NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 13 Luglio, la Chiesa celebra la XV Domenica del tempo ordinario PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 13 Luglio 2025 07:06

 

La Parola di Dio di questa XV domenica del tempo ordinario dell'anno liturgico ci immerge nel centro e cuore dell'intero messaggio cristiano, che è messaggio d'amore verso Dio e verso gli uomini.
La parabola del buon Samaritano che ascoltiamo oggi nel testo del Vangelo di Luca ci dice tutta l'ampiezza e la profondità di questo amore che dobbiamo praticare ed attuare soprattutto quando gli altri hanno maggiori bisogni e necessità, ovvero nel momento dell'emergenza, ma anche nella quotidianità. E' una delle parabole più citate e commentate del Vangelo, in quanto ci presenta i possibili diversi approcci umani e religiosi per fare o non fare il bene, aiutare o non aiutare gli altri, sollevare o non sollevare le sofferenze del prossimo, lenire o non lenire le piaghe dei fratelli, molte volte più evidenti di quanto non le vediamo e percepiamo, di farsi carico della assistenza di chi si trova dell'estremo bisogno di aiuto. Il primo e più grande Samaritano è proprio Gesù: Egli si è caricato di tutte le nostre sofferenze ed egli continua a lenire le profonde piaghe nel corpo e nello spirito che si aprono frequentemente nella nostra vita e non solo per responsabilità personali, ma anche per quelle degli altri.

 

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Prima lettura

Dal libro del Deuteronomio       30, 10-14
 

Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

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Salmo responsoriale

Rit. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.           dal salmo 18
 

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Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi        1, 15-20
 

Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca             10,25-37


Chi è il mio prossimo?

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Meditiamo insieme

Dio è amore, ovvio, lo sappiamo. Almeno questi duemila anni di cristianesimo a qualcosa sono serviti! Il nostro mondo parla e straparla dell'amore: di coppia, tra genitori e figli... Solo che, alla fine, ci rendiamo conto che non è semplice capire in che cosa consiste davvero l'amore. Così il simpatico dottore della legge fa una delle figure più meschine dell'intero vangelo: lui sa, conosce, sfida Gesù ma appena deve concretizzare l'amore resta impantanato, si ferma nelle secche della quotidianità. E Gesù racconta l'amore, l'amore più assurdo, inaudito: un uomo ferito e due devoti che non lo vedono neppure, che tirano diritto pur essendo stati al cospetto di Dio. Tragica farsa dell'essere umano che riesce a costruirsi una fede che lo allontana dal fratello! Ma l'inaudito è tutto in quel invece, un samaritano: un samaritano, cioè un nemico, un cane, uno di quelli da sbattere fuori, che vengono a rubarci il lavoro, si ferma e si prende in carico lo sconosciuto, gratuitamente, senza aspettarsi un premio o un riconoscimento. Ecco l'amore, dice Gesù, saper riconoscere il volto del fratello sempre e comunque, sapere cambiare i programmi della propria giornata sporcandosi le mani del sangue del ferito. E la conclusione, è tagliente: «Non chiederti chi è il tuo prossimo, ma a chi sei disposto a stare vicino...». Facciamoci carico di chi incontreremo, così come Gesù, si è fatto carico di ciascuno di noi!

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Preghiamo insieme

 

Il vangelo di oggi ci presenta il messaggio centrale di Cristo: l'amore verso Dio indissolubilmente legato a quello verso il prossimo. Per questo, preghiamo: Signore, insegnaci ad amare.

Nella nostra società sempre più si parla di solidarietà, fraternità e giustizia, mentre si allarga il numero di coloro che negano Dio. Aiutaci, Signore, a comprendere che soltanto dove ci sei tu vivono la carità e l'amore vero. Preghiamo:

I cristiani a volte, per una malintesa fedeltà alla legge, trascurano l'uomo che soffre. Liberaci, Signore, da ogni legalismo e rendici sempre più umani ed evangelici. Preghiamo:

Istintivamente siamo preparati a rivolgere la nostra attenzione alle persone che ci gratificano o ricambiano le nostre attenzioni. Facci comprendere, Signore, che il vero amore è dono gratuito che non attende ricompense. Preghiamo:

Non è certo facile offrire aiuto. Fà, o Signore, che le nostre comunità, mentre si apprestano ad alleviare i disagi economici dei suoi poveri, insieme siano attente alla loro crescita umana e spirituale. Preghiamo:

Dinanzi alla sofferenza dei nostri fratelli può nascere un sentimento di paura o di impotenza. Infondi, o Signore, nel nostro cuore quell'amore che sa trovare sempre una parola o un gesto di solidarietà e di conforto. Preghiamo:

Padre misericordioso, che nel comandamento dell’amore hai posto il compendio e l’anima di tutta la legge, donaci un cuore attento e generoso verso le sofferenze e le miserie dei fratelli, per essere simili a Cristo, buon samaritano del mondo.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal primo libro dei Re  (16, 29 - 17, 16)

Il profeta Elia al tempo di Acab, re d'Israele

Seconda Lettura

Inizio del trattato «Sui misteri» di sant'Ambrogio, vescovo   (Nn. 1-7; SC 25 bis, 156-158)

Catechesi dei riti pre-battesimali


Domenica della III settimana, ufficio della XV  Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno C.

 Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore di darmi un cuore nuovo, capace di cogliere i bisogni dei fratelli, un amore così riconoscente dell'amore da Lui ricevuto che desideri solo di amare ogni "prossimo". 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

 

Perchè le nostre comunità e i singoli fedeli si facciano attenti per cogliere le nuove forme di povertà e di bisogno e si rendano disponibili ad offrire la loro opera di assistenza.   

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

Tuo pros­simo è chi ha avuto compassione di te. Allora ricor­dati di amare i tuoi samaritani, quelli che ti hanno salvato, hanno versato olio e vino sulle tue ferite, e riversato affetto in cuore. Non dimenticare chi ti ha soccorso e ha pagato per te. Li devi amare, con gioia, con festa, con gratitudine. E poi da loro imparare. Va e anche tu fa lo stesso. An­che tu diventa samaritano, fatti prossimo, mostra misericordia. Il vero contrario dell'amore non è l'o­dio, è l'indifferenza. Ermes Ronchi

  

 


 

Domenica 13 Luglio 2025

Alle ore 10 il Santo Padre Leone XIV celebra l'Eucaristia domenicale nella Chiesa parrocchiale di Castel Gandolfo e alle ore 12 la recita dell'Angelus nella Piazza prospiciente il Palazzo Apostolico della residenza estiva.

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (13 e 20 Luglio dalla residenza estiva di Castel Gandolfo).   

 

 

 


 

 

Domenica 13 Luglio 2025


Oggi, 12 Luglio, la Chiesa ricorda San Giovanni Gualberto, patrono del Corpo Forestale Italiano PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 12 Luglio 2025 07:15

Nei dintorni di Firenze il nobile Giovanni Gualberto rintraccia inerme l’assassino di suo fratello: potrebbe ammazzarlo, e invece lo perdona, riceve segni soprannaturali di approvazione ed entra nel monastero di San Miniato. Questa però è una leggenda, tramandata in versioni discordi: vera è solo l’entrata in monastero. Ma rapida è l’uscita, quando monaci indignati gli dicono che l’abate ha comprato la sua carica dal vescovo. Via da San Miniato, via dal monastero infetto. Sta un po’ di tempo con gli eremiti di san Romualdo a Camaldoli (Arezzo) e poi sale tra gli abeti e i faggi di Vallombrosa (Firenze).
Qui lo raggiungono altri monaci fuggiti dal monastero dell’abate mercenario; e con essi verso il 1038 crea la Congregazione benedettina vallombrosana, approvata da papa Vittore II nel 1055 e fondata su austera vita comune, povertà, rifiuto di doni e protezioni. Cioè di quei favori, di quel “patronato” che sovrani e grandi casate esercitano nella Chiesa, nominando vescovi e abati, designando candidati al sacerdozio e popolando il clero di affaristi e concubini.
"Sono afflitto da immenso dolore e universale tristezza... trovo ben pochi vescovi nominati regolarmente, e che vivano regolarmente". Così dirà papa Gregorio VII (1073-1085), protagonista dei momenti più drammatici della riforma detta poi “gregoriana”. Ma essa comincia già prima di lui: anche in piena crisi, il corpo della Chiesa esprime forze intatte e nuove, che combattono i suoi mali: e tra queste forze c’è la comunità di Giovanni Gualberto, che si diffonde in Toscana e sa uscire arditamente dal monastero, con vivaci campagne di predicazione per liberare la Chiesa dagli indegni. A questi monaci si ispirano e si affiancano gruppi di sacerdoti e di laici, dilatando l’efficacia della loro opera, di cui si servono i papi riformatori.
Nel 1060-61 Milano ha cacciato molti preti simoniaci, e per sostituirli Giovanni Gualberto ne manda altri: uomini nuovi, plasmati dallo spirito di Vallombrosa. Dedica grande attenzione al clero secolare; lo aiuta a riformarsi, lo guida e lo incoraggia alla vita in comune: un senso pieno della Chiesa, tipico sempre in lui e nel suo Ordine, e sempre arricchito dalla forza dell’esempio. "La purezza della sua fede splendette mirabilmente in Toscana", dirà di lui Gregorio VII. E i fiorentini, in momenti difficili, affideranno agli integerrimi suoi monaci perfino le chiavi del tesoro della Repubblica.
Giovanni Gualberto muore nel monastero di Passignano, dopo aver scritto ai suoi monaci una lettera che spiega in chiave biblica il valore del “vincolo di carità” fra tutti. Papa Celestino III lo canonizzerà nel 1193. I suoi monaci torneranno nel 1951 a Vallombrosa, che avevano lasciato in seguito alle leggi soppressive del XIX secolo. Nello stesso anno, papa Pio XII proclamerà san Giovanni Gualberto patrono del Corpo Forestale italiano.

 

 

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Prima lettura

Dal libro della Genesi         49,29-33; 50,15-26

Dio verrà a visitarvi e vi farà uscire da questa terra.

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Salmo responsoriale

Rit.   Voi che cercate Dio, fatevi coraggio.           dal salmo 104

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo           10, 24-33

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo. 

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Meditiamo insieme

 

Gridatelo sui tetti! L'invito, pieno di drammatica passione, ci viene dalla voce stessa di Gesù, dalla sua ansia di inondare il mondo con la sua Parola, con la sua esperienza. Gridarlo sui tetti: che Dio è grande, che Dio ci ama, che Dio è presente, come il cuore dell'innamorato che, gonfio, vuole comunicare a tutti la propria esperienza. All'uomo indifferente oppure travolto dal caos della vita, Gesù annuncia il tenero volto di un Dio che cammina con noi. Gridatelo sui tetti! E mi vengono in mente tutte le situazioni in cui ci vergogniamo di essere cristiani, in cui precisiamo di credere, sì, ma con molte parentesi, con molte obiezioni, per non sfigurare davanti alla "modernità". In fondo abbiamo paura della nostra fede, crediamo di dovere quasi scusarci, pensiamo che le nostre ragioni vacillino davanti al pensiero contemporaneo. Ma è così? Forse sì, per molti. L'idea che la fede sia una concessione archeologica a soggetti particolarmente fragili ed emotivi, in fondo contagia anche noi. Ma è così? Abbiamo bisogno di approfondire la nostra fede, di scrollarle di dosso la polvere dell'abitudine e del tradizionalismo, per riscoprire il volto straordinariamente umano e compassionevole, credibile e ragionevole del Dio di Gesù Cristo. Gridatelo sui tetti! Non nelle Chiese, non nelle sacrestie, non al piccolo gregge, ma nella piazza, al bar, in ufficio. Gridiamo il Vangelo con la nostra vita!

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Preghiamo insieme


Dio assiste il suo popolo con amore di padre e nulla lascia mancare perché viva felice nell'attesa della salvezza. Con fiducia, quindi, rivolgiamoci a lui, dicendo:
Assisti il tuo popolo, Signore.

Perché la Chiesa, nelle difficoltà e nelle persecuzioni, sappia scorgere il disegno amoroso di Dio che la rende conforme al suo Maestro. Preghiamo:

Perché i cristiani, in qualunque luogo e situazione della vita, non si lascino vincere dal timore nel proclamare con le parole e con gli atti, la loro adesione a Cristo. Preghiamo:

Perché chi è nello sconforto e nella sofferenza viva la certezza che niente agli occhi di Dio andrà perduto. Preghiamo:

Perché in ogni difficoltà non ci lamentiamo con Dio che non ci ascolta, ma la confrontiamo con le sofferenze patire dai testimoni della fede. Preghiamo:

Perché l'Eucaristia ci dia la forza di uniformarci in tutto, anche nella passione e nella morte, al Cristo Signore. Preghiamo:

Dio onnipotente, che tanto hai amato il mondo da mandare il tuo unigenito Figlio a morire per noi sulla croce, sostienici nei momenti della prova perché, alla fine dei tempi, possiamo essere riconosciuti da te, pastore delle nostre anime. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro del Siracide     (47, 12-25)


Storia dei Padri da Salomone a Geroboamo

Seconda Lettura

Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo   (Sal 126, 2; CCL 40, 1857-1858)

Il vero Salomone è il Signore Gesù Cristo



Sabato della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della XV Domenica del tempo ordinario, antifona al Magnificat anno C.  

 

Impegno di vita

Oggi sarò discepolo di Gesù anche quando questo significa essere respinto dagli altri.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   


Perchè tutti i battezzati abbiano il coraggio di testimoniare il Vangelo, senza temere la morte che precede la risurrezione.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

La Provvidenza guida la storia del discepolo e la illumina di senso. Dio si prende presente in ogni situazione, si rende vicino, la osserva e la considera ai suoi occchi, e la rende così parte di sè: vittoriosa nello Spirito. Ecco perché il discepolo deve accrescere il senso e la coscienza della Provvidenza del suo Signore: perché Egli è sempre accanto a lui nel cammino. Luciano Sanvito

 

 

 


 

Sabato 12 Luglio 2025

Da domenica 6 Luglio il Santo Padre Leone XIV si trova nella residenza estiva di Castel Gandolfo.

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (13 e 20 Luglio dalla residenza estiva di Castel Gandolfo).   

 

 

  

 

Sabato 12 Luglio 2025

 

Oggi, 11 Luglio, la Chiesa celebra la festa di San Benedetto abate, patrono d'Europa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 11 Luglio 2025 07:20

Benedetto è il patriarca del monachesimo occidentale. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, passò alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino. La sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carità fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Morì il 21 Marzo del 547 ma già sul finire del VII secolo la sua festa, a causa della coincidenza con il periodo della Quaresima, venne trasferita all'11 Luglio. Paolo VI, con la Lettera Apostolica «Pacis nuntius» del 24 Ottobre 1964 lo proclamò patrono d'Europa.

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Prima lettura

Dal libro dei Proverbi       2, 1-9

Inclina il tuo cuore alla prudenza.

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Salmo responsoriale

Rit.   Gustate e vedete com'è buono il Signore.           dal salmo 33 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              19, 27-29

Voi che mi avete seguito, ricevete cento volte tanto. 

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Meditiamo insieme

 La storia, così come ci è insegnata, è un lungo elenco di eventi, una descrizione di fatti, un'analisi dei protagonisti, per cercare di interpretare lo svolgersi del destino dell'uomo. Ma, lo sappiamo, la storia rischia di essere un lungo elenco di tragedie, di guerre, di violenze, di lutti e, così, si finisce col credere che il cammino dell'uomo è un inevitabile precipitare nel caos. Ciò che cambia è la capacità di adattamento e di progresso dell'uomo che, però, viene male usata: dalla clava siamo giunti alle armi di distruzione di massa. Eppure esiste un'altra storia, una storia "altra". È quella scritta dai cercatori di Dio, quella intessuta nelle vicende e che, nella logica dello Spirito, indirizzano l'umanità verso la luce. San Benedetto da Norcia è protagonista inconsapevole di uno di questi cambiamenti: nel momento tragico del tracollo definitivo dell'Impero romano, Benedetto costruisce una nuova civiltà che per lunghi secoli sarà fonte di equilibrio e di armonia lontano dalle città, facendo diventare i monasteri dei luoghi di cultura, di preghiera e di conciliazione. Ancora oggi Benedetto ci invita a non anteporre nulla all'amore di Cristo e di strutturare la nostra vita e la nostra giornata a partire dall'essenziale. Essenziale che possiamo incontrare grazie alla meditazione della parola e alla preghiera quotidiana. Uniamoci, oggi, ai tanti figli di san Benedetto che cambiano la storia con la propria vita di preghiera.

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Preghiamo insieme


Vivere uniti a Cristo è il segreto di una vita feconda e felice. San Benedetto da Norcia, innestato nella vera vite del vangelo, ha dato frutti che ancor oggi fanno sentire la loro fragranza in tutto l'Occidente. Per questo preghiamo: Salva il tuo popolo, Signore.

Dalla tua Chiesa salga a te la lode perenne, fatta di preghiera e di servizio, di liturgia e di vita. Ti preghiamo:

Gli Ordini monastici e religiosi siano sempre ricchi di vocazioni, come piante vigorose e feconde. Ti preghiamo:

I popoli d'Europa sappiano armonizzare tra loro, diffondendo pace e progresso tra le genti. Ti preghiamo:

I tuoi figli ti offrano la primizia del loro tempo, saggiamente dosando preghiera e lavoro. Ti preghiamo:

Rendi noi, qui riuniti, docili tralci nelle tue mani anche quando viene il momento della potatura, che tu saggiamente decidi. Ti preghiamo:


O Dio, che hai scelto san Benedetto abate e lo hai costituito maestro di coloro che dedicano la vita al tuo servizio, concedi anche a noi di non anteporre nulla all’amore del Cristo e di correre con cuore libero e ardente nella via dei tuoi precetti.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo   (4, 1-24)

A ciascuno è stata data la sua grazia, per edificare il corpo di Cristo
  

Seconda Lettura

Dalla «Regola» di san Benedetto, abate
   (Prologo 4-22; cap. 72, 1-12; CSEL 75, 2-5. 162-163)

Non antepongano a Cristo assolutamente nulla

Ufficio della festa con parti proprie; Te Deum. All'Ora media antifone e salmi del venerdì della II settimana.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rifletterò sulla mia epoca attraversata da gravi crisi ma anche da segni di un nuovo "gemmare" e portare frutti. Chiederò, per intercessione di San Benedetto, il primato dell'interiorità nella mia vita, perché poi il mio agire dia frutti di verità e di bontà là dove vivo.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   

Perché il Signore che ha fatto di san Benedetto abate un faro di luce per i popoli d'Europa, illumini i legislatori e i governanti perchè promuovano la vera civiltà.

 

  MESSAGGIO DEL GIORNO  

La Regola di S. Benedetto ha un'introduzione bellissima che comincia con un verbo: "Ascolta o figlio". "Ascolta", un verbo molto biblico che mette in luce non qualcosa di intellettuale ma i sensi: l'orecchio. "Ascolta": ciò che ci dice questa vita è molto più semplice di come noi la facciamo. Il sogno è la forza per rimettere insieme i pezzi delle nostre storie personali, collettive, politiche e culturali, lo possiamo fare a partire da questa fedeltà: " ascolta o figlio mio". Antonietta Potente

 

 

 

 


 

Venerdì 11 Luglio 2025

Da domenica 6 Luglio il Santo Padre Leone XIV si trova nella residenza estiva di Castel Gandolfo.

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (13 e 20 Luglio dalla residenza estiva di Castel Gandolfo).   

 

  

 

Venerdì 11 Luglio 2025

- Il Vescovo Guglielmo conclude in Albania la Settimana formativa con il giovane Clero.

- Ricorre oggi il 118° anniversario della nascita di Mons. Giuseppe Pullano, ultimo Vescovo defunto di Patti, realizzatore della Basilica Santuario di Tindari. 

Oggi, 10 Luglio, la Chiesa ricorda San Silvano, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 10 Luglio 2025 07:15

 

Romagnano Sesia, antico borgo alle porte della Valsesia in provincia e diocesi di Novara, venera come suo patrono San Silvano, di cui celebra la festa ogni anno il 10 luglio.
Il santo è tradizionalmente identificato con uno dei sette figli di Santa Felicita che, secondo il racconto di una nota passio, sarebbero stati uccisi a Roma, con la loro madre, durante la persecuzione dell’imperatore Antonino. Si è molto dibattuto in campo agiografico circa l’attendibilità dei fatti narrati nel testo, che si credeva redatto nel VI secolo e, per la sua evidente dipendenza letteraria dall’episodio biblico dell’uccisione dei fratelli Maccabei, giudicato non meritevole di storicità. A dar ragione di questa opinione sembrava contribuire anche il silenzio di papa Damaso, noto cultore delle memorie dei martiri di cui ricercò e restaurò numerosi sepolcri, che in un carme composto in onore dei martiri Felice e Filippo (due martiri che il testo indica tra i figli della santa), non dimostrò di conoscere eventuali legami famigliari tra loro o con altri martiri sepolti nelle catacombe dell’Urbe.

 

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Prima lettura

Dal libro della Genesi         44,18-21.23-29; 45,1-5

Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita.

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Salmo responsoriale

Rit. Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie.           dal salmo 104

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo             10, 7-15

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
 

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Meditiamo insieme

 

Continua il programma di annuncio del Vangelo che il Signore affida ai Dodici. Li ha chiamati a sé perché stessero con lui, ora li manda a costruire il Regno di cui egli è la caparra. Gesù dichiara con forza lo stile dell'essere Chiesa: non nell'organizzazione, non nei grandi mezzi, non nella struttura dimora il segreto della Chiesa, ma nella condivisione, nell'essenzialità, nell'autenticità assoluta, nel possedere un cuore pacificato che porti la pace, un cuore che sappia anche accogliere il fallimento e la disfatta come opportunità, come strumento di conversione personale. Ecco: l'invito è chiaro, univoco, forte. A noi, ora, di adeguarci, di capire, di confrontare. Sono così le nostre realtà di Chiesa? O, molto spesso, solo una minima parte di ciò che viviamo assomiglia, vagamente, a quanto detto dal Signore? Non è tutta in questa pagina la grave crisi che colpisce la Chiesa? Non una crisi di immagine, o di ostilità del mondo relativista, ma una crisi che ci colpisce perché snatura il compito essenziale del nostro essere discepoli. Animo, cercatori di Dio! Proviamo, oggi, a vivere anche solo uno di questi aspetti, nella giornata che sta per iniziare!

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Preghiamo insieme


Il Signore si presenta anche oggi come nostro fratello e intercessore. Nel suo nome, rivolgiamoci al Padre, dicendo: Noi ti preghiamo, Signore.

Per la Chiesa inviata ad annunciare in umiltà il vangelo di Cristo:
Per i popoli che gratuitamente sono stati scelti come depositari della fede:
Per chi non sa rinunciare alle ricchezze per vivere il vangelo:
Per le famiglie divise da discordie e incomprensioni:
Per le nazioni che non rispettano i diritti dell'uomo:
Per chi si è consacrato totalmente alla causa del regno:
Per tutti gli annunciatori e i costruttori di pace:
Per chi sa farsi fratello anche dei propri persecutori:
Per chi sta preparando per la missione:
Per chi ha abbandonato la fede:
Per chi non sa riconoscere il bene compiuto dagli altri:

Signore, Padre santo, come espressione del nostro amore ti presentiamo il nostro fratello Gesù. Alla sua passione e morte ci uniamo anche noi per essere lode perfetta a te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal primo libro delle Cronache     (22, 5-19)

Davide prepara la costruzione del tempio

Seconda Lettura

Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo   (Nn. 12. 13-14; CSEL 62, 258-259)

Santo è il tempio di Dio, che siete voi


Giovedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi cercherò di mettere al servizio degli altri le capacità che Dio mi ha donato.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO    

Perchè il nostro distacco dai beni terreni ci renda graditi a Dio, più disponibili ai suoi doni e credibili ai fratelli. 
 

  MESSAGGIO DEL GIORNO

 

 

Gli apostoli partirono a due a due. La nostra vita è una perpetua partenza, in un chiaro mattino di primavera. E' sempre primavera per Dio ed è sempre mattino, e gli apostoli sono sempre giovani; la partenza è sempre un inizio. L. Cerfaux

  

 

 


 

Giovedì 10 Luglio 2025

Da domenica 6 Luglio il Santo Padre Leone XIV si trova nella residenza estiva di Castel Gandolfo.

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (13 e 20 Luglio dalla residenza estiva di Castel Gandolfo).   

 

 

 

Giovedì 10 Luglio 2025


Il Vescovo Guglielmo in Albania per la Settimana formativa con il giovane Clero.

Oggi, 9 Luglio, la Chiesa ricorda San Pancrazio di Taormina PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 09 Luglio 2025 07:25

 

 

Nacque ad Antiochia, in Cilicia. Narra un'antica tradizione che Pancrazio era appena adolescente quando suo padre infiammato dal desiderio di vedere Gesù, decise di recarsi a Gerusalemme, portando con sé il figlio. Pancrazio ebbe così la straordinaria occasione di vederlo con i suoi occhi. Fatto ritorno ad Antiochia, ebbe poi modo di udire la predicazione di San Pietro, dal quale venne battezzato, avviato al sacerdozio ed infine consacrato vescovo. Nell'anno 40 d.C. Pancrazio fu inviato da San Pietro in Sicilia quale primo vescovo di Taormina. Nella città sicula riuscì a convertire parecchi pagani, tra i quali lo stesso prefetto. I suoi nemici lo invitarono a un banchetto e tentarono di costringerlo a baciare un idolo di legno, oggetto che il vescovo con un segno di croce ridusse in frantumi. Ciò gli costò dunque la vita. Nel XV secolo i taorminesi introdussero il suo culto anche a Canicattì, che ancora oggi lo venera quale patrono. San Pancrazio venne dalla lontana Antiochia e scelse Taormina come sede per compiere la sua missione di evangelizzazione, e qui confermò la sua fede col martirio, dopo 60 anni di apostolato, essendo stato il primo Vescovo di Sicilia e di Taormina.

 

 

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Prima lettura

Dal libro della Genesi        41,55-57; 42,5-7.17-24
 

  Su di noi grava la colpa nei riguardi di nostro fratello; per questo ci ha colpiti quest’angoscia.

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Salmo responsoriale

Rit. Su di noi, Signore, sia il tuo amore.           dal salmo 32  

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo           10, 1-7

Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele.

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Meditiamo insieme

È l'evangelista Marco a redigere per primo quell'elenco. Gesù che chiama a sé quelli che egli volle per stare con lui. È l'iniziativa libera del Maestro che contraddice la prassi dei rabbini della sua epoca: è lui che chiama, non i discepoli che lo scelgono. Ma a questa libera chiamata, iniziativa di Dio, corrisponde una libera risposta. Questa è la Chiesa: l'insieme di coloro che hanno accolto l'invito del Signore a far parte del suo gruppo. Non ci siamo scelti, è Cristo che ci ha scelti e che ci ha chiesto e ci chiede di restare con lui, di dimorare nella sua Parola, di portare il vangelo e di guarire gli indemoniati. La Chiesa non è il club di coloro che si appassionano alle cose religiose, ma l'esperienza faticosa, spesso, della compagnia di Dio agli uomini. E Matteo, riprendendo lo stesso elenco, aggiunge un comando rivolto dal Maestro ai Dodici: devono anzitutto rivolgersi alle pecore perdute di Israele. La prima evangelizzazione che dobbiamo compiere è quella che coinvolge le persone che ci stanno accanto, i famigliari, i vicini, i colleghi che, spesso, hanno una visione di Dio piccina e inquietante. Dio ci chiede di far parte del gruppo di coloro che lo annunciano con semplicità e convinzione.

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Preghiamo insieme


Come Chiesa scelta da Dio per il bene dell'umanità, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, dicendo:
Santifica il tuo popolo, Signore.

Per la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica: continui a predicare il vangelo di Cristo in umiltà e in povertà: Preghiamo:
Per coloro che il Signore ha chiamato a lasciare ogni cosa per seguirlo: siano testimoni efficaci della sua parola. Preghiamo:
Per tutti i fedeli che partecipano alla mensa della parola e del corpo di Cristo: la loro fede sia più forte della fragilità umana. Preghiamo:
Per i sofferenti nel corpo e nello spirito: la loro unione alla passione di Cristo santifichi e purifichi la Chiesa. Preghiamo:
Per coloro che non esercitano più il ministero sacerdotale: la grazia e la misericordia del Signore li accompagnino nella scelta attuale della loro vita. Preghiamo:

Signore, che ami il tuo popolo con amore infinito, manda sulla tua Chiesa lo Spirito santificatore, perché pura e senza macchia, celebri la liturgia che anticipa la lode che per sempre sarà rivolta a te, Dio glorioso nei secoli dei secoli. Amen.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal secondo libro di Samuele     (24, 1-4. 10-18. 24-25)

Il censimento del popolo e l'erezione dell'altare  

Seconda Lettura

Dalla «Dottrina dei Dodici Apostoli»
   (Capp. 9, 1 - 10, 6; 14, 1-3; Funk 2, 19-22. 26)

L'Eucaristia

Mercoledì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.


Impegno di vita

Oggi voglio cercare il Signore Gesù sapendo di trovarlo vivo e vero nel povero, nel bisognoso, nel malato (mi occuperò di una di queste situazioni).  

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè tutti, nella Chiesa, agiscano a servizio della Parola di Dio e dell'amore fraterno.
 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Ritornare alle "pecore perdute della casa di Israele"...è la nuova evangelizzazione. Quella che costa di più, ma che vale di più, specie per la Chiesa, abituata sempre a friggere la Parola e mai a farsi friggere da essa. Luciano Sanvito

 

 

 

 


 

Mercoledì 9 Luglio 2025

Da domenica 6 Luglio il Santo Padre Leone XIV si trova nella residenza estiva di Castel Gandolfo.

Il Santo Padre Leone XIV presiede una Messa privata a Castel Gandolfo, nel Borgo Laudato si’, e utilizzerà per la prima volta il nuovo formulario di orazioni per la Messa “per la custodia della Creazione” presentato lo scorso 3 luglio, presso la Sala Stampa della Santa Sede.

Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. il Signor Volodymyr Zelenskyy, Presidente della Repubblica di Ucraina, e Seguito. 

Le Udienze Generali del mercoledì sono sospese per tutto il mese di Luglio.

L’unico appuntamento pubblico rimane l’Angelus della Domenica (13 e 20 Luglio dalla residenza estiva di Castel Gandolfo).   

 

 


 

 

Mercoledì 9 Luglio 2025

 

Il Vescovo Guglielmo in Albania per la Settimana formativa con il giovane Clero.

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