Oggi, 9 Novembre, la Chiesa celebra la festa della Dedicazione della Basilica Lateranense |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 09 Novembre 2024 07:35 |
Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe. Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726. Basilica e Cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente. Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la Basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore. La Basilica di San Giovanni in Laterano compie oggi 1.700 anni e per l’occasione il 9 novembre dell'anno scorso erano iniziati i festeggiamenti per l’importante anniversario. Le celebrazioni di carattere religioso e culturale terminano oggi. La Cattedrale è uno dei punti di riferimento per i romani, per la diocesi di Roma e per le chiese del mondo. “Qui sentiamo, come il discepolo amato, il cuore di Cristo Salvatore che batte, consumandosi d’amore per tutta l’umanità. Alla scuola dei due “Giovanni” troviamo la vocazione particolare della nostra Chiesa chiamata a presiedere nella carità” - sottolineava un anno fa il cardinale Angelo De Donatis, già arciprete della Basilica Lateranense.
Dal libro del profeta Ezechiele 47, 1-2.8-9.12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest’acqua portò salvezza.
Rit. Un fiume rallegra la città di Dio. dal salmo 45
Dal Vangelo secondo Giovanni 2, 13-22
Parlava del tempio del suo corpo.
Tutta la Chiesa, oggi, è invitata a celebrare la consacrazione della prima cattedrale di Roma, che non è san Pietro in Vaticano, come alcuni pensano, ma la basilica di san Giovanni in Laterano: è un segno di unità per tutti i discepoli cattolici. La Basilica Lateranense venne fondata da papa Melchiade (311-314) nelle proprietà donate a questo scopo da Costantino di fianco al Palazzo Lateranense, fino allora residenza imperiale e poi residenza pontificia. Sorgeva così la "chiesa-madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe", distrutta e ricostruita molte volte. Vennero celebrati nella Basilica o nell'attiguo Palazzo Lateranense ben cinque concili, negli anni 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512. Questa festa ci ricorda il ruolo della Chiesa di Roma, che ha avuto l'onore e il privilegio di essere condotta da Pietro e di ospitare i resti di Pietro e Paolo. La Chiesa cattolica è un insieme di chiese locali fondate dagli apostoli e unite fra di loro col vincolo dell'amore. Quando i successori degli apostoli si ritrovano per delle decisioni concernenti la fede, manifestano l'unità della Chiesa voluta da Cristo. Fra le Chiese, il vescovo di Roma, primo fra i pari, è riconosciuto come il garante del deposito della fede, colui, cioè, che conserva, in comunione con tutti i vescovi, l'integrità del vangelo. Fare memoria della Basilica Lateranense non significa, allora, venerare un luogo, ma fare memoria del legame inscindibile che lega cristiani provenienti da luoghi e culture diverse.
Nel giorno in cui si festeggia la dedicazione della Basilica Lateranense, madre di tutte le Chiese, chiediamo al Signore che ci edifichi, come Chiesa, per la gloria del suo nome; preghiamo insieme e diciamo: Santifica la tua Chiesa, Signore.
Per il popolo di Dio, perché custodisca la purezza della fede e sappia riconoscere e seguire il Signore nelle situazioni concrete della vita e della storia, preghiamo.
Per il papa Francesco, per i vescovi, per i presbiteri e per tutti i ministri del Vangelo, perché siano immagine vivente del Cristo servo e Signore, educatori e guide della loro comunità, preghiamo.
Per la santa Chiesa di Roma, perché la parola seminata con l'abbondanza nel cuore dei credenti porti frutti di rinnovamento e di generosa dedizione verso i fratelli, preghiamo.
Per le comunità religiose, per le associazioni, per i gruppi laicali, perché fedeli al loro carisma, sotto la guida del vescovo, cooperino alla crescita della comunione ecclesiale, preghiamo.
Per tutti noi che oggi ricordiamo la Dedicazione della Basilica di san Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, perché riscopriamo la nostra vocazione cristiana nel vincolo di carità che scaturisce dalla comune partecipazione alla medesima Parola e alla medesima Eucaristia, preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio fatto uomo hai costruito il nuovo tempio della tua gloria, stabilisci in noi la dimora del tuo Spirito e trasforma in sorgente di benedizione la nostra comune preghiera.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo (2, 1-17)
L'edificio spirituale fatto di pietre vive
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo (Disc. 229, 1-3; CCL 104,905-908)
Con il battesimo siamo tutti diventati tempio di Dio
Ufficio della festa dal Comune della Dedicazione. Te Deum. All'Ora media antifona dal Comune e salmi del sabato della III settimana.
Impegno di vita
«Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi». Come cristiano ho il dovere di costruire il Regno di Dio. Devo avere il coraggio di testimoniare la mia fede nel mio ambiente di vita, di lavoro e anche nel tempo libero.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per la città di Roma, sede del successore di Pietro: perchè la sua Chiesa e i credenti, i cittadini tutti e l'amministrazione pubblica, possano maturare continuamente nella consapevolezza della responsabilità che il Signore affida a loro come riferimento e guida nella fede per la cristianità, luogo di incontro, di dialogo e confronto aperto con chiunque bussi alle sue porte.
MESSAGGIO DEL GIORNO
È bello oggi dire alla Chiesa: "Ti amo, come casa mia". Ma è giusto anche esortare la Chiesa a non avere porte ermeticamente chiuse, ma a essere, come felicemente esortava Giovanni XXIII, "la fontanella posta al centro della piazza del paese, dove tutti, ma proprio tutti, coloro che hanno sete, senza alcuna distinzione, possano bere. Mons. Antonio Riboldi
Sabato 9 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco rceve stamane in Udienza:
- Em.mo Card. Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;
Sabato 9 Novembre 2024
- Alle ore 18 il Vescovo Guglielmo, nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Patti, presiede la Santa Messa e amministra la Cresima ad un gruppo di giovani.
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Oggi, 8 Novembre, la Chiesa ricorda San Goffredo, vescovo |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 08 Novembre 2024 07:45 |
Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent, e si distinse non soltanto per la sua preparazione dottrinale e spirituale, ma soprattutto per la sua integrità morale, rara in tempi in cui gran parte dell'alto clero era contaminata dalla simonia. Per i suoi meriti e non - una volta tanto -per tornaconto politico, i feudatari e il Re lo elessero Vescovo di Amiens, dove entrò a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni fasto.
Il nome di Goffredo proviene da una forma più antica, Gottifredo, ed è di origine germanica, composto da due parole che significano, l'una Dio, l'altra pace. Si può dunque tradurre come " pace di Dio ", ed è un nome di significato spirituale, insolito tra i personali germanici, quasi sempre di origine guerresca. Il Vescovo San Goffredo fu veramente degno del suo nome, perché cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. E poiché erano molti i nemici della pace di Dio - tra i potenti e tra il popolo, tra i feudatari e tra gli stessi religiosi - la sua vita fu difficile e la sua attività di riformatore pacifico ostacolata e denigrata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire, al suo posto, un povero cane!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 3, 17 - 4, 1
Aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso.
Rit. Andremo con gioia alla casa del Signore. dal salmo 121
Dal Vangelo secondo Luca 16, 1-8
I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
È furbo l'amministratore della parabola. Disonesto e ladro ma furbo. E Gesù loda la sua astuzia e la sua intraprendenza, non loda certo la sua disonestà ma riconosce, con un sorriso, che quel tale è riuscito a prepararsi la pensione dopo aver capito l'aria che stava tirando. Scoperto ad intrallazzare, ha saputo farsi dei buoni amici con la disonestà a scapito del povero padrone. E Gesù chiosa l'episodio: quanta poca astuzia mettiamo, invece, nelle cose di Dio! Quanta poca attenzione poniamo nelle cose che riguardano l'anima e il suo destino! Tutti presi dai mille affanni della quotidianità, specialmente in un'epoca così fragile, in un momento così difficile, scordiamo l'essenziale, fatichiamo ad investire in ciò che davvero conta. Ma se l'amministratore pensa al suo futuro perché non fare altrettanto nelle uniche cose che restano? Certo: occupiamoci del futuro, del mutuo e del piano pensionistico, fidiamoci della Provvidenza ma non obblighiamola ad occuparsi delle cose che non abbiamo saputo prevedere! E nel contempo, dedichiamo tempo ed energie nella scoperta del bellissimo Dio di Gesù. Ogni minuto speso per il "dentro", nella nostra vita, fruttifica cento volte tanto.
A Dio che ci ha creati per la gioia e vuole la nostra pace, domandiamo la grazia di organizzare in serenità la nostra vita. Diciamo insieme:
Aiutaci, Signore.
Per i cristiani: siano amministratori accorti dei beni celesti, li facciano fruttificare e valorizzino le occasioni di bene che Dio offre loro. Preghiamo.
Per le giovani chiese dell'Asia e dell'Africa: sappiano conservare l'entusiasmo dei convertiti, l'umiltà degli inizi, la radicalità dei loro martiri. Preghiamo.
Per la pace e la concordia tra gli uomini di ogni razza, religione, classe sociale: il nostro apporto di cristiani aiuti il mondo a guarire dalle sue divisioni. Preghiamo.
Per chi ha perduto la fede e per chi con fatica la sta ricercando: trovi nelle comunità cristiane il luogo dell'incontro con Dio. Preghiamo.
Per chi come Cristo porta la croce dell'ingiustizia e del disprezzo: sappia rispondere al male con il bene. Preghiamo.
O Padre, che in mille modi hai dimostrato la gratuità del tuo amore per noi, donaci la forza di vivere gli uni per gli altri come ha fatto Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal primo libro dei Maccabei (12, 32-46)
Il sacrificio espiatorio per i morti
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo (Disc. 7 per il fratello Cesare, 23-24; PG 35, 786-787)
È cosa veramente santa pregare per i morti
Venerdì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Oggi mi ripeterò spesso la frase di Gesù: «I figli di questo mondo, infatti, sono più scaltri dei figli della luce» e mi chiederò: nel mio agire sono figlio delle tenebre o della luce?
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè la nostra appartenenza a Cristo, luce del mondo, ci porti a considerare le situazioni del momento con estrema chiarezza e ad affrontare con risolutezza.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Non è che Gesù esorti a truffare; egli vuole che ciascuno di noi si adoperi in ogni modo per entrare nel regno di Dio. Gesù insomma esorta alla creatività dell'amore, a non rassegnarsi di fronte a nessuna difficoltà e tanto meno ad adagiarsi nella propria pigrizia o nella propria rassegnazione. Vincenzo Paglia
Venerdì 8 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
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Venerdì 8 Novembre 2024
- Il Vescovo Guglielmo alle ore 18.30 partecipa, presso il Circolo di Compagnia a Canicattì (Agrigento), ad una Conferenza, promossa dal locale Rotary Club, su: «Vescovo sempre nella Chiesa». Il canicattinese Angelo Ficarra, vescovo di Patti a 65 anni dalla morte; questo il programma:
- Indirizzi di saluto: Carmelo Fazio Galata, Presidente Circolo di Compagnia di Canicattì;
Giuseppe Greco, Presidente Club Rotary Canicattì;
- Interventi: mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti;
don Stefano Brancatelli, presbitero della diocesi di Patti e Docente di Storia della Chiesa;
- Conclusioni: mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento.
- Modera: Francesca Scarpaci Napoli, Presidente Parrocchiale Azione Cattolica San Diego, Canicattì.
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Oggi, 7 Novembre, la Chiesa ricorda Sant'Ernesto, abate |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Giovedì 07 Novembre 2024 07:10 |
Nel 1140 Ernesto era abate del monastero fondato a Zwiefalten (Wùrttemberg) nel 1089 dai conti Kuno e Liutold von Achalm, ma nel 1146 diede le dimissioni e si unì all'esercito crociato del re Corrado III. Sulla sua attività come abate si sa poco, meno ancora sulla sua fine. Secondo la leggenda cadde nelle mani dei Saraceni e fu crudelmente martirizzato; viene venerato, infatti, nel suo monastero di Zwiefalten come santo martire. La sua festa è celebrata il 7 novembre. Talvolta fu confuso con l'omonimo prevosto di Neresheim, il quale prese parte alla prima crociata. Nella chiesa abbaziale di Zwiefalten si conserva sull'altare di S. Stefano una statua di Ernesto, raffigurato anche in due pitture.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 3, 3-8
Queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo.
Rit. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. dal salmo 104
Dal Vangelo secondo Luca 15, 1-10
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.
Eccolo qui il cuore del vangelo di Luca che svela il cuore di Dio! Tre parabole, oggi ne leggiamo due, poste al centro fisico dello scritto lucano, tralasciate dagli altri evangelisti e che hanno scosso in profondità il cuore del discepolo pagano, di Saulo diventato cristiano. Dio è come un pastore che cerca la pecora scappata e fa festa dopo averla ritrovata caricandosela sulle spalle. Non la percuote, stanco e snervato per il tempo perso a cercarla, ma la copre di attenzioni. Dio è come una brava massaia che ha smarrito una moneta e passa il tempo a cercarla finché non la trova e organizza poi una festa con le vicine (costata molto più della moneta ritrovata, immagino!) per manifestare la sua gioia. Dio fa festa, Dio ci cerca, Dio è un generoso. Nulla a che vedere col Dio piccino che portiamo nel cuore, il Dio dagli orizzonti limitati (come i nostri) avaro di emozioni, sempre serioso, custode del diritto e della giustizia. Nulla a che vedere con il Dio delle nostre paure e delle nostre celebrazioni asfittiche, rinsecchite, zoppicanti che manifestano non gioia ma stanca abitudine. Il Dio scoperto da Luca è così. Così è il Dio raccontato da Gesù. Volete ancora tenervi il vostro?
Dio è nostra forza e baluardo, difesa nella tentazione, bontà nella sconfitta. A lui ci presentiamo, una volta ancora bisognosi del suo aiuto. Diciamo insieme: Signore, ascolta ed esaudisci.
Perché nessun peccato diminuisca in noi la gioiosa certezza che Cristo è alla nostra ricerca per accoglierci tra le sue braccia, come la pecora smarrita. Preghiamo:
Perché nel nostro paese le risorse che Dio ci ha dato, siano investite nella costruzione di una società attenta agli ultimi e giusta con tutti. Preghiamo:
Perché i genitori e gli educatori sappiano trasmettere alle nuove generazioni il gusto d'una vita in armonia con Dio e con il prossimo. Preghiamo:
Perché i cristiani discriminati o perseguitati a motivo della fede, vivano la loro emarginazione con fortezza, umiltà e senza rancori. Preghiamo:
Perché la nostra comunità riesca a plasmarsi un cuore che non giudica e non cede a grettezze e parzialità. Preghiamo:
Tu conosci, Padre, ciò di cui abbiamo bisogno prima ancora che apriamo la bocca. A quanto qui espresso, aggiungi tu ciò che sai essere buono e utile per ciascuno di noi. Per Cristo Gesù nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro dei Maccabei (4, 36-59)
Purificazione e dedicazione del tempio
Seconda Lettura
Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo (Catech. 5 sulla fede opera è il simbolo, 12-13; PG 33, 519-523)
Il simbolo della fede
Giovedì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Oggi mi metto in contatto con una persona che vive la malattia o la solitudine... facendola sentire importante con la mia presenza...
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè possiamo seguire con serena fiducia Cristo, considerando ogni cosa una perdita a motivo del Vangelo, portando frutti di opere buone.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Dio vede in ogni peccatore il santo che non è ancora, vede brillare la scintilla che gli ha posto nel cuore. Perciò insiste, accoglie, perdona, cerca. Con una libertà interiore e un rispetto assoluti, senza guardare dall'alto chicchessia, senza cedere al compromesso, manifestando l'instancabile volontà salvifica di Dio. Paolo Curtaz
Giovedì 7 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- Partecipanti al pellegrinaggio promosso dalle Monache Agostiniane di San Ildefonso, da Talavera de la Reina (Spagna);
- S.E. Mons. Giordano Piccinotti, S.D.B., Arcivescovo tit. di Gradisca, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica;
- S.E. Mons. Nikola Eterović, Arcivescovo tit. di Cibale, Nunzio Apostolico nella Repubblica Federale di Germania;
- Seminaristi della Provincia Ecclesiastica di Toledo (Spagna);
- Ufficiali e Militari del Comando Trasporti e Materiali.
Giovedì 7 Novembre 2024
NESSUN EVENTO DA SEGNALARE
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Oggi, 6 Novembre, la Chiesa ricorda San Leonardo, abate |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Mercoledì 06 Novembre 2024 07:44 |
Leonardo nacque in Gallia al tempo dell’imperatore Anastasio da nobili franchi, amici del re Clodoveo che volle fargli da padrino al battesimo. In gioventù rifiutò di arruolarsi nell’esercito e si mise al seguito di S. Remigio, arcivescovo di Reims. Avendo questi ottenuto dal re di poter chiedere la liberazione dei prigionieri che avesse incontrato, anche Leonardo, acceso di carità, chiese e ottenne lo stesso favore e liberò, di fatto, un gran numero di questi infelici. Diffondendosi la fama della sua santità, egli rifiutata la dignità vescovile offertagli da Clodoveo si diresse a Limoges; attraversando la foresta di Pavum soccorse la Regina sorpresa dalle doglie del parto. La preghiera del santo le concesse di superare i dolori e di dare alla luce un bel bambino. Clodoveo riconoscente gli concesse una parte del bosco per edificarvi un monastero. Il Santo costruì un oratorio in onore della Madonna e dedicò in altare in onore di S. Remigio; scavò poi un pozzo che si riempì miracolosamente d’acqua e al luogo diede il nome di nobiliacum in ricordo della donazione di Clodoveo. Il Santo sarebbe morto il 6 novembre di un anno imprecisato, nella metà del VI secolo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 12-18
Dedicatevi alla vostra salvezza. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare.
Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza. dal salmo 26
Dal Vangelo secondo Luca 14, 25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
Facciamoci bene i conti in tasca. È Gesù stesso che ce lo chiede, che ci invita ad osare, a prendere sul serio la sua sconcertante provocazione: egli pretende di essere più grande della più grande gioia che possiamo vivere. Più del bene, più dell'affetto, più dell'innamoramento, più del diventare genitori. È presuntuoso Gesù, ci sfida a diventare veramente suoi discepoli. Se ci fidiamo di lui, se capiamo che davvero la sua presenza può colmare la nostra vita, orientarla, darle orizzonte e respiro, luce e gioia intima ed infinita, allora vale la pena davvero lasciare tutto e seguirlo. Facciamo bene i nostri calcoli: quante energie, quanto tempo, quanta intelligenza dedichiamo - giustamente - alla nostra famiglia, al lavoro, alla quotidianità? Mettiamo altrettanta forza nell'investire in ciò che resta, nel dare spazio alla nostra anima sempre mortificata e compressa, sempre ignorata e messa all'ultimo posto delle nostre preoccupazioni. Il Signore non chiede di rinunciare alle gioie legittime che dispensa, ma di scoprire l'origine di ogni gioia che è la sua presenza. Sediamoci a tavolino e facciamo bene i nostri conti: ne vale certamente la pena...
A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.
Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:
Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:
Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:
Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:
Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiamo andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:
Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro dei Maccabei (3, 1-26)
Giuda Maccabeo
Seconda Lettura
Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo (Catech. 5 sulla fede opera è il simbolo, 10-11; PG 33, 518-519)
La virtù della fede opera oltre le forze umane
Mercoledì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Per chi mi evita, mi allontana o deride perchè sono credente, oggi proverò semplicemente a offrire un'Ave Maria, perchè la Vergine possa intercedere presso Dio per far scendere su di lui lo Spirito Santo, colmandolo di comprensione e apertura del cuore.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè tutti i nostri fratelli che hanno lasciato questa terra ricevano la pienezza della vita eterna ed entrino al banchetto del Regno promesso ai servi fedeli.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Quando il regno dei cieli vuole trapassare il mondo, quando l'amore di Dio vuole cercarsi qualcuno che è perduto, quando questo qualcuno è una moltitudine, importa molto più chi si è che non ciò che si è; importa molto di più come si fa' che non ciò che si fa. Madeleine Delbrel
Mercoledì 6 Novembre 2024
- Alle ore 9 Udienza generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.
Mercoledì 6 Novembre 2024
NESSUN EVENTO DA SEGNALARE
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Oggi, 5 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di Tutti i Santi di Sicilia |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Martedì 05 Novembre 2024 07:45 |
Da tempi immemorabili le Chiese di Sicilia hanno celebrato i loro santi con speciale devozione e con liturgie proprie, raccolte di volta in volta, in Breviarii e Messali, che costituiscono un enorme patrimonio per la fede e la liturgia dell'Isola. Gli ultimi sforzi, in ordine di tempo, risalgono al 1981, quando fu promulgato il Messale e Lezionario propri delle Chiese di Sicilia, e al 2004 quando fu approvata la Liturgia delle Ore - Proprio delle Chiese di Sicilia. La bimillenaria presenza del Cristianesimo in Sicilia - già l'Apostolo San Paolo trovava comunità cristiane a Siracusa - ci permette oggi di annoverare tra i nostri conterranei moltissimi martiri, confessori, vescovi, ma anche religiosi, religiose e laici, che, nel corso dei secoli, hanno dedicato la loro vita all'annunzio della Lieta Novella. Il 5 novembre certe diocesi di Sicilia celebravano ogni anno i Santi le cui reliquie si venerano nelle loro chiese e certe diocesi celebravano i Santi della Chiesa locale; memorie del genere, altre diocesi ancora, celebravano lungo l'arco dell'anno. Soppresse ora queste celebrazioni, si è istituita la memoria di Tutti i Santi delle Chiese di Sicilia con l'intento di celebrare in ogni diocesi specialmente i Santi della propria Chiesa e quelli dei quali vi si conservano le reliquie.
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Prima lettura - LEZIONARIO DELLE CHIESE DI SICILIA
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Dal libro del profeta Geremia 31, 1-9
Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata, vergine d'Israele.
Rit. Esultino i fedeli nella gloria, le lodi di Dio nella loro bocca. dal salmo 149
Dal Vangelo secondo Giovanni 15, 1-17
Io vi ho scelto e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
Cristo si presenta come la vite su cui deve essere innestato ciascuno di noi. La vite è pertanto l’immagine della vita eterna, l’innesto è figura della vita che si diffonde. Il Padre è il Datore di quella vita che si manifesta nel Figlio e che dal Figlio è comunicata ad ogni uomo, il quale è come il tralcio, nel quale si diffonde la linfa; altrimenti esso appassisce, muore e viene gettato nel fuoco. L’allegoria della vite e dei tralci ci svela il mistero del raccolto che Cristo offre alla sua Chiesa. Maturano nella Chiesa, come nella vigna evangelica, quanti accolgono la sua parola - e maturano alla vita in Dio, cioè alla gloria. La gloria di Dio è l’uomo vivente, “Gloria Dei vivens homo”, insegna sant’Ireneo, e aggiunge: Vita dell’uomo è la visione di Dio, “Vita hominis, visio Dei” (Sant'Ireneo, Adversus haereses, 4,20,7). Così, mediante questa allegoria proposta alla vigilia degli eventi pasquali, Gesù rivela pienamente il mistero della vita che è in Lui. Questo mistero è diventato fonte di vita per tanti figli e figlie di questa terra benedetta, ai quali va oggi il nostro pensiero, mentre celebriamo la memoria liturgica di tutti i Santi delle Chiese di Sicilia. Facendo memoria di questi eletti testimoni del Vangelo, come non pensare anche ad altri generosi cristiani, la cui avventura spirituale fu un dono di Dio a tutta la Chiesa? Gloria di Dio sono coloro che qui L’hanno cercato con tutto il cuore, e L’hanno trovato. Essi vivono ora in eterno nella sua gloria. Alla loro intercessione noi ci affidiamo.
Il Signore Gesù, maestro e modello di ogni perfezione, chiama tutti alla santità. Per l'intercessione di tutti i Santi delle Chiese di Sicilia chiediamo al Padre, fonte di ogni bene, di saper realizzare e perfezionare quei doni di grazia che abbiamo ricevuto nel Battesimo. Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, o Padre, il tuo Spirito di santità.
Per il Santo Padre Francesco, instancabile profeta di speranza: il Signore lo conservi in salute e lo sostenga con la sua misericordia perchè, con l'intercessione di Maria, Regina di tutti i Santi, possa continuare ad annunciare con forza Cristo Gesù, Via, Verita e Vita. Noi ti preghiamo.
Per il nostro Vescovo Guglielmo e tutti i Vescovi della Sicilia: lo Spirito Santo li plasmi docili strumenti della Sua azione, li renda generosi servitori dell'uomo e coraggiosi testimoni del lieto annunzio di salvezza, di liberazione, di gioia e di riconciliazione consegnato da Gesù crocifisso e risorto alla sua Chiesa. Noi ti preghiamo.
Per le nostre comunità cristiane: con l'esempio e il sostegno dei Santi di Sicilia, sappiano promuovere il coraggio e la tenacia del nostro popolo, la sua antica cultura e la sua salda tradizione cristiana, e divenire luogo e segno di promozione umana, di solidarietà e di crescita nella fede. Noi ti preghiamo.
Per gli studentati di teologia della nostra Isola che iniziano un nuovo anno accademico: il dono della scienza e le migliori energie intellettuali siano tese alla ricerca del vero, del bello e del buono, e poste a servizio della comunità siciliana per promuovere la partecipazione responsabile di ciascuno e allontanare per sempre quelle realtà che degradano l'immagine e la somiglianza divina dell'uomo, e la dignità del nostro popolo. Noi ti preghiamo.
Dio nostro Padre, che inviti tutti gli uomini alle nozze dell'Agnello, concedi alla nostra Chiesa di andare incontro a Cristo suo sposo ardente di carità quando egli verrà nella gloria per inaugurare il banchetto del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal primo libro dei Maccabei (2, 1. 15-28. 42-50. 65-70)
La rivolta di Mattatia e sua morte
Seconda Lettura
Dall'opera «Dominus vobiscum» di san Pier Damiani, vescovo (PL 145, 235. 236. 239)
La comunione dei santi
Martedì della III settimana, ufficio della memoria dal Comune dei Santi e dal proprio regionale della Liturgia delle Ore (pag. 354). Antifone proprie al Benedictus e al Magnificat.
Impegno di vita
Nella mia pausa contemplativa prenderò la ferma risoluzione di liberare il figlio di Dio che è in me. Per questo mi affiderò, oltre che allo Spirito Santo, a quanti hanno già raggiunto la meta.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè tutti gli uomini odano l'annuncio universale di salvezza e di chiamata alla santità, attraverso l'annuncio coraggioso della Chiesa.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. San Giovanni Paolo II
Martedì 5 Novembre 2024
Martedì 5 Novembre 2024
Il Vescovo Guglielmo conclude la Visita Pastorale a San Marco d'Alunzio con il seguente programma:
Ore 10.00: Visita alla cava di marmo «Oriti»;
Ore 11.00: Visita alla scuola materna;
Ore 12.00: Visita alla caserma dei Carabinieri;
Ore 16.00: Visita alla fabbrica San Lorenzo Group;
Ore 17.00: Celebrazione Eucaristica conclusiva nella Chiesa del Convento e amministrazione dell'Unzione degli Infermi agli ammalati; Visita agli ammalati ricoverati nerlla Residenza Sanitaria Assistita.
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