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Oggi, 17 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di Sant'Elisabetta d'Ungheria |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 17 Novembre 2025 07:50 |
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Figlia di Andrea, re d'Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel 1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a 20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con Federico II per la crociata in Terra Santa. Elisabetta aveva tre figli. Dopo il primogenito Ermanno vennero al mondo due bambine: Sofia e Gertrude, quest'ultima data alla luce già orfana di padre. Alla morte del marito, Elisabetta si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove fece edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscrittasi al terz'ordine francescano, offrì tutta se stessa agli ultimi, visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà scatenò la rabbia dei cognati che arrivarono a privarla dei figli. Morì a Marburgo, in Germania il 17 novembre 1231. È stata canonizzata da papa Gregorio IX nel 1235.
Dal primo libro dei Maccabei 1, 10-15. 42-43. 54-57. 62-64
Grandissima fu l'ira sopra Israele.
Rit. Dammi vita, Signore, e osserverò la tua parola. dal salmo 118
Dal Vangelo secondo Luca 18, 35-43
Che cosa vuoi che io faccia per te? Signore, che io veda di nuovo!
Passa Gesù il Nazareno! È quello che siamo chiamati a dire ad ogni mendicante che incontriamo nella vita, ai tanti ciechi che siedono ai bordi della strada, ai tanti che cercano senso e che faticano anche solo ad esprimere il loro desiderio. Siamo tutti mendicanti di luce, di felicità, di affetto, di compassione. È il nostro desiderio primario, il bisogno insopprimibile che portiamo piantato nel cuore. E nessuno ci offre soluzioni, nessuno che sia in grado di dirci cosa fare. Alcuni, anzi, ci prendono in giro, ci dicono che siamo degli illusi, che la cecità è la condizione definitiva dell'essere umano. Altri, di questi tempi, si illudono di avere delle risposte e illudono gli altri, facendo leva sul nostro disperato bisogno di felicità. Altri ancora, infine, colgono l'occasione per ingannarci, ci vendono sogni, ci rifilano, a caro prezzo, soluzioni provvisorie. Eppure è così semplice: siamo mendicanti che cercano la luce e la luce c'è. Ed è il Signore Gesù che passa nella nostra vita. Anche noi, prima o dopo, abbiamo trovato qualcuno che ce lo ha indicato, che ci ha detto: Passa Gesù il Nazareno! Ora siamo noi a dirlo a tutti i bisognosi di luce.
Cristo è venuto per dare inizio al regno messianico: nel suo nome i malati guariscono, i morti risorgano e la salvezza viene annunziata ai poveri. Consapevoli delle tenebre che ancora ci avvolgono, invochiamo il Signore come il cieco di Gerico, dicendo: Figlio di Davide, abbi pietà di noi!
Per i nemici di Cristo e della sua Chiesa: aprano gli occhi alla luce della verità attraverso una riflessione pacata e disponibile al cambiamento. Preghiamo:
Per coloro che sono lontani dalla fede o vivono nell'indifferenza religiosa: l’esempio dei cristiani li accompagni nella strada che conduce a Cristo. Preghiamo:
Per coloro che sono provati dalla malattia: sostenuti dalla nostra solidarietà, trovino la forza di accettare le sofferenze, certi che Gesù ha vinto il dolore e la morte. Preghiamo:
Per tutti coloro che sono nati ciechi: nell'incapacità di vedere le cose del mondo esteriore, vedano e vivano le ricchezze e le profondità del loro mondo interiore. Preghiamo:
Per la nostra comunità cristiana: rinnovi ogni giorno le promesse del battesimo, per essere sale della terra e luce del mondo. Preghiamo:
O Dio, che a sant’Elisabetta hai dato la grazia di riconoscere e onorare Cristo nei poveri, concedi anche a noi, per sua intercessione, di servire con instancabile carità coloro che si trovano nella sofferenza e nel bisogno.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Gioele (4,1-3.9-21)
Giudizio finale e felicità eterna
Seconda Lettura
Dalla «Lettera» scritta da Corrado di Marburgo, direttore spirituale di santa Elisabetta (Al pontefice, anno 1232; A. Wyss, Hessisches Urkundenbuch I, Lipsia 1879, 31-35)
Elisabetta conobbe ed amò Cristo nei poveri
Lunedì della I settimana, ufficio della memoria dal Comune delle sante della carità.
Impegno di vita
La cecità di cui parla il Vangelo odierno è un po' anche la mia. Oggi ripeterò più volte: "Abbi pietà di me" e riprenderò a guardare la realtà per ciò che è: segno della presenza di Dio.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché il Signore doni a ciascuno di noi un cuore colmo di compassione, sull'esempio di Santa Elisabetta, che pur essendo di stirpe regale si è fatta serva dei poveri, dei pellegrini e dei malati.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare con il cuore. Antoine de saint Exupery

Lunedì 17 Novembre 2025
Il Santo Padre Leone XIV riceve questa mattina in Udienza:
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Papa Leone XIV nel pomeriggio si reca a Castel Gandolfo dove trascorrerà la giornata di domani.

Lunedì 17 Novembre 2025
Il Vescovo Guglielmo partecipa ad Assisi alla Conferenza Episcopale Italiana. |
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Oggi, 16 Novembre, la Chiesa celebra la XXXIII Domenica del tempo ordinario |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Domenica 16 Novembre 2025 07:39 |
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Ci avviamo verso la conclusione dell'anno liturgico e la parola di Dio di questa domenica XXXIII ci invita a riflettere sull'eternità e sul secondo e definitivo avvento di Cristo sulla terra, per giudicare i vivi e i morti. La nostra responsabilità è grande, siamo responsabili delle nostre scelte, che non riguardano solo la nostra attività, il nostro lavoro, ma anche le nostre relazioni, i nostri pensieri, i giudizi che diamo, i nostri desideri, che mettono in moto dinamiche di vita o di morte.
Ci viene detto di non avere paura, di non cedere all'angoscia, proprio perché la novità dev'essere riconosciuta, accolta; invece chi ha paura si aggrappa al passato, si aggrappa a ciò che ha vissuto, che gli ha dato sicurezza. Occorre avere fiducia in Dio, scegliere di credere.
Alla domanda che ci facciamo: "Che cosa dobbiamo fare?"
La risposta è: rinnoviamo il nostro atteggiamento fiducioso in Dio, teniamo fisso lo sguardo su Gesù, sui valori del Vangelo, che sono sempre più necessari, cambiano la vita, ma non sono ancora attuati, oggi tocca a noi!
Si celebra oggi la Nona Giornata Mondiale dei Poveri. In questo giorno sentiamoci tutti debitori nei confronti dei poveri, perchè tendendo reciprocamente le mani l'uno verso l'altro, si realizzi l'incontro salvifico che sostiene la fede, rende fattiva la carità e abilita la speranza a proseguire sicura nel cammino verso il Signore che viene.
Dal libro del profeta Malachia 3, 19-20
Sorgerà per voi il sole di giustizia.
Rit. Il Signore giudicherà il mondo con giustizia. dal salmo 97
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi 3, 7-12
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Dal Vangelo secondo Luca 21, 5-19
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

State sereni, dice il Signore. Non sono questi i segni della fine, come qualche predicatore insiste nel dire. Non sono questi i segnali di un mondo che precipita nel caos. Già il Signore ha dovuto confrontarsi con questa follia, in un mondo - il suo - ben più aggressivo del nostro. E sorridendo, ci dice: cambia il tuo sguardo. Guarda alle cose positive, al tanto amore che l'umanità, nonostante tutto, riesce a produrre, allo stupore che suscita il Creato e che tutto ridimensiona, al Regno che avanza nei cuori, timido, discreto, pacifico, disarmato. Guarda a te stesso, fratello mio, a quanto il Signore è riuscito a compiere in tutti gli anni della tua vita, nonostante tutto. Guarda e non ti scoraggiare. La fatica può essere l'occasione di crescere, di credere. La fede si affina nella prova, diventa più trasparente, il tuo sguardo si rende più trasparente!, diventi testimone di Dio quando ti giudicano, diventi santo davvero (non quelli zuccherosi della nostra malata devozione!) e non te ne accorgi, ti scopri credente. Se il mondo ci critica e ci giudica, se ci attacca, non mettiamoci sulle difensive, non ragioniamo con la logica di questo mondo: affidiamoci allo Spirito. Quando il mondo parla troppo della Chiesa, la Chiesa deve parlare maggiormente di Cristo!
Siamo cittadini della città di Dio, dove per tutti c’è accoglienza, fraternità e giustizia. Il Signore Gesù ci sostenga nella vigilante attesa della sua venuta. Preghiamo insieme con fiducia: Vieni, Signore, nella tua gloria.
Per i pastori della Chiesa, perché sappiano guardare alla storia con speranza, sempre pronti a cogliere i segni dell’azione di Dio che interviene a favore dei suoi figli; preghiamo.
Per i responsabili dei popoli, perché con le loro scelte e azioni collaborino all’edificazione del regno di Dio, in cui tutti possano sentirsi liberi e rispettati nella loro dignità; preghiamo.
Per coloro che soffrono a causa delle ingiustizie, delle persecuzioni e della fragilità delle istituzioni umane, perché perseverino nella speranza e confidino in Dio che ha cura di tutti i suoi figli; preghiamo.
Per i carcerati, perché non perdano la fiducia in se stessi, ma sentano di essere sempre amati da Dio e da tanti fratelli, che non giudicano ma pregano per la loro riabilitazione e reinserimento nella società; preghiamo.
Per noi qui riuniti, perché, facendo nostri i sentimenti di Cristo, mettiamo l’accoglienza e la condivisione prima di ogni giudizio, riconoscendo che se molto abbiamo ricevuto, molto dobbiamo donare ai fratelli; preghiamo.
Signore, ci avverti che il tempo della tua venuta è prossimo. Donaci la grazia di essere sempre vigilanti, in una vita di speranza e di carità, per essere trovati pronti nel giorno dell’incontro con te, che vivi e regni nei secoli dei secoli.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Gioele (2, 21 - 3, 5)
Il giorno del Signore
Seconda Lettura
Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo (Sal 95, 14. 15; CCL 39, 1351-1353)
Non opponiamo resistenza alla prima venuta per non dover poi temere la seconda
Domenica della I settimana, ufficio della XXXIII Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno C.
Impegno di vita
Mi impegnerò a far sì che i miei giorni non siano appesantiti da un eccessivo affanno per la vita terrena, ma trascorrano sereni all'insegna della vigilanza e della preghiera.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per tutti i poveri della terra: perché trovino conforto nella certezza che ogni loro sofferenza per la potenza di Dio si muterà in gloria.
MESSAGGIO DEL GIORNO
La fine del mondo ci sarà certamente, ma noi non sappiamo né quando, né come. Ciò che interessa sapere, è come prepararci a questa fine che per noi coincide con la morte corporale, in attesa poi della risurrezione finale. Antonio Rungi

Domenica 16 Novembre 2025
- Alle ore 10, nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre Leone XIV presiede la Celebrazione Eucaristica in occasione del Giubileo dei poveri.
- Alle ore 12 il Santo Padre Leone XIV recita la preghiera mariana dell'Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico.
- 1300 poveri saranno ospiti nell'Aula Paolo VI per il pranzo con il Papa, organizzato dal Dicastero per il Servizio della Carità. Al termine del pranzo ciascuno riceverà in dono uno zaino con beni di prima necessità, grazie al sostegno dei Padri Vincenziani, che, in occasione del 400° anniversario dalla fondazione, hanno voluto omaggiare i poveri con un gesto concreto di vicinanza.

Domenica 16 Novembre 2025
- Il Vescovo Guglielmo conclude la Visita Pastorale nella Comunità Parrocchiale di Landro di Gioiosa Marea con il seguente programma:
Ore 10.00: Visita ad ammalati, anziani e famiglie della contrada Acquasanta;
Ore 16.30: nella Chiesa di Santa Febronia ad Acquasanta incontro con il Consiglio Affari Economici, Consiglio Pastorale Parrocchiale, Comitato Santa Febronia, Famiglie e Operatori pastorali;
Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica di chiusura della Visita Pastorale.
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Oggi, 15 Novembre, si celebra la memoria di Sant'Alberto Magno, vescovo e dottore della Chiesa |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 15 Novembre 2025 07:33 |
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Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d’eccezione: Tommaso d’Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosofico naturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì il 15 novembre 1280.
Dal libro della Sapienza 18,14-16;19,6-9
Il Mar Rosso divenne una strada senza ostacoli e saltellarono come agnelli esultanti.
Rit. Ricordate le meraviglie che il Signore ha compiuto. dal salmo 104
Dal Vangelo secondo Luca 18, 1-8
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

Il giudice della parabola non è Dio, non scherziamo, ma il mondo insensibile alla legittime richieste della vedova, vedova che è la sposa di Cristo, la Chiesa. Luca scrive il suo vangelo quando le comunità cristiane nascenti sono travolte dalla follia dell'Imperatore che chiede di essere venerato come un Dio, e sono sconfortate e scoraggiate. E Gesù dice a loro e a noi: continuate a pregare, tenete legato il filo che vi unisce all'interiorità. E tanto più il mondo sbraita e si agita tanto più siamo chiamati a dimorare, a insistere, a tenere duro. Siamo chiamati a insistere. Non per convincere Dio, ma per convertire il nostro cuore. Insistere per purificare il nostro cuore e scoprire che Dio non è un giudice, né giusto né ingiusto, ma un padre tenerissimo. Insistere non per cambiare radicalmente le cose, neppure per cambiare noi stessi, ma per vedere nel mondo il cuore di Dio che pulsa. Insistere nella battaglia che, quotidianamente, dobbiamo affrontare, come Mosè che prega per vincere. Viviamo in questo mondo anche se non siamo di questo mondo. Teniamo duro, sempre!
Dio ci ha dato il dono della fede che portiamo in vasi di creta. Chiediamo al Signore di conservare integra la nostra fiducia in lui. Diciamo insieme: In te crediamo: ascoltaci, o Signore.
Per i battezzati: sappiano custodire e maturare la loro fede, la diffondano nel loro ambiente, la difendano e la onorino con il loro esempio. Preghiamo:
Per quanti credono nell'unico Dio: siano gli uomini di preghiera, puri di cuore, operatori di pace. Preghiamo:
Per chi non crede: lo stile della nostra vita l'aiuti ad aprire gli occhi al volto del Padre. Preghiamo:
Per i cristiani che vivono tra i musulmani: sappiano essere presenza umile e dolce di Cristo in seno all'Islam. Preghiamo:
Per la nostra comunità: voglia trasmettere con intelligenza e convinzione la fede che ha ricevuto. Preghiamo:
O Dio, che hai reso grande sant'Alberto, vescovo, nel ricercare l'armonia tra la sapienza umana e la verità rivelata, fa' che illuminati dal suo insegnamento, attraverso il progresso scientifico possiamo crescere nella tua conoscenza e nel tuo amore. Amen.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (12, 1-13)
Profezia riguardante l'ultimo giorno e la risurrezione
Seconda Lettura
Dal «Commento sul vangelo di Luca» di sant'Alberto Magno, vescovo (22, 19; Opera omnia, Parigi 1890-1899, 23, 672-674)
Pastore e maestro per l'edificazione del corpo di Cristo
Sabato della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune dei dottori della Chiesa. (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della XXXIII Domenica del tempo ordinario, antifona al Magnificat anno C.
Impegno di vita
Mi impegno a pregare non solo per ricevere una particolare grazia, ma soprattutto per riconoscere Colui che la concede.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per la Chiesa: non impedisca come la folla di Gerico di avvicinarsi a Gesù, ma faccia risuonare davanti a lui le grida dei poveri, degli ammalati, di coloro che sono in difficoltà e, sull'esempio di sant'Alberto Magno, testimoni la gioia di vivere per Cristo e non cessi mai di annunciare com forza il Vangelo.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Quelli che si credono molto intelligenti si affanneranno a dimostrarti che Dio non esiste. Tu non rispondere loro, ma va a pregare. Lorenzo del Vasto

Sabato 15 Novembre 2025
Il Santo Padre Leone XIV riceve questa mattina in udienza:
- S.E. Mons. Filippo Iannone, Prefetto del Dicastero per i Vescovi;
- S.E. Mons. Pierre Goudreault, Vescovo di Sainte-Anne-de-la-Pocatière (Canada) e Presidente della Conferenza Episcopale del Canada; con S.E. Mons. Richard William Smith, Arcivescovo di Vancouver; e il Reverendo P. Jean Vézina, Segretario Generale della Conferenza Episcopale del Canada;
- S.E. la Signora Despina Poulou, Ambasciatore di Grecia presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali;
- S.E. Mons. Fernando Arêas Rifan, Vescovo tit. di Cedamusa, Amministratore Apostolico dell’Amministrazione Apostolica Personale di São João Maria Vianney (Brasile);
- Il mondo del Cinema.

Sabato 15 Novembre 2025
Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale nella frazione Landro di Gioiosa Marea con il seguente programma:
Ore 10.00: Visita alle attività produttive;
Ore 16.30: in Chiesa incontro con i ragazzi del catechismo e il comitato dell'Immacolata;
Ore 18.00: Celebrazion e Eucaristica.
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Oggi, 14 Novembre, la Chiesa ricorda Santa Veneranda, martire |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 14 Novembre 2025 07:09 |
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Il nome è di origine latina e significa «degno di venerazione». Di Veneranda si sa poco, tra l’altro è l’unica santa con questo nome, mentre di Venerando ce ne sono tre. Nel «Catalogo Sanctorum» redatto negli anni 1369-1372, dal veneziano Pietro de Natalibus, al capitolo 61 è citata s. Veneranda vergine, nata in Gallia (Francia) nel II secolo e martire a Roma durante la persecuzione al tempo dell’imperatore Antonino (138-161). La celebrazione riportata al 14 novembre è stata trasferita alla stessa data nel «Martirologio Romano». Detto questo ritroviamo la santa in certi episodi che riguardano la basilica di S. Maria a Pugliano in Ercolano. Verso la metà del secolo XVII all’epoca di papa Alessandro VII, fu donato, come usanza nei secoli passati, al Procuratore Generale dei Carmelitani Scalzi in Roma, il corpo di san Massimo martire, prelevato dalla catacomba di s. Ciriaca e una reliquia insigne di santa Veneranda martire.
Dal libro della Sapienza 13, 1-9
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