Oggi, 10 Novembre, la Chiesa celebra la XXXII Domenica del tempo ordinario |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Domenica 10 Novembre 2024 07:20 |
Due vedove sono protagoniste della Liturgia di questa XXXII domenica del tempo ordinario. Nella prima lettura, la vedova di Sarèpta accoglie Elìa, condividendo con lui la farina e l'olio rimastole. La sua generosità, che dona tutto, ha un effetto sorprendente: farina e olio non si esauriscono. Sembra già proporsi la dinamica che si manifesterà nei vangeli: il poco che si possiede – cinque pani e due pesci – se condiviso, basta per tutti e sovrabbonda! In Marco, agli scribi che cercano lo sguardo ammirato degli altri, Gesù contrappone il proprio sguardo, che ammira il gesto con cui un'altra vedova povera getta nel tesoro del tempio tutto ciò che possiede. Perché, se si dona tutto ciò che si ha, è come se si donasse la propria vita. In questo gesto Gesù riconosce una profezia di quanto egli stesso vivrà a Gerusalemme, offrendo la propria vita per la nostra salvezza, annullando il peccato mediante il sacrificio di se stesso (II Lettura). Il dono totale di sé, che queste due donne vivono, ci rende partecipi del modo di essere di Dio e hanno una fecondità misteriosa: generano vita per sé e per gli altri.
Si celebra oggi la 74ª Giornata nazionale del Ringraziamento per i frutti della terra sul tema:“Tutelare la terra, le sue ricchezze e tradizioni è un dovere collettivo”.
In questa Giornata del Ringraziamento, offriamo la nostra preghiera per i lavoratori dei campi e le loro famiglie, perché il loro lavoro a favore della comunità abbia la protezione del Signore.
Dal primo libro dei Re 17, 10-16
La vedova fece con la sua farina una piccola focaccia e la portò a Elia.
Rit. Loda il Signore, anima mia. dal salmo 145
Dalla lettera agli Ebrei 9, 24-28
Cristo si è offerto una volta per tutte per togliere i peccati di molti.
Dal Vangelo secondo Marco 12, 38-44
Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.
Sono proprie le vedove, le ultime della società, ad essere al centro dell'attenzione della Parola di Dio di oggi. La prima vedova si trova a Zarepta di Sidone, fuori dal territorio di Israele. Elia, il grande profeta, le chiede accoglienza alle porte della città. Questa povera donna, senza mezzi di sussistenza, accetta di ospitare questo sconosciuto, straniero, condividendo l'ultima porzione di cibo che possiede. Questo immenso segno di generosità cambierà la sua vita: l'olio nell'orcio e la farina nella madia non verranno mai più a mancare. Così la vedova del Vangelo getta nel tesoro del Tempio qualche euro, mentre i notabili della città e i devoti si spintonano per far notare le somme considerevoli che versano nelle casse del Tempio appena ricostruito. Gesù loda la generosità di questa donna che ha dato il suo necessario come offerta a Dio, e ignora le generose offerte pubblicate e titoli cubitali del miliardario di turno. La vedova del Vangelo - ingenua - mette quel poco che ha per il Tempio, per Dio. Non sa dove finiranno i soldi, forse serviranno a comperare detersivo per i pavimenti? poco importa, il suo gesto è assoluto, profetico, colmo di una tenerezza infinita. Che se l'uomo ignora, Dio gradisce.
Il Signore vede nel segreto dei cuori; lui solo conosce ciò di cui noi abbiamo veramente bisogno. Con questa fiducia innalziamo le nostre preghiere. Preghiamo insieme e diciamo:
Donaci, Signore, la tua salvezza.
Il profeta Elìa affidò pienamente la sua vita nelle mani di Dio. Perché in questo tempo di profondi cambiamenti i pastori della Chiesa e tutti i cristiani pongano la loro fiducia in quel Dio che guida con sapienza la storia dell'umanità. Preghiamo.
Il Signore Gesù verrà alla fine dei tempi per dare compimento alla storia della salvezza. Perché tutti i battezzati rafforzino sempre la loro fede e la loro speranza nella vittoria finale del bene sul male, della luce sulle tenebre. Preghiamo.
La povera vedova ha dato tutto quello che aveva per vivere. Perché la Chiesa, che si rende visibile nelle singole comunità cristiane, sia una chiara testimonianza di solidarietà e di fraterna carità. Preghiamo.
Il Signore ama gli umili e soccorre i deboli. Perché nelle quotidiane difficoltà della vita non venga mai meno la nostra fede e continuiamo con tenacia a percorrere le strade del Vangelo. Preghiamo.
O Dio, Padre degli orfani e delle vedove, rifugio agli stranieri, giustizia agli oppressi, sostieni la speranza del povero che confida nel tuo amore, perché mai venga a mancare la libertà e il pane che tu provvedi, e tutti impariamo a donare sull’esempio di colui che ha donato se stesso, Gesù Cristo nostro Signore.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (1, 1-21)
La fedeltà dei giovani Israeliti nel palazzo del re di Babilonia
Seconda Lettura
Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp. 1, 1 - 2, 7; Funk, 1, 145-149)
Cristo volle salvare tutto ciò che andava in rovina
Domenica della IV settimana, ufficio della XXXII Domenica del tempo ordinario; Te Deum. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno B.
Impegno di vita
Oggi, nel mio rientro al cuore, mi lascerò ammaestrare dai piccoli e dagli umili che attraversano la mia strada e verso cui sarei tentato di considerarmi creditore, mentre debbo loro il senso della mia stessa vita, se mi lascio provocare.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per i coltivatori della terra e tutti i lavoratori del mondo, perché svolgendo la loro attività, si sentano collaboratori di Dio a servizio della vita e del bene di tutti.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Quanto dai al bisognoso, è un guadagno anche per te stesso. Quanto riduce il tuo capitale, accresce in realtà il tuo profitto. Il pane che dai ai poveri, è esso ad alimentarti. Perché chi prova compassione per il bisognoso, coltiva se stesso con i frutti della propria umanità. Sant'Ambrogio
Domenica 10 Novembre 2024
- Alle ore 12 Angelus recitato dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.
Domenica 10 Novembre 2024
Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale nella Parrocchia Maria SS. Annunziata di Frazzanò con il seguente programma:
Ore 17.30: Cerimonia di accoglienza;
Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica domenicale.
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Oggi, 9 Novembre, la Chiesa celebra la festa della Dedicazione della Basilica Lateranense |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 09 Novembre 2024 07:35 |
Quando l’imperatore romano Costantino si convertì alla religione cristiana, verso il 312, donò al papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta. Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la chiesa del Laterano, la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe. Consacrata dal papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata. Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a san Giovanni Battista; donde la sua corrente denominazione di basilica di San Giovanni in Laterano. Per più di dieci secoli, i papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta concili, di cui cinque ecumenici. Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII e venne di nuovo consacrata nel 1726. Basilica e Cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale. Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente. Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la Basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore. La Basilica di San Giovanni in Laterano compie oggi 1.700 anni e per l’occasione il 9 novembre dell'anno scorso erano iniziati i festeggiamenti per l’importante anniversario. Le celebrazioni di carattere religioso e culturale terminano oggi. La Cattedrale è uno dei punti di riferimento per i romani, per la diocesi di Roma e per le chiese del mondo. “Qui sentiamo, come il discepolo amato, il cuore di Cristo Salvatore che batte, consumandosi d’amore per tutta l’umanità. Alla scuola dei due “Giovanni” troviamo la vocazione particolare della nostra Chiesa chiamata a presiedere nella carità” - sottolineava un anno fa il cardinale Angelo De Donatis, già arciprete della Basilica Lateranense.
Dal libro del profeta Ezechiele 47, 1-2.8-9.12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungeva quest’acqua portò salvezza.
Rit. Un fiume rallegra la città di Dio. dal salmo 45
Dal Vangelo secondo Giovanni 2, 13-22
Parlava del tempio del suo corpo.
Tutta la Chiesa, oggi, è invitata a celebrare la consacrazione della prima cattedrale di Roma, che non è san Pietro in Vaticano, come alcuni pensano, ma la basilica di san Giovanni in Laterano: è un segno di unità per tutti i discepoli cattolici. La Basilica Lateranense venne fondata da papa Melchiade (311-314) nelle proprietà donate a questo scopo da Costantino di fianco al Palazzo Lateranense, fino allora residenza imperiale e poi residenza pontificia. Sorgeva così la "chiesa-madre di tutte le chiese dell'Urbe e dell'Orbe", distrutta e ricostruita molte volte. Vennero celebrati nella Basilica o nell'attiguo Palazzo Lateranense ben cinque concili, negli anni 1123, 1139, 1179, 1215 e 1512. Questa festa ci ricorda il ruolo della Chiesa di Roma, che ha avuto l'onore e il privilegio di essere condotta da Pietro e di ospitare i resti di Pietro e Paolo. La Chiesa cattolica è un insieme di chiese locali fondate dagli apostoli e unite fra di loro col vincolo dell'amore. Quando i successori degli apostoli si ritrovano per delle decisioni concernenti la fede, manifestano l'unità della Chiesa voluta da Cristo. Fra le Chiese, il vescovo di Roma, primo fra i pari, è riconosciuto come il garante del deposito della fede, colui, cioè, che conserva, in comunione con tutti i vescovi, l'integrità del vangelo. Fare memoria della Basilica Lateranense non significa, allora, venerare un luogo, ma fare memoria del legame inscindibile che lega cristiani provenienti da luoghi e culture diverse.
Nel giorno in cui si festeggia la dedicazione della Basilica Lateranense, madre di tutte le Chiese, chiediamo al Signore che ci edifichi, come Chiesa, per la gloria del suo nome; preghiamo insieme e diciamo: Santifica la tua Chiesa, Signore.
Per il popolo di Dio, perché custodisca la purezza della fede e sappia riconoscere e seguire il Signore nelle situazioni concrete della vita e della storia, preghiamo.
Per il papa Francesco, per i vescovi, per i presbiteri e per tutti i ministri del Vangelo, perché siano immagine vivente del Cristo servo e Signore, educatori e guide della loro comunità, preghiamo.
Per la santa Chiesa di Roma, perché la parola seminata con l'abbondanza nel cuore dei credenti porti frutti di rinnovamento e di generosa dedizione verso i fratelli, preghiamo.
Per le comunità religiose, per le associazioni, per i gruppi laicali, perché fedeli al loro carisma, sotto la guida del vescovo, cooperino alla crescita della comunione ecclesiale, preghiamo.
Per tutti noi che oggi ricordiamo la Dedicazione della Basilica di san Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, perché riscopriamo la nostra vocazione cristiana nel vincolo di carità che scaturisce dalla comune partecipazione alla medesima Parola e alla medesima Eucaristia, preghiamo.
O Dio, nostro Padre, che nel tuo Figlio fatto uomo hai costruito il nuovo tempio della tua gloria, stabilisci in noi la dimora del tuo Spirito e trasforma in sorgente di benedizione la nostra comune preghiera.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo (2, 1-17)
L'edificio spirituale fatto di pietre vive
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo (Disc. 229, 1-3; CCL 104,905-908)
Con il battesimo siamo tutti diventati tempio di Dio
Ufficio della festa dal Comune della Dedicazione. Te Deum. All'Ora media antifona dal Comune e salmi del sabato della III settimana.
Impegno di vita
«Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi». Come cristiano ho il dovere di costruire il Regno di Dio. Devo avere il coraggio di testimoniare la mia fede nel mio ambiente di vita, di lavoro e anche nel tempo libero.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per la città di Roma, sede del successore di Pietro: perchè la sua Chiesa e i credenti, i cittadini tutti e l'amministrazione pubblica, possano maturare continuamente nella consapevolezza della responsabilità che il Signore affida a loro come riferimento e guida nella fede per la cristianità, luogo di incontro, di dialogo e confronto aperto con chiunque bussi alle sue porte.
MESSAGGIO DEL GIORNO
È bello oggi dire alla Chiesa: "Ti amo, come casa mia". Ma è giusto anche esortare la Chiesa a non avere porte ermeticamente chiuse, ma a essere, come felicemente esortava Giovanni XXIII, "la fontanella posta al centro della piazza del paese, dove tutti, ma proprio tutti, coloro che hanno sete, senza alcuna distinzione, possano bere. Mons. Antonio Riboldi
Sabato 9 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco rceve stamane in Udienza:
- Em.mo Card. Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;
- Sua Santità Mar Awa III, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, e Seguito;
- S.E. il Signor José Renato Casagrande, Governatore dello Stato di Espírito Santo (Brasile), con la Consorte, e Seguito;
- Il Signor Roberto Irineu Marinho, Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Globo, con la Consorte;
- Partecipanti al Simposio Universitario “Service-Learning e Patto Educativo Globale”;
- Membri della Federazione Italiana Associazioni Donatori Sangue (FIDAS).
Sabato 9 Novembre 2024
- Alle ore 18 il Vescovo Guglielmo, nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù in Patti, presiede la Santa Messa e amministra la Cresima ad un gruppo di giovani.
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Oggi, 8 Novembre, la Chiesa ricorda San Goffredo, vescovo |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 08 Novembre 2024 07:45 |
Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent, e si distinse non soltanto per la sua preparazione dottrinale e spirituale, ma soprattutto per la sua integrità morale, rara in tempi in cui gran parte dell'alto clero era contaminata dalla simonia. Per i suoi meriti e non - una volta tanto -per tornaconto politico, i feudatari e il Re lo elessero Vescovo di Amiens, dove entrò a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni fasto.
Il nome di Goffredo proviene da una forma più antica, Gottifredo, ed è di origine germanica, composto da due parole che significano, l'una Dio, l'altra pace. Si può dunque tradurre come " pace di Dio ", ed è un nome di significato spirituale, insolito tra i personali germanici, quasi sempre di origine guerresca. Il Vescovo San Goffredo fu veramente degno del suo nome, perché cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. E poiché erano molti i nemici della pace di Dio - tra i potenti e tra il popolo, tra i feudatari e tra gli stessi religiosi - la sua vita fu difficile e la sua attività di riformatore pacifico ostacolata e denigrata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire, al suo posto, un povero cane!
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 3, 17 - 4, 1
Aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso.
Rit. Andremo con gioia alla casa del Signore. dal salmo 121
Dal Vangelo secondo Luca 16, 1-8
I figli di questo mondo verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
È furbo l'amministratore della parabola. Disonesto e ladro ma furbo. E Gesù loda la sua astuzia e la sua intraprendenza, non loda certo la sua disonestà ma riconosce, con un sorriso, che quel tale è riuscito a prepararsi la pensione dopo aver capito l'aria che stava tirando. Scoperto ad intrallazzare, ha saputo farsi dei buoni amici con la disonestà a scapito del povero padrone. E Gesù chiosa l'episodio: quanta poca astuzia mettiamo, invece, nelle cose di Dio! Quanta poca attenzione poniamo nelle cose che riguardano l'anima e il suo destino! Tutti presi dai mille affanni della quotidianità, specialmente in un'epoca così fragile, in un momento così difficile, scordiamo l'essenziale, fatichiamo ad investire in ciò che davvero conta. Ma se l'amministratore pensa al suo futuro perché non fare altrettanto nelle uniche cose che restano? Certo: occupiamoci del futuro, del mutuo e del piano pensionistico, fidiamoci della Provvidenza ma non obblighiamola ad occuparsi delle cose che non abbiamo saputo prevedere! E nel contempo, dedichiamo tempo ed energie nella scoperta del bellissimo Dio di Gesù. Ogni minuto speso per il "dentro", nella nostra vita, fruttifica cento volte tanto.
A Dio che ci ha creati per la gioia e vuole la nostra pace, domandiamo la grazia di organizzare in serenità la nostra vita. Diciamo insieme:
Aiutaci, Signore.
Per i cristiani: siano amministratori accorti dei beni celesti, li facciano fruttificare e valorizzino le occasioni di bene che Dio offre loro. Preghiamo.
Per le giovani chiese dell'Asia e dell'Africa: sappiano conservare l'entusiasmo dei convertiti, l'umiltà degli inizi, la radicalità dei loro martiri. Preghiamo.
Per la pace e la concordia tra gli uomini di ogni razza, religione, classe sociale: il nostro apporto di cristiani aiuti il mondo a guarire dalle sue divisioni. Preghiamo.
Per chi ha perduto la fede e per chi con fatica la sta ricercando: trovi nelle comunità cristiane il luogo dell'incontro con Dio. Preghiamo.
Per chi come Cristo porta la croce dell'ingiustizia e del disprezzo: sappia rispondere al male con il bene. Preghiamo.
O Padre, che in mille modi hai dimostrato la gratuità del tuo amore per noi, donaci la forza di vivere gli uni per gli altri come ha fatto Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna con te per i secoli eterni. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal primo libro dei Maccabei (12, 32-46)
Il sacrificio espiatorio per i morti
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo (Disc. 7 per il fratello Cesare, 23-24; PG 35, 786-787)
È cosa veramente santa pregare per i morti
Venerdì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Oggi mi ripeterò spesso la frase di Gesù: «I figli di questo mondo, infatti, sono più scaltri dei figli della luce» e mi chiederò: nel mio agire sono figlio delle tenebre o della luce?
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè la nostra appartenenza a Cristo, luce del mondo, ci porti a considerare le situazioni del momento con estrema chiarezza e ad affrontare con risolutezza.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Non è che Gesù esorti a truffare; egli vuole che ciascuno di noi si adoperi in ogni modo per entrare nel regno di Dio. Gesù insomma esorta alla creatività dell'amore, a non rassegnarsi di fronte a nessuna difficoltà e tanto meno ad adagiarsi nella propria pigrizia o nella propria rassegnazione. Vincenzo Paglia
Venerdì 8 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- S.E. Mons. Kurian Mathew Vayalunkal, Arcivescovo tit. di Raziaria, Nunzio Apostolico in Algeria e Tunisia;
- L’Onorevole Theodoros Rousopoulos, Presidente della Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE);
- S.E. la Signora Delia Cárdenas Christie, Ambasciatore di Panama, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali;
- Il Signor Ajay Banga, Presidente di World Bank Group, e Seguito;
- Gruppo di Volontari e persone senza fissa dimora da Vienna;
- Vescovi di Namibia e Lesotho in Visita “ad Limina Apostolorum”.
Venerdì 8 Novembre 2024
- Il Vescovo Guglielmo alle ore 18.30 partecipa, presso il Circolo di Compagnia a Canicattì (Agrigento), ad una Conferenza, promossa dal locale Rotary Club, su: «Vescovo sempre nella Chiesa». Il canicattinese Angelo Ficarra, vescovo di Patti a 65 anni dalla morte; questo il programma:
- Indirizzi di saluto: Carmelo Fazio Galata, Presidente Circolo di Compagnia di Canicattì;
Giuseppe Greco, Presidente Club Rotary Canicattì;
- Interventi: mons. Guglielmo Giombanco, Vescovo di Patti;
don Stefano Brancatelli, presbitero della diocesi di Patti e Docente di Storia della Chiesa;
- Conclusioni: mons. Alessandro Damiano, Arcivescovo di Agrigento.
- Modera: Francesca Scarpaci Napoli, Presidente Parrocchiale Azione Cattolica San Diego, Canicattì.
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Oggi, 7 Novembre, la Chiesa ricorda Sant'Ernesto, abate |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Giovedì 07 Novembre 2024 07:10 |
Nel 1140 Ernesto era abate del monastero fondato a Zwiefalten (Wùrttemberg) nel 1089 dai conti Kuno e Liutold von Achalm, ma nel 1146 diede le dimissioni e si unì all'esercito crociato del re Corrado III. Sulla sua attività come abate si sa poco, meno ancora sulla sua fine. Secondo la leggenda cadde nelle mani dei Saraceni e fu crudelmente martirizzato; viene venerato, infatti, nel suo monastero di Zwiefalten come santo martire. La sua festa è celebrata il 7 novembre. Talvolta fu confuso con l'omonimo prevosto di Neresheim, il quale prese parte alla prima crociata. Nella chiesa abbaziale di Zwiefalten si conserva sull'altare di S. Stefano una statua di Ernesto, raffigurato anche in due pitture.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 3, 3-8
Queste cose, che per me erano guadagni, io le ho considerate una perdita a motivo di Cristo.
Rit. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. dal salmo 104
Dal Vangelo secondo Luca 15, 1-10
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.
Eccolo qui il cuore del vangelo di Luca che svela il cuore di Dio! Tre parabole, oggi ne leggiamo due, poste al centro fisico dello scritto lucano, tralasciate dagli altri evangelisti e che hanno scosso in profondità il cuore del discepolo pagano, di Saulo diventato cristiano. Dio è come un pastore che cerca la pecora scappata e fa festa dopo averla ritrovata caricandosela sulle spalle. Non la percuote, stanco e snervato per il tempo perso a cercarla, ma la copre di attenzioni. Dio è come una brava massaia che ha smarrito una moneta e passa il tempo a cercarla finché non la trova e organizza poi una festa con le vicine (costata molto più della moneta ritrovata, immagino!) per manifestare la sua gioia. Dio fa festa, Dio ci cerca, Dio è un generoso. Nulla a che vedere col Dio piccino che portiamo nel cuore, il Dio dagli orizzonti limitati (come i nostri) avaro di emozioni, sempre serioso, custode del diritto e della giustizia. Nulla a che vedere con il Dio delle nostre paure e delle nostre celebrazioni asfittiche, rinsecchite, zoppicanti che manifestano non gioia ma stanca abitudine. Il Dio scoperto da Luca è così. Così è il Dio raccontato da Gesù. Volete ancora tenervi il vostro?
Dio è nostra forza e baluardo, difesa nella tentazione, bontà nella sconfitta. A lui ci presentiamo, una volta ancora bisognosi del suo aiuto. Diciamo insieme: Signore, ascolta ed esaudisci.
Perché nessun peccato diminuisca in noi la gioiosa certezza che Cristo è alla nostra ricerca per accoglierci tra le sue braccia, come la pecora smarrita. Preghiamo:
Perché nel nostro paese le risorse che Dio ci ha dato, siano investite nella costruzione di una società attenta agli ultimi e giusta con tutti. Preghiamo:
Perché i genitori e gli educatori sappiano trasmettere alle nuove generazioni il gusto d'una vita in armonia con Dio e con il prossimo. Preghiamo:
Perché i cristiani discriminati o perseguitati a motivo della fede, vivano la loro emarginazione con fortezza, umiltà e senza rancori. Preghiamo:
Perché la nostra comunità riesca a plasmarsi un cuore che non giudica e non cede a grettezze e parzialità. Preghiamo:
Tu conosci, Padre, ciò di cui abbiamo bisogno prima ancora che apriamo la bocca. A quanto qui espresso, aggiungi tu ciò che sai essere buono e utile per ciascuno di noi. Per Cristo Gesù nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro dei Maccabei (4, 36-59)
Purificazione e dedicazione del tempio
Seconda Lettura
Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo (Catech. 5 sulla fede opera è il simbolo, 12-13; PG 33, 519-523)
Il simbolo della fede
Giovedì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Oggi mi metto in contatto con una persona che vive la malattia o la solitudine... facendola sentire importante con la mia presenza...
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè possiamo seguire con serena fiducia Cristo, considerando ogni cosa una perdita a motivo del Vangelo, portando frutti di opere buone.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Dio vede in ogni peccatore il santo che non è ancora, vede brillare la scintilla che gli ha posto nel cuore. Perciò insiste, accoglie, perdona, cerca. Con una libertà interiore e un rispetto assoluti, senza guardare dall'alto chicchessia, senza cedere al compromesso, manifestando l'instancabile volontà salvifica di Dio. Paolo Curtaz
Giovedì 7 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- Partecipanti al pellegrinaggio promosso dalle Monache Agostiniane di San Ildefonso, da Talavera de la Reina (Spagna);
- S.E. Mons. Giordano Piccinotti, S.D.B., Arcivescovo tit. di Gradisca, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica;
- S.E. Mons. Nikola Eterović, Arcivescovo tit. di Cibale, Nunzio Apostolico nella Repubblica Federale di Germania;
- Seminaristi della Provincia Ecclesiastica di Toledo (Spagna);
- Ufficiali e Militari del Comando Trasporti e Materiali.
Giovedì 7 Novembre 2024
NESSUN EVENTO DA SEGNALARE
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Oggi, 6 Novembre, la Chiesa ricorda San Leonardo, abate |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Mercoledì 06 Novembre 2024 07:44 |
Leonardo nacque in Gallia al tempo dell’imperatore Anastasio da nobili franchi, amici del re Clodoveo che volle fargli da padrino al battesimo. In gioventù rifiutò di arruolarsi nell’esercito e si mise al seguito di S. Remigio, arcivescovo di Reims. Avendo questi ottenuto dal re di poter chiedere la liberazione dei prigionieri che avesse incontrato, anche Leonardo, acceso di carità, chiese e ottenne lo stesso favore e liberò, di fatto, un gran numero di questi infelici. Diffondendosi la fama della sua santità, egli rifiutata la dignità vescovile offertagli da Clodoveo si diresse a Limoges; attraversando la foresta di Pavum soccorse la Regina sorpresa dalle doglie del parto. La preghiera del santo le concesse di superare i dolori e di dare alla luce un bel bambino. Clodoveo riconoscente gli concesse una parte del bosco per edificarvi un monastero. Il Santo costruì un oratorio in onore della Madonna e dedicò in altare in onore di S. Remigio; scavò poi un pozzo che si riempì miracolosamente d’acqua e al luogo diede il nome di nobiliacum in ricordo della donazione di Clodoveo. Il Santo sarebbe morto il 6 novembre di un anno imprecisato, nella metà del VI secolo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 2, 12-18
Dedicatevi alla vostra salvezza. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare.
Rit. Il Signore è mia luce e mia salvezza. dal salmo 26
Dal Vangelo secondo Luca 14, 25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
Facciamoci bene i conti in tasca. È Gesù stesso che ce lo chiede, che ci invita ad osare, a prendere sul serio la sua sconcertante provocazione: egli pretende di essere più grande della più grande gioia che possiamo vivere. Più del bene, più dell'affetto, più dell'innamoramento, più del diventare genitori. È presuntuoso Gesù, ci sfida a diventare veramente suoi discepoli. Se ci fidiamo di lui, se capiamo che davvero la sua presenza può colmare la nostra vita, orientarla, darle orizzonte e respiro, luce e gioia intima ed infinita, allora vale la pena davvero lasciare tutto e seguirlo. Facciamo bene i nostri calcoli: quante energie, quanto tempo, quanta intelligenza dedichiamo - giustamente - alla nostra famiglia, al lavoro, alla quotidianità? Mettiamo altrettanta forza nell'investire in ciò che resta, nel dare spazio alla nostra anima sempre mortificata e compressa, sempre ignorata e messa all'ultimo posto delle nostre preoccupazioni. Il Signore non chiede di rinunciare alle gioie legittime che dispensa, ma di scoprire l'origine di ogni gioia che è la sua presenza. Sediamoci a tavolino e facciamo bene i nostri conti: ne vale certamente la pena...
A Colui che tutto può e tutti conosce, esprimiamo con fiducia le nostre attese, nella certezza che egli ama donare più di quanto sappiamo domandare. Diciamo insieme:
Dio della vita, ascoltaci.
Perché noi, tua Chiesa, spogliandoci di orgoglio e asprezza, sappiamo somigliare a Cristo mite, umile e crocifisso. Preghiamo:
Perché nei nostri cuori penetri la benevolenza, vinca la fraternità, fiorisca la carità. Preghiamo:
Perché le nostre comunità d'occidente siano generose nel donare persone e mezzi alle missioni. Preghiamo:
Perché negli ospedali, nelle carceri e nei ricoveri, chi soffre possa oggi incontrare un animo cristiano. Preghiamo:
Perché i ragazzi e i giovani, sostenuti dalla nostra preghiera e dagli esempi, sappiamo andare incontro alla vita con fede e onestà. Preghiamo:
Altissimo Signore, il tuo popolo è in cammino nella valle delle prove dove s'attarda, si stanca, si ferisce. Sostienilo, Padre, con la fede incrollabile di Abramo, la fortezza di Mosè, la saggezza di Salomone. Per Cristo nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro dei Maccabei (3, 1-26)
Giuda Maccabeo
Seconda Lettura
Dalle «Catechesi» di san Cirillo di Gerusalemme, vescovo (Catech. 5 sulla fede opera è il simbolo, 10-11; PG 33, 518-519)
La virtù della fede opera oltre le forze umane
Mercoledì della III settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Per chi mi evita, mi allontana o deride perchè sono credente, oggi proverò semplicemente a offrire un'Ave Maria, perchè la Vergine possa intercedere presso Dio per far scendere su di lui lo Spirito Santo, colmandolo di comprensione e apertura del cuore.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè tutti i nostri fratelli che hanno lasciato questa terra ricevano la pienezza della vita eterna ed entrino al banchetto del Regno promesso ai servi fedeli.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Quando il regno dei cieli vuole trapassare il mondo, quando l'amore di Dio vuole cercarsi qualcuno che è perduto, quando questo qualcuno è una moltitudine, importa molto più chi si è che non ciò che si è; importa molto di più come si fa' che non ciò che si fa. Madeleine Delbrel
Mercoledì 6 Novembre 2024
- Alle ore 9 Udienza generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.
Mercoledì 6 Novembre 2024
NESSUN EVENTO DA SEGNALARE
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