NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 15 Giugno, la Chiesa ricorda San Vito, martire PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 15 Giugno 2017 07:27


Non si conosce la sua origine, anche se una "Passio" di nessun valore storico, lo fa nascere in Sicilia da padre pagano e lo vuole incarcerato sette anni perché cristiano. L'unica notizia attendibile su di lui si trova nel Martirologio Gerominiano, da cui risulta che Vito visse in Lucania. Popolarissimo nel medioevo, egli fu inserito nel gruppo dei Ss. Ausiliatori, i santi la cui intercessione veniva considerata molto efficace in particolare occasioni e per sanare determinate malattie. Egli veniva invocato per scongiurare la lettargia, il morso di bestie velenose o idrofobe e il "ballo di San Vito". In proposito la leggenda racconta che Vito, da bambino, abbia guarito il figlio di Diocleziano, suo coetaneo, ammalato di epilessia. È patrono della città e diocesi di Mazara del Vallo.

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        3,15-4,1.3-6
 

Dio rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio.

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Salmo responsoriale

Rit. Donaci occhi, Signore, per vedere la tua gloria.           dal salmo 84

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 20-26


Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

 

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Meditiamo insieme


Quanto è esigente il Signore, quanto è duro da ascoltare! Nel discorso della montagna Gesù dona al suo popolo Israele e a noi la nuova legge, come fece Mosè sul Sinai. Ma questa volta la legge è scolpita nel cuore, non sulle pietre: Gesù non è venuto a cambiare un iota della legge, eppure la stravolge, riportandola alla sua origine, semplificandola e togliendola dagli angusti spazi della morale. È immenso, ciò che chiede Gesù: non giudicare con malevolenza, non sparlare degli altri, non insultarli, riconciliarsi anche quando sono loro ad avere iniziato. Parole come staffilate, irrealizzabili, se applicate con i nostri miseri mezzi umani. La nuova morale proposta da Gesù, senza Gesù diventa immorale e irrealizzabile: chi di noi può vivere con tanta intensità? Eppure Gesù osa: seguire lui significa imitare ciò che egli ha fatto. Gesù si comporta proprio come chiede, offrirà perdono (rifiutato) ai suoi oppressori, soccomberà pur di non usare violenza. Discepoli del Nazareno, osate sognare, stringetevi al Maestro per essere capaci di qualche piccolo gesto di riconciliazione e di perdono, di vita nuova, perché chi ci vede, oggi, possa pensare che è possibile osare un mondo nuovo, vivere in un modo nuovo, non perché migliori, ma perché redenti.

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Preghiamo insieme

 

A Dio, Padre di tutti gli uomini, domandiamo con fede di portare a compimento il suo progetto di amore. Preghiamo insieme e diciamo:
Sia fatta la tua volontà, Signore.

Perché la Chiesa, nel nome di Cristo riconciliatore, si presenti a tutti i popoli con l'animo aperto al perdono e alla pace. Preghiamo:

Perché la convivenza umana non si regga principalmente sulla legge del diritto, ma su ogni gesto di amore, di amicizia e di buona volontà. Preghiamo:

Perché la giustizia delle nazioni cristiane per lunga tradizione, riconosca i diritti dei popoli poveri e promuova la perequazione dei beni. Preghiamo:

Perché aumenti sempre più la collaborazione e la stima tra i gruppi e i movimenti ecclesiali e vengano superati gli ostacoli del pregiudizio e della supremazia. Preghiamo:

Perché il perdono e l'amore precedano sempre qualsiasi atto di culto, e l'eucaristia divenga l'anticipazione della pace universale. Preghiamo:


O Signore Dio, che ci hai affidato la tua legge per la nostra vita, aiutaci a non disprezzare nessuno dei tuoi comandi, e a migliorare sempre più il nostro amore al prossimo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè        (5, 13 - 6, 21)

La conquista di Gerico, città fortificata


Seconda Lettura

Dalle «Omelie sul libro di Giosuè» di Origène, sacerdote
  
(Om. 6, 4; PG 12, 855-856)

La presa di Gerico

 


Giovedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi mi sforzerò di pensare e di parlare bene di tutti, specialmente di coloro con cui più mi pesa trattare. Prima di andare a depositare la mia offerta davanti all'altare, chiederò perdono a chi posso aver offeso.
 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè dal nostro cuore sia allontanata ogni vendetta e dalle nostre famiglie e comunità rivalità e divisione. 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Se vuoi preservare l'amore come Dio lo ha chiesto, non lasciare che tuo fratello vada a dormire con un sentimento di amarezza verso di te, e tu, da parte tua, non ritirarti con un senso di amarezza verso di lui, ma va' a riconciliarti col tuo fratello e verrai a offrire a Cristo, con una coscienza pura e una preghiera fervente, il dono dell'amore. San Massimo il Confessore

 

 

 

Giovedì 15 Giugno 2017  

 

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Oggi, 14 Giugno, la Chiesa ricorda Sant'Eliseo, profeta PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Mercoledì 14 Giugno 2017 07:15


Ricco possidente, originario di Abelmeula, il suo nome che significa «Dio salva» risponde bene alla missione svolta tra il popolo di Israele, sotto il regno di Ioram (853-842 a.c.), Iehu (842-815 a.c.), Ioacaz (814-798 a.c.) e Ioash (798-783). Eliseo era un uomo deciso e lo dimostra la prontezza con cui rispose al gesto simbolico di Elia che, per ordine di Jahvé, lo consacrava profeta e suo successore. Eliseo prese parte attiva alle vicende politiche del suo popolo attraverso il carisma della sua profezia e può essere considerato il più taumaturgico dei profeti dell'Antico Testamento. La Scrittura ricorda infatti una lunga serie di prodigi da lui operati: stendendo il mantello di Elia divise le acque del Giordano; rese potabile l'acqua di Gerico; riportò in vita il figlio della sunamita che lo ospitava; moltiplicò i pani sfamando un centinaio di persone. Profeta non scrittore, come il suo maestro Elia si preoccupò del suo paese in tempi difficili durante la guerra contro i Moabiti e durante quelle contro gli Aramei. Morì verso il 790 a.C. e venne sepolto nei pressi di Samaria, dove ai tempi di San Girolamo esisteva ancora il suo sepolcro. 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        3, 4-11
 

Ci ha resi capaci di essere ministri di una Nuova Alleanza, non della lettera, ma dello Spirito.

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Salmo responsoriale

Rit. Tu sei santo, Signore, nostro Dio.           dal salmo 98

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 17-19


Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.

 

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Meditiamo insieme


Gesù si presenta come un anarchico, come un iconoclasta, come un bestemmiatore, come un disfattista, come un trasgressivo. I suoi devoti contemporanei sono spiazzati dalla libertà che usa nel correggere le norme attribuite a Mosè, dell'uso libero che fa del nome impronunciabile di Dio, della sua fantasiosa interpretazione della Torah. E invece. Gesù non abolisce la Legge, né la supera, ma la riporta alla sua origine. Svela la manipolazione che ne è stata fatta dai suoi contemporanei, svela la mistificazione che gli uomini, lungo i secoli, hanno fatto della Parola che Dio ha loro donato. Tutto il discorso della montagna è una restituzione della verità della Legge al popolo, Legge che Dio ha donato per vivere, non per governare, né per opprimere, Legge che Dio ha dato all'uomo per crescere, non per diventare un suddito. Quante volte le parole degli uomini religiosi e di chiesa sono state attribuite a Dio per essere osservate! Gesù precisa: lui non è venuto per cambiare nulla, neppure una virgola, neppure un segno minimo, ma per portare a pienezza. La pienezza non consiste nell'osservare pedissequamente la norma, ma nel riportarla alla sua piena origine, come fa Gesù, Figlio di Dio.

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Preghiamo insieme

 

Rivolgiamoci con fiducia a Dio, fonte della rivelazione, perché ci aiuti ad osservare sempre i suoi comandamenti e a vivere nel suo amore. Preghiamo insieme dicendo:
Insegnaci i tuoi sentieri, Signore.

Per il Papa Francesco, i vescovi e i sacerdoti, perché siano fedeli alla parola di Dio e la annuncino sempre con verità. Preghiamo:

Per il popolo ebreo, perché veda nel Cristo il compimento pieno alla sua attesa di salvezza. Preghiamo:

Per i responsabili della vita pubblica, perché nella loro azione legislativa rispettino sempre i diritti e la coscienza degli uomini. Preghiamo:

Per i sofferenti, perché docili all'azione dello Spirito Santo collaborino alla salvezza del mondo. Preghiamo:

Per le nostre comunità, perché non si esauriscano nell'osservanza sterile dei precetti, ma viva costantemente la legge dell'amore. Preghiamo:

O Signore Dio, che ci hai affidato la tua legge per la nostra vita, aiutaci a non disprezzare nessuno dei tuoi comandi, e a migliorare sempre più il nostro amore al prossimo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (3, 1-17; 4, 14-19; 5, 10-12)

Il popolo attraversa il Giordano e celebra la Pasqua


Seconda Lettura

Dalle «Omelie sul libro di Giosuè» di Origène, sacerdote
   (Om. 4, 1; PG 12, 842-843)

Il passaggio del Giordano


Mercoledì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi sono chiamato a fare come Gesù, esercitandomi a orientare in modo naturale ogni realtà che mi passa dentro o davanti nella mia storia, rammentando che niente va abolito, ma tutto va considerato come significativo, in bene o in male.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè i cristiani sappiano dare al nostro mondo un volto nuovo, costruito secondo i dettami della legge di Dio che deve essere portata a perfetto compimento e realizzata nella sua interezza.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Chi dice: " E' cosa da poco" parlando della sofferenza che provoca o della gioia che distrugge, non ha mai saputo come si ama, e ignora la carità. Beato Charles de Foucauld

 

 

 

Mercoledì 14 Giugno 2017  

 

- Alle ore 9,30 il Santo Padre Francesco tiene l'Udienza Generale in Piazza San Pietro.

Oggi, 13 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di Sant'Antonio di Padova PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 12 Giugno 2017 19:56


 

Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella. 

 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        1, 18-22
 

Gesù Cristo non fu sì e no, ma in lui vi fu il sì.

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Salmo responsoriale

Rit. Risplenda su di noi la luce del tuo volto, Signore.           dal salmo 118

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 13-16


Voi siete la luce del mondo.

 

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Meditiamo insieme


Siamo sale. Siamo luce. Siamo discepoli, siamo testimoni, siamo disperatamente innamorati di Dio, irriducibilmente avvinti dalle sue parole. Questa è la Chiesa, questi sono i cristiani, questa è la testimonianza che siamo chiamati a dare con le nostre opere buone, opere di bene, di bontà, di benevolenza, di misericordia, di compassione, di pazienza, di tolleranza, guardando le cose nel verso buono, vedendo nelle persone il fuoco che cova sotto la cenere. Questo siamo noi, discepoli, cercatori di Dio. O questo possiamo diventare. Perché, spesso, come dice il Signore, siamo insipidi, fiacchi, spenti, omologati, mediocri. Non siamo grandi santi. E neppure grandi peccatori, solo mediocri e rassegnati cattolici. Siamo sale: ne basta poco per dare sapore ad una pietanza. Smettiamola, allora, di lamentarci di essere in pochi, finiamola di dire che il mondo è insipido e preoccupiamoci, piuttosto, di non perdere il sapore. Siamo luce: basta una fiammella per squarciare il buio profondo di un'immensa cattedrale. Smettiamola, allora, di lamentarci del buio, ma ardiamo di passione e di amore per il vangelo, per dare luce ai tanti fratelli! Quindi noi siamo chiamati a dare sapore al mondo e così a far risplendere la luce di Dio davanti ai nostri fratelli e sorelle; cioè la nostra vita, con le sue opere buone, deve testimoniare quel rapporto intimo con Dio Padre che è nei cieli, e così attirare tutti verso di Lui. Gli altri devono poter capire dalle nostre parole e dal nostro modo di fare che siamo di Gesù e portiamo dentro il cuore una certezza che motiva la nostra speranza e il nostro amore.

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Preghiamo insieme

 

Dio ha suscitato nella Chiesa sant'Antonio di Padova, difensore dei poveri e aiuto dei peccatori. Fiduciosi, invochiamo l'Altissimo, che lo ha colmato del suo Spirito, dicendo insieme: Signore, salvaci, speriamo in te.

O Dio, anche oggi dona alla tua Chiesa profeti, teologi e uomini santi che, come sant'Antonio, sappiano irradiare il tuo vangelo per le strade del mondo. Ti preghiamo:

O Dio, suscita giovani che si consacrino generosamente al tuo servizio e affianca ai tuoi ministri un popolo di laici che siano vangelo vivo, come lo fu sant'Antonio. Ti preghiamo:

O Dio, donaci un cuore sensibile e mani operose nel soccorrere i poveri, i sofferenti, gli abbandonati e coloro per cui nessuno ha rispetto. Ti preghiamo:

O Dio, vieni incontro a noi peccatori con il dono di confessori illuminati e misericordiosi, che sappiano ridestare nel nostro cuore la nostalgia di te. Ti preghiamo: 

O Dio, fà brillare sempre dinanzi a noi lo specchio della tua parola e donaci uno sguardo puro per scorgere in essa il nostro vero volto. Ti preghiamo:

O Dio, che per mezzo del tuo servo
sant'Antonio di Padova hai fasciato tanti cuori spezzati e hai liberato tanti prigionieri nell'anima e nel corpo, continua a mostrarci il tuo volto di misericordia. Te lo chiediamo per la sua intercessione e nel nome di Cristo benedetto, che con te vive e regna nei secoli dei secoli.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (2, 1-24)


Per fede Raab ospita gli esploratori israeliti e li salva

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote    (I, 226)

La predica è efficace quando parlano le opere

Martedì della II settimana, ufficio della memoria dal Comune dei Dottori della Chiesa.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa di silenzio, mi porrò qualche interrogativo: sono sale che dà sapore o sono insipido? Sono una luce che brilla e illumina il cammino degli altri, o mi nascondo, tenendo la luce solo per me?


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè ciascuno di noi, sull'esempio di sant'Antonio di Padova, si faccia carico di annunciare il vangelo ai fratelli affinchè tutti trovino in esso luce e grazia.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Se voi conservate tutta la vostra sapidità di fronte alla corruzione, e se allora la gente dirà male di voi, rallegratevi perché questo è l'effetto che fa il sale, che morde e punge le piaghe. Se, invece, il timore delle calunnie vi farà perdere il vigore che vi è indispensabile, allora sarete coperti dalle ingiurie e dal disprezzo di tutti: questo significano le parole "calpestato dagli uomini". San Giovanni Crisostomo

 

 

 

Martedì 13 Giugno 2017  

 

Il Santo Padre Francesco presiede presso la «Domus Sanctae Marthae» la XX Riunione del Consiglio dei Nove Cardinali che si occupa della riforma della Curia Romana.

Oggi, 12 Giugno, la Chiesa ricorda Sant'Onofrio PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 12 Giugno 2017 07:44


Onofrio secondo la leggenda era figlio di un re, a lungo desiderato, ma che, appena nato, fu indicato da un demonio come figlio di una relazione adulterina della regina: sottoposto alla "prova del fuoco", ne sarebbe uscito indenne. Si isolò dedicandosi alla vita eremitica ancor molto giovane. Il monaco egiziano Pafnuzio, desideroso di conoscere la vita degli anacoreti del deserto, lo incontrò e trascorse con lui gli ultimi giorni di vita di Onofrio a cui dette sepoltura in una grotta.

Pafnuzio riportò la sua esperienza nel libro La Vita che ebbe larga diffusione in Oriente dando l'avvio al culto di sant'Onofrio che si estese per tutta l'Asia minore.

 

 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        1, 1-7
 

Dio ci consola, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione.

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Salmo responsoriale

Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore.           dal salmo 33

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 1-12


Beati i poveri in spirito.

 

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Meditiamo insieme


Beati" dice Gesù. Che sappia il segreto della felicità? Che finalmente Dio si sbottoni e spieghi l'essenziale agli uomini, evitandoci la fatica di cercare il senso della vita? E, subito, giunge la delusione: "beati voi poveri... voi che piangete...". Ma come? Cosa significa? Forse, come affermano anche alcuni cristiani, Dio esalta la sofferenza e il tormento? Sei beato se va tutto storto? No, certo: la beatitudine, la felicità non consiste nella povertà, nella sofferenza (non facciamo dire stupidaggini a Gesù: Dio non ama la sofferenza!) ma in Dio, perché chi soffre, chi ha fame, chi misura sulla propria pelle il limite si rivolge a lui. È come se Gesù dicesse: "Se, malgrado la povertà, la sofferenza, la persecuzione, sei felice, allora la tua felicità è posta altrove: beato". Sì, amici, Gesù svela che l'origine della felicità consiste nel sentirsi amati da Dio, nel leggere la propria storia nella grande storia d'amore di Dio. La beatitudine è altrove, è dentro, è in Dio. Di più: Gesù ci svela che Dio stesso è mite, si fa povero, soffre con i suoi figli, è perseguitato, per amore. Beato se capisci questo: allora neppure la sofferenza, la povertà, la fame possono distaccarti da questo grande oceano di felicità che è il cuore di Dio.

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Preghiamo insieme

 

Nel nome di coloro che sono chiamati beati da Cristo, domandiamo al Padre che il suo nome venga glorificato da ogni uomo. Diciamo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.

Per chi offre con semplicità la propria vita e attende tutto da te:
Per i semplici e i puri di cuore, ai quali tu riveli il tuo mistero:
Per chi ama e perdona come tu ami e perdoni:
Per chi soffre per la verità e la giustizia e confida nell'adempimento delle tue promesse:
Per chi instancabilmente fa opera di pace preannunciando i tempi futuri:
Per chi spende la vita per te e per i fratelli:
Per la tua Chiesa che santifichi con la tua presenza:
Per la vergine Maria, figlia di Sion e serva della Parola:
Per i santi che già contemplano la gloria del tuo volto:
Per Cristo povero e obbediente, icona del tuo amore:


Padre di infinita bontà, che per tutti gli uomini prepari un posto nel tuo regno, apri il nostro cuore alla nuova legge di Cristo e aiutaci a viverla con semplicità e letizia. Così ti loderemo nei secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (1, 1-18

Giosuè, chiamato da Dio, esorta il popolo all'unità

Seconda Lettura

Dalla «Lettera ai Romani» di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire  (Capp. 3, 1 - 5, 3; Funk 1, 215-219)

Non voglio solo chiamarmi cristiano, ma esserlo realmente

Lunedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi, nel mio spazio di silenzio, rileggo le Beatitudini e mi domando se sono veramente cosciente della mia dignità di figlio/figlia di Dio e discepolo/a di Gesù.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perché il pensiero del premio eterno verso il quale siamo incamminati ci sproni ad essere perseveranti nelle prove e generosi nel compimento del bene.


MESSAGGIO DEL GIORNO

Compito peculiare della vita consacrata è di tener viva nei battezzati la consapevolezza dei valori fondamentali del Vangelo, testimoniando in modo splendido e singolare che il mondo non può essere trasfigurato e offerto a Dio senza lo spirito delle BeatitudiniSan Giovanni Paolo II

 

 

 

 

Lunedì 12 Giugno 2017  

 

- Alle ore 9 il Santo Padre Francesco presiede presso la «Domus Sanctae Marthae» la XX Riunione del Consiglio dei Nove Cardinali che si occupa della riforma della Curia Romana.

Oggi, 11 Giugno, la Chiesa celebra la solennità della Santissima Trinità PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 11 Giugno 2017 07:57


Celebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità, che può ritenersi la sintesi del cammino spirituale fin qui fatto dopo aver meditato sul mistero della Risurrezione e Ascensione al Cielo di nostro Signore Gesù Cristo e sul mistero dell'effusione dello Spirito Santo nella solennità della Pentecoste. Dalla seconda e terza persona della Santissima Trinità, oggi, la liturgia ci riporta al Padre, alla prima delle tre persone, che è creatore ed amore. La solennità di oggi, dunque, svela il volto di Dio, l'amore, e la modalità per riconoscerLo: aprirsi alla comunione d'amore della Trinità. Celebrare il mistero della Trinità, allora, non significa perdersi in speculazioni intellettuali: non arriveremo mai alla piena conoscenza del mistero trinitario; significa, invece, accogliere la libera e gratuita auto-comunicazione (libera iniziativa) di Dio nella nostra storia. Dio si è rivelato amando, e nel Suo amore, che ha vinto il male con la croce del Figlio, ci ottiene la partecipazione alla vita divina, che ci viene manifestata con il dono dello Spirito. Così, nel mistero della croce sono presenti le tre Persone: il Padre che dona al mondo il Figlio per salvare l'uomo; il Figlio che porta a compimento il disegno del Padre; lo Spirito che anima la nostra esistenza fino a trasformarla.     

 

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Prima lettura

Dal libro dell'Esodo        34,4-6.8-9
 

Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

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Salmo responsoriale

Rit. A te la lode e la gloria nei secoli!           dal salmo Dn 3, 52-56
 

 

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Seconda lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        13, 11-13
 

La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              3, 16-18


Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

 

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Meditiamo insieme


La solennità di oggi medita il mistero del Dio di Gesù, un Dio che è comunione profonda, Trinità. Dio non è il solitario perfetto, l'incommensurabile, l'onnipotente - certo - ma solitario Motore Immobile (il sommo egoista bastante a se stesso?). Dio è festa, famiglia, comunione, danza, relazione, dono. Dio è tre persone che si amano talmente, che se la intendono così bene che noi - da fuori - ne vediamo solo uno. Abbiamo una così triste opinione di Dio! La Scrittura ci annuncia che Dio è una festa ben riuscita, una comunione perfetta. Che bello vedere realizzato in Dio ciò che noi da sempre desideriamo: tre persone che non si confondono, che non si annullano in un'indefinita energia cosmica, ma che, nella loro specificità, operano con intesa assoluta. A questa comunione siamo invitati come singoli e come comunità cristiana. È alla Trinità che dobbiamo guardare nel progetto di costruzione delle nostre comunità: la Chiesa è lo spazio pubblicitario della Trinità nel mondo d'oggi. Guardando alla Chiesa l'uomo si accorge di essere capace di comunione. Uniti nella diversità, nel rispetto l'uno dell'altro, nell'amore semplice, concreto, benevolo, facciamo diventare il nostro essere Chiesa splendore di questo inatteso Dio comunione.

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Preghiamo insieme

 

Chiediamo al Padre di renderci aperti alla guida dello Spirito, perché possiamo riconoscere in Gesù il Signore della nostra vita. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

Perché la Chiesa venga riconosciuta come popolo del Signore, che ha come legge la carità e come missione l’annunciare a tutti la salvezza. Preghiamo.
 
Perché i cristiani sappiano trovare nella preghiera e nella contemplazione la capacità di accostarsi al mistero del Dio uno e trino. Preghiamo.
 
Perché gli uomini di cultura e gli scienziati non cessino di cercare la verità e trovino in Dio la chiave delle risposte ai problemi del mondo. Preghiamo.
 
Perché i popoli ricchi ascoltino il grido dei diseredati, dei poveri e degli oppressi, e convertano il loro cuore alla condivisione e alla solidarietà. Preghiamo.
 
Perché nella nostra comunità scorra la linfa dell’unità e di quell’amore che rende bella e gioiosa la vita cristiana. Preghiamo.

O Santissima Trinità, Padre che ci hai creati, Figlio che ci hai redenti, Spirito che ci doni luce e forza, rendici consapevoli della tua presenza misteriosa e forte che opera in ogni cristiano, rendendoci testimoni del tuo amore nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo     (2, 1-16)

Il grande mistero della volontà d Dio

Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di sant'Atanasio, vescovo  (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)

Luce, splendore e grazia della Trinità

Ufficio della solennità della Santissima Trinità. Te Deum.

 

Impegno di vita

Oggi, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, mi segnerò con il segno della croce, per fare memoria dell'amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perché ci ricordiamo sempre del nostro Battesimo in cui siamo stati segnati nel nome della Santissima Trinità.
 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Questa festa della Santissima Trinità è un canto all'amore condiviso. Il nostro Dio non è un Dio solitario, è Padre, fonte feconda; è Figlio, Parola fatta carne, amore vicino e fraterno; è Spirito, amore fatto abbraccio. Maria Grazia Pegoraro

 

 

 

Domenica 11 Giugno 2017  

 

- Alle ore 12 il Santo Padre Francesco recita l'Angelus in Piazza San Pietro.


 

 

Domenica 7 Giugno 2020


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