In preparazione della solennità di San Francesco Patrono d’Italia, martedì 24 settembre alle ore18 nella Basilica Papale di San Francesco è iniziata la novena in onore del Santo, con pellegrinaggi dei vicariati della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno. “E scese su di lui la mano del Signore” (frate Leone, Chartula di Assisi) è il tema della novena, presieduta da Fr. Carlos Esteban Salto Solà.
Oggi, 30 settembre nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli inizierà invece il Triduo di preparazione alla solennità presieduto da fr. Antonino Catalfamo ministro Provinciale dei Frati Minori di Sicilia. Sarà infatti questa Regione a rendere omaggio, a nome di tutti i Comuni italiani, con la simbolica offerta dell’olio per la lampada votiva che arde dinanzi alla Tomba del Patrono d’Italia nella chiesa inferiore della Basilica di San Francesco.
Per quanto riguarda le celebrazioni religiose, giovedì 3 ottobre alle 9.30 a Santa Maria degli Angeli la consegna del riconoscimento “Rosa d’argento” ad Alfonsa Fileti, frate Jacopa 2024, a seguire la messa solenne delle 11 presieduta da padre Francesco Piloni, ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli. Nel corso della celebrazione sarà consegnato il riconoscimento “Rosa d’argento” alla sig.ra Alfonsa, che offrirà il panno cenerino, i ceri, i mostaccioli e l’incenso.
Alle ore 15 I vescovi della Regione ecclesiastica della Sicilia incontrano il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno monsignor Domenico Sorrentino al Santuario della Spogliazione. Alle ore 17, sempre nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli, accoglienza delle Autorità e Delegazioni delle Regioni Umbria e Sardegna, da parte del Custode della Porziuncola, padre Massimo Travascio. Alle ore 18 la solenne celebrazione dei Primi vespri “nel Transito di San Francesco” presieduti da mons. Corrado Lorefice, arcivescovo metropolita di Palermo e vice-presidente della Conferenza episcopale siciliana. Partecipano i vescovi, i sacerdoti e i religiosi della Regione ecclesiastica della Sicilia, il vescovo Sorrentino, i ministri generali e provinciali della Famiglia francescana e i pellegrini delle diocesi di Sicilia. Al termine della celebrazione, il saluto di Fr. Ignacio Ceja Jiménez, vicario generale dell’Ordine dei frati minori. Alle ore 21.30 Veglia con i giovani delle diocesi di Sicilia presieduta da mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani.
Venerdì 4 ottobre alle 10 a San Francesco la messa solenne presieduta da mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana; ad accendere la lampada il sindaco della città capoluogo della Regione invitata, quindi Roberto Lagalla, sindaco di Palermo; a chiudere alle ore 16 in Basilica San Francesco saranno presieduti dal vescovo di Patti e segretario della CESi mons. Guglielmo Giombanco. Seguirà la Processione alla Basilica superiore e la Benedizione all’Italia con la Chartula dal Cupolino della Basilica.
“Custodi di bellezza accendiamo la speranza” è il claim sotto il quale la Sicilia arriverà ad Assisi, a ventuno anni di distanza dall’ultima partecipazione, per omaggiare il patrono d’Italia San Francesco. Un programma ricchissimo di appuntamenti: tra le altre, la tripla agape in piazza, due a San Francesco (il 28 settembre alle 21 nella piazza inferiore di San Francesco a cura della Pro loco; il 2 ottobre stesso orario e location a cura dell’Ente Calendimaggio; e il 3 ottobre alle 20.30 in piazza del Comune per l’accoglienza della Regione Sicilia in collaborazione con i Balestrieri e gli Sbandieratori di Assisi, l’istituto alberghiero e e le associazioni del territorio).
E ancora il doppio arrivo della staffetta Da Francesco a Francesco (il 3 e 4 ottobre, rispettivamente a Santa Maria e ad Assisi), il concerto “Francesco è vivo” del 2 ottobre, a cura della Cappella Musicale, il premio Francesco Dattini con la celebrazione eucaristica, la premiazione delle Pro loco siciliane protagoniste e una mostra alla Sala delle Logge e la terza edizione de “Il volontariato come dono”. In allegato il programma completo delle celebrazioni di giovedì 3 ottobre, giorno del Transito e del 4 ottobre giorno della solennità di San Francesco.
Per la giornata del 4 ottobre sarà possibile seguire le celebrazioni dall’esterno della Basilica grazie alla presenza di due maxischermi posti nella Piazza Inferiore di San Francesco e sul sagrato della chiesa superiore. Inoltre, per la prima volta in occasione delle celebrazioni per la festa di San Francesco, nella mattinata del 4 ottobre saranno celebrate una messa in inglese e una in spagnolo nella chiesa inferiore della Basilica, rispettivamente alle ore 10 e alle ore 12. Anche quest’anno verrà data un’attenzione particolare ai devoti che non riusciranno a venire ad Assisi di persona. Tutti infatti potranno partecipare alla festa del Santo di Assisi andando sulla pagina web www.festadisanfrancesco.org per accendere una candela virtuale a San Francesco e inviare preghiere per sé e per i propri cari, che poi i frati deporranno davanti alla tomba del Santo il 4 ottobre. Tra i doni della Regione Siciliana, che verranno presentati nei giorni delle celebrazioni, c’è la salvaguardia di due importanti opere d’arte con il finanziamento per il restauro del dipinto a olio su tela, con cornice lignea policroma, raffigurante “L’apparizione di San Giuseppe a San Bonaventura”, del XVIII secolo, conservato al Sacro Convento di San Francesco, e di un altro olio su tela raffigurante “La Madonna sui luoghi della Passione”, tra i secoli XVI-XVII, attribuito a Piergirolamo Crispolti, di pertinenza del Convento di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola probabilmente collocata nella Cappella della Deposizione della Basilica omonima.
LE DICHIARAZIONI
«Questa nostra visita rappresenterà un bel momento – ha dichiarato Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della Conferenza Episcopale Siciliana -. Anche la parte civile della nostra Regione la sta sentendo molto e si sta preparando da tempo. Sicuramente è una bella occasione per manifestare il cattolicesimo in Italia, il valore che ha avuto e continua ad avere nella cultura italiana, e tutti noi vescovi siciliani ne siamo molto contenti. L’altro aspetto bello è questo tocco francescano del cristianesimo che incarna tre concetti su cui vorremmo concentrarci: pace, fraternità e creato. Queste sono le tre parole che sottolineeremo con la nostra partecipazione, valori di cui vorremmo riappropriarci nella nostra vita quotidiana come Chiesa». «L’olio prodotto della terra siciliana – ha dichiarato il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani – è frutto del lavoro appassionato della sua gente e collega la nostra amata terra a San Francesco. Questo atto, ricco di storia, è destinato a lasciare un segno profondo nella memoria collettiva della regione e dell’intera nazione, con l’impegno di costruire un futuro migliore, ispirato dai principi di giustizia e solidarietà che San Francesco ci ha insegnato. Il restauro dei due dipinti dimostra anche il nostro impegno nella tutela del patrimonio artistico e nella promozione dei valori universali di rispetto e collaborazione».
«La Festa di San Francesco – sottolinea Mons. Domenico Sorrentino, arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno -, nell’anno dell’ottavo centenario delle Stimmate, ci riporta al cuore del Vangelo: la croce. La croce come espressione dell’amore radicale quale è stato vissuto da Cristo sul Golgota: Francesco si immedesimò con Lui, ricevendone anche i segni della Passione nel corpo. Ricordarlo ci fa bene, ci aiuta a portare le inevitabili croci quotidiane ma soprattutto a diventare sempre più capaci di dare la nostra vita per i fratelli. È la sfida del Vangelo, da vivere e da annunciare».
«Le celebrazioni in onore della festa di San Francesco, Patrono d’Italia, sono tra gli appuntamenti più importanti e prestigiosi della nostra Città – ha affermato il Sindaco di Assisi Stefania Proietti -. Quest’anno sarà la Sicilia, e quindi il sindaco di Palermo, a donare l’olio sulla tomba di San Francesco. Una terra che sarà presente con una consistente rappresentanza per onorare il nostro Santo nell’anno dell’ottavo centenario delle stimmate, che guarda agli eventi del Giubileo e dell’anniversario del Cantico delle creature che cadranno nel 2025. Le celebrazioni che ci accingiamo a vivere sono destinate a lasciare un segno nelle nostre esistenze e nell’umanità. Rivolgiamo un benvenuto ai nostri amici della Sicilia, ai primi cittadini e alle loro amministrazioni, sottolineando la vocazione di Assisi, una città messaggio e speciale nell’accoglienza, portatrice di valori universali come la fraternità, la pace e il dialogo».
«Con grande gioia ci apprestiamo a vivere la Solennità di San Francesco d’Assisi, Patrono d’Italia, attraverso un ricco programma di celebrazioni ed eventi – sottolinea fra Massimo Travascio, OFM, Custode della Porziuncola –. L’attualità e la bellezza del messaggio del Poverello sostengono le speranze dell’uomo d’oggi. La partecipazione della Regione Sicilia si traduce in un segno di apertura universale, solidale e rispettosa, in armonia con la fraternità, autentica profezia per l’oggi. È fondamentale, sull’esempio di San Francesco, una scelta di “minorità”, schierandosi al fianco delle vittime delle ingiustizie derivanti dai diversi conflitti di cui siamo testimoni e sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune. Possiamo ancora sentire in sottofondo l’eco delle parole di Francesco il quale, nel Cantico delle creature, invita ogni uomo di buona volontà al perdono: “Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore”. Tutto questo ci ricorda quanto sia importante ancora oggi venire in pellegrinaggio al luogo del Transito. Che il 2025, ottavo centenario del Cantico delle creature, possa essere un’occasione per riscoprire il valore della pace e della riconciliazione tra i popoli».
«La Sicilia è da sempre, e negli ultimi anni più che mai, terra di accoglienza – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento -: nonostante le difficoltà che ciò comporta, la popolazione e le istituzioni si sono contraddistinte per questa grande capacità – penso soprattutto agli immigrati, ma non solo – di fare spazio all’altro, allo straniero, al bisognoso, al visitatore, ecc. E come ho avuto di ricordare in più di un’occasione, è proprio questa storia di incontro e integrazione ad aver fatto della Sicilia una terra e una cultura di rara ricchezza e bellezza: dalla cucina all’arte, dalla religiosità alle tradizioni popolari, dalla lingua al temperamento, dall’economia al turismo. Mi piace pensare allora che nel nome e nello stile di san Francesco d’Assisi, uomo fraterno e accogliente per eccellenza, questa ospitalità viene ricambiata agli amici siciliani, così numerosi in questi giorni ad Assisi. Essi ci faranno dono, semplicemente con la loro presenza, di questa ricchezza creatasi in secoli di incontri: e questo scambio – ancora una volta – sarà arricchimento reciproco nella consapevolezza che i valori essenziali nella vita sono proprio le persone. Per di più, per chi condivide come noi la fede in Gesù nostro Signore, fatto uomo e risorto per la salvezza di tutti, aderire a Lui è inseparabile dall’accoglienza verso ogni uomo e ogni donna, riconosciuti come veri fratelli e sorelle. E l’accoglienza sincera e cordiale è via maestra e l’unico atelier di pace. A tutti voi, sorelle e fratelli di Sicilia, venuti a celebrare la festa del Patrono d’Italia, da parte della nostra comunità, il saluto che san Francesco amava rivolgere a ciascuno: “Il Signore ti dia pace!”».
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