Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco Gianluca Bonsignore sulla situazione dell'ospedale "Barone Romeo" di Patti.

Nelle ultime settimane, l'ospedale di Patti, è stato oggetto di critiche che hanno messo in discussione, l'operato di coloro che ogni giorno lavorano in condizioni di emergenza, per garantire il diritto alla salute di un intero territorio. Le recenti critiche oltre ad essere ingiuste ed ingenerose, hanno messo in pericolo la fiducia che la nostra Comunità ripone in questa fondamentale Istituzione, che pur affrontando le evidenti difficoltà che caratterizzano il sistema sanitario nel suo complesso, continua fortunatamente a rappresentare un punto di riferimento insostituibile per la salute della nostra Comunità. L'Ospedale di Patti è un baluardo di professionalità e competenza, e chi vi opera lo fa spesso in condizioni veramente difficili, con risorse umane limitate, ma con un impegno che va oltre il semplice dovere. Attaccare il loro operato, insinuando dubbi sulla qualità del servizio, non è solo ingiusto, è un vero e proprio atto di sabotaggio nei confronti di tutta la Comunità. Non possiamo permettere che attacchi strumentali e infondate accuse di mala sanità, vengano utilizzate per denigrare il nostro ospedale, con il rischio di danneggiare ulteriormente un servizio essenziale per tutti noi. La città di Patti, il "Barone Romeo", ed il personale tutto, meritano rispetto e sostegno. Sia chiaro che l'Ospedale non si tocca, perchè chi attacca il "Barone Romeo", attacca il cuore della nostra comunità. Il 19 agosto, come Presidente del Distretto Socio-Sanitario, unitamente a tutti gli altri Sindaci, abbiamo dato seguito ad una precedente richiesta di incontro con il Direttore Generale dell'ASP di Messina, Dottore Cuccì, incontro che si terrà giovedì 22 agosto alle ore 10 nella Sala Consiliare del Comune di Patti. Siamo fortemente convinti che l'Ospedale di Patti continuerà ad assolvere una funzione importante nella programmazione sanitaria della Regione, ed è necessario oltre che fondamentale, esercitare forte sollecitazione e stimolo, nei confronti di chi governa, e insieme a che governa, potere quantomeno partecipare e non subire, le decisioni sul destino del nostro Ospedale.