Martedì 17 Ottobre: Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 16 Ottobre 2023 21:42
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La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana nei giorni scorsi ha deciso di promuovere una Giornata nazionale di digiuno, preghiera e astinenza per la pace e la riconciliazione. La data scelta è martedì 17 ottobre, in comunione con i cristiani di Terra Santa, secondo le indicazioni del Patriarca di Gerusalemme. La giornata di preghiera e digiuno per la pace proposta per la giornata di domani, 17 ottobre 2023, dalle Chiese di Terra Santa raccoglie adesioni in varie parti del mondo. In Italia l’ha rilanciata la Conferenza episcopale; dal Vaticano ieri anche papa Francesco l’ha incoraggiata, proponendola a tutti al termine dall’Angelus di mezzogiorno in piazza San Pietro: «La preghiera è la forza mite e santa da opporre alla forza diabolica dell’odio, del terrorismo e della guerra. Invito tutti i credenti ad unirsi alla Chiesa in Terra Santa e a dedicare martedì prossimo, 17 ottobre, alla preghiera e al digiuno». In un momento di grande dolore e forte preoccupazione per l’escalation di violenza in Medio Oriente, l’invito della Presidenza della Cei è rivolto alle comunità diocesane perché aderiscano all’iniziativa. Per l’occasione è stata predisposta una traccia per un momento di adorazione eucaristica. Questo lo schema di Preghiera indicato dalla CEI.
LE PAROLE DEL CARDINALE PIERBATTISTA PIZZABALLA, PATRIARCA LATINO DI GERUSALEMME «A nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa, invito tutte le parrocchie e comunità religiose a una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione»: questo quanto affermato dal cardinale Pizzaballa annunciando il giorno di digiuno e astinenza e di preghiera. «Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica e con il rosario alla Vergine Santissima – si legge nella nota firmata dal neo porporato -. Probabilmente in molte parti delle nostre diocesi le circostanze non permetteranno la riunione di grandi assemblee. Nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nelle famiglie, sarà comunque possibile organizzarsi per avere semplici e sobri momenti comuni di preghiera». «È questo il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontrarci nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione», prosegue la nota nella quale si esprime «grandi dolore e sgomento per quanto sta accadendo. Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica e militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita. L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più, e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. Tutto sembra parlare di morte». Da qui l’invito a pregare e digiunare per la pace.
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