Dalla morte alla Vita: ricordando Marika Ciaramidaro
|
Scritto da Giancarlo D'Amico
|
Mercoledì 14 Agosto 2024 23:23
|
Visite articolo: 18265 volte
|
Il 9 agosto scorso, in Milano, la carissima Marika Ciaramidaro è venuta a mancare all'affetto dei suoi cari. Una sua affezionata amica, Giovanna Manfredi Gigliotti, così la ricorda. Non pensavo certo di parlarti qui, adesso, quel giorno di maggio del 1999 quando ti ho vista, con il tuo sorriso brillante, appoggiata a quel banco, a Messina. Sei stata la prima persona che ho conosciuto a quel corso di perfezionamento. E nemmeno pensavo di ritrovarmi qui quando ho avuto la grande gioia di poterti abbracciare qualche giorno fa (la scelta migliore che potessi fare quest'estate!) ma stasera, parlando con Eleonora, ho capito che non dovevi andartene senza una parola. Abbiamo avuto giorni felici, ricordi speciali condivisi, quando ancora veramente il nostro avvenire era vago: si studiava per il corso e per il concorso, si cantava per strada, si sognava tanto, si condividevano segreti. Quanto ho pensato ad “A Silvia” di Leopardi in questi giorni! Abbiamo riso tantissimo insieme e sei stata anche dura con me, come fanno gli amici sinceri. Non abbiamo avuto moltissimo tempo, ma abbiamo avuto il privilegio di conoscere l'Amicizia, in un’ era che sembra remota, quando era facile essere amici, fare gruppo, considerando quanto oggi i ragazzi fatichino nel trovare rapporti veri e sinceri. Mi hai detto che abbiamo provato qualcosa di unico, che non si può esprimere a parole, quel “grande amore” che cantavi, che era l'amore puro di amiche che si raccontano i sogni e raccolgono ricordi con Capitan Uncinetto, Pupazzetta di Pezza, Personaggio, Jessica Titti ridotta a icona, Bastappiu’, Er più dei Pooh, Poldo, il Processore… e poi noi, tu, Ishtar Pece, e io, Bia nel paese delle meraviglie… Quanti ricordi… Occhi tondi, wall to wall… l'hotel Faro, lo stretto illuminato, le pizze e i risotti, il.corso in via La Farina, il borgo antico, la gita a Lipari…tu con le gambe in su, i tuoi budini… tu, che mi chiamavi, anche nella stessa stanza,“Giovannamanfredigigliotti”....solo tu nel quotidiano mi hai chiamato così… Sento la tua voce. Sento la tua voce anche in quel letto, e ti rivedo, dopo tanto tempo, ma con il cuore di una volta…nessuna distanza fisica ha cambiato il nostro rapporto. Sento la tua voce dire “sono stata fortunata….ho vissuto come ho voluto… ho fatto il lavoro che volevo… ho avuto tanto affetto in famiglia, tante belle amicizie… ho viaggiato… non mi.pento di niente. Quello che non ho avuto, non l'ho voluto”. Ed io che ti racconto che qualcosa del genere avevo scritto riguardo mio cugino Carlo. Anche lui ha vissuto. Come te. Come te non ha avuto molto tempo, ma, come direbbe Seneca, lo ha bene amministrato. Sento la tua voce, saggia, perfettamente consapevole… mi hai subito detto “lo sai, io sto morendo”...mi hai parlato della tua vita ormai “costellata dal dolore”... mi hai detto “ho lottato veramente, finché ho potuto… finche’ me lo hanno permesso, ora il tumore farà quel che vorra” … Ci eravamo ripromesse di vederci per Halloween, di fare di nuovo “scoppiare il cuore di gioia” con Danae, che si doveva travestire in via Monza e.chiedere Dolcetti… Non pensavo che non avremmo avuto nemmeno questo tempo. Dovevo tornare anche con Karis, con Grazia. “Dovevamo saperlo che l'amore brucia la vita e fa volare il tempo”...proprio tu mi avevi insegnato questa poesia di Cardarelli, insieme a “Grande amore” di Mina e “Apriti cuore”... “Apriti cuore in questa notte di” ...agosto…Apriti cuore e “mantieni viva la fiamma del falo’, della bellezza anche in mezzo alle tempeste che la vita ci costringe ad affrontare”. Questo mi hai detto. Avresti voluto rivedere il tuo mare, quelle isole che - dicevi sempre - da Patti si possono toccare… Ti ho “mandato” il mare per whatsapp, mercoledì sera. Ti ho mandato il tramonto da Sant'Agata. E poi ho provato una grande malinconia. Non ero sicura che fosse una buona idea il viaggio di quel sole rosso che si appresta a scomparire tra le onde. Non sono riuscita a guardare fino alla fine quel tramonto. Eppure io amo il crepuscolo. Lo aspetto . Amo quando ormai non restano che i bagliori nel cielo e nell'acqua. E, a volte, il raggio verde. Amo quel momento magico che precede la notte. "Nox perpetua, una, dormienda". Ho provato troppa tristezza. Mercoledì. Erano le 19.54. Il tuo ultimo accesso in whatsapp è di Mercoledì alle 20.10. Mi piace pensare che tu abbia visto il tuo mare un'ultima volta, proprio come desideravi. Ora sarai insieme al tuo amato papa’ Michele. Mi hai scritto “ci rivedremo, ovunque sarò “... Arrivederci, allora, a quando anche io sarò pronta ad entrare, luce, nella luce. Ti voglio bene come quando eravamo a Torre Faro. Buon viaggio, Ishtar Pece
Bia nel paese delle meraviglie Una Santa Messa in suffragio della sua anima sarà celebrata domenica 18 agosto alle ore 19 nella Chiesa di San Nicolò di Bari in Patti. |