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Oggi, 8 Ottobre, la Chiesa ricorda Santa Pelagia, martire |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Mercoledì 08 Ottobre 2025 07:18 |
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Fu una giovane martire di Antiochia, vittima della persecuzione di Diocleziano. Pelagia, quindicenne, testimoniò in modo insolito la sua fedeltà a Cristo: quando i soldati dell'imperatore si recarono alla sua dimora per portarla davanti al tribunale che l'avrebbe sicuramente condannata perché cristiana, Pelagia domandò loro di permetterle di mutarsi d'abito. Avuto il permesso, salì al piano superiore e ben sapendo a quale trattamento indegno sarebbe stato esposto il suo corpo, si uccise gettandosi dalla finestra. San Giovanni Crisostomo, involontariamente, ha oscurato la fama di questa Pelagia, raccontando la storia di una ballerina di Antiochia dallo stesso nome, che la gente chiamava Margherita, cioè perla preziosa, per la rara bellezza del suo volto e per i ricchi ornamenti del suo corpo. Bellezza da cui lo stesso vescovo Nonno trasse un insegnamento di tipo spirituale. Le stesse parole del pastore portarono questa Pelagia alla conversione e al battesimo. Si recò poi a piedi a Gerusalemme dove visse in una grotta sul Monte degli Ulivi per il resto dei suoi anni.
Dal libro del profeta Giona 4, 1-11
Tu hai pietà per una pianta di ricino, e io non dovrei avere pietà di Nìnive, la grande città?
Rit. Signore, tu sei misericordioso e pietoso. dal salmo 85
Dal Vangelo secondo Luca 11, 1-4
Signore, insegnaci a pregare.
Insegnaci a pregare, Signore, che ne sappiamo noi mendicanti, di preghiera? Come possiamo imitare la tua preghiera intensa, quella preghiera che ha preceduto e accompagnato ogni tua scelta, ogni tuo gesto, ogni tuo miracolo? No, sono fragili le nostre preghiere, non sanno chiedere, non sanno ringraziare, non sanno aspettare. Spesso, troppo spesso, sono solo fiumi di parole, invocazioni messe in fila quasi per sfinire te e noi... E riti affrettati o liturgie pompose che pensano di renderti gloria in proporzione alla lunghezza delle loro cerimonie. Insegnaci a pregare, Signore, per accedere a Dio, in nome tuo, per orientare la nostra vita, per sapere cosa fare, quando è tenebra; per resistere, quando è notte; per gioire, quando il sole della tua presenza è alto nel cielo della nostra vita! Insegnaci a pregare, Signore, perché abbiamo un solo Maestro che ci possa consolare e sei tu. Te solo riconosciamo, te solo invochiamo, senza correre dietro ad altri, senza illuderci che qualcuno, oltre a te, ci possa portare verso Dio. Insegnaci a pregare, Maestro, come fece Giovanni Battista con i suoi, per essere riconosciuti, per esserti discepoli. E Gesù risponde. Quando pregate, dite così: Padre...
Il nostro cuore desidera incontrarsi con Dio, ma non sempre conosciamo quello che gli è gradito. Chiediamogli perciò di ispirarci le parole e gli atteggiamenti per metterci in verità e trasparenza dinanzi a lui, dicendo: Signore, insegnaci a pregare.
Nella preghiera il dubbio si fa chiarezza, la paura diventa fiducia, l'ansia si trasforma in abbandono. Aiuta tutti gli uomini, Signore, a sperimentare la forza rinnovatrice e benefica della preghiera. Preghiamo:
La Chiesa ha il compito di rivolgere al Padre l'incessante preghiera di Cristo per gli uomini. Aiuta, o Signore, le comunità cristiane a celebrare con fede sempre viva e attuale la liturgia di ogni giorno. Preghiamo:
Quando le forze vengono meno è facile lasciarsi prendere dalla tentazione dell'inutilità. Aiuta, o Signore, gli anziani e i malati a comprendere che la vocazione alla preghiera li rende utili a tutto il mondo. Preghiamo:
La domenica per tanti cristiani è diventata soltanto una possibilità di evasione. Aiutaci, o Signore, a riscoprire il valore della festa come incontro con te nell'Eucaristia e nel volto dei fratelli. Preghiamo:
O Dio onnipotente, che ci hai dato in Gesù Cristo un modello e un maestro di preghiera, fa' che seguendo la sua parola e il suo esempio anche noi possiamo entrare in un dialogo filiale con te che sei la sorgente e il fine della nostra vita.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo, apostolo (4, 1 - 5, 2)
Il vescovo, maestro di sana dottrina e uomo di pietà
Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai cristiani di Tralle» di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire (Capp. 1, 1 - 3, 2, 4, 1-2; 6, 1; 7, 1 - 8, 1; Funk, 1, 203-209)
Rinascete nella fede che è la carne del Signore e nella carità che è il suo sangue
Mercoledì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Recito un Padre nostro, con attenzione, gustando ogni parola e ricordando che questa è la preghiera che ci ha insegnato Gesù.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per coloro che nella Chiesa hanno il coraggio di dire e di ascoltare la verità e per i laici che costruiscono e animano la Chiesa.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Gesù pone come punto d'inizio il Padre e il nostro rapporto con Lui. Santificare il suo nome non è un banale augurio ma il decidersi per Lui. Bruno Tarantino

Mercoledì 8 Ottobre 2025
Alle ore 10 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Leone XIV in Piazza San Pietro.
Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:
- Em.mo Card. Kevin Joseph Farrell, Presidente del Comitato per gli Investimenti, con i Membri del medesimo Comitato;
- S.E. Mons. Raúl Biord Castillo, S.D.B., Arcivescovo Metropolita di Caracas, Santiago de Venezuela (Venezuela);
- S.E. Mons. Mark Joseph Seitz, Vescovo di El Paso (Stati Uniti d’America).

Mercoledì 8 Ottobre 2025
- Il Vescovo Guglielmo partecipa a Palermo ai lavori della sessione autunnale della Conferenza Episcopale Siciliana.
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Oggi, 7 Ottobre, la Chiesa celebra la memoria della B.V. Maria del Rosario |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Martedì 07 Ottobre 2025 07:24 |
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La celebrazione della festività odierna, istituita dal papa San Pio V per commemorare la vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca (inizialmente si diceva "Santa Maria della Vittoria"), il giorno 7 ottobre, che in quell'anno cadeva di domenica, venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre dal papa San Pio X nel 1913. La "festa del santissimo Rosario", com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di venti momenti della vita di Maria e di Gesù. Il Rosario è, nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei "Paternostri", per il cui conteggio San Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, narra una leggenda, la Madonna stessa, apparendo a San Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.
Dagli Atti degli Apostoli 1, 12-14
Tutti erano assidui e concordi nella preghiera con Maria, la madre di Gesù.
Rit. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente. dal salmo Lc 1, 46-55
Dal Vangelo secondo Luca 1, 26-38
Concepirai un figlio e lo darai alla luce.
Festa istituita dal Papa San Pio V nel 1572, a ricordo della vittoria navale del 7 ottobre 1571 riportata dalle forze cristiane sui turchi minacciosi, vittoria attribuita dal santo pontefice all'intercessione di "Maria aiuto dei Cristiani" invocata contemporaneamente dalle confraternite del Rosario. Il brano evangelico lucano che la liturgia propone per la memoria di oggi, ritrae Maria SS.ma nel momento inaspettato e incomprensibile da parte umana, in cui l'angelo Gabriele annuncia alla Vergine di Nazaret che sta per divenire la madre di Dio fatto uomo. E' il momento sublime della grandezza di Maria, "benedetta fra tutte le donne". E' l'inizio dell'interminabile catena delle "grandi cose" che l'Onnipotente ha compiuto in lei, nella sua assimilazione totale a Cristo suo figlio. San Giovanni Paolo II il 16 ottobre 2002 scrisse un'enciclica, intitolata "Rosarium Virginis Mariae", mettendoci con lui "alla scuola di Maria", perché occupi anche in noi un posto importante nella nostra vita spirituale. Ai noti cinque misteri della gioia, del dolore e della gloria il Papa, ha voluto aggiungere quelli della luce, anello mancante nella nostra meditazione sulla vita di Gesù. Rimettiamoci sotto il manto di Maria, "madre, maestra, guida", che sostiene il fedele con la sua intercessione potente.
Preghiamo Cristo Gesù perchè, per l'intercessione della Vergine del Rosario, ci doni di partecipare attivamente al suo mistero di croce e risurrezione, per ottenere pienamente i doni della salvezza. Diaciamo insieme: Ascoltaci, Signore, per intercessione di Maria.
Perchè la Chiesa, sull'esempio di Maria, sappia prodigarsi per tutti i figli dispersi nel mondo, generandoli alla fede e raccogliendoli nell'unità. Preghiamo.
Perché tutti i cristiani comprendano che i misteri del Rosario sono i misteri della nostra vita umana e spirituale, nei suoi aspetti più veri e profondi. Preghiamo.
Perché seguiamo con fedeltà gli esempi dei misteri del Rosario e otteniamo i frutti che ci promettono. Preghiamo.
Perché la nostra vita spirituale segni e realizzi le tappe del suo cammino rivivendo i misteri del Rosario. Preghiamo.
O Dio, il tuo Figlio unigenito ci aprì la via dell'eterna salvezza con la sua vita, morte e risurrezione; fa' che celebrando con devota pietà i misteri del Rosario della Beata Vergine Maria, ne mettiamo in pratica l'insegnamento e ne conseguiamo le promesse.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo, apostolo (3, 1-16)
I ministri della Chiesa
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate (Disc. «De aquaéductu»; Opera omnia, edit. Cisterc. 5 [1968] 282-283)
Bisogna meditare i misteri della salvezza
Martedì della III settimana, ufficio della memoria dal Comune della B.V. Maria con parti proprie. Alle Lodi mattutine salmi della domenica I settimana.
Impegno di vita
In questo giorno con la corona del Rosario invoco la protezione della Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la sua guida, che fu associata in modo tutto speciale alla vita del Figlio di Dio.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè tutti i cristiani riconoscano nel Rosario uno dei mezzi più validi e pur tanto semplici per evangelizzare e stabilire il regno di Dio nel mondo.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Recitare il Santo Rosario, quella corona meravigliosa che lega il mondo intero, significa mettersi alla scuola di Maria, apprendere da lei, Madre - Discepola, come vivere in profondità e in pienezza la fede. San Giovanni Paolo II

Martedì 7 Ottobre 2025
Nella serata di ieri, dopo aver presieduto i Primi Vespri nella Chiesa di Santa Maria del Rosario nella Domus Australia, il Papa si è trasferito a Villa Barberini a Castel Gandolfo, per trascorrervi la notte e oggi una giornata di relativo riposo. Si tratta della quarta trasferta di fila del Pontefice, sempre più, quindi un appuntamento fisso per riposare, pregare, meditare e respirare l'aria salubre dei colli con il lago, in vista di una nuova settimana fitta di impegni. Il rientro è previsto stasera.

Martedì 7 Ottobre 2025
- Il Vescovo Guglielmo, presso la Chiesa Concattedrale di Patti, alle ore 16.30 presiede la Celebrazione della Parola con la Consegna della Lettera Pastorale.
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Oggi, 6 Ottobre, la Chiesa celebra la memoria di San Bruno, monaco |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 06 Ottobre 2025 07:39 |
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Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l'Italia, dove morì il 6 ottobre 1101, Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta «chartusia» (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrova papa col nome di Urbano II, che lo sceglie come consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fonda una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruirà un altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell'attuale Serra San Bruno.
Dal libro del profeta Giona 1, 1-2, 1.11
Giona invece si mise in cammino per fuggire lontano dal Signore.
Rit. Il Signore, hai fatto risalire dalla fossa la mia vita. dal salmo Gio 2
Dal Vangelo secondo Luca 10, 25-37
Chi è il mio prossimo?
Dio è amore, ovvio, lo sappiamo. Almeno questi duemila anni di cristianesimo a qualcosa sono serviti! Il nostro mondo parla e straparla dell'amore: di coppia, tra genitori e figli? Solo che, alla fine, ci rendiamo conto che non è semplice capire in che cosa consiste davvero l'amore. Così il simpatico dottore della legge fa una delle figure più meschine dell'intero vangelo: lui sa, conosce, sfida Gesù ma appena deve concretizzare l'amore resta impantanato, si ferma nelle secche della quotidianità. E Gesù racconta l'amore, l'amore più assurdo, inaudito: un uomo ferito e due devoti che non lo vedono neppure, che tirano diritto pur essendo stati al cospetto di Dio. Tragica farsa dell'essere umano che riesce a costruirsi una fede che lo allontana dal fratello! Ma l'inaudito è tutto in quel invece, un samaritano: un samaritano, cioè un nemico, un cane, uno di quelli da sbattere fuori, che vengono a rubarci il lavoro, si ferma e si prende in carico lo sconosciuto, gratuitamente, senza aspettarsi un premio o un riconoscimento. Ecco l'amore, dice Gesù, saper riconoscere il volto del fratello sempre e comunque, sapere cambiare i programmi della propria giornata sporcandosi le mani del sangue del ferito. E la conclusione, è tagliente: «Non chiederti chi è il tuo prossimo, ma a chi sei disposto a stare vicino?». Facciamoci carico di chi incontreremo, così come Gesù, si è fatto carico di ciascuno di noi!
Supplichiamo Dio Padre onnipotente perché ci conceda aiuto e protezione per intercessione di San Bruno. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore, per le preghiere di San Bruno.
Perché San Bruno ci ottenga la grazia di imitare le sue virtù, particolarmente la sua bontà, la sua obbedienza al Papa, e soprattutto il suo amore a Dio nel silenzio della contemplazione, preghiamo:
Perché‚ San Bruno faccia nascere in molte anime l'attrattiva e il desiderio di consacrarsi a Dio, in una vita tutta dedita alla contemplazione dei misteri divini, preghiamo:
Perché‚ nella realtà sociale, spesso lacerata da incertezze e da mancanza di valori spirituali, la vita contemplativa, ritmata dalla preghiera, sostenga ogni sforzo degli uomini di buona volontà e sia segno di speranza e di fiducia, preghiamo:
Perché‚ anche noi prendiamo coscienza di essere popolo di Dio in cammino verso la salvezza attraverso il deserto della vita, e sostenuti dal pane della Parola e dell’Eucaristia viviamo l’esperienza della comunione e della solidarietà, preghiamo:
O Signore, per la preghiera incessante che San Bruno eleva per noi al tuo cospetto in aiuto e protezione nostra, concedi a noi tutti la fermezza della fede, la costanza nel bene e la bontà nella vita. Amen.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo, apostolo (6, 1-10)
I servi. I falsi dottori
Seconda Lettura
Dalle «Lettere a papa Paolo V» di san Giovanni Leonardi, sacerdote (Lett. per la riforma universale della Chiesa; archivio dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio)
Criteri di autentico rinnovamento
Lunedì della III settimana, ufficio della memoria dal Comune dei santi della carità.
Impegno di vita
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore di darmi un cuore nuovo, capace di cogliere i bisogni dei fratelli, un amore così riconoscente dell'amore da Lui ricevuto che desideri solo di amare ogni "prossimo".
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè le nostre comunità e i singoli fedeli si facciano attenti per cogliere le nuove forme di povertà e di bisogno e si rendano disponibili ad offrire la loro opera di assistenza.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Il Samaritano che passa - ed è Cristo che veramente è in viaggio - vede il ferito. Non va oltre, poiché lo scopo del suo viaggio è quello di «visitare» noi; noi per i quali è sceso sulla terra e in mezzo ai quali ha abitato. Perciò non solo si è manifestato agli uomini, ma è stato veramente in mezzo a loro... "Sulle sue ferite ha versato del vino", il vino della parola... Severo di Antiochia

Lunedì 6 Ottobre 2025
Il Santo Padre Leone XIV riceve questa mattina in Udienza:
- Em.mo Card. Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo emerito di Lima (Perù);
- S.E. il Signor Gitanas Nausėda, Presidente della Repubblica di Lituania, con la Consorte, e Seguito;
- S.E. il Signor Albert Ramdin, Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA);
- La Signora Catherine Russell, Direttore Esecutivo dell’UNICEF;
- Padre Mauro-Giuseppe Lepori, O. Cist., Abate Generale dell’Ordine Cistercense;
- Cavalieri di Colombo;
- Membri del Sinodo Straordinario della Chiesa Patriarcale di Cilicia degli Armeni.
- Alle ore 17,30 il Santo Padre Leone XIV si reca presso la Domus Australia di Roma, struttura gestita dai Trustees of the Roman Catholic Churc for the Archdiocese of Sidney. Il complesso comprende la Chiesa di Santa Maria del Rosario di Pompei dove il Pontefice presiede il Vespro solenne alle ore 18 e benedice l'effigie di Nostra Signora di Pompei, donata dal Beato Bartolo Longo nel 1883. Al termine Papa Leone XIV si reca a Castel Gandolfo dove trascorrerò la giornata di domani, come ha fatto nelle ultime settimane.

Lunedì 6 Ottobre 2025
- Alle ore 16.30 il Vescovo Guglielmo partecipa a Rocca di Capri Leone All'Assemblea Ecclesiale Diocesana sul tema: "Mi sarete testimoni. Corresponsabili nella missione"; terrà la Relazione la prof.ssa Rosanna Virgili, docente di Esegesi biblica all'Istituto Teologico Marchigiano di Ancona.
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Oggi, 5 Ottobre, la Chiesa celebra la XXVII Domenica del tempo ordinario |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Domenica 05 Ottobre 2025 07:48 |
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La Parola di Dio di questa XXVII Domenica del tempo ordinario dell'anno liturgico ci fa riflettere sul dono della fede, che è espressa nella richiesta iniziale del testo del Vangelo di oggi, nel quale i discepoli si rivolgono a Gesù per chiedere di aumentare la loro fede. Che la sorgente della fede stia in Dio e che Lui ce la dona è vero in modo assoluto; ma è altrettanto vero che al dono si risponde con la riconoscenza e con la gratitudine; per cui la fede è anche una risposta personale di totale disponibilità alla volontà di Dio. Quanta presunzione nella nostra vita e nelle nostre attività: pensiamo di essere insostituibili negli uffici, incarichi, posti, luoghi. Siamo spesso abituati dalla mentalità dell'autoreferenzialità e della critica agli altri di dire che tutto abbiamo fatto noi, utilizzando nel parlare comune e nel ragionamento quel pronome personale "Io", espressione di egoismo, egocentrismo, superbia, arroganza, presunzione senza fine. Il Vangelo ci riporta alla realtà della vita di ogni uomo soprattutto alla realtà di questa vita terrena che scorre e passa velocemente, alla fine della quale dobbiamo necessariamente tirare le somme e autovalutarci. Se abbiamo coscienza di quello che abbiamo fatto in ogni campo e se siamo onesti intellettivamente con noi stessi non possiamo dire altro che una sola cosa: ho fatto poco e per lo più anche sbagliando in molte situazioni.
Dal libro del profeta Abacuc 1, 2-3; 2, 2-4
Il giusto vivrà per la sua fede.
Rit. Acoltate oggi la voce del Signore. dal salmo 94
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo 1, 6-8. 13-14
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dal Vangelo secondo Luca 17, 5-10
Se aveste fede.

Come agli apostoli, anche a noi viene spontaneo chiedere al Signore di aumentare la nostra fede, non certo per sradicare gli alberi e piantarli nel mare ma perché la sua Parola, seminata nei nostri cuori, nel cuore di ogni uomo, possa far nascere e crescere il frutto buono che è Gesù nostro Signore e perché altri possano gustarne la dolcezza.
Nasce quindi, spontaneo nel nostro cuore una sincera gratitudine perché attraverso la nostra inadeguatezza e inefficacia Gesù, continua a camminare nella storia, portando a maturazione i semi di santità da Lui piantati, e preoccupandosi incessantemente di risvegliare in noi stessi la fede, di difenderla e di aumentarla.
Sì, Lui sta in mezzo a noi come colui che serve e per noi non c'è avventura più bella che essere come lui: servi che non appartengono più a se stessi ma al proprio Signore che per noi ha donato la vita. Il Signore doni a tutti la gioia di dimenticarci, di non avanzar nessun diritto nei suoi confronti e di cercare solo la sua gloria e il suo Regno, secondo quanto afferma Sant'Agostino: «Noi, fratelli, se viviamo col continuo desiderio di appartenere a Lui e perseveriamo in esso fino alla fine, giungeremo alla visione e saremo ricolmi di gioia (dal commento sui salmi di Sant'Agostino).
Dio ci chiede di rimanere saldi nell’ora della prova e di non cedere alla disperazione, sull’esempio di Gesù Cristo, morto in croce per salvarci. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, donaci una fede salda.
Perché la nostra fede non si manifesti solo a parole. Preghiamo.
Perché il nostro servizio nella comunità non venga sbandierato come un merito. Preghiamo.
Perché sappiamo che nulla è definitivo tranne il tuo amore. Preghiamo.
Perché dove la nostra speranza ci abbandona arrivi a sostenerci la nostra umiltà. Preghiamo.
O Padre, il cammino lungo cui ci conduci è pieno di distrazioni e di occasioni per perdere la fede: aiutaci a capire che il male non ha l’ultima parola. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla prima lettera a Timoteo di san Paolo, apostolo (1, 1-20)
La missione di Timoteo. Paolo ministro del Vangelo
Seconda Lettura
Dalla «Regola pastorale» di san Gregorio Magno, papa (Lib. 2, 4 PL 77, 30-31)
Il pastore sia accorto nel tacere, tempestivo nel parlare
Domenica della III settimana, ufficio della XXVII Domenica del tempo ordinario; Te Deum; antifone al Benedictus e al Magnificat anno C.
Impegno di vita
Chiederò al Signore di accrescere la mia fede per poterla testimoniare con forza agli altri.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per i nonni, Angeli Custodi della famiglia, perchè il Signore dia loro la forza di mantenere vivi gli affetti e i veri valori della vita in seno alle loro famiglie.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Sono un servo inutile, ho fatto solo ciò che dovevo fare. Infatti, poiché il servo fa il suo ufficio per dovere e per necessità, il padrone non gli deve nessuna gratitudine, se egli fa ciò che gli viene comandato. Così noi quando osserviamo i comandamenti. Via, dunque, la superbia, la vanagloria, il fumo della mente, e inginocchiamoci tra gli umili servi inutili. San Bruno di Segni

Domenica 5 Ottobre 2025
- In occasione del Giubileo del Mondo Missionario e del Giubileo dei Migranti, alle ore 10.30, il Santo Padre Leone XIV presiede la Celebrazione Eucaristica sul sagrato della Basilica di San Pietro; al termine recita della preghiera mariana dell'Angelus.
- Questo pomeriggio, presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, il Santo Padre presiede la Celebrazione Eucaristica per il Corpo della Gendarmeria Vaticana, in occasione della ricorrenza di San Michele Arcangelo, patrono e protettore della Polizia di Stato Italiana e del Corpo della Gendarmeria Vaticana, che ricorre il 29 settembre.

Domenica 5 Ottobre 2025
- Alle ore 12 in tutte le comunità si recita la Supplica alla Madonna di Pompei.
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Oggi, 4 Ottobre, la Chiesa celebra la festa di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 04 Ottobre 2025 07:18 |
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Francesco nacque ad Assisi nel 1181, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di avviarsi verso la Puglia per partecipare alla crociata. Il suo viaggio, tuttavia, fu interrotto da una voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. E Francesco obbedì: abbandonati la famiglia e gli amici, condusse per alcuni anni una vita di penitenza e solitudine in totale povertà. Nel 1209, in seguito a nuova ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città mentre si univano a lui i primi discepoli insieme ai quali si recò a Roma per avere dal Papa l'approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d'Italia e dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava frati, fratelli. Accolse poi la giovane Chiara che diede inizio al secondo ordine francescano, e fondò un terzo ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Morì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1228. Francesco è una delle grandi figure dell'umanità che parla a ogni generazione. Il suo fascino deriva dal grande amore per Gesù di cui, per primo, ricevette le stimmate, segno dell'amore di Cristo per gli uomini e per l'intera creazione di Dio. Il Papa Pio XII, il 18 Giugno 1939, l'ha proclamato patrono d'Italia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati 6, 14-18
Ti seguirò dovunque tu vada.
Rit. Tu sei, Signore, mia parte di eredità. dal salmo 15
Dal Vangelo secondo Matteo 11, 25-30
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
San Francesco è stato scelto come patrono della nostra Italia. Figlio del suo tempo e della sua terra, Francesco ancora oggi risplende per la sua santità debordante e il suo entusiasmo e amore per Cristo che ci lascia silenziosi e - diciamolo - un po' invidiosi. Dalla sua intuizione lo Spirito ha suscitato nella storia della Chiesa schiere di santi e ancora oggi il suo carisma e la sua radicalità convertono il cuore dei cristiani rendendoli capaci di prodigi. Potremmo parlare per ore di lui, sottolineare la sua intuizione di radicalità nella semplicità e nella povertà, il suo amore per la natura segno della presenza di Dio, la sua intuizione pacifista e di dialogo in un'epoca di guerre sante ma, credo, occorre sempre ricordarci che all'origine di tutto questo movimento esiste sempre e solo l'incontro tenero, appassionato, continuo di san Francesco con il suo Dio, quella ricerca infantile e sanguigna che lo portava a pregare e piangere lontano dall'inevitabile fastidiosa fama che lo stava investendo. Lo Spirito lo ha suscitato in un'epoca difficile per la Chiesa e il suo carisma, insieme a quello di domenica, ha come "costretto" la gerarchia ad una maggiore evalngelicità. Ecco, in punta di piedi, col cuore pieno di perfetta letizia, oggi, seguiamo san Francesco, lo prendiamo come modello, a lui affidiamo la nostra fragile nazione, che impari a riscoprire nel volto dei santi il vero volto dell'uomo. E della propria gente.
Per intercessione di San Francesco d'Assisi, fratello universale ed esempio di santità, rivolgiamo al Padre la preghiera della Chiesa e del mondo. Diciamo insieme: Benedici il tuo popolo, Signore.
Tu sei santo, Signore, e operi cose meravigliose; rinnova ancora la tua Chiesa con la santità di molti che vivano con semplicità e letizia il vangelo. Preghiamo:
Tu sei protettore, custode e difensore nostro: difendi il nostro paese da ogni male e custodiscilo nella pace. Preghiamo:
Tu sei bellezza, umiltà e pazienza: rendi ogni uomo fratello tra fratelli, con tutte le creature canti la tua gloria. Preghiamo:
Tu sei nostra speranza, nostra fede e carità: insegnaci ad amare il tuo Cristo crocifisso nel volto degli emarginati del nostro tempo. Preghiamo:
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene: aiuta i movimenti, le persone, le istituzioni che si ispirano a san Francesco, ad amarti sopra ogni cosa. Preghiamo:
Tu sei trino e uno, Signore Dio degli dei: aiuta la nostra comunità a spogliarsi del superfluo, vivendo con fiducia la tua parola. Preghiamo:
Signore, che nel nome di San Francesco d'Assisi anche oggi doni alla Chiesa e al mondo la speranza dell'amore e della pace, ravviva la fede nel tuo Cristo, perchè tutte le creature ti benedicano e ti servano con grande umiltà. Per Gesù, immagine del tuo volto, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo (4, 1-24)
A ciascuno è stata data la sua grazia, per edificare il corpo di Cristo
Seconda Lettura
Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d'Assisi (Opuscoli, ed. Quaracchi 1949, 87-94)
Dobbiamo essere semplici, umili e puri
Ufficio della festa con parti proprie (fino all'Ora Nona). Te Deum.Primi Vespri della XXVII Domenica del tempo ordinario, antifona al Magnificat anno C.
Impegno di vita
Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò l'intercessione di San Francesco, perché mi insegni la gioia della via del Vangelo, sperimentata nella scelta di vita sobria e semplice, e nel sincero distacco da ogni possesso egoistico.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Nel nome del Signore san Francesco riconciliò gli animi e compose le divisioni; tutti gli italiani siano guidati al bene terreno e celeste per la via della pace.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Difendiamoci dalla sapienza di questo mondo. Lo spirito della carne, infatti, vuole e si preoccupa solo di possedere parole, ma poco di attuarle. San Francesco d'Assisi

Sabato 4 Ottobre 2025
Il Santo Padre Leone XIV riceve questa mattina in udienza:
- Em.mo Card. François-Xavier Bustillo, O.F.M. Conv., Vescovo di Ajaccio (Francia);
- Em.mo Card. Giorgio Marengo, Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia).
- Alle ore 17, nel Cortile di San Damaso in Vaticano, il Santo Padre Leone XIV presenzia alla Cerimonia del Giuramento delle nuove Reclute della Guardia Svizzera Pontificia.

Sabato 4 Ottobre 2025
- Alle ore 10 il Vescovo Guglielmo celebra l'Eucaristia nella Pineta di Castell'Umberto per la festa di San Francesco d'Assisi, a conclusione del Tempo del Creato.
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