita. Il san Benigno ricordato oggi nel Martirologio romano nasce a Todi, viene ordinato sacerdote e poi eletto vescovo per la sua rettitudine e bontà. Fu vittima, all'inizio del IV secolo, di una delle tante persecuzioni degli imperatori romani contro i cristiani: martirio che seppe affrontare con grande forza d'animo. Il suo corpo, raccolto da mani pietose, ebbe sepoltura lungo la strada che da Todi conduceva al Vicus Martis, in una località che prese il suo nome e dove più tardi sorse un monastero benedettino. Da oltre un secolo le sue reliquie sono venerate nella chiesa di San Silvestro a Todi.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo 1, 12-18
Dio non tenta nessuno.
Rit. Beato l’uomo a cui insegni la tua legge, Signore. dal salmo 93
Dal Vangelo secondo Marco 8, 14-21
Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode.
Oggi, ultimo giorno della prima parte del tempo ordinario, vediamo Gesù muoversi in una direzione diversa da quella dei suoi discepoli. Essi sono tutti presi dalla mancanza
di cibo: Gesù invece li mette in guardia dal ripiegarsi sulla propria visuale, che diventa una falsa linea d’azione.
Se vogliamo applicare alla nostra vita questo passo, dobbiamo correggere questo strabismo che spesso anche noi abbiamo: con un occhio essere sì presi da Gesù e dalla sua vita, con l’altro occhio inseguire i nostri piccoli problemi. Occorre invece fissare bene entrambi gli occhi su Gesù, avere orecchie per lui, cuore aperto su di lui (Mc 8,17-18): contemplare e comprendere il suo agire, per poi incarnarlo nella vita di ogni giorno. Vivere il “come in cielo così in terra”.
Contemplando lui, parola viva del Padre, eviteremo l’errore di chiuderci sulle nostre preoccupazioni o, peggio, di giudicare il suo agire in base alla nostra visuale, e impareremo ad avere i suoi occhi per contemplare come dall’alto il ricamo divino che il Padre ha ordito per noi e per i nostri fratelli, dove tutto risulta come una splendida trama d’amore.
Apriamoci allora alla sua Parola, soprattutto là dove ci comanda di amare il fratello, ogni fratello: sarà il modo migliore di distogliere il pensiero da noi e di avere per essi “occhi che vedono, orecchie che sentono, cuore che batte”. Come lui.
Le preoccupazioni terrene spesso ci impediscono di comprendere il messaggio di Cristo. Memori di quanto egli ha fatto per noi, invochiamolo per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme: Apri i nostri occhi, Signore.
Perché la Chiesa sia memoria perenne dell'amore di Dio per ogni uomo, indicando a tutti i segni della sua presenza nel mondo. Preghiamo:
Perché l'ordine e la meraviglia del creato, i fiori dei campi e il volo degli uccelli, l'acqua che beviamo e l'aria che respiriamo ci richiamino la lode al Signore creatore e datore di ogni bene. Preghiamo:
Perché l'abbondanza di cibo e di vestiario ci aiuti a ringraziare il Signore e a donare ai poveri qualche cosa di nostro. Preghiamo:
Perché l'Eeucaristia, che è rendimento di lode perfetta al Padre, sia il nostro grazie per il suo Figlio Gesù, morto e risorto per noi. Preghiamo:
Padre della luce che illumini ogni uomo, rischiara le tenebre che ci impediscano di riconoscere il volto fraterno del tuo Cristo che dona il suo corpo per la nostra salvezza. Egli è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
> |
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
|
|
Prima Lettura
Dal libro dei Proverbi (8, 1-5. 12-36)
Elogio della Sapienza creatrice
Seconda Lettura
Dai «Discorsi contro gli Ariani» di sant'Atanasio, vescovo (Disc. 2, 78. 81-82; PG 26, 311. 319)
La conoscenza del Padre ci viene per mezzo della Sapienza creatrice e incarnata
Martedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Non rifiuterò il sorriso o un altro gesto di gentilezza a quella persona che vedo, invece, rifiutata da tutti.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè ogni gesto di amore e di comprensione porti gli uomini a riconoscere Dio fonte di carità e ad amarlo sopra ogni cosa.
MESSAGGIO DEL GIORNO
L'uomo deve elaborare per ogni conflitto umano un metodo che rifiuti la vendetta, l'aggressione, la rappresaglia. Il fondamento di un tale metodo è l'amore. Martin Luther King
Martedì 13 Febbraio 2024
Martedì 13 Febbraio 2024
-
|
|
Oggi, 12 Febbraio, la Chiesa ricorda i Santi Martiri di Abitene |
|
Scritto da Giancarlo D'Amico
|
Lunedì 12 Febbraio 2024 07:37 |
Nel gran numero di martiri uccisi per la fede cristiana nell’Africa Settentrionale di 1700 anni fa, si annoverano anche 49 martiri cristiani di Abitina, comunità dell’Africa Proconsolare (Cartagine), dei quali ben 19 donne.
Dagli ‘Atti’ che furono anche ampliati da redattori non veritieri, si sa che al tempo dell’imperatore Diocleziano (243-313) il quale aveva emanato dei decreti restrittivi e poi di persecuzione vera e propria contro i cristiani, il vescovo Fundano della comunità di Abitina, aveva consegnato i libri sacri alle autorità locali, secondo gli ordini dell’imperatore.
Forse per questo gesto di accondiscendenza, i fedeli preferivano seguire il prete Saturnino nelle celebrazioni, nonostante il divieto ai cristiani di fare riunioni. Queste assemblee si effettuavano nella casa di un cristiano di nome Felice, oppure in quella del lettore Emerito, a loro si aggregavano alcuni cristiani fuggiti da Cartagine. Mentre una domenica celebravano l’Eucaristia, furono scoperti e condotti come prigionieri presso il tribunale della città; i magistrati ascoltata la loro confessione di essere cristiani e trovandoli colpevoli di riunione proibita dalle leggi, li inviarono a Cartagine presso il proconsole Anulino, perché non competenti per un processo.
Secondo s. Agostino, gli interrogatori davanti Anulino si svolsero il 12 febbraio 304, tutti furono fermi nell’affermare di essere cristiani e pertanto “non si può vivere senza celebrare il giorno del Signore” (domenica).
Dalla lettera di san Giacomo apostolo 1, 1-11
La vostra fede, messa alla prova, produce la pazienza perché siate perfetti e integri.
Rit. Venga a me la tua misericordia e avrò vita. dal salmo 118
Dal Vangelo secondo Marco 8, 11-13
Perché questa generazione chiede un segno?
Non ci è dato alcun segno. Quando provochiamo Dio, quando lo sfidiamo, quando, con arroganza, pretendiamo una risposta, Dio tace. E tace lungamente. Non sto parlando della lotta fra l'uomo e Dio, alla ricerca di senso, come quella di Giacobbe con l'angelo. Lotta drammatica e sofferta lungamente analizzata dai grandi mistici nella storia della Chiesa, no. Qui si parla dell'atteggiamento spocchioso di una civiltà (?) che crede di potere tutto, di avere in mano il segreto della vita e del Cosmo. O, peggio, visto che Gesù risponde ai farisei, della saccenza che, ahimè, talvolta si incontra anche negli uomini di Chiesa che pensano di avere l'esclusiva della verità totale. Per trovare Dio occorre mendicare, sì, ma con la consapevolezza del proprio limite. Non siamo noi a dettare le condizioni, non siamo noi a costringere Dio all'angolo. Gesù sospira davanti a tanta durezza di cuore: come se un segno fosse sufficiente. Gli stessi uomini, davanti alla resurrezione di Lazzaro, si prenderanno la briga di andare a denunciare Gesù. Attenti a non ricattare Dio, amici, anche per cose all'apparenza giuste e sacrosante. La vita è e resta mistero. E mistero irrisolto resta il rapporto col Dio accessibile e totalmente altro.
La risurrezione di Cristo è il grande segno della nostra fede. Con l'assistenza dello Spirito, chiediamo al Padre la semplicità e l'amore, dicendo:
Sostieni la nostra fede, Signore.
Perché la Chiesa testimoni la verità di Cristo rinunciando alla potenza esteriore, e, sostenuta dall'amore, cammini con gioia nella via dell'umiltà e della povertà. Preghiamo:
Perché i giovani non si lascino sedurre dalla tentazione della violenza ma scoprano nel comandamento dell'amore l'unica possibilità per la personale realizzazione. Preghiamo:
Perché chi vive nel dubbio e nell'incertezza si abbandoni fiduciosamente nel grembo di Dio, da cui ogni vita ha origine. Preghiamo:
Perché il popolo cristiano abbandoni ogni forma di superstizione, e creda unicamente nel Signore morto e risorto per tutti. Preghiamo:
Perché la nostra fede, nutrita dalla preghiera e dai sacramenti, sia sempre più vera e gioiosa e si esprima attraverso i numerosi carismi ricevuti gratuitamente per il bene di tutti. Preghiamo:
O Dio, tu possiedi tutta la gloria e la potenza; eppure hai voluto manifestarti sotto le umili spoglie di un uomo povero e crocifisso. Aiutaci ad essere sereni nei nostri limiti e a godere dei doni che ci hai dato.
> |
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
|
|
Prima Lettura
Dal libro dei Proverbi (1, 1-7. 20-32)
Esortazione a ricercare la sapienza
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate (Disc. «De diversis», 15; PL 183, 577-579)
Cercate la sapienza
Lunedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Non rifiuterò il sorriso o un altro gesto di gentilezza a quella persona che vedo, invece, rifiutata da tutti.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè la nostra preghiera non sia una forma di egoismo e non si restringa ai nostri personali problemi, ma faccia presente al Signore le necessità di tutti i fratelli, soprattutto dei più emarginati.
MESSAGGIO DEL GIORNO
L'incontro con Gesù non è significativo, dice il Vangelo, perché la gente di allora, quella generazione, non si accorge ancora del segno: Gesù.
L'incontro che Gesù fa con me oggi, proprio nella generazione di questa giornata, ha senso per me? So accogliere Lui come segno, affinché poi tutto quanto divenga significativo e significante? Luciano Sanvito
Lunedì 12 Febbraio 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- S.E. la Signora Samia Suluhu Hassan, Presidente della Repubblica Unita di Tanzania, e Seguito;
- Em.mo Card. Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede;
- S.E. il Signor Javier Gerardo Milei, Presidente della Repubblica Argentina, e Seguito;
- Membri della Pontificia Accademia per la Vita;
- Vescovi della Liguria, in Visita “ad Limina Apostolorum”.
Lunedì 12 Febbraio 2024
- Il Vescovo Guglielmo, nel Seminario estivo di Castell'Umberto, trascorre una giornata di fraternità con i Sacerdoti diocesani.
|
Oggi, 11 Febbraio, la Chiesa celebra la VI Domenica del tempo ordinario e la Giornata Mondiale del Malato |
|
Scritto da Giancarlo D'Amico
|
Domenica 11 Febbraio 2024 07:26 |
Celebriamo oggi la sesta domenica del tempo ordinario e la parola di Dio ci riporta nuovamente a incentrarci su Cristo che guarisce. Nel Vangelo di oggi, infatti, viene riportata la guarigione di un lebbroso. Il racconto di questo evento di grazia e misericordia di Gesù nei confronti di una persona bisognosa ci conferma quanto Dio sia vicino alle nostre debolezze, fragilità e malattie. Il dono della guarigione ricevuto dal lebbroso è motivo di ringraziamento, lode ed annuncio da parte di chi ha riconosciuto che Gesù Cristo è il salvatore dell?umanità, nella sua complessità, compresa quella della dimensione umana. Gesù viene incontro, tende una mano, consola, conforta e sana. Quanto sia di conforto per ciascuno di noi questo comportamento di Cristo, lo possono dire quanti nella vita hanno ricevuto il dono della guarigione in casi di malattia più o meno gravi, oppure che tuttora vivono nel dolore e portano la croce, ma ricevono anche la forza per portarla con dignità.
Oggi si celebra la XXXII Giornata Mondiale del Malato.
Oggi, 11 Febbraio, ricorrono i 166 anni dalle apparizioni di Lourdes (1858). La Vergine Santa si mostrò alla giovane Bernadette Soubirous presentandosi ad essa con il titolo di Immacolata Concezione, confermando di fatto quanto era stato definito come dogma dal Beato Papa Pio IX, appena quattro anni prima (1854).
La presenza di Maria a Lourdes è stata, fin dal primo momento, grazie anche alla testimonianza semplice e bella, ma allo stesso tempo faticosa e travagliata di Bernadette, legata al fiducioso affidamento che i fedeli fanno della propria vita a Lei, Madre del Signore, per consegnarle le proprie sofferenze, i propri dolori, le proprie malattie sia fisiche che spirituali.
Fin dai primi tempi, numerosissimi pellegrini, alcuni di essi colpiti da gravi infermità, hanno raggiunto la città francese. È stato principalmente questo il motivo che ha spinto il Papa San Giovanni Paolo II, a disporre che a partire dal 1993 la memoria della Vergine di Lourdes divenisse Giornata Mondiale del Malato. Quest’anno siamo alla XXXII edizione. Tema: «Ecco tuo figlio… Ecco tua madre”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé».
L’invocazione a Maria «Salute degli infermi» manifesta con forza la fede nel potere della Vergine di guarirci dai nostri mali. In effetti, Maria è la Corredentrice del genere umano; e la grazia della Redenzione si estende su tutte le fragilità della condizione umana, conseguenze del peccato.
Dal libro del Levitico 13,1-2.45-46
Il lebbroso se ne starà solo, abiterà fuori dell’accampamento.
Rit. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia. dal salmo 31
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 10, 31 - 11, 1
Diventate miei imitatori come io lo sono di Cristo.
Dal Vangelo secondo Marco 1, 40-45
La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
Oggi, nel vangelo di Marco, in questa sesta domenica del tempo ordinario, alla vigilia dell'inizio della Quaresima del 2024, incontriamo la storia della sofferenza di un lebbroso, che viene guarito da Gesù e che una volta ottenuto questo grande dono, non si tiene il dono per se stesso, ma lo proclama con forza a tutti coloro che egli incontra, nonostante il divieto assoluto da parte di Gesù di non dire niente di quanto accaduto a nessuno. Invece, è talmente grande la gioia in lui e il senso di riconoscenza da parte di questo lebbroso, al punto tale che viola il comando del Signore: il bene non si può tacere, lo si deve gridare forte al mondo intero; perché il male più facilmente si conosce e si sa, e più facilmente lo si pubblicizza e diffonde, soprattutto ai nostri giorni con i potentissimi mezzi della tecnica.
Qui è la voce diretta di una persona guarita che grida forte il suo bisogno di dire grazie a Dio e di farlo sapere agli altri. Questo è l'atteggiamento più giusto di chi riceve un miracolo da Dio e spesso non sa gridarlo con la forza della fede. Nel miracolo del lebbroso guarito c'è tutta una liturgia che la chiesa ha fatto sua nei casi in cui, mediante la grazia, opera, con l'azione dello Spirito santo, la guarigione del corpo e dello spirito delle persone affette da malattie.
Il Signore nostro Gesù Cristo ha preso su di sé le nostre sofferenze per farci partecipare alla sua risurrezione. Consapevoli di questo suo dono, rivolgiamo a lui il grido della nostra preghiera. Preghiamo insieme e diciamo: Risanaci, o Signore!
Per la Chiesa e i suoi pastori: manifestino nel loro ministero la presenza di Gesù che si china sui malati e condivide il loro dolore, preghiamo.
Per le autorità politiche ed economiche: si impegnino a combattere le gravi malattie che ancora oggi non hanno sufficienti cure, soprattutto nei luoghi più poveri del mondo, preghiamo.
Per i malati di AIDS e per tutte le malattie che, come la lebbra, allontanano le persone: perché la lotta contro il male superi i pregiudizi e le nostre paure, preghiamo.
Per la nostra comunità cristiana: guardi con rispetto e serva con delicatezza i malati, gli handicappati, gli anziani, riconoscendo che le loro sofferenze unite a Cristo sono offerte per la nostra salvezza, preghiamo.
Signore, che hai toccato la mano del lebbroso e l'hai risanato, tocca anche i nostri cuori, liberali dall'egoismo e dall'indifferenza che ci spinge a chiudere gli occhi di fronte al male presente nel mondo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
> |
LITURGIA DELLE ORE - Volume III
|
|
Prima Lettura
Dal libro dei Proverbi (1, 1-7. 20-32)
Esortazione a ricercare la sapienza
Seconda Lettura
Dai «Commenti sul Diatessaron» di sant'Efrem, diacono (1, 18-19; SC 121, 52-53)
La parola di Dio è sorgente inesauribile di vita
Domenica della II settimana, ufficio della VI Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.
Impegno di vita
Farò un buon esame di coscienza e ricorrerò con fiducia alla confessione sacramentale, mezzo efficace per purificare la mia anima e formare la mia coscienza.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché coloro che sono provati dalla malattia, nella giornata mondiale loro dedicata, non si sentano soli ma, offrendo le loro sofferenze, in unione a quelle di Cristo, per la salvezza del mondo, possano sperimentare la forza consolatrice dello Spirito.
MESSAGGIO DEL GIORNO
La mia voce scomparirà, ma la mia parola che è Cristo resterà nei cuori di quanti lo avranno voluto accogliere. Fratelli, custodite questo tesoro. Non è la mia povera parola a seminare speranza e fede; è che io non sono altro che l'umile risuonare di Dio in questo popolo. Mons. Oscar Romero
Domenica 11 Febbraio 2024
- Alle ore 9.30, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco presiede la Celebrazione Eucaristica e il Rito della canonizzazione della Beata Maria Antonia di San Giuseppe de Paz y Figueroa (1730-1799), Fondatrice della casa di esercizi spirituali a Buenos Aires.
- Alle ore 12 il Santo Padre Francesco recita l'Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico.
Domenica 11 Febbraio 2024
Alle ore 18 il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia domenicale nella Parrocchia Maria SS. di Lourdes a Gliaca di Piraino, in occasione della 32ª Giornata Mondiale del Malato.
|
|