Oggi, 22 Marzo, la Chiesa ricorda Santa Lea, vedova romana |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Sabato 22 Marzo 2025 07:45 |

La vita di questa santa ci è nota solo attraverso gli scritti di san Girolamo, che ne parla in una lettera alla gentildonna Marcella, animatrice di una comunità femminile di tipo quasi monastico nella sua residenza sull'Aventino. Anche Lea è di famiglia nobile: rimasta vedova in giovane età, pareva che dovesse poi sposare un personaggio illustre, Vezzio Agorio Pretestato, chiamato ad assumere la dignità di console. Ma lei è entrata invece nella comunità di Marcella, dove si studiano le Scritture e si prega insieme, vivendo in castità e povertà. Con questa scelta, Lea capovolge modi e ritmi della sua vita. Marcella ha in lei una fiducia totale: tant'è che le affida il compito di formare le giovani nella vita di fede e nella pratica della carità nascosta e silenziosa. Quando Girolamo ne parla, nel 384, Lea è già morta.
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica dei Santi Marcellino e Pietro al Laterano.
Dal libro del profeta Michea 7,14-15.18-20
Il nostro Dio viene a salvarci.
Rit. Misericordioso e pietoso è il Signore. dal salmo 102
Dal Vangelo secondo Luca 15,1-3.11-32
Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

La Quaresima è il tempo per riscoprire il vero volto di Dio Padre. Per i figli della parabola il Padre è una maschera, un concorrente (devo andarmene di casa per realizzarmi pensa il primo), un despota (mi tocca lavorare tutta la vita facendo il bravo ragazzo pensa il secondo), un fantoccio. Come il Dio in cui crediamo o non crediamo, quel Dio frustrazione dell'uomo, castrazione della libertà, quel Dio cui rendere conto, per carità, che molti, troppi (anche cristiani!) portano nel loro cuore intristito. Leggete del primo figlio che spende tutto, che si fa Dio di se stesso, che pensa che la vita è sballo. Bello, vero, giusto. Ma poi la vita presenta il conto, la verità viene a galla e il figlio smarrisce nel fango dei maiali il suo delirio di onnipotenza. E pensa, riflette. Si pente? Scherziamo? Leggete bene: la fame lo fa tornare, non il rimorso; lo stomaco lo guida, non il cuore. E leggete di quell'altro figlio che torna dal lavoro stanco e si offende della festa. Come dargli torto? Il suo cuore è piccolo ma la sua giustizia grande: sì, è vero, il Padre si comporta ingiustamente nei suoi confronti. Bene, fermatevi qui ora. Niente bei finali, Luca si ferma: non dice se il primo figlio apprezzò il gesto del Padre e, finalmente, cambiò idea. Né dice che il fratello, inteneritosi, entrò. La parabola finisce aperta, senza scontate soluzioni, senza facili moralismi. Puoi stare col Padre senza vederlo, puoi lavorare con lui senza gioirne, puoi lasciare che la tua fede diventi ossequio rispettoso senza che ti faccia esplodere il cuore di gioia.
Il Signore, padre buono e misericordioso, perdona tutti i nostri peccati. Convertiti dal suo abbraccio amoroso, rivolgiamogli la nostra supplica, dicendo: Signore, pietà.
Per la Chiesa che ha la missione di riconciliare con Dio la comunità degli uomini: sperimenti in se stessa la riconciliazione evangelica e si presenti al mondo lacerato dal peccato, segno credibile di conversione e di unità. Preghiamo:
Per coloro che non comprendono la tenerezza di Dio verso i peccatori o ritengono impossibile il perdono: i cristiani siano per essi una concreta attuazione della parabola evangelica. Preghiamo:
Per la famiglia, che è irradiazione della paternità e maternità di Dio: educhi i figli al perdono e alla comunione nella gioia. Preghiamo:
Per le persone disorientate dalle proposte negative della società: trovino nel progetto di Dio sull'uomo il riferimento sicuro per la propria vita. Preghiamo:
Per noi che abbiamo ascoltato il vangelo della misericordia: esso ci dia la forza di alzarci e di incamminarci verso la riconciliazione pasquale. Preghiamo:
Signore, noi tendiamo a identificarci col figlio che non ha sbagliato ed è stato fedele al proprio dovere; facci scoprire che, di fronte al tuo amore, siamo anche noi dei figli prodighi, e che prendendo coscienza del nostro peccato, potremo partecipare al banchetto preparato nell'eternità.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro dell'Esodo (20, 1-17)
Promulgazione della Legge sul monte Sinai
Seconda Lettura
Dal trattato «Sulla fuga dal mondo» di sant'Ambrogio, vescovo (Cap. 6, 36; 7, 44; 8, 45; 9, 52; CSEL 32, 192. 198-199. 204)
Aderiamo a Dio, unico vero bene
Sabato della II settimana, feria del tempo di Quaresima (fino all'Ora Nona). Primi Vespri della III Domenica di Quaresima, antifona al Magnificat anno C.
Impegno di vita
Andrò a confessarmi con un cuore veramente pentito per sentire la misericordia di Dio e la gioia del suo perdono.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Per Papa Francesco che sta vivendo un particolare periodo di sofferenza, perché il Signore, medico dei corpi e delle anime, gli doni sollievo nel corpo ma, soprattutto, nello spirito.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Egli dunque riaccoglierà te, figlio suo, anche se ti sarai allontanato dopo esser già stato accolto, anche se tornerai nudo, solo per il fatto del tuo ritorno: e si allieterà piú di questo ritorno che della regolatezza dell'altro figlio. Tertulliano

Sabato 22 Marzo 2025
Il Papa sarà dimesso domenica 23 marzo dal Gemelli
Lo hanno comunicato i medici del Policlinico durante la conferenza con i media di tutto il mondo: miglioramenti da due settimane, lunga convalescenza a Casa Santa Marta, dovrà aspettare prima di riprendere la normale attività. Alfieri: "Sconfitte le infezioni più importanti. Francesco non ha avuto il Covid, né ha il diabete. Alcune crisi pericolose". Dopo i danni della polmonite, dovrà recuperare la voce. Sconsigliati incontri con gruppi e singoli. Confermato domani l'affaccio per l'Angelus dal Policlinico Gemelli e poi il ritorno a Casa Santa Marta.
Sabato 22 Marzo 2025
Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale nella Parrocchia di San Pietro Apostolo in Ucria con il seguente programma:
Ore 16.00: Accoglienza in Piazza P. Bernardino e processione fino alla Chiesa Madre;
Ore 16.15: Saluti istituzionali e Celebrazione Eucaristica di apertura;
Ore 17.30: Incontro con gli operatori pastorali e comitati in Chiesa Madre;
Ore 18.30: Visita ad attività commerciali, all'Associazione combattente, ad una ammalata, al Museo comunale, all'Associazione micologica;
Ore 19.30: Incontro con le Associazioni laicali presso l'Associazione micologica.
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Oggi, 21 Marzo, la Chiesa ricorda Santa Benedetta Frassinello |
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Scritto da Giancarlo D'Amico
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Venerdì 21 Marzo 2025 07:39 |

Figlia di contadini, nacque il 2 ottobre 1791, nell'entroterra genovese. Nel 1804 si trasferì a Pavia. Pur sentendosi votata alla vita religiosa accettò, per esigenze familiari, di sposare Giovan Battista Frassinello, operaio e fervente cristiano, originario di Ronco Scrivia. Non ebbero figli. Allora Benedetta, con il consenso del marito, cercò di realizzare il desiderio di consacrarsi interamente a Dio. Accolta dalle suore Orsoline di Caprioglio, nel Bresciano, dovette lasciare per motivi di salute. Rifugiatasi nella preghiera, ebbe la visione di san Girolamo Emiliani che la guarì. Mentre il marito entrò come fratello laico tra i Somaschi, lei avviò un'opera di assistenza per le fanciulle povere. Nel 1827 fondò a Pavia la prima scuola popolare. Dalle ragazze che la frequentavano prese avvio la Congregazione delle Suore di Nostra Signora delle Provvidenza. Dodici anni dopo a Ronco Scrivia nascerà la Casa della Provvidenza. Morì a Ronco Scrivia il 21 marzo 1858. È stata canonizzata da Giovanni Paolo II il 19 maggio 2002.
A Roma Stazione quaresimale alla Basilica di San Vitale in Fovea.
Dal libro della Genesi 37,3-4.12-13.17-28
Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo!
Rit. Ricordiamo, Signore, le tue meraviglie. dal salmo 104
Dal Vangelo secondo Matteo 21,33-43.45
Costui è l’erede. Su, uccidiamolo!

Leggete quanta dignità c'è in questo padrone che prepara con cura e amore la vigna da dare in affitto, quanta idiota arroganza in questi affittavoli che pensano, uccidendo il figlio del padrone, di diventare eredi (ma che manuale di diritto hanno letto?). Immagine dell'umanità che non riconosce il proprio Creatore, il proprio limite, questa tragica parabola è la sintesi della storia fra Dio e Israele, fra Dio e l'umanità. L'uomo non riconosce il suo Creatore, si sostituisce a lui: ecco il peccato di fondo, la tragica fragilità dell'uomo, credere di essere autosufficiente, senza dover rendere conto, misconoscendo il proprio limite. Ancora oggi accade così, in questi deliranti tempi in cui, invece di riconoscere la propria origine e la propria dignità, l'umanità pensa a come fregare il proprietario, nega l'evidenza della propria creaturalità, si perde nel delirio di onnipotenza di chi crede di manipolare l'origine della vita, il cosmo, la natura. All'uomo un Dio così proprio non importa, non lo vuole: preferisce un Dio scostante e impettito, forse, onnipotente e freddo da placare o convincere. Da manipolare. Mi commuove questo Dio onnipotente fermato dal nostro rifiuto, come un amante scosso, un genitore ferito, un amico che si scopre improvvisamente tradito.
La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli rivela la volontà del Signore di capovolgere in bene il male fatto contro gli innocenti. La sua compassione, per chi soffre senza colpa ci incoraggia a rivolgergli la nostra preghiera dicendo insieme: Benedici il tuo popolo, Signore.
Perchè i vescovi e i sacerdoti, ai quali è affidata la Chiesa, vigna del Signore, non vengano meno alla missione di far fruttificare il regno di Dio tra gli uomini. Preghiamo:
Perchè l'esperienza di Giuseppe rafforzi nelle persone deluse e scoraggiate la convinzione che Dio trae il bene anche dal male. Preghiamo:
Perchè soprattutto i cristiani, incontrando uno straniero immigrato nel nostro paese, si ricordino che nessuno è straniero davanti a Dio, e che a tutti Dio dona la sua terra. Preghiamo:
Perchè il dolore dei profughi e degli esiliati sia mitigato dalla pronta accoglienza dei paesi ospitanti. Preghiamo:
Perchè la tenerezza paterna di Dio, frequentemente sperimentata nei sacramenti e nella preghiera, ci aiuti a rimanere sereni e fiduciosi nelle prove della vita. Preghiamo:
O Dio, padre buono, che metti a fondamento della tua Chiesa la pietra scartata dagli uomini, Cristo tuo Figlio, fa’ che noi, accogliendo gli ultimi e condividendo la loro sofferenza, testimoniamo la tua predilezione per i deboli e i poveri.
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LITURGIA DELLE ORE - Volume II
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Prima Lettura
Dal libro dell'Esodo (19, 1-19; 20, 18-21)
Promessa dell'alleanza e manifestazione del Signore sul Sinai
Seconda Lettura
Dal Trattato «Contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo (Sal 127, 1-3; CSEL 22, 628-630)
Il patto del Signore
Venerdì della II settimana, feria del tempo di Quaresima.
Impegno di vita
Oggi chiederò a Dio la forza per continuare ad amare chi si è dimostrato ingrato e scorretto nei miei confronti.
INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO
Perchè l'esperienza di Giuseppe rafforzi, nelle persone deluse e scoraggiate, la convinzione che Dio trae il bene anche dal male.
MESSAGGIO DEL GIORNO
Sì, è vero, io stesso sono vittima di sogni svaniti, di speranze rovinate, ma nonostante tutto voglio concludere dicendo che ho ancora dei sogni, perché so che nella vita non bisogna mai cedere. Se perdete la speranza, perdete anche quella vitalità che rende degna la vita, quel coraggio di essere voi stessi, quella forza che vi fa continuare nonostante tutto. Martin Luther King
VIA CRUCIS
Venerdì 21 Marzo

Oggi ripercorriamo il cammino della passione del Signore con il pio esercizio della
Via della Croce
(Per la meditazione delle singole stazioni clicca sull'immagine sopra riportata).
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