Oggi, 1 Aprile, la Chiesa ricorda Sant'Ugo, vescovo |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Martedì 01 Aprile 2025 07:32 |

Sant'Ugo di Grenoble venne alla luce nel 1053 a Châteauneuf-sur-Lers, nel Delfinato, e morì a Grenoble il 1° aprile 1132 dopo 52 anni di episcopato nella città francese. Nato da nobile famiglia, fu educato dalla madre a una vita di elemosina, preghiera e digiuno. A soli 27 anni era già vescovo di Grenoble. Da allora, per tutta la vita, conciliò con abnegazione l'attrazione fortissima verso la vita eremitica e il cenobio e la fedeltà al servizio episcopale, che svolse con grande ardore, secondo lo spirito di riforma della Chiesa che caratterizzò il pontificato di Gregorio VII.
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica di San Lorenzo in Damaso.
Dal libro del profeta Ezechiele 47, 1-9.12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza.
Rit. Dio è per noi rifugio e fortezza. dal salmo 45
Dal Vangelo secondo Giovanni 5, 1-16
All’istante quell’uomo guarì.

Vuoi guarire? La domanda del Signore sembra quasi offensiva, rivolta ad un pover'uomo costretto alla paralisi da tutta la vita. Certo che vuole guarire! Ma Gesù insiste, non è guaritore di professione, non vuole passare per un piccolo santone che fa miracoli gratuitamente. Gesù guarisce per testimoniare la venuta del Regno, l'avanzata della presenza di Dio che sconfigge la tenebra. Vuoi guarire? Per il paralitico la guarigione significa imparare un mestiere, uscire dalla logica assistenzialista che lo ha segnato per tutta la vita, sopportare le inevitabili accuse di inganno che gli avrebbero rivolto. Vuoi guarire? A volte il dolore è un rifugio sicuro in cui stare, in cui accucciarsi, che di dona identità. Gesù ci guarisce solo se lo vogliamo, solo se mettiamo in gioco tutto noi stessi, le nostre energie, le nostre qualità. Il nostro Dio non ci soffia il naso, ci crede capaci di affrontare le inevitabili difficoltà che ci colpiscono, che ci mettono alla prova. Vuoi guarire? Chiediamocelo, quando insistiamo con Dio, chiedendo per noi un intervento che stentiamo a fare nostro, che fatichiamo ad accettare senza riserve. Sì, Dio ci vuole liberi, veri, autentici, guariti interiormente. E noi?
Gesù Cristo è la nostra speranza. Egli risana le nostre ferite e, nella sua compassione, esprime il tenero amore del Padre. Ripetiamo con fiducia: Signore, rinnovaci nel tuo spirito.
Perchè la Chiesa, sacramento di salvezza, rinnovi con la grazia del Signore la vita degli uomini, e ogni giorno celebri la memoria dei grandi benefici della redenzione. Preghiamo:
Perchè il ricordo dell'acqua del battesimo che ci ha rigenerati, ci apra al Cristo salvatore che perdona i peccati e viene incontro al nostro desiderio di vita nuova. Preghiamo:
Perchè i cristiani, con coraggio e umiltà, professino in ogni luogo la fede nel Signore morto e risorto. Preghiamo:
Perchè le leggi e le tradizioni umane non si oppongano ai disegni di Dio che superano spesso le nostre visuali e i nostri programmi. Preghiamo:
O Signore Gesù, abbiamo bisogno di te per immergerci nell'acqua che dona la vita; aiutaci a essere sempre più consapevoli che non possiamo guarire con le nostre forze, e liberaci da tutto quello che ci paralizza; tu che sei l'unico medico delle anime e dei corpi, e vivi e regni nei secoli dei secoli.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro del Levitico (19, 1-18. 31-37)
Precetti riguardanti il prossimo
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa (Disc. 10 sulla Quar., 3-5; PL 54, 299-301)
Il bene della carità
Martedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.
Impegno di vita
Devo ricordarmi che la mia fede è un dono di Dio che ho ricevuto anche grazie alla buona parola, alla buona testimonianza di qualcuno che si è preso cura di me. Il dono ricevuto diventa così responsabilità da offrire e condividere con i fratelli.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè accanto ad ogni uomo che soffre, si trovi sempre una persona disponibile all'aiuto gratuito per amore del Cristo.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Gesù è colui che conosce l'infermità in tutta la sua estensione, in tutta la sua profondità e intensità. E tanto basta per renderlo fratello di ogni uomo che piange e soffre; fratello maggiore, fratello nostro. San Paolo VI

Il Santo Padre Francesco si trova a Casa Santa Marta in Vaticano dove osserverà un periodo di convalescenza.
Sono sospese tutte le Udienze.

Martedì 1 Aprile 2025
Il Vescovo Guglielmo partecipa a Roma alla Seconda Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia che si è aperta ieri pomeriggio nell' Aula Paolo VI in Vaticano, con la Preghiera presieduta dal Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, e con gli interventi di Lucia Capuzzi e di Mons. Erio Castellucci, rispettivamente membro e Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. Dopo la presentazione delle modalità di lavoro, la sessione si è conclusa con la celebrazione del Vespro.
Oggi, martedì 1° aprile, dopo la Messa alle ore 8,30 (trasmessa in diretta su TV 2000), presieduta dal cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, all'Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro, la mattinata sarà dedicata alla discussione in assemblea e, nel pomeriggio al confronto sul testo (Hotel Ergife) nei gruppi di lavoro che proseguiranno anche nella mattinata di mercoledì 2 aprile. Alle 15.30 del 2 aprile, i partecipanti si ritroveranno in Aula Paolo VI da dove, dopo un momento di riflessione con alcune testimonianze, partirà il Pellegrinaggio Giubilare verso la Basilica di San Pietro: qui, dopo il passaggio della Porta Santa, alle 17.30 sarà celebrata la Messa. Giovedì 3 aprile, sarà presentato, votato e consegnato ai Vescovi il testo delle Proposizioni. La Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro alle 13 concluderà la Seconda Assemblea sinodale.
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Oggi, 31 Marzo, la Chiesa ricorda San Beniamino, martire |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Lunedì 31 Marzo 2025 07:23 |

Beniamino, unico di questo nome, visse in Persia intorno all’anno 400. Durante il regno di Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, i cristiani subirono gravi persecuzioni. Il diacono Beniamino fu imprigionato per due anni a causa della sua predicazione.
La sua importanza era tale che l’ambasciatore dell’imperatore romano Teodosio, durante le trattative di pace con il re persiano, chiese la sua liberazione. Isdeberge accettò, a patto che il diacono cessasse del tutto la sua opera di apostolato.
La risposta di Beniamino, tramandata dai Martirologi, fu chiara e risoluta:
«Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio. Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, significherebbe incorrere nei castighi riservati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone».
Liberato grazie all’intercessione dell’ambasciatore romano, riprese immediatamente la sua missione, battezzando e istruendo i persiani convertiti. Il re, sentendosi ormai libero dalla parola data, lo fece nuovamente catturare e gli impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.
Rifiutandosi di abiurare, Beniamino subì un supplizio di estrema crudeltà: il suo corpo fu trafitto da spilloni, ma egli accettò il martirio con incrollabile fermezza.
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica dei Santi Quattro Coronati al Celio.
Dal libro del profeta Isaia 65, 17-21
Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.
Rit. Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato. dal salmo 29
Dal Vangelo secondo Giovanni 4, 43-54
Va’, tuo figlio vive.

L'evangelista Giovanni annota la sorpresa di Gesù che, tornando a casa sua, vede che il clima nei suoi confronti è cambiato. Merito, pare, dei mezzi di comunicazione: anche nella riottosa Galilea è arrivata l'eco delle opere compiute da Gesù nella capitale. Potenza del pettegolezzo, in questo caso positivo, che ribalta il giudizio degli abitanti di Nazareth. Ed ecco che, subito, Gesù è messo alla prova da un funzionario che gli chiede un miracolo. Gesù obietta, tentenna: sa bene quanto siano ambigui i miracoli, è stufo di essere cercato per i suoi poteri di guarigione. Ma, al solito, Dio si fa corrompere e guarisce il figlio restituendo pace al padre disperato. Ancora una volta Gesù mette da parte i principi e prova compassione. All'inizio di questa settimana, superata la metà del deserto, anche noi contribuiamo, oggi, a diffondere la buona fama di Gesù là dove viviamo. Mi accorgo che all'origine di tanto scetticismo verso il cristianesimo ci sono, molto spesso, i cristiani e la cattivissima pubblicità che fanno al vangelo. Manifestiamo al mondo la tenerezza di Gesù, il suo desiderio di farci del bene, la sua compassione che ha convertito i nostri cuori! La Parola è accolta solo se a professarla sono testimoni credibili!
La Parola proclamata assicura che Dio ci è vicino nelle prove della vita, e muterà il nostro pianto in gioia. Confidiamo nella sua bontà che tutto può, e preghiamo con fede dicendo: Aiutaci, Padre di misericordia!
Rinnova la fede della Chiesa e rendila attenta al nuovo, creato da te. Ti preghiamo:
Riunisci tutti i credenti nella lode del tuo nome, e nell'impegno per far rifiorire la città degli uomini. Ti preghiamo:
Spegni i roghi di guerra e di violenza che in tanti punti fanno ardere la terra e tormentano i popoli. Ti preghiamo:
Scaccia lo spettro della fame e dell'estrema indigenza che opprime tante creature. Ti preghiamo:
Aiuta i genitori a confidare in te per il futuro dei figli. Ti preghiamo:
Illumina il nostro cuore di fronte alla croce perchè, penetrandone il mistero, accettiamo di portarla con amore. Ti preghiamo:
Signore, aiutaci a realizzare il tuo regno, ciascuno con i doni e la responsabilità da te assegnati. Te lo chiediamo perchè le Scritture abbiano compimento, e la vita nuova di Cristo, offertaci in questa mensa, cresca e fruttifichi nel tuo amore.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro del Levitico (16, 2-28)
Il grande giorno dell'espiazione
Seconda Lettura
Dalle «Omelie sul Levitico» di Origene, presbitero (Om. 9, 5. 10; PG 12, 515. 523)
Cristo Pontefice è la nostra propiziazione
Lunedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.
Impegno di vita
Quest'oggi, Signore, voglio presentarti tutti quei figli che gemono sull'orlo della morte spiri-tuale. Fratelli, che tu mi chiedi di accogliere come figli da rigenerare con un atto di fede di cui forse loro in questo momento non sono capaci.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Rianima la volontà di chi languisce nel peccato, prigioniero di scelte sbagliate, e donagli speranza.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Aumenta la mia fede, Signore, aiutami a credere in te quando le ombre sembrano prevalere; aiutami a fidarmi della tua Parola e insegnami a lasciarmi guidare docilmente da te, che sei l'Amore senza fine... San Henry Newman

Il Santo Padre Francesco si trova a Casa Santa Marta in Vaticano dove osserverà un periodo di convalescenza.
Sono sospese tutte le Udienze.

Lunedì 31 Marzo 2025
Il Vescovo Guglielmo partecipa a Roma alla Seconda Assemblea Sinodale delle Chiese in Italia che si apre questo pomeriggio nell' Aula Paolo VI in Vaticano, con la Preghiera presieduta dal Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, e con gli interventi di Lucia Capuzzi e di Mons. Erio Castellucci, rispettivamente membro e Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale. Dopo la presentazione delle modalità di lavoro, la sessione si concluderà con la celebrazione del Vespro.
La giornata di martedì 1° aprile, dopo la Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, sarà dedicata alla discussione in assemblea e, nel pomeriggio al confronto sul testo (Hotel Ergife) nei gruppi di lavoro che proseguiranno anche nella mattinata di mercoledì 2 aprile. Alle 15.30 del 2 aprile, i partecipanti si ritroveranno in Aula Paolo VI da dove, dopo un momento di riflessione con alcune testimonianze, partirà il Pellegrinaggio Giubilare verso la Basilica di San Pietro: qui, dopo il passaggio della Porta Santa, alle 17.30 sarà celebrata la Messa. Giovedì 3 aprile, sarà presentato, votato e consegnato ai Vescovi il testo delle Proposizioni. La Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro alle 13 concluderà la Seconda Assemblea sinodale.
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Oggi, 30 Marzo, la Chiesa celebra la Quarta Domenica di Quaresima «Lætare» |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Domenica 30 Marzo 2025 07:45 |

Siamo oltre la metà del pellegrinaggio quaresimale e la liturgia della Chiesa, interrompendo per un momento l'austerità di questo tempo, usa i paramenti di colore rosa e invita a "rallegrarsi". Tale invito sembrerebbe non aver più senso da quando la Quaresima non è più avvertita nella sua severità e il digiuno è quasi totalmente disatteso. Ed in effetti, questi quaranta giorni scorrono per lo più come tutti gli altri, spesso banali per il mondo ricco e terribili per i poveri. Perché, comunque, questa esortazione a rallegrarsi? Il motivo è dato dall'avvicinarsi della Pasqua, ossia del giorno in cui il bene vince sul male e la vita sconfigge la morte. Questo è il vero annuncio di gioia che la liturgia ci porta. Siamo tutti - chi più, chi meno, ma tutti - dei figli pròdighi di fronte alla paternità di Dio. Ma egli non ci abbandona e sta sempre in attesa del nostro ritorno a lui per mezzo della nostra conversione. La Quaresima è appunto il sacramento di questa conversione. Il cammino rifatto all'indietro dal figlio prodigo ci sia di esempio. Dio ci verrà incontro con le braccia e il cuore spalancati al perdono e alla riabilitazione. Sempre!
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Porta Maggiore.
Dal libro di Giosuè 5, 9-12
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.
Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore. dal salmo 33
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi 5, 17-21
Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo.
Dal Vangelo secondo Luca 15,1-3.11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

La quarta domenica di Quaresima è la domenica della letizia, della gioia, ed è il vangelo, con la parabola del Padre misericordioso, a darci la chiave di lettura di una gioia vera, quella che viene da un cuore e da una vita riconciliata con Dio e con i fratelli. La ricchezza della parola di Dio di questa domenica è tale che ogni brano delle tre letture e lo stesso salmo responsoriale ci immette in questo clima di positività, di speranza, di prospettiva nuova che ci aiuta a recuperare non solo la fiducia nella misericordia di Dio, ma anche la fiducia nei confronti del nostro prossimo.La Quaresima è il tempo per riscoprire il vero volto di Dio Padre. Per i figli della parabola il Padre è una maschera, un concorrente (devo andarmene di casa per realizzarmi pensa il primo), un despota (mi tocca lavorare tutta la vita facendo il bravo ragazzo pensa il secondo), un fantoccio. Come il Dio in cui crediamo o non crediamo, quel Dio frustrazione dell'uomo, castrazione della libertà, quel Dio cui rendere conto, per carità, che molti, troppi (anche cristiani!) portano nel loro cuore intristito. Leggete del primo figlio che spende tutto, che si fa Dio di se stesso, che pensa che la vita è sballo. Bello, vero, giusto. Ma poi la vita presenta il conto, la verità viene a galla e il figlio smarrisce nel fango dei maiali il suo delirio di onnipotenza. E pensa, riflette. Si pente? Scherziamo? Leggete bene: la fame lo fa tornare, non il rimorso; lo stomaco lo guida, non il cuore. E leggete di quell'altro figlio che torna dal lavoro stanco e si offende della festa. Come dargli torto? Il suo cuore è piccolo ma la sua giustizia grande: sì, è vero, il Padre si comporta ingiustamente nei suoi confronti. Bene, fermatevi qui ora. Niente bei finali, Luca si ferma: non dice se il primo figlio apprezzò il gesto del Padre e, finalmente, cambiò idea. Né dice che il fratello, inteneritosi, entrò. La parabola finisce aperta, senza scontate soluzioni, senza facili moralismi. Puoi stare col Padre senza vederlo, puoi lavorare con lui senza gioirne, puoi lasciare che la tua fede diventi ossequio rispettoso senza che ti faccia esplodere il cuore di gioia.
Dio si rivelato veramente "prodigo" nella sua misericordia verso di noi peccatori. Per questo osiamo invocare con fiducia il suo aiuto. Preghiamo insieme e diciamo: Accogli, Signore, la nostra supplica.
Per la tua Chiesa, santa e sempre bisognosa di purificazione, perché sia nel mondo intero segno credibile della tua presenza e del tuo amore verso l'uomo peccatore, preghiamo.
Per questo mondo lacerato dall'odio, dalle ingiustizie e da ogni sorta di violenze, perché gli uomini aprano il loro cuore alla reciproca compassione, al perdono e alla riconciliazione, preghiamo.
Per le nostre comunità cristiane, perché siano luogo di autentico incontro, di accoglienza e di superamento di ogni pregiudizio nella comunione in Cristo, preghiamo.
Per le nostre assemblee liturgiche, perché una volta sperimentata la misericordia del Signore, nel sacramento della Penitenza, si mostrino misericordiose verso i fratelli, preghiamo.
Signore, noi tendiamo ad identificarci col figlio che non ha sbagliato ed è stato fedele al proprio dovere; facci scoprire che, di fronte al tuo amore, siamo anche noi dei figli prodighi, e che prendendo coscienza del nostro peccato, potremo partecipare al banchetto preparato nell'eternità. Amen.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro del Levitico (8, 1-17; 9, 22-24)
La consacrazione dei sacerdoti
Seconda Lettura
Dai «Trattati su Giovanni» di sant'Agostino, vescovo (Tratt. 34, 8-9; CCL 36, 315-316)
Cristo è la via alla luce, alla verità, alla vita
Domenica della IV settimana, ufficio della IV Domenica di Quaresima. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno C. Si omette il Te Deum.
Impegno di vita
Nella mia pausa contemplativa, rifletto sul messaggio che Gesù mi dà oggi per mezzo del Padre, del figlio minore e del figlio maggiore. Dio non mi ama perché sono buono ma perché lui è Padre.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè ci lasciamo provocare dalla parabola che, descrivendo il peccato come catastrofe totale e avvilimento dell'uomo, ci invita a cercare colui che gratuitamente ci fa risorgere e ridona la vita.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Nella nostra conversione, se è autentica e se la grazia del sacramento della penitenza agisce in noi in modo profondo, non possiamo non avvertire la gioia di questo ritorno e la forza di guardare avanti, piuttosto che volgerci indietro rammaricandosi delle cose fatte e che la misericordia di Dio ci ha condonato. Antonio Rungi

Il Santo Padre Francesco si trova a Casa Santa Marta in Vaticano dove osserverà un periodo di convalescenza. Sono sospese tutte le Udienze.

Domenica 30 Marzo 2025
- Alle ore 18.30, nella Chiesa di San Michele Arcangelo in Patti, il Vescovo Guglielmo presiede la Celebrazione Eucaristica della IV Domenica di Quaresima "Laetare" in occasione dei festeggiamenti cittadini in onore della Madonna Annunziata.
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Oggi, 29 Marzo, la Chiesa ricorda San Simplicio |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 29 Marzo 2025 07:43 |

Dopo il santo fondatore di Montecassino, il patriarca San Benedetto, i primi suoi quattro successori abati benedettini del famoso monastero, sono tutti santi e sono nell’ordine: Costantino, Simplicio, Vitale e Bonito. Di Simplicio possiamo dire poco come del resto degli altri, non ci è pervenuto quasi nessun documento che ne racconti la vita. Egli viene comunque menzionato insieme a Costantino nei secoli successivi, sia per il culto tributato ad ambedue il 29 marzo dai benedettini di Montecassino, sia perché le loro reliquie sono depositate insieme. Infatti esse furono rinvenute nell’area del presbiterio della basilica cassinese verso il 1625-28 e trasportate nella vecchia cappella di s. Bertario e poi nel 1710 sempre insieme a quelle di San Costantino furono traslate nella cappella di San Gregorio Magno. Durante il disastroso bombardamento del 1944 esse ne uscirono indenni e di nuovo sistemate nella ricostruita cappella sotto l’altare, che come tutta la chiesa fu consacrato nella solenne dedicazione fatta da Paolo VI il 24 ottobre 1964. Simplicio viene ricordato nella ‘Vita Mauri’ del sec. IX come uno dei monaci che Benedetto dà come compagni a San Mauro nel suo viaggio in Francia; inoltre lo storico Pietro Diacono afferma che diede a leggere a tutti i monaci la Regola del grande fondatore San Benedetto, scrivendo su ciò alcuni versi pervenuti fino a noi con interpretazioni diverse.
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano.
Dal libro del profeta Osea 6, 1-6
Voglio l’amore e non il sacrificio.
Rit. Voglio l’amore e non il sacrificio. dal salmo 50
Dal Vangelo secondo Luca 18, 9-14
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.

Il fariseo della parabola dice il vero: vive la fede con entusiasmo, pratica la giustizia, è un fedele modello. E sa di esserlo: guarda con sufficienza e disprezzo il pubblicano (che è davvero peccatore!) e ne prende le distanze. Il pubblicano, invece, non osa alzare lo sguardo: conosce il suo peccato, non ha bisogno di fare l'esame di coscienza, glielo ha già fatto il fariseo! Solo chiede pietà. Anch'io faccio fatica a guardarmi con equilibrio. Fatico a non deprimermi nei momenti di difficoltà, in cui emergono più evidenti i miei limiti e i miei difetti. Fatico a non tentare di mostrare il mio "meglio" quando sto con gli altri. Ma, soprattutto, fatico a paragonarmi agli altri in maniera serena. Se capissimo di essere unici, imparagonabili! Se sapessimo amarci come Dio ci ama, senza eccessi! No, non ho bisogno di guardare al peggio o al meglio di chi mi sta intorno per esaltarmi o deprimermi, specialmente nella fede. L'errore del fariseo è proprio questo: è giusto e sa di esserlo, non ha compassione né misericordia. Misericordia e compassione che - invece - Dio ha verso il pubblicano. È una bella sfida per il discepolo: trovare l'equilibrio in se stesso, senza cercare colpevoli "fuori", senza autolesionismo depressivo, consapevole della propria fragilità e della propria grandezza, perdonato che sa perdonare, pacificato che sa pacificare. Uno che esce cambiato dalla preghiera.
La giustificazione e la salvezza non sono opera nostra ma dono della misericordia infinita di Dio. Invochiamo perciò il Signore perchè, nella nostra povertà, egli ci accolga e ci riconcili. Diciamo insieme: Signore, pietà di noi peccatori.
Perché la Chiesa proclami continuamente la misericordia di Dio che la chiama a nuova conversione, purificandola e rinnovandola con il suo amore. Preghiamo:
Perchè nessun uomo pretenda di possedere tutta la verità, ma tutti la ricerchino e la servano con umiltà. Preghiamo:
Perchè chi pensa alla religione solo come ad un insieme di pratiche esteriori, possa comprendere che il vero culto a Dio è nel coinvolgimento del cuore. Preghiamo:
Perchè la coscienza dei cristiani si opponga ai peccati collettivi delle nazioni, come la corsa agli armamenti, lo sfruttamento dei poveri, la soppressione della vita, e aiuti l'uomo a ritrovare la via della riconciliazione. Preghiamo:
Perchè il sangue di Cristo versato per molti ci faccia vivere l'esperienza di essere amati dall'infinito amore del Padre. Preghiamo:
O Signore, che pervadi il nostro cuore con la tua potenza quando la nostra conversione è profonda e sincera, accetta la preghiera che ti rivolgiamo: fa’ che il nostro cuore non aderisca mai a ciò che impedisce l'incontro vero con te.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro dell'Esodo (35, 30 - 36, 1; 37, 1-9)
Erezione del santuario. La nube del Signore
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo (Disc. 14 sull'amore ai poveri, 38, 40; PG 35, 907. 910)
Serviamo Cristo nei poveri
Sabato della III settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima (fino all'Ora Nona). Primi Vespri della IV Domenica di Quaresima «Lætare», antifona al Magnificat anno C.
Impegno di vita
Mi impegnerò a smettere di fare le cose "perché Dio sia contento di me", e cercherò invece di vivere felice di essere un figlio di Dio, in cammino con i fratelli.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per il Santo Padre Francesco, perchè sia confermato dalla forza dello Spirito Santo, illuminato dalla Parola di Dio, sostenuto dalla comunione della Chiesa e dalla preghiera di tutto il popolo di Dio.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Mentre il fariseo viaggia con una preghiera fuori di sè, verso Dio e verso gli altri portando dinnanzi a loro i suoi meriti e i suoi interessi, ecco che il pubblicano viaggia all'interno del sè, al cuore, escludendo ogni possibilità e lasciando solo a Dio l'ultima parola nella preghiera. Luciano Sanvito

Il Santo Padre Francesco si trova a Casa Santa Marta in Vaticano dove osserverà un periodo di convalescenza. Sono sospese tutte le Udienze.

Sabato 29 Marzo 2025
- Alle ore 18, nella Basilica Santuario di Tindari, il Vescovo Guglielmo presiede la Celebrazione Eucaristica vigiliare della IV Domenica di Quaresima «Lætare» per il conferimento del ministero di Lettore ai Candidati al diaconato permanente.
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Oggi, 28 Marzo, la Chiesa ricorda Santo Stefano Harding, abate |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 28 Marzo 2025 07:53 |

La storia di Stefano Harding rimanda alle origini dell'ordine monastico dei cistercensi, tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo. Questo monaco inglese originario di Shelburne è infatti accanto a san Roberto di Molesme e ad Alberico quando nel 1098 fondano il nuovo monastero a Citeaux in Borgogna. Il principio ispiratore di questa nuova comunità era la volontà di ristabilie l'obbedienza alla Regola benedettina nella sua integrità. Di Citeaux Stefano Harding diverrà anche abate. E sarà lui ad accogliere qui san Bernardo, la figura che col suo carisma contribuirà alla grande fioritura del nuovo ordine monastico. Già sotto la guida di Stefano Harding furono dodici le fondazioni nate da Citeaux. Morto il 28 marzo 1134, è stato canonizzato nel 1623.
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica di San Lorenzo in Lucina.
Dal libro del profeta Osea 14, 2-10
Non chiameremo più dio nostro l’opera della nostre mani.
Rit. Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce. dal salmo 80
Dal Vangelo secondo Marco 12, 28-34
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.

L'essenziale è amare. Credere porta ad amare. Il cristiano si è scoperto amato e capace di amare come Dio, fino a morirne. La Chiesa è (dovrebbe essere) la comunità di coloro che, amati, sanno amare. Dio mi "ordina" di fare esattamente ciò che desidero maggiormente: lasciarmi amare ed amare. Gesù mi chiede di amare con forza, con intensità, più che riesco, dando del mio meglio. Quante persone conosco che si deprimono perché non riescono ad amare come vorrebbero! E Gesù dice loro: ama come riesci, non come vorresti. Gesù mi chiede di amare con passione, a costo di bruciarmi. Quante persone conosco che, scottate da esperienze negative, amano col freno a mano tirato. E Gesù dice loro: ama e, se sbagli, pazienza. Non vuole persone tiepide, il rabbì, vuole entusiasti come Davide, come Paolo, preferisce chi sbaglia per eccesso che per difetto. Gesù mi chiede di amare con intelligenza, conoscendo, imparando, nutrendo la mia mente, aperti alle esperienze più diverse. Quante persone pensano che credere nel Dio dei cattolici equivalga a cestinare il cervello! E Gesù dice loro: scoprite quanto Dio è creativo, immaginifico, stupendo, diffuso, presente ovunque.
Prima di presentare la nostra offerta all'altare, chiediamo al Signore di aiutarci a vivere in pienezza la nostra fede, dicendo insieme: Insegnaci ad amare, Signore.
Tu ci ami di vero cuore:
Ci doni la forza di ritornare a te:
Rinnovi continuamente la tua alleanza con noi:
Ci prepari il cammino di salvezza:
Hai mandato il tuo Figlio per amore:
Hai fatto di noi un popolo nuovo:
Ci fai ascoltare la tua Parola:
Ci fai camminare gli uni accanto agli altri:
In ogni prossimo hai impresso il tuo volto:
Hai scelto i poveri come prediletti:
Alla fine dei tempi il tuo giudizio sarà sull'amore:
Ci dai la forza per conoscerti e amarti:
Sei l'unico Signore dei vivi e dei morti:
O Dio fedele e giusto, non guardare alle nostre infedeltà e alla durezza del nostro cuore; la tua misericordia ci aiuti a vivere ascoltando fedelmente la tua voce.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro dell'Esodo (35, 30 - 36, 1; 37, 1-9)
Il lavoro per il santuario e l'arca
Seconda Lettura
Dal «Commento al libro di Giobbe» di san Gregorio Magno, papa (Lib. 13, 21-23; PL 75, 1028-1029)
Il mistero della nostra nuova vita
Venerdì della III settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.
Impegno di vita
Mi prendo del tempo per riflettere sull'importanza che attribuisco a Dio nella mia vita: è il Signore, oppure ho altri idoli come il denaro, il successo, la posizuione sociale...?
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per i teologi e i biblisti, perchè guidati dallo Spirito possano approfondire la bellezza del mistero di Dio e della sua parola, per guidare i fedeli alla pienezza dell'incontro con Cristo.
MESSAGGIO DEL GIORNO
C'è un criterio per sapere se Dio sta vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell'affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio. "Griderai al Signore e ti ascolterà". Sant'Oscar Romero
VIA CRUCIS
Venerdì 28 Marzo

Oggi ripercorriamo il cammino della passione del Signore con il pio esercizio della
Via della Croce
(Per la meditazione delle singole stazioni clicca sull'immagine sopra riportata).

Il Santo Padre Francesco si trova a Casa Santa Marta in Vaticano dove osserverà un periodo di convalescenza. Sono sospese tutte le Udienze.
Venerdì 28 Marzo 2025
- Alle ore 9, nell'Aula Paolo VI, il Predicatore della Casa Pontificia, Padre Roberto Pasolini, O.F.M. Cap., tiene la Seconda Predica di Quaresima sul tema “Ancoràti in Cristo” Radicati e fondati nella speranza della Vita nuova.
Alle Prediche (in diretta su Tv 2000) possono partecipare tutti coloro che lo desiderano.
Le successive Prediche avranno luogo venerdì 4 aprile e venerdì 11 aprile alle ore 9.00.

Venerdì 28 Marzo 2025
- In tutte le comunità si celebra il pio esercizio della Via Crucis.
- In mattinata il Vescovo Guglielmo conclude al Centro Pastorale «Maria SS. del Tindari» Seminario estivo di Castell'Umberto l'incontro con il Clero giovane.
- Nel pomeriggio il Vescovo Guglielmo si reca al Villaggio della Speranza per il 30° Anniversario della Fondazione ANFASS ed ivi presiede la Celebrazione Eucaristica di ringraziamento.
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