Patti: in meno di una settimana un altro lutto colpisce la nostra comunità, la morte di Gilda Ricciardi
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Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 10 Giugno 2020 19:52
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Neanche il tempo di metabolizzare l'improvvisa morte di Giuseppe Pellicanò, il 4 giugno scorso, e dopo appena cinque giorni, martedì 9 giugno, la comunità pattese è stata scossa da un'altra dolorosa notizia: la scomparsa della pianista ed insegnante Gilda Ricciardi, deceduta dopo una breve malattia, alla stessa età di Giuseppe Pellicanò, 53 anni. Avvertiamo un penoso smarrimento del cuore e siamo sempre impauriti e sgomenti, quando le circostanze della vita ci costringono a misurarci con lo scandalo della sofferenza innocente. Più che di tante parole, ora ci sarebbe un gran bisogno di tacere. Alle volte noi cristiani attribuiamo a Gesù affermazioni improprie, che rischiano di far bestemmiare il santo nome di Dio. Come quando gli facciamo dire: Il dolore, la malattia e la morte sono volontà di Dio. No, per carità! Se Gesù ha sofferto il dolore, pur di non rinunciare alla dinamica dell’amore, non è stato tanto per insegnarci a soffrire, ma piuttosto per insegnarci ad amare. Non ci ha detto: “Soffrite come ho sofferto io”. Ma: “Amatevi come io ho amato voi”. Ecco allora dov’era Gesù, mentre Gilda soffriva e moriva. Non era accanto al suo letto. Era in fondo al suo cuore, per aiutarla ad alleviare il dolore dei suoi cari, del marito Salvo Blanco, della figlia Martina (che proprio lo stesso giorno della scomparsa della mamma sosteneva l'esame di licenza media), del figlio Alessandro, di mamma Antonella, di papà Nino, del fratello Giuseppe, degli adorati zii Mirella e Stefano, con la rispettiva famiglia, dei colleghi della scuola, dei tantissimi amici e delle sue amiche più care. Nei momenti importanti del dolore, nel momento della paura… tutti invocano LA MAMMA. Perché? Perché l’amore della mamma è il più forte, il più limpido, il più fedele amore che esista. Il primo pensiero, allora, è un grande GRAZIE per il dono della mamma. E, in particolare, per il dono di Gilda, di questa mamma, che ha tenuto sempre accesa la lampada della fede, affinché illuminasse tutta la sua famiglia; ricordo quanto ci teneva che Martina e Alessandro partecipassero alla Messa domenicale e al momento della catechesi. Ringraziamo Gilda anche per il suo impegno pubblico nella scuola e per aver usato nel migliore dei modi il talento della musica che il Signore gli ha messo a disposizione. Ma il lascito più importante che Gilda Ricciardi lascia alla scuola è l’amore. Non si può insegnare se non si ama: si amano prima di tutto i ragazzi che vengono affidati (e li si ama tanto più quanto più severamente li si educa), poi si amano le materie che si insegnano, senza le quali nulla può passare dagli insegnanti a loro. L’insegnamento, dopo la famiglia, è stato la sua vita. Gilda era una persona schiva che non amava farsi notare ma non potevano passare inosservate la sua intelligenza, la sua competenza e la dedizione all’insegnamento che svolgeva con serietà, rigore e onestà intellettuale, tutte doti che hanno rappresentato un grande esempio. Donna dal temperamento forte era capace di slanci di affetto e generosità come pochi. Per questo la ricordiamo, accettando la carezza di Dio, quella che lui ci fa con le mani tenere e il cuore dolce di Gilda. Per ricordarci che non siamo soli nel dolore, perché lui ci sta accanto in questo duro momento di sconcerto. Gesù ci ama e soffre con noi e per noi. Gilda è con Gesù, e se Gesù è con noi, Gilda sarà sempre con noi. Gilda è viva, e noi la incontreremo viva ogni volta che sceglieremo la strada della vita. La strada del bene, della luce, della bellezza.

I funerali di Gilda Ricciardi si terranno giovedì 11 Giugno alle ore 10,30 nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Patti.