"Costantemente in cammino con la sua Chiesa"; oggi primo anniversario dell'Ordinazione Episcopale del vescovo Guglielmo; alle 17,30 Santa Messa a Tindari
Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 20 Aprile 2018 10:08
Visite articolo: 1080 volte

È ancora vivo il ricordo di quel giovedì fra l’ottava di Pasqua, il 20 Aprile 2017, quando mons. Guglielmo Giombanco, il nuovo Pastore chiamato a succedere a mons. Ignazio Zambito alla guida della Chiesa di Patti, riceveva l’ordinazione episcopale nel Santuario della Madonna di Tindari, la «Mater mea, Fiducia mea». Da quel giorno si sono snodati dodici mesi nei quali mons. Guglielmo ha cercato di conoscere la realtà di questa Chiesa particolare nelle diverse sue componenti. Tutte le Parrocchie sono state visitate in circostanze varie; ha incontrato i Sacerdoti, le Religiose, i Fedeli laici in momenti celebrativi, assembleari, in ritiri di spiritualità o di formazione. L’incontro personalizzato è stato molto favorito, con un’attenzione particolare ai poveri, ai diversamente abili, ai sofferenti. Se è vero che la vita di un prete è una vita “espropriata” - nel senso che è interamente dedicata al servizio di una comunità in termini di tempo, di investimento di tutte le energie di mente, di cuore, di operatività - per un vescovo penso che questo sia ancor più vero. Basti ricordare quelle nove domande rivolte a don Guglielmo durante la liturgia di ordinazione che mettevano in fila tutti gli impegni che stava per assumersi: predicare il Vangelo, custodire la fede della Chiesa, obbedire al Papa, curare il popolo di Dio con amore di padre, sempre accogliente verso poveri e bisognosi, andare a cercare le pecore smarrite, pregare senza mai stancarsi per il popolo santo… e tutto questo è da adempiere fino alla morte! La parte preponderante del ministero del vescovo sono le relazioni e i contatti. Mi ha impressionato e mi continua ad impressionare non poco - tutte le volte che pubblico gli impegni di mons. Guglielmo nella rubrica «L’Agenda del Vescovo» - notare come egli si prodighi instancabilmente verso tantissime realtà (gruppi, associazioni, istituzioni pubbliche) che chiedano l’attenzione del vescovo, desiderino incontrarlo e non per pura formalità. E penso che la fatica più grande sia quella di trovare un po’ di tempo per tutti quelli che glielo chiedono. Sicuramente la visita alle comunità cristiane è stato il mezzo privilegiato per l’incontro con le persone: dai bambini agli anziani, tutti hanno atteso dal vescovo una stretta di mano, una parola detta a tu per tu, un po’ di tempo dedicato ad ascoltarli. La venuta del vescovo è stata un’occasione per radunare la comunità, specialmente le più piccole, in cui quel giorno si sono fatti vivi proprio tutti! Ma la cosa che mi ha emozionato non poco è stata la prima Messa Crismale, celebrata da Mons. Guglielmo, la mattina del Giovedì Santo, il 29 marzo scorso, nella Concattedrale di Patti; non posso dimenticare un particolare vissuto durante la sua vibrante e accorata omelia, specialmente in quel passaggio quando, rivolgendosi ai suoi Sacerdoti, con la voce rotta dalla commozione, esclamò: “Carissimi fratelli presbiteri, amiamo la nostra Chiesa con la sua storia, con la sua tipica umanità, (a questo punto il Vescovo Guglielmo si è commosso profondamente) con le sue ricchezze e le sue povertà, amiamola più di noi stessi: nella verità, nella gioia, nella libertà. Perché solo un grande amore alla Chiesa permette di vivere per essa, con essa e in essa. La Chiesa si vive quando si ha il coraggio di amarla nella verità del proprio cuore, nella libertà del dono incondizionato della vita, nella gioia del servizio gratuito. Questa è la nostra dignità! La coscienza del dono grande fattoci dal Signore, attraverso la vocazione, deve accompagnarci  ogni  giorno. La  ricerca  inesauribile  di  ciò che siamo con il sacerdozio deve essere oggetto di nuove scoperte, di rinnovata meraviglia e motivo di crescente gratitudine”. Sì, caro Vescovo Guglielmo, amiamo la Chiesa di Patti, ringraziando, con cuore gioioso, il Signore per il dono che ci ha fatto, donandoci Lei come Pastore, ma ringraziamo pure lei  per questa parte di cammino fatta insieme, in questa nostra terra, tra strade percorse e da intraprendere, tra polvere e preghiera, tra ascolto ed incontro, tra servizio e accompagnamento, tra impegno e speranza, tra gioie e preoccupazioni, tra testimonianza e desiderio di essere reciprocamente custodi gli uni degli altri. Il Signore ci renda sempre più discepoli, uomini e donne in cammino, sempre, tutti insieme.
Ad multos annos!

Oggi alle ore 17,30, nel Santuario di Tindari, il Vescovo mons. Guglielmo Giombanco presiederà la Solenne Concelebrazione Eucaristica in occasione del primo anniversario della sua Ordinazione Episcopale e istituirà nel ministero di Lettore i seminaristi Cono Gorgone (della Comunità parrocchiale Madonna della Catena in Naso) e Carmelo Paparone (della Comunità parrocchiale Sant’Antonio di Padova in Capo d’Orlando) e nel ministero di Accolito i seminaristi Antonio Di Bella (della Comunità parrocchiale Madonna delle Grazie in San Fratello) e Giuseppe Lombardo (della Comunità parrocchiale di San Giorgio martire in Gioiosa Marea).

La celebrazione sarà trasmessa in diretta su TeleMistretta (canale 171) e in streaming.

da sinistra: Cono Gorgone, Carmelo Paparone, il Vescovo Guglielmo, Antonio Di Bella e Giuseppe Lombardo