Autostrada ME – PA: chiusura in “uscita” dello svincolo di Cefalù |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 21 Giugno 2010 13:00 |
A partire da oggi e fino al prossimo 2 luglio la pista in “uscita” dello svincolo di Cefalù - dell’Autostrada Messina Palermo - sarà chiusa al traffico per lavori che dovranno essere eseguiti da RFI per la realizzazione della galleria ferroviaria “Monte Poggio Maria” in corrispondenza della rampa autostradale. Nello stesso periodo, per il completamento della linea ferroviaria nel tratto Fiumetorto Ogliastrillo (zona Svincolo Cefalù), saranno alternativamente chiuse al traffico le corsie autostradali di sorpasso e/o di marcia - in entrambe le opposte carreggiate - all’altezza dei lavori RFI in prossimità dello svincolo. Nel periodo suindicato, gli utenti provenienti da Messina e diretti a Cefalù – e zone limitrofe – potranno uscire agli svincoli di Castelbuono e/o Buonfornello. Regolarmente in funzione la pista in “entrata” dello Svincolo di Cefalù. In ogni caso, tutte le deviazioni saranno indicate da apposita segnaletica.
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Il Papa: aspirare a potere e successo contraddice il sacerdozio |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 21 Giugno 2010 11:25 |
Ieri, durante la Messa per l’ordinazione presbiterale di 14 nuovi preti, poche ore dopo la notizia che il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, importante uomo-macchina del pontificato wojtyliano, ex segretario della Congregazione del clero, ex prefetto di Propaganda Fide, viene iscritto nel registro degli indagati a Perugia nell’inchiesta sulle grandi opere, il Papa ha ribadito il concetto di sempre: “Il sacerdozio, non può mai rappresentare un modo per raggiungere la sicurezza nella vita o per conquistarsi una posizione sociale. Chi aspira al sacerdozio per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero. Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di se stesso e dell’opinione pubblica. Per essere considerato, dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi. Un uomo che imposti così la sua vita, un sacerdote che veda in questi termini il proprio ministero, non ama veramente Dio e gli altri, ma solo se stesso e, paradossalmente, finisce per perdere se stesso. Il sacerdozio – ricordiamolo sempre – si fonda sul coraggio di dire sì ad un’altra volontà, nella consapevolezza, da far crescere ogni giorno, che proprio conformandoci alla volontà di Dio, «immersi» in questa volontà, non solo non sarà cancellata la nostra originalità, ma, al contrario, entreremo sempre di più nella verità del nostro essere e del nostro ministero”. Leggi il testo integrale dell'omelia |
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