Oggi, 15 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di S. Alberto Magno, vescovo e dottore |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 15 Novembre 2024 07:20 |
Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo d’eccezione: Tommaso d’Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosofico naturali di Aristotele. Alberto vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipò al concilio di Lione. Il «dottore universale» morì il 15 novembre 1280.
Dalla seconda lettera di san Giovanni apostolo 1, 3-9
Chi rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio.
Rit. Beato chi cammina nella legge del Signore. dal salmo 118
Dal Vangelo secondo Luca 17, 26-37
Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
Stiamo per concludere l'anno liturgico e per iniziare un nuovo percorso a partire dall'avvento, e la Liturgia ci invita a fissare lo sguardo in avanti, a interrogarci sul destino del mondo e sul nostro destino. La Chiesa parla di tre venute di Cristo: quella nella storia, quella nella gloria e quella nella vita di ciascuno di noi. In questo tempo di mezzo che viviamo, aspettando la venuta definitiva del Signore, possiamo farne esperienza attraverso la fede. Questo è il tempo della Chiesa, tempo in cui Gesù affida a noi il compito di annunciare il Vangelo e di rendere presente il Regno, sempre nella logica di una realtà che è già e non ancora. Possiamo realizzare il Vangelo nella nostre comunità, primizia del mondo nuovo. Il ritorno finale del Signore sarà un evento straordinario e positivo, una fine che è una pienezza, non una truce catastrofe! Per noi la venuta finale del Signore è un desiderio di pienezza, di armonia e riconciliazione, non un terribile evento! Le parabole che ascoltiamo in queste settimane ci invitano alla vigilanza e mi piace leggerle per l'oggi: possiamo incontrare il Signore solo se siamo disposti a conoscerlo, solo se lasciamo spazio all'interiorità.
Riconoscenti per i doni fin qui ricevuti, manifestiamo al Padre le difficoltà della nostra giornata, nella certezza ch'egli vuole venire incontro a tutti i suoi figli. Diciamo insieme: Ascoltaci, o Signore.
Perché arrivi il giorno in cui non ci saranno più cattolici, ortodossi e protestanti, ma solo cristiani pieni di speranza e carità. Preghiamo:
Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione. Preghiamo:
Perché riusciamo a utilizzare bene la salute e l'intelligenza, e a gestirle con santità nel tempo che ancora ci resta. Preghiamo:
Perché la bellezza del creato, la sapienza della natura e la bontà dei cristiani aiuti il mondo a trovare Dio. Preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi luce per chi non crede e famiglia di chi non ha casa. Preghiamo:
Dio, nostro rifugio e nostra forza, tu hai dato al santo vescovo e dottore della Chiesa Alberto Magno la forza di orientare il sapere umano alla sapienza eterna. Rafforza e proteggi per sua intercessione la nostra fede nella confusione spirituale dei nostri giorni. Donaci l’ampiezza della sua mente, affinché anche il progresso delle scienze ci aiuti a conoscerti più profondamente e a giungere più vicini a te. Fa’ che possiamo crescere nella conoscenza della Verità, che tu stesso sei, affinché un giorno possiamo contemplarti faccia a faccia insieme con tutti gli angeli. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (10, 1-21)
Visione dell'uomo e apparizione dell'angelo
Seconda Lettura
Dal «Commento sul vangelo di Luca» di sant'Alberto Magno, vescovo (22, 19; Opera omnia, Parigi 1890-1899, 23, 672-674)
Pastore e maestro per l'edificazione del corpo di Cristo
Venerdì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune dei dottori della Chiesa.
Impegno di vita
Sarò ottimista e allegro anche nei possibili insuccessi della giornata.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché sull'esempio di Sant'Alberto Magno la Chiesa testimoni la gioia di vivere per Cristo e non cessi mai di annunciare con forza il Vangelo a tutti gli uomini.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Sconfiggere la morte, la sofferenza è possibile, basta solo volerlo. D'altra parte pensate a quelle cose che appaiono positive, come la vincita ad una lotteria o una grossa eredità. Ti cambiano la vita, ma siamo sicuri che questo avvenga sempre nella giusta direzione? Quanti parenti ed amici scopriamo di avere quando diventiamo ricchi, e come fanno presto a dileguarsi quando abbiamo bisogno di loro. Riccardo Ripoli
Venerdì 15 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- Membri della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA);
- Em.mo Card. Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima Evangelizzazione e le nuove Chiese Particolari;
- S.E. Mons. Luis Mariano Montemayor, Arcivescovo tit. di Illici, Nunzio Apostolico in Irlanda;
- S.E. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo emerito di Taranto;
- Vescovi del Mali in Visita “ad Limina Apostolorum”.
Venerdì 15 Novembre 2024
- Il Vescovo Guglielmo partecipa a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le mura alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale. Sono presenti circa 1200 delegati e Vescovi per confrontarsi sui Lineamenti, il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche. Il programma odierno prevede:
- Ore 16.00 Apertura dei lavori con il saluto del cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana;
- Segue l'intervento di Erica Tossani, della Presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale.
- Relazione tenuta da mons. Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola e Presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale.
- Pierpaolo Triani, della Presidenza del Comitato, presenta le modalità di lavoro.
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Oggi, 14 Novembre, la Chiesa ricorda Santa Veneranda, martire |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Giovedì 14 Novembre 2024 07:41 |
Il nome è di origine latina e significa «degno di venerazione». Di Veneranda si sa poco, tra l’altro è l’unica santa con questo nome, mentre di Venerando ce ne sono tre. Nel «Catalogo Sanctorum» redatto negli anni 1369-1372, dal veneziano Pietro de Natalibus, al capitolo 61 è citata s. Veneranda vergine, nata in Gallia (Francia) nel II secolo e martire a Roma durante la persecuzione al tempo dell’imperatore Antonino (138-161). La celebrazione riportata al 14 novembre è stata trasferita alla stessa data nel «Martirologio Romano». Detto questo ritroviamo la santa in certi episodi che riguardano la basilica di S. Maria a Pugliano in Ercolano. Verso la metà del secolo XVII all’epoca di papa Alessandro VII, fu donato, come usanza nei secoli passati, al Procuratore Generale dei Carmelitani Scalzi in Roma, il corpo di san Massimo martire, prelevato dalla catacomba di s. Ciriaca e una reliquia insigne di santa Veneranda martire.
Dalla lettera a Filèmone 1, 7-20
Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Rit. Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe. dal salmo 145
Dal Vangelo secondo Luca 7, 20-25
Il regno di Dio è in mezzo a voi.
È statistico: ogni qualche tempo qualcuno preannuncia la fine dei tempi. Che sia un cattolico millenarista o un Testimone di Geova, un appassionato di antiche civiltà o un ecologista spaventato (c'è di che esserlo!), l'uomo ha bisogno, per vivere, di immaginare una fine precisa, un computo, una data finale. Gesù, invece, sgonfia tali pretese: i cataclismi, le guerre, non sono il segno dell'avvicinarsi della fine del mondo e dobbiamo evitare di correre dietro ai santoni di turno che ci prospettano catastrofi inenarrabili e presunte apparizioni di Gesù (le apparizioni, per i cristiani sono delle eccezioni ed è auspicabile che non avvengano!). Gesù ci chiede di posare i piedi per terra: la sua presenza è discreta, lo raggiungiamo col cuore e la vita interiore, non colpisce i sensi esterni, ma quelli dell'anima, non ama i grandi eventi, ma quelli quotidiani fatti di fatica e di fedeltà. Vigliamo, amici, non lasciamoci travolgere dal catastrofismo imperante: combattiamo l'ingiustizia con le armi della pace e stiamo sempre pronti ad accogliere quando verrà, nella vita personale di ciascuno di noi o alla fine dei tempi.
Con la sua morte e risurrezione, Cristo fa di noi degli uomini capaci di vivere come lui è vissuto. Domandiamo al Padre la grazia di agire da risorti e diciamo: Vieni, Signore Gesù.
Nelle nostre case, ricche di tutto ma povere di amore e di preghiera, noi ti invochiamo:
Nei nostri ospedali dove il dolore annebbia la fede e spegne la speranza, noi ti invochiamo:
Nelle scuole e nelle fabbriche che programmano un avvenire privo di te, noi ti invochiamo:
In un mondo ancora pieno di infelici, sfruttati e perseguitati, noi ti invochiamo:
Nella gioia e nel dolore, nella vittoria e nel rimorso, noi ti invochiamo:
Nella nostra comunità, quando gli slanci cedono il passo ai tradimenti e ai compromessi, noi ti invochiamo:
Al tramonto della vita, alla sera d'ogni nostra giornata, all'alba d'ogni nostro progetto, noi ti invochiamo:
O Dio, ci proponi di vivere in terra come cittadini del cielo, d'essere nel mondo come lievito che vivifica. Poiché nulla è impossibile a te, donaci l'energia dello Spirito che ci aiuti a conformarci a Cristo nostro Signore.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (9, 1-4a. 18-27)
Preghiera e visione di Daniele
Seconda Lettura
Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp. 13, 2 - 14, 5; Funk, 1, 159-161)
La Chiesa viva è corpo di Cristo
Giovedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Sarò ottimista e allegro anche nei possibili insuccessi della giornata.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché sappiamo essere attenti al passaggio del Signore, pronti a cogliere ogni sua parola e ispirazione.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Avere la disponibilità al Regno che avvenga è la preghiera che Gesù ci insegna a fare ogni giorno: questo avvento, questo avvenire della grazia entra nel nostro vivere quotidiano offrendo un cuore nuovo e uno spirito nuovo all'azione di ogni uomo di buona volontà. Luciano Sanvito
Giovedì 14 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- Em.mo Card. José Cobo Cano, Arcivescovo di Madrid (Spagna);
- Il Signor Marko Bošnjak, Presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), e Seguito;
- S.E. la Signora Mia Amor Mottley, Primo Ministro delle Barbados, e Seguito;
- Delegazione di Ostaggi Israeliani liberati a Gaza;
- Partecipanti al Convegno promosso dal Dicastero delle Cause Santi.
Giovedì 14 Novembre 2024
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Oggi, 13 Novembre, la Chiesa ricorda Sant'Omobono, patrono dei sarti |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Mercoledì 13 Novembre 2024 07:15 |
Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Oltretutto viveva solo con la moglie, senza figli. Ma il denaro - nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa - era per i poveri. La sua azione lo portò ad essere un testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona era con l'imperatore). Quando morì d'improvviso, il 13 novembre del 1197, durante la Messa, subito si diffuse la fama di santità. Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Ecco perché la sua morte, avvenuta nel momento in cui dall’altare s’intonava il Gloria, ha scosso tutta la città. Non solo. Si sparge una voce insistente: mastro Omobono fa miracoli! Cominciano i pellegrinaggi alla sua tomba, il vescovo Sicardo e una rappresentanza cittadina si rivolgono a papa Innocenzo III. E questi canonizza Omobono già il 13 gennaio 1199, a meno di due anni dalla morte. Il suo corpo si conserva in una cripta della cattedrale di Cremona.
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito 3, 1-7
Eravamo insensati, ma Dio ci ha salvati per la sua misericordia.
Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. dal salmo 22
Dal Vangelo secondo Luca 17, 11-19
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Dieci sono stati sanati, uno solo si è salvato. I lebbrosi che urlano la loro disperazione a Gesù hanno la memoria corta. E il cuore piccino. Hanno ottenuto ciò che hanno chiesto e la loro guarigione (come la nostra) avviene progressivamente, mentre obbediscono a Gesù che obbedisce alla prescrizioni della Torah (!) e si incamminano (ancora ammalati) verso il Tempio. Fra di loro scopriamo esserci un samaritano, un nemico di Israele: la malattia toglie le differenze, la salute le rimette in piedi. Non sa dove andare, il samaritano, il "suo" tempio, sul monte Garizim, è raso al suolo. Va da Gesù, il suo nuovo tempio, e lo ringrazia. Gesù è amareggiato: dove sono gli altri nove? È più facile essere guariti dalla lebbra che dall'ingratitudine! Ha ragione Gesù: sono stati sanati, ma la salvezza è un'altra cosa. La salute è un bene prezioso, ma non è vero che "basta la salute": ci occorre molto di più, ci occorre la salvezza, abbiamo bisogno di una felicità che va ben oltre il benessere fisico, che raggiunge e riempie l'anima. Viviamo nella gioia, amici, chiediamo al Signore di essere guariti da ogni lebbra: che non ci accada di essere rimproverati per la nostra poca gratitudine!
Eleviamo al Padre la nostra preghiera, chiedendogli che la voglia esaudire perché voce di Cristo suo Figlio. Diciamo insieme: Signore, abbi pietà di noi.
Perché la Chiesa, immacolata nel suo Capo e nei suoi santi, giunga alla purificazione anche di tutti i suoi membri, clero e fedeli. Preghiamo:
Perché siamo docili allo Spirito che ci domanda d'essere come sale che tutto insaporisce, come luce che dona splendore. Preghiamo:
Perché l'umanità riconosca in te colui che può guarirla dalla lebbra della violenza e della vendetta. Preghiamo:
Perché il mondo del lavoro tenda sempre più alla giustizia e all'onestà. Preghiamo:
Perché gli anziani sappiano portare la croce della terza età uniti a Cristo, per la redenzione di chi è nel pieno vigore delle forze. Preghiamo:
Signore nostro Dio, la gioia di cui abbiamo fame, dipende da te e da noi. Il tuo apporto non viene mai a mancare, ma il nostro è soggetto a mille incostanze. Rinvigorisci i nostri propositi e rendici degni di portare il nome di Cristo tuo Figlio e nostro Signore. Amen.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (5, 1-2. 5-9. 13-17. 25-31)
Il giudizio divino durante il banchetto di Baldassar
Seconda Lettura
Dall'«Omelia» di un autore del secondo secolo (Capp. 10, 1 - 12, 1; 13, 1; Funk, 1, 157-159)
Attendiamo il premio, pieni di speranza
Mercoledì della IV settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.
Impegno di vita
Oggi ringrazierò Dio per i doni che ho ricevuto: è un sacrosanto dovere, perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo redentore.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perché impariamo la difficile arte della riconoscenza.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Cerchiamo Dio per trovarlo e, dopo averlo trovato, cerchiamolo ancora. Per trovarlo bisogna cercarlo perché è nascosto; e dopo averlo trovato bisogna cercarlo ancora, perché è immenso. Egli sazia chi lo cerca nella misura in cui riesce a comprenderlo, e dilata la capacità di chi lo trova. Sant'Agostino
Mercoledì 13 Novembre 2024
- Alle ore 9 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.
Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:
- Monsignor Fernando Chica Arellano, Osservatore Permanente presso le Organizzazioni e Organismi delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (F.A.O., I.F.A.D., P.A.M.);
- Monsignor Richard Allen Gyhra, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Vienna e presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (O.N.U.D.I.), nonché Rappresentante Permanente della Santa Sede presso l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (A.I.E.A.), l’Organizzazione per l’Applicazione del Trattato per il Bando Completo degli Esperimenti Nucleari (C.T.B.T.) e l’Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (O.S.C.E.);
- Delegazione del “Foyer Notre-Dame des Sans Abris” e dell’Associazione “Amis de Gabriel Rosset”.
Mercoledì 13 Novembre 2024
- Il Vescovo Guglielmo, a Mascalucia, presso la Casa di Esercizi Spirituali dei Missionari Passionisti, partecipa al Convegno su: «Le comunità parrocchiali focolai di speranza. Il parroco tra anime e carte! Aspetti antropologici e amministrativi nella vita di un parroco». Percorso formativo sulla parrocchia promosso dal Centro Madre del Buon Pastore».
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Oggi, 12 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di San Giosafat, vescovo e martire |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Martedì 12 Novembre 2024 07:12 |
Nasce a Wolodymyr in Volynia (Ucraina) nel 1580 e viene ricordato come il simbolo di una Russia ferita dalle lotte tra ortodossi e uniati. La diocesi di Polock si trovava in Rutenia, regione che dalla Russia era passata in parte sotto il dominio del Re di Polonia, Sigismondo III. La fede dei Polacchi era quella cattolica romana; in Rutenia invece, come nel resto della Russia, i fedeli aderivano alla Chiesa greco-ortodossa. Si tentò allora un'unione della Chiesa greca con quella latina. Si mantennero cioè i riti e i sacerdoti ortodossi, ma si ristabilì la comunione con Roma. Questa Chiesa, detta «uniate», incontrò l'approvazione del Re di Polonia e del Papa Clemente VIII. Gli ortodossi, però, accusavano di tradimento gli uniati, che non erano ben accetti nemmeno dai cattolici di rito latino. Giovanni Kuncevitz, che prese il nome di Giosafat, fu il grande difensore della Chiesa uniate. A vent'anni era entrato tra i monaci basiliani. Monaco, priore, abate e finalmente arcivescovo di Polock, intraprese una riforma dei costumi monastici della regione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. Ma a causa del suo operato nel 1623 un gruppo di ortodossi lo assalì e lo uccise a colpi di spada e di moschetto.
Dalla lettera di San Paolo apostolo a Tito 2, 23 - 3, 9
Viviamo con pietà nell'attesa della Beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo.
Rit. La salvezza dei giusti viene dal Signore. dal salmo 36
Dal Vangelo secondo Luca 17, 7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.
Siamo servi inutili, abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Siamo servi inutili, eppure indispensabili, se restiamo servi. Chi ha conosciuto il Maestro è chiamato a diventare suo testimone, senza fanatismi, senza ansie: il mondo è già salvo, solo che non sa di esserlo e noi possiamo, nel quotidiano, vivere da persone salvate e le nostre comunità diventare in qualche modo succursali del Regno di Dio. Cosa "fare", allora? Bhè direi che anzitutto dobbiamo "essere", essere discepoli, essere pieni di fiducia, diventare una specie di spazio pubblicitario di Dio per il mondo. Essere, non apparire, non organizzare, non costruire sante barricate. Esserci: con un sorriso, con la pazienza, con il perdono. Esserci, tutto lì. Allora oggi il Signore ci ricorda una cosa semplice: è lui che guida la barca, è lui che salva il mondo e noi a corrergli dietro. Lui ama, lui salva, lui guarda, lui interviene e noi a corrergli dietro. Animo e senso dell'ironia fratelli impegnati nell'apostolato, anche se alle volte guardiamo ai risultati, ed è inevitabile, non prendiamoci troppo sul serio e lasciamo che sia Lui, il Signore a guidare le nostre comunità con passione e pazienza.
Al Padre che ci ha creati per amarlo e per servire i fratelli, chiediamo d'essere perseveranti nel realizzare questi suoi progetti su di noi. Diciamo insieme: Ascoltaci, Signore.
Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, i catechisti e per quanti servono la Chiesa: siano pronti a lavare i piedi dei loro discepoli con l'amore e l'umiltà di Gesù. Preghiamo:
Per chi si guadagna il pane con lavori avvilenti e umilianti: il, rispetto di cui lo circondiamo l'aiuti a non sentirsi svalutato. Preghiamo:
Per la pace tra gli uomini: tutti vogliano dare il loro contributo alla costruzione di un mondo fraterno, modellato come Dio l'ha creato. Preghiamo:
Per i giovani in difficoltà: la nostra mano sia pronta ad accompagnarli con pazienza verso la fiducia in sè e nella vita. Preghiamo:
Suscita nella Chiesa, o Padre, il tuo Santo Spirito, che mosse il vescovo san Giosafat a dare la vita per il suo popolo, perché, fortificati dallo stesso Spirito, non esitiamo a donare la nostra vita per i fratelli.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (3, 8-12. 19-24. 91-97)
La statua d'oro del re. I fanciulli tolti dalla fornace
Seconda Lettura
Dall'enciclica «Ecclesiam dei» di Pio XI, papa (AAS 15 [1923] 573-582)
Versò il suo sangue per l'unità della Chiesa
Martedì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune di un martire.
Impegno di vita
Conserverò oggi nel cuore la parola di Gesù: "Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare" e compirò un gesto di pura gratuità.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per l'unità di tutti i cristiani, perchè per intercessione di san Giosafat, siano una cosa sola, affinchè il mondo creda in Gesù, unico Salvatore.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Dio voglia che quel tuo sangue, o San Giosafat, che tu versasti per la Chiesa di Cristo, sia pegno di quell’unione con questa Santa Sede Apostolica, a cui tu sempre anelasti, e che giorno e notte implorasti con fervida preghiera da Dio, somma Bontà e Potenza. E perché tanto si avveri alfine, vivamente desideriamo di averti intercessore assiduo presso Dio stesso e la Corte del Cielo. Beato Pio IX
Martedì 12 Novembre 2024
Martedì 12 Novembre 2024
- Il Vescovo Guglielmo conclude la Visita Pastorale a Frazzanò. |
Oggi, 11 Novembre, la Chiesa celebra la memoria di San Martino, vescovo |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 11 Novembre 2024 07:52 |
Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397.
Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito 1, 1-9
Stabilisci alcuni presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato.
Rit. Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore. dal salmo 23
Dal Vangelo secondo Luca 17, 1-6
Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai.
Hai ragione, Signore: ci vuole un sacco di fede, molto più di quanta crediamo di avere. Una fede cristallina, robusta per poter accogliere una Parola così esigente, così assurda. Una Parola che ci chiede di perdonare sempre, senza calcolo, senza tirarci indietro, senza accampare mille scuse. Una fede che vede quanto ci è stato perdonato e che, perciò, sa perdonare. Il discepolo perdona perché ha scoperto la misura del perdono del Signore, sa capire perché si sente capito, sa superare ed andare oltre perché ha scoperto che il perdono mette le ali. Il perdono è segno di forza, non di debolezza e il perdono serve a chi lo dà, non a chi lo riceve. Anzi: a volte chi lo riceve non sa neppure di essere stato perdonato... ma il perdono è una cosa seria, non un'emozione fugace, fa leva sulla volontà, non sul sentimento. Decido di perdonare quando scopro che il perdono alla fine mi porta verso la pienezza di Dio, verso il suo sorriso. Hai ragione Signore. È scandaloso che un discepolo provi risentimento, che non sappia offrire un'altra possibilità, che confonda la fermezza con l'intransigenza, che non sia comprensivo verso chi sbaglia.
In cammino verso la patria celeste, come Israele siamo soggetti a mille tentazioni. Da Dio imploriamo il soccorso per non stancarci lungo la strada. Diciamo insieme: Signore, aumenta la fede del tuo popolo.
Quando nel mondo si dubita di te, del tuo amore e della tua provvidenza. Preghiamo:
Quando ci pare che non rispondi più e non ti preoccupi di noi. Preghiamo:
Quando il male sembra premiato, il cattivo arricchito, l'ingiusto fortunato. Preghiamo:
Quando i tuoi sacerdoti non danno buon esempio, i vescovi non entusiasmano, i battezzati non sostengono. Preghiamo:
Quando la società degli uomini non riesce a perdonare, dimenticare e capire. Preghiamo:
Quando incontriamo persone deluse e sconfitte, incomprese e tradite. Preghiamo:
Quando siamo stanchi di preghiera, vuoti di speranza, incapaci di carità. Preghiamo:
Quando i cristiani si adagiano nella mentalità corrente, si appesantiscono di tiepidezze e reagiscono come pagani. Preghiamo:
O Dio, che hai fatto risplendere la tua gloria nella vita e nella morte del vescovo san Martino, rinnova in noi i prodigi della tua grazia, perché né morte né vita ci possano mai separare dal tuo amore.
LITURGIA DELLE ORE - Volume IV
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Prima Lettura
Dal libro del profeta Daniele (2, 26-47)
Sogno della statua frantumata dal sassolino. Il regno eterno di Dio
Seconda Lettura
Dalle «Lettere» di Sulpicio Severo (Lett. 3,6.9-10.11.14-17. 21; SC 133,336-343)
Martino povero e umile
Lunedì della IV settimana, ufficio della memoria con parti proprie. Alle Lodi mattutine antifone proprie e salmi della domenica I settimana; ai Vespri antifone proprie e salmi dal Comune dei pastori.
Impegno di vita
Dio colma il mio bisogno secondo la sua ricchezza e magnificenza; oggi , sull'esempio del vescovo san Martino, proverò anch'io ad avere uno sguardo pieno di premura e attenzione per un altro, a prendermi cura di una persona che vive nella povertà e indigenza.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè possiamo liberarci dell'orgoglio e della brama di possedere che inquina la nostra esistenza, per rimettere Gesù al primo posto, vivendo questa giornata, sull'esempio di san Martino, di condivisione con chi ha bisogno.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Sarebbe bello che chi ha qualcosa distribuisse, e dividesse come fratello, come compagno di mendicità del povero. Tu sei un mendicante. Anche io sono un mendicante; perché ciò che possiedo Dio me lo ha prestato. Nell'ora della morte dovrò restituirlo tutto. San Oscar Romero
Lunedì 11 Novembre 2024
Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:
- S.E. Mons. Charles John Brown, Arcivescovo tit. di Aquileia, Nunzio Apostolico nelle Filippine;
- S.E. la Signora Chiara Porro, Ambasciatore di Australia, in visita di congedo;
- Membri del Santo Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese Mar Thoma;
- Il Dottor Horacio Rosatti, Presidente della “Corte Suprema de Justicia de la Nacion” (Argentina);
- Delegazione del “Catholic Philanthropy Network” (FADICA);
- Delegazione di Tecnici e Partners della Fabbrica di San Pietro;
- Delegazioni della Diocesi di Aosta e dei Canonici del Gran San Bernardo.
Lunedì 11 Novembre 2024
Il Vescovo Guglielmo prosegue la Visita Pastorale nella Parrocchia Maria SS. Annunziata di Frazzanò con il seguente programma:
Ore 9.30: Visita alle Scuole;
Ore 12.15: Visita al Municipio con amministratori e impiegati;
Ore 16.30: Incontro con gli operatori pastorali, aggregazioni, comitato feste;
Ore 18.00: Celebrazione Eucaristica;
Ore 19.00: Incontro di fraternità presso l'ex Chiesa di San Giuseppe.
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