NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 18 Marzo, la Chiesa commemora San Cirillo di Gerusalemme, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 18 Marzo 2024 07:45

Cirillo di Gerusalemme, ordinato presbitero intorno al 345, fu uomo particolarmente attento alla preparazione dei catecumeni aspiranti al sacramento del battesimo celebrato nella notte di Pasqua. È in questi anni di sacerdozio che compose l’opera che ancora oggi è giustamente nota: le Catechesi contengono discorsi che illustrano la dottrina cristiana (i primi 19 discorsi tenuti nella basilica del Santo Sepolcro edificata a Gerusalemme da Costantino sono indirizzati ai catecumeni) e ne spiegano i sacramenti (i discorsi 20-24 furono rivolti ai battezzati ammessi alla Chiesa Anastasis per comprendere il significato della prassi liturgica). Cirillo di Gerusalemme come Acacio, vescovo di Cesarea (340-366), e molti altri, conosceva una posizione intermedia e personale. A causa di questioni legate al rapporto tra Chiese, Acacio, sposando definitivamente una dottrina marcatamente ariana e garantendosi così il sostegno imperiale, riuscì ad allontanare ripetutamente Cirillo dalla sua sede episcopale. Fu, così, prima deposto ed esiliato dall’imperatore Costanzo nel 357 e nel 360, poi dall’imperatore Valente dal 367 al 378.  L’imperatore Teodosio (379-395) pose fine al suo esilio durato complessivamente 16 anni: Cirillo poté nella sua autorevolezza partecipare al II Concilio Ecumenico, celebrato a Costantinopoli nel 381, dove sottoscrisse completamente il simbolo, divenuto niceno-costantinopolitano, accettando il termine homoousios. Fu dichiarato Dottore della Chiesa da papa Leone XIII nel 1882.  

MESSA DEL MATTINO è quella del Lunedì della quinta settimana di Quaresima.

  MESSA VESPERTINA è quella della solennità di San Giuseppe. 

>

Prima lettura

Dal libro del profeta Daniele         13,1-9.15-17.19-30.33-62

 
Io muoio innocente. 

>

Salmo responsoriale

Rit. Con te, Signore, non temo alcun male.           dal salmo 22

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              8, 1-11

Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei. 

>

Meditiamo insieme

Quante pietre ancora dobbiamo lasciar cadere per diventare finalmente discepoli! Quante inutili sofferenze dobbiamo abbandonare per assomigliare al Maestro! La donna peccatrice è senza nome, è solo un pretesto per mettere in difficoltà il Signore, una donna colta in flagrante adulterio (e l'adultero? Mistero del maschilismo devoto!). Nulla si dice delle sue vicende personali, delle sue emozioni, delle ragioni della sua scelta (comunque sbagliata). Anche noi, troppo spesso, giudichiamo dalle apparenze, non incontriamo le persone ma le situazioni, non la verità ma ciò che noi presumiamo essere vero. E giudichiamo. Tiriamo pietre. Santamente e devotamente, come pensavano di fare i devoti che la conducono al Maestro. Fedeli, fedelissimi alla Legge, in teoria. Ma, in pratica, freddi e calcolatori, insopportabili censori, avvilenti contabili della norma. Non ascolta nemmeno Gesù, si limita a disegnare sul selciato del tempio. Certo, questa donna ha peccato, ma chi può dire di non avere mai peccato? Chi, se non Dio solo, può ergersi a giudice degli altri con credibilità? Se il Maestro non giudica, ma invita a conversione, chi siamo noi per giudicare? (Ma convertiamoci!)

>

Preghiamo insieme


Spesso la difficoltà più grande di fronte alla proposta di Gesù è riuscire a ritenersi degni di essa non per merito ma per amore di Dio. Accettare tutto ciò è il punto di partenza del cammino spirituale dell’essere cristiani. Preghiamo insieme e diciamo: Signore, donaci una vita da perdonati.

Perché sappiamo sempre essere prudenti nelle nostre convinzioni, specialmente quando esse portano a scelte che condizionano la vita di altri fratelli. Preghiamo.

Perché la nostra vita e la nostra giustizia siano sempre poste nelle mani del Signore. Preghiamo.

Perché sappiamo, anche nei momenti più bui, vederci come uomini nuovi. Preghiamo.

Perché la nostra applicazione di regole, leggi e consuetudini non sia mai funzionale a subdoli secondi fini. Preghiamo.

O Dio, che con l'insegnamento di san Cirillo di Gerusalemme hai guidato la tua Chiesa a comprendere la profondità dei misteri cristiani, per sua intercessione concedi anche a noi di conoscere te e colui che hai mandato, Gesù Cristo tuo Figlio, per possedere la pienezza di vita eterna.

>

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

 Dalla lettera agli Ebrei      (2, 5-18)


Gesù, il Salvatore, si è fatto in tutto simile ai suoi fratelli

Seconda Lettura

Dal «Commento ai salmi» di san Giovanni Fisher, vescovo e martire    (Sal 129; Opera omnia, ed. 1579; p. 1610)

Se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre

Lunedì della I settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima (fino all'Ora Nona); Primi Vespri della solennità di San Giuseppe, Sposo della B.V. Maria. Compieta I della domenica con l'orazione Visita.

Impegno di vita

Rileggendo la vicenda di Susanna della prima lettura di oggi prenderò l'impegno di difendere gli innocenti, avendo il coraggio di compromettermi e affrontando anche il rischio della violenza dei più forti, se ho fiducia in Dio che giudica nella verità.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Signore, Tu puoi far fiorire i deserti e trasformare situazioni bloccate dall’orgoglio e dalla cattiveria. Rialza coloro che sono disperati e quanti hanno sperimentato l’umiliazione e il sopruso.

MESSAGGIO DEL GIORNO

Impariamo dal Signore Gesù a non giudicare e a non condannare il prossimo. Impariamo ad essere intransigenti con il peccato – a partire dal nostro! – e indulgenti con le persone. Ci aiuti in questo la santa Madre di Dio che, esente da ogni colpa, è mediatrice di grazia per ogni peccatore pentito. Benedetto XVI

 

 

Novena a San Giuseppe

 

ultimo giorno – San Giuseppe modello di obbedienza 

 

 

San Giuseppe, uno dei tratti più visibili della tua anima è ancora l’obbedienza a Dio. Tutta la tua vita è intessuta di fedeltà, di obbedienza, di fiducia nel Signore che ti ama.
All’inizio del Vangelo Maria, tua promessa sposa, si trova incinta. Da uomo giusto tu decidi di rinviarla, in segreto, per non farle del male. Ma Dio ti chiede di prenderla ugualmente come sposa fedele. Attento a questo primo messaggio di Dio, tu entri con lui nel cammino ancora misterioso dell’incarnazione.
Alcuni mesi dopo, l’imperatore romano ordina un censimento nel suo territorio. Confidando nelle vie di Dio, accetti questa seconda prova. Lasci Nazareth e vai a Betlemme, la città di Davide, dove doveva nascere il Figlio di Dio.
Dopo la visita dei Magi, il Signore si rivolge ancora a te: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò» (Mt 2,13). Senza perdere un istante, ancora una volta, ti alzi. Di notte, prendi il Bambino e sua Madre per andare in Egitto; e rimani là fino a quando Dio lo desidera.
Passano alcuni anni prima della morte di Erode. Poi il Signore ti dice ancora: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele» (Mt 2,20). Con una fedeltà ammirevole, tu, san Giuseppe, ti sei alzato, hai preso il Bambino e sua Madre e sei tornato a Nazareth.
Bastano questi avvenimenti per farci comprendere la grandezza della tua obbedienza. Tu lo sai bene, anche nella nostra vita il Signore si rivolge a noi. Egli ci parla attraverso gli avvenimenti, nel silenzio della preghiera, per mezzo della Chiesa. Aiutaci a conoscere la sua voce in mezzo a tutti i rumori del mondo. Aiutaci a corrispondervi, affinché ogni giorno siamo fedeli al suo amore e alla sua volontà. Amen.

 

  

 

Lunedì 18 Marzo 2024

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- La Dottoressa Najat Maalla M’jid, Special Representative of the Secretary-General on Violence against Children;

- La Signora Julie Sullivan, Rettore della Santa Clara University;

- Frère Matthew, Priore di Taizé;

- Vescovi dell’Umbria, in Visita “ad Limina Apostolorum”;

- Em.mo Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

 

Alle ore 15.00, all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, avranno luogo le Esequie del Signor Cardinale Paul Josef Cordes, del Titolo di San Lorenzo in Piscibus, Presidente emerito del Pontificio Consiglio « Cor Unum ».

La Liturgia esequiale sarà celebrata dal Sig. Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme con gli Em.mi Signori Cardinali e gli Ecc.mi Arcivescovi e Vescovi.

Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.


 

Lunedì 18 Marzo 2024


Il Vescovo Guglielmo conclude la Visita pastorale alla parrocchia Maria SS. Assunta di Torremuzza - Villa Margi.
 

Oggi, 17 Marzo, la Chiesa celebra la Quinta Domenica di Quaresima PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 17 Marzo 2024 07:17

Celebriamo oggi la quinta domenica di Quaresima e la parola di Dio ci porta già alla vigilia della passione di Cristo. Sono questi gli ultimi giorni della Quaresima durante la quale siamo stati invitati a percorrere lo stesso itinerario del Cristo, ritirato nel deserto, tentato e resistente ad ogni tentazione, capace di grandi gesti umani di rinuncia e di coraggio, uomo della penitenza, del silenzio e della preghiera. A conclusione, la chiesa ci invita a concentrarci maggiormente sul mistero della Passione e morte di nostro Signore. E lo fa proponendoci un brano della Vangelo di Giovanni, nel quale si parla di Cristo quale chicco di grano, che per legge naturale se non muore, non dà frutto. Gesù morirà sulla croce e dalla sua morte nasce la vera vita per l'umanità. La misericordia di Dio entra con la sua potenza nella storia dell'umanità. Chi comprende che in Gesù scopriamo il volto misericordioso di Dio capisce il senso più vero della Passione.

>

Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia         31, 31-34

Concluderò un’alleanza nuova e non ricorderò più il peccato.

>

Salmo responsoriale

Rit. Crea in me, o Dio, un cuore puro.           dal salmo 50

>

Seconda lettura

Dalla lettera agli Ebrei        5, 7-9

Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              12, 20-33

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto. 

>

Meditiamo insieme

Il brano del Vangelo odierno segue immediatamente la narrazione dell’ingresso trionfale del Signore a Gerusalemme. Tutti sembrano averlo accolto: persino alcuni Greci, di passaggio, andarono a rendergli omaggio.
Questo è il contesto in cui Giovanni comincia il racconto della Passione. Come in natura, il chicco di grano muore per generare una nuova vita, così Gesù, con la sua morte, riconduce tutto quanto al Padre. Non è l’acclamazione del popolo che farà venire il Regno, ma il consenso del Padre. Il ministero e l’insegnamento di Gesù testimoniano che egli è venuto da parte del Padre. Aprirci a lui, significa passare dalla conoscenza di quanto egli ha detto o fatto all’accettazione della fede.

Tutti coloro che vogliono seguire Cristo, che accettano questa nuova via, scelgono di porsi al servizio di Cristo e di camminare al suo fianco. Il significato pregnante di queste parole - essere sempre con lui dovunque egli sia - ci è stato presentato nell’insegnamento e nel nutrimento spirituale della Quaresima. All’avvicinarsi della celebrazione dei misteri pasquali, portiamo in noi la certezza che servire Cristo significa essere onorati dal Padre.  

>

Preghiamo insieme


Con gli occhi rivolti alla Croce, supplichiamo il Padre perché rigeneri i nostri cuori con la forza dello Spirito Santo e faccia di noi un’umanità nuova, degna del mondo nuovo che Cristo inaugura nel suo Sacrificio pasquale. Preghiamo insieme e diciamo: Attira tutti a te, Signore!

Per la Chiesa, perché sull’esempio di Cristo accetti di morire ad ogni progetto di potenza umana, per servire umilmente gli uomini fino alla croce. Preghiamo.

Per i martiri del nostro tempo, vittime del terrorismo e della ferocia dell’uomo, perché il loro sangue sparso ingiustamente sia il germe di una nuova umanità, costituita per la pace e la giustizia di tutti i popoli della terra. Preghiamo.

Per coloro che distruggono la loro esistenza, sacrificandola al denaro, al successo, alla droga, e non hanno tempo per Dio, perché sappiano intravedere nel Cristo crocifisso la possibilità di una vita diversa. Preghiamo.

 

Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa' che nelle prove della vita partecipiamo intimamente alla sua passione redentrice, per avere la fecondità del seme che muore ed essere accolti come tua messe nel regno dei cieli.  

>

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dalla lettera agli Ebrei
(1, 1 - 2, 4)

Il Figlio erede dell'universo, esaltato al di sopra degli angeli

Seconda Lettura

Dalle «Lettere pasquali» di sant'Atanasio, vescovo (Lett. 14, 1-2; PG 26, 1419-1420)

Celebriamo la vicina festa del Signore con autenticità di fede

Domenica della I settimana, ufficio della V Domenica di Quaresima, antifone al Benedictus e al Magnificat anno B. Si omette il Te Deum.

 

Impegno di vita

Come il Maestro, anche io sono chiamato ad essere chicco di grano che, per amore, accetta di morire nei solchi della terra per poter generare a vita nuova i fratelli. Con questi sentimenti mi preparo a celebrare e a vivere la Settimana Santa 2024.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Per i catecumeni, che celebreranno la loro Iniziazione cristiana nella Veglia pasquale, perché come Cristo diventino seme che, morendo, dà fecondità alla terra.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO


Aiutami, Signore, a cambiare il mio modo di vivere. Aiutami a morire a me stesso perché possa nascere come uomo nuovo, meritevole di essere amato e capace di far nascere amore e sorriso, tanto da rendere più belle e più luminose le strade che ogni giorno attraverso. Averardo Dini

 

Novena a San Giuseppe
 
8° giorno – San Giuseppe buon lavoratore

 

All’inizio del mondo, nei piani del Creatore, il lavoro era bello e buono. L’uomo si è allontanato da Dio ed ora il lavoro è fronte di difficoltà, di fatiche e di pene. San Giuseppe, tu ti sei sottomesso a questa dura legge del lavoro, perché sapevi che esso può diventare nuovamente nobile e bello secondo i piani del Creatore.
Questo è stato il segreto della tua vita di lavoratore.
Quando Dio volle un padre adottivo per il Figlio suo, scelse un operaio, dimostrando così la sua stima verso il lavoro. Tu non l’hai deluso. Hai lavorato col cuore e il tuo mestiere diveniva un’espressione di amore, come la preghiera o la fedeltà al Signore.
Noi immaginiamo facilmente oggi la tua fronte bagnata di sudore, il tuo viso illuminato dal sorriso, mentre camminavi sulla strada di Nazareth, col sacco degli attrezzi sulla spalla. Eri un uomo: un carpentiere. Ti chinavi sui pezzi di legno per tagliare, piallare, segare, inchiodare. Facevi tutti i gesti familiari e quelli del mestiere.
E il tuo lavoro, in tutto simile a quello degli altri uomini, si distingueva, tuttavia, perché era stato fatto da uno che viveva alla presenza di Dio.
San Giuseppe, col tuo lavoro hai saputo raggiungere Dio stesso. Insegnaci l’amore al nostro lavoro, fa’ che diventi per noi una fonte di vitalità e di felicità; che possiamo compierlo con giustizia e onestà; che lo sappiamo penetrare di viva carità. E che, sul tuo esempio, sappiamo accogliere il Figlio tuo nelle nostre officine, nei nostri cantieri, nei nostri uffici e in tutti i luoghi di lavoro. San Giuseppe ti prego di aiutare tutte le persone che cercano un lavoro; togli dal loro cuore tutte le preoccupazioni e dona quella stabilità che cercano per vivere dignitosamente e per essere in grado di provvedere al bene di tutti i loro cari e di tutte le persone che sono loro affidate. Amen.

 

 

  

 

Domenica 17 Marzo 2024

- Alle ore 12 Angelus recitato dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

 


 

Domenica 17 Marzo 2024


-  Il Vescovo Guglielmo inizia la Visita Pastorale nella parrocchia Maria Ss. Assunta di Torremuzza - Villa Margi.

Oggi, 16 Marzo, la Chiesa ricorda Sant'Eriberto di Colonia, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 16 Marzo 2024 07:30

Fa carriera molto presto. Anzi, in carriera ci nasce, perché figlio di una casata che è un vivaio di capi per lo Stato, per l’esercito e, purtroppo, anche per la Chiesa. Eriberto fa buoni studi nella scuola della cattedrale a Worms, fucina di ecclesiastici, e poi tra i severi monaci di Gorze presso Metz, nell’attuale Francia. Destinato al sacerdozio, prima di essere ordinato è già cancelliere dell’imperatore Ottone III per gli affari italiani, e non ha ancora 25 anni. Ma l’imperatore ne ha 14, e per lui governa sua madre Teofano. Sacerdote nel 995, quattro anni dopo ecco Eriberto già arcivescovo di Colonia. Eriberto lo statista diventa il soccorritore e l’amico, l’alleato dei poveri. E accade poi che la riconoscenza della gente gli attribuisca miracoli già da vivo. Quando arriva la pioggia, dopo una tremenda siccità che ha messo la gente alla fame, tutti in Colonia gridano: «Le preghiere di Eriberto ci hanno salvati». Il suo cappellano scampa a una grave malattia, una donna cieca recupera la vista: e riecco ogni volta le voci sul “miracolo del vescovo”. Questa fama persiste lungamente dopo la sua morte avvenuta il 16 marzo 1021, e per secoli si invocherà la sua intercessione per avere la pioggia. Viene sepolto nella chiesa del monastero da lui fondato a Deutz, nell’attuale area urbana di Colonia.

>

Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia         11, 18-20
 

Come agnello mansueto che viene portato al macello.  

>

Salmo responsoriale

Rit. Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio.           dal salmo 7

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              7, 40-53

Il Cristo viene forse dalla Galilea?

>

Meditiamo insieme

Quella di oggi è una pagina cupa, a tinte fosche. Il dissidio concernente Gesù, ormai, è globale. Litigano le persone riguardo alla vera identità di Gesù, litiga il Sinedrio con le guardie mandate ad arrestarlo e che tornano quasi convertite, litigano i saggi del Sinedrio tra di loro per questioni procedurali (Povero Nicodemo! L'ideologia dimentica il buon senso!). Ognuno torna a casa propria, un muro di sospetto e indifferenza si è alzato fra le persone. Gesù scandalizza, inquieta, provoca, obbliga a schierarsi, è un mistero. Anche noi sperimentiamo che egli è venuto a portare il fuoco e la spada, anche noi sappiamo che accogliere Gesù senza parentesi significa pagare sulla propria pelle un esoso prezzo di coerenza. Guai ad un cristianesimo che anestetizza le coscienze, guai ad una visione della fede che non inquieta più, guai quando, anche nella Chiesa, si cerca il consenso bulgaro! Gesù è e resta mistero e se anche la Chiesa ha l'onore e l'onere di annunciarlo, non lo possiede mai completamente. Egli è l'irraggiungibile, il totalmente altro. Non possediamo Cristo, ne siamo posseduti, ne siamo affascinati, ne siamo testimoni. Non spaventiamoci, allora, se la nostra fede ci porta a fare delle scelte che gli altri giudicano pesantemente. Dio solo è il nostro giudice, come direbbe san Paolo.

>

Preghiamo insieme


Gesù entra nella storia come segno di speranza, ma non sempre gli uomimi lo accolgono nella verità e nell'amore. Consapevoli delle nostre infedeltà e fiduciosi nella misericordia divina, preghiamo:
Perdonaci, Signore, e noi vivremo!

Padre, ci hai donato il tuo Unigenito perchè fossimo Chiesa: rendici uniti nella carità e testimoni credibili del tuo amore. Ti preghiamo:

Padre, hai inviato Gesù per dare inizio al tuo Regno fra gli uomini: aiutaci a rinnovare la faccia della terra. Ti preghiamo:

Padre, hai suscitato un Salvatore che sciogliesse tutte le nostre catene: fà che gli consentiamo di operare in profondità nella nostra vita. Ti preghiamo:

Padre, hai mandato il Messia perchè guidasse il tuo popolo sulle vie del diritto: insegnaci a vivere con gli altri con la virtù della misericordia. Ti preghiamo:

Padre, hai permesso che il tuo Agnello fosse immolato per la nostra salvezza: aiutaci ad accorrere con generosità dove c'è una vita da salvare. Ti preghiamo:

Signore Gesù, tu che hai provato l'angoscia della passione, della tortura, del disprezzo, consola quelli che soffrono e concedimi cuore e braccia per aiutarli. Fa' che non sia indifferente di fronte al dolore.

>

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

 Dal libro dei Numeri                (20, 1-13; 21, 4-9)

Le acque di Meriba. Il serpente di bronzo 

Seconda Lettura

Dalla Costituzione pastorale «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo                         (Nn. 37-38)

Purificare le attività umane nel mistero pasquale

Sabato della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima (fino all'Ora Nona). Primi Vespri della V Domenica di Quaresima, antifona al Magnificat anno B.

Impegno di vita

Imitando il Signore Gesù nella mitezza, nella pazienza e nella disponibilità al perdono, alimenterò la fiducia nel mio cuore, continuando ad essere rivelazione della bontà e della misericordia di Dio per il mio prossimo.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


 
Perché la parola di Gesù non trovi una barriera nei nostri cuori induriti ma sia accettata nell'umiltà e nella debolezza, in cui si manifesta la potenza di Dio.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Chi non fa tutto per piacere a Dio, chi non segue Gesù assumendone i criteri di valutazione, chi s'indugia su strade d'interessi egoistici è morto. San Charles de Foucauld

 

Novena a San Giuseppe

 

7° giorno – San Giuseppe modello dell'uomo giusto 

 

 

San Giuseppe, aiutaci a essere giusti. Tu sai che per vivere pienamente una vita da uomo, occorre innanzitutto adattare il proprio cuore e il proprio spirito a quello del Creatore. Il Figlio tuo non chiedeva per prima cosa un’esteriorità edificante, delle maniere pie, ma un’anima veramente conforme alla volontà di Dio. A coloro che si contentavano di preghiere e di riti esteriori, Egli diceva : «Non sono coloro che dicono Signore, Signore che saranno salvi, ma coloro che fanno la Volontà del Padre mio». Accogliere ogni giorno la presenza di Dio, vivere con Lui, è l’atto centrale di tutta la vita umana.
Come uno strumento ben accordato produce note giuste, tu, san Giuseppe, hai saputo vivere in accordo con Dio; e il Vangelo ha potuto dire di te che eri un uomo giusto.
Per colui che ti guardava, la tua vita poteva sembrare banale: la piccola vita quotidiana da ricominciare ogni giorno, gli stessi gesti ripetuti centinaia di volte, gli stessi utensili, gli stessi movimenti, le stesse pause. Ma tu hai saputo metterci tanta gioia e fedeltà che, davanti a Dio, eri degno del Figlio suo.
In una condivisione di amore familiare, hai lavorato, vissuto, sofferto, amato. Hai compiuto la missione ricevuta secondo le vie tracciate dall’intelligenza e dall’amore di Dio. E in un riserbo discreto, hai realizzato un compito unico, felice di sentirti pienamente fedele.
San Giuseppe, insegnaci a essere giusti. Insegnaci la condivisione, che è una forma di amore. Insegnaci soprattutto la giustizia, affinché possiamo fare con gioia la volontà del Padre nostro che ci ama. Amen.

 

 

 

  

 

Sabato 16 Marzo 2024

 

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Robert Francis Prevost, O.S.A., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;

- S.E. il Signor Wavel Ramkalawan, Presidente della Repubblica delle Seychelles, con la Consorte, e Seguito;

- Membri della Fondazione “Mons. Camillo Faresin” di Maragnole di Breganze (Vicenza);

- Dirigenti e Personale dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”.

 


 

Sabato 16 Marzo 2024


 

Oggi, 15 Marzo, la Chiesa ricorda San Cesare, Vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 15 Marzo 2024 07:13

Non è raro, sui comuni calendari, veder segnata a questa data il ricordo di un San Cesare. Si tratta di un Santo problematico, per non dire totalmente oscuro, di cui perciò si può far memoria soprattutto per l'interesse e la frequenza del nome. Egli sarebbe stato uno dei 72 primi seguaci di Gesù, e poi Vescovo di Durazzo, in Albania, dove probabilmente sarebbe morto martire per la fede. Non si può dire, dunque, che la diffusione del nome di Cesare sia legata alla devozione di questo o di altri Santi, benché non manchino quelli con il nome, di identica origine, dì Cesario. In alcuni calendari, il nome di San Cesare si leggeva alla data del 15 marzo, data dell'uccisione di Giulio Cesare, e ciò suggerì di dare tale onomastico ai molti che ripetono il nome del grande romano. Con questo nome si ricordano il 15 aprile San Cesare de Bus, sacerdote francese e fondatore dei Padri Dottrinari e il 27 ottobre Cesare Taparelli, sacerdote gesuita morto in Messico.

In questo giorno porgiamo i più affettuosi auguri di buon onomastico a Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo Ausiliare di Messina, Lipari, Santa Lucia del Mela e nostro affezionato lettore.

 

>

Prima lettura

Dal libro della Sapienza         2, 1.12-22
 

Condanniamolo ad una morte infame. 

>

Salmo responsoriale

Rit. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.           dal salmo 33 

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              7, 1-2. 10. 25-30

Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora. 

>

Meditiamo insieme

Gesù è prudente, non cerca il martirio, va di nascosto a Gerusalemme, sapendo quanta tensione sta crescendo intorno a lui. Ormai la situazione gli sta sfuggendo di mano: all'inizio Gesù era un fenomeno "naif" da tenere sotto controllo, ora che la folla lo segue, è diventato un pericolo concreto per l'appena ricostruito potere religioso che cerca di stare in equilibrio in una situazione faticosa di occupazione straniera. Gesù cerca di fugare gli ultimi dubbi riguardanti la propria identità, spiega che l'idea di un Messia misterioso, è solo una delle interpretazioni del messianismo, e che egli è mandato dal Padre anche se proviene dalla Galilea. Gesù è disposto a morire pur di dire Dio, pur di manifestarne l'autentico volto, e questo gli crea non pochi problemi con quelli che credevano di possedere Dio. E di conservarlo. Anche san Paolo sperimenta la fatica di doversi difendere dalle accuse dei suoi fratelli di sangue, prima, e da quelli di fede, poi. Viviamo con prudenza, amici, ma anche con grande libertà interiore. Viviamo in tempi in cui dire Cristo con credibilità non è affatto scontato, dovendo barcamenarci tra un'esplicita ostilità da parte di un malsana logica mondana e una superficiale visione della fede. Diamo sempre testimonianza al Padre, con prudenza, con equilibrio, con amore. 

>

Preghiamo insieme


Avvicinandosi la sua ora, Gesù dà testimonianza al Padre. Con lui, giusto perseguitato, servo sofferente e solidale con noi fino alla fine, ci rivolgiamo al Padre dicendo:
Fa’ che rimaniamo in te, Signore!


Dona alla tua Chiesa il coraggio di scegliere Gesù Cristo, il Signore ieri, oggi e sempre. Ti preghiamo:

Provvedi il tuo popolo di profeti e pastori, perchè compia un buon cammino sulla strada del Regno. Ti preghiamo:

Assisti gli innocenti perseguitati e quelli che sono bisognosi di redenzione e di speranza. Ti preghiamo:

Toglici dal cuore l'aggressività e il rancore verso chi ci turba con la sua diversità. Ti preghiamo;

Donaci uno sguardo sincero quando esaminiamo i nostri sentimenti, le abitudini e le scelte di vita. Ti preghiamo:


Donami, Signore, una fede forte che sappia guardare senza paura all'ora della prova vivendone il crogiuolo senza fuggirlo. Anzi, di più: guardando ad essa con gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, sentimenti di mitezza, pazienza e totale abbandono nella volontà del Padre.

>

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dei Numeri
(
14, 1-25)

Sommossa del popolo e preghiera di Mosè

Seconda Lettura

Dalle «Lettere pasquali» di sant'Atanasio, vescovo
  (Lett. 5, 1-2; PG 26, 1379-1380)

Il mistero pasquale riunisce nell'unità della fede coloro che sono lontani col corpo

Venerdì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Nei momenti di riflessione di questa giornata, mi metterò di fronte a Gesù e cercherò di rispondere alla sua domanda: “E voi, chi dite che io sia?”. E mi chiederò in che modo, nella vita, sono coerente con l'incontro con Cristo.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Per la nostra società che si regge sulla diplomazia e sul compromesso, perchè la testimonianza evangelica della comunità cristiana la trasformi e la liberi da ogni condizionamento cattivo.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Ho veramente scoperto che Lui è la Via: in Lui trovavo tutto quello che il mio cuore cercava, in Lui trovavo la pace, in Lui trovavo la gioia, in Lui trovavo un senso alla mia esistenza, in Lui trovavo quei colori capaci di riempire, di colorare di cielo la mia piccola vita. Chiara Amirante

Novena a San Giuseppe

 
6° giorno – San Giuseppe uomo di preghiera 

 

Al termine delle tue giornate, san Giuseppe, ti ritrovavi in compagnia di Maria per occuparti di Gesù. Il Figlio di Dio aveva bisogno che la sua umanità si formasse come quella degli altri bambini. E secondo la tradizione ebraica spettava al padre l’incarico di spiegare la Bibbia, di trasmettere i comandamenti, secondo la prescrizione del Signore : «Li ripeterai ai tuoi figli» (Dt 6,7).
In compagnia di Maria, tu gli hai raccontato tutto ciò che Dio aveva fatto per il suo popolo; gli hai mostrato come ogni gesto, ogni usanza, aveva un significato sacro. Al padre era affidata l’educazione morale e religiosa dei figli; tu non avresti mancato a questa grande missione, nella quale la tua paternità trovava il suo compimento.
Maria, accanto a te, ascoltava, completava. Insieme avete così formato l’anima umana del vostro Figlio, facendogli capire le grandi lezioni del Padre suo dei cieli.
Come ogni ebreo fedele, vi mettevate in preghiera al mattino, alla sera e durante il giorno. Recitavate ad alta voce le litanie di lode che glorificavano il Signore, il solo vero Dio, che fa tutto vivere sulla terra e da cui proviene ogni saggezza e ogni santità.
Insieme voi avete certamente recitato questa preghiera: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6,4-5 ).
Tu, san Giuseppe, dicevi lentamente le sante parole, affinché Maria potesse farle ripetere al vostro Figlio. Abituato alla Parola di Dio, tu dovevi, poi, pregare liberamente tra le gioie e le pene, e forse soprattutto quando il mistero si faceva troppo grande davanti a te.
San Giuseppe, insegnaci a pregare, e concedici di amare quei momenti in cui soli, con i nostri cari o con tutta la comunità cristiana, noi invitiamo Dio a condividere la nostra vita. Amen.

 

 

VIA CRUCIS

Venerdì 15 Marzo

 

Oggi ripercorriamo il cammino della passione del Signore con il pio esercizio della
Via della Croce
(Per la meditazione delle singole stazioni clicca sull'immagine sopra riportata).

 

 

  

 

Venerdì 15 Marzo 2024


Alle ore 9, nell'Aula Paolo VI, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, tiene la quarta Predica di Quaresima sul tema: «Ma voi, chi dite che io sia?» (Mt 16, 15). La quinta ed ultima predica di Quaresima avrà luogo venerdì 22 Marzo. Alle prediche partecipano il Santo Padre Francesco, i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i prelati della Famiglia pontificia, i dipendenti della Curia romana, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del vicariato di Roma, i superiori generali o i procuratori degli ordini religiosi facenti parte della Cappella pontificia, le comunità dei seminari e collegi di Roma, i gentiluomini di Sua Santità e gli addetti di Anticamera. Sarà trasmessa in diretta sul player del sito Vatican News, su Telepace e Tv 2000.

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. Mons. Fortunatus Nwachukwu, Arcivescovo tit. di Acquaviva, Segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione;

- S.E. il Metropolita Agathanghelos, Direttore Generale dell’Apostoliki Diakonia della Chiesa Ortodossa di Grecia, e Seguito;

- Partecipanti alla Plenaria del Dicastero per l’Evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’Evangelizzazione nel mondo.



 

Venerdì 15 Marzo 2024


In tutte le comunità si celebra il pio esercizio della Via Crucis.

 

Oggi, 14 Marzo, la Chiesa ricorda Santa Matilde PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 14 Marzo 2024 07:29

Da lei e da suo marito Enrico I (duca di Sassonia e più tardi re di Germania) discende la casata che conterà quattro imperatori: la famosa dinastia sassone. Educata nel monastero di Herford, in Westfalia, dove sua nonna era badessa, Matilde sa leggere e scrivere, un fatto non frequentissimo nelle grandi casate del tempo, e non si mantiene estranea alle vicende della politica. Quando nel 936 muore suo marito Enrico, lei non è molto favorevole al primogenito Ottone come successore e tenta di far proclamare re il più giovane Enrico. Si arriva a un conflitto tra i due fratelli. Dopo l'incoronazione imperiale di Ottone a Roma (962) la famiglia è riconciliata. Matilde si ritira nel monastero di Nordhausen, dove, dopo essersi spesa per i poveri e i malati, si ammala, e più tardi si trasferisce in un altro monastero: a Quedlimburgo, in Sassonia dove morirà il 14 marzo 968.
 

 

 

>

Prima lettura

Dal libro dell'Esodo         32, 7-14
 

Desisti dall’ardore della tua ira. 

>

Salmo responsoriale

Rit. Ricòrdati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.           dal salmo 105 

>

Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              5, 31-47

Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. 

>

Meditiamo insieme


È possibile ostinatamente rifiutarsi di vedere la luce? Purtroppo sì. È l'altro volto dello splendido dono della libertà che il Signore ci ha donato. Siamo liberi anche di rifiutare la felicità. Nel discorso di Gesù ai farisei verifichiamo il pericolo sempre presente di rifiutare la rivelazione di Dio. Anche se siamo molto devoti... Gesù cita tre testimoni che parlano di lui, che ne attestano la missione: Giovanni Battista, acclamato come profeta e che è venuto proprio a preparare la strada al Signore, le opere di Gesù, i suoi miracoli, che segnalano la venuta del Regno di Dio in mezzo a noi, e la Scrittura che i farisei conoscono e che male interpretano. Questi tre "testimoni", dice Gesù, manifestano che egli è il rivelatore del Padre. Allora, amici, anche noi spalanchiamo il cuore alla testimonianza dei tanti profeti che ancora solcano le nostre strade, guardiamo alle opere, ai piccoli miracoli che il Signore ci dona quotidianamente e scrutiamo le Scritture con un cuore attento e libero, come facciamo tutti i giorni. Tutto ci parla di Cristo e Cristo ci parla di Dio. Viviamo bene la nostra libertà, amici, lasciamo che il nostro cuore si spalanchi allo stupore. I miracoli sono intorno a noi, è il nostro sguardo che si deve alzare e chiarificare.  

>

Preghiamo insieme


In tutte le Scritture freme l'attesa del Redentore, da cui la storia umana prende senso, direzione e salvezza. Accostiamoci a lui per conoscere il Padre e preghiamo:
Dalla durezza del cuore, liberaci, o Signore!

Quando restiamo indifferenti, contemplando il tuo volto ferito nei fratelli che soffrono. Ti preghiamo:
Quando rifiutiamo la solidarietà, per chiuderci nel piccolo cerchio del nostro benessere. Ti preghiamo:
Quando siamo sterili uditori della Parola e non portiamo frutto. Ti preghiamo:
Quando l'orgoglio e l'egoismo ci fanno ostinati nel peccato. Ti preghiamo:
Quando le croci della nostra vita ci turbano e ci disorientano. Ti preghiamo:
Quando non riusciamo a colloquiare tra gruppi parrocchiali.
Quando il dialogo tra genitori e figli è inceppato. 


Padre, tu hai mandato il tuo Figlio in mezzo ai suoi, ma nonostante le sue opere non l'hanno accolto; apri il nostro cuore a coloro che rendono testimonianza alla verità della tua parola, in modo che possiamo riceverla con fede ed essere messi a parte della tua vita. Amen.
 

>

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dei Numeri
(
13, 1-3. 17-33)

Mosè mando a esplorare il paese di Canaan

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Leone Magno, papa
  (Disc. 15 sulla passione del Signore, 3-4; Pl 54, 366-367)

Contemplazione della Passione del Signore

Giovedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.

 

 

Impegno di vita

Voglio imparare ad essere servo della Parola e accostarmi alla Scrittura con cuore libero.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO   


Perchè accanto ad ogni uomo che soffre, si trovi sempre una persona disponibile all'aiuto gratuito per amore del Cristo.

MESSAGGIO DEL GIORNO

La vita è legata alla fede in Gesù e chi va verso Gesù, cioè orienta la propria condotta alla luce della parola di Gesù, trova la felicità duratura e sfugge la morte. Giorgio Zevini

 

5° giorno – San Giuseppe sposo della Madre di Dio – 14 marzo


San Giuseppe, quando si conosce la fede di Maria, il suo amore, il suo coraggio, la sua purezza, si comprende la tua felicità di averla avuta come sposa: ella che era degna del Figlio di Dio. Come in una famiglia veramente umana, tu sei stato suo sposo e lei è stata tua sposa. Il suo cuore ti apparteneva, vi siete amati come due sposi possono farlo. Amore tenero, ripieno di attenzione, che lascia trasparire attraverso i minimi gesti, un attaccamento veramente umano. Amore forte e vigoroso che unisce solidamente due persone, tra le quali nessuna difficoltà, nessuna violenza, nessuna disgrazia, possono aprire una breccia.
Amore puro e libero che trascina con sé la carne nel superamento delle sue tare e delle sue debolezze. La Vergine Maria ti aveva affidato la sua anima e il suo corpo, Ella è rimasta vergine perché tu l’hai voluto con lei. E il vostro reciproco amore è sbocciato nella verginità come un segno di Dio per gli uomini. Come Adamo ed Eva avevano rifiutato Dio nell’unità del loro amore, così è nella tua unione con Maria che il Cristo Salvatore è venuto tra noi.
San Giuseppe, insegnaci ad amare; non in un egoismo dove ognuno si chiude in se stesso e s’indurisce contro l’altro, ma in un dono generoso che ci impegna nelle vie della tenerezza, della delicatezza, della dedizione. Lo sappiamo bene, chi pretende di amare e non pensa che a se stesso, è un bugiardo. Insegnaci la verità nell’amore, affinché possiamo riconoscere la sua presenza in noi. Siamo stati affidati l’uno all’altro per salvarci insieme; insegnaci, san Giuseppe, il rispetto dell’altro.
Tu che hai aperto la via alla salvezza del mondo nella purezza del tuo amore, rendici capaci di accogliere il Figlio di Dio come hai fatto tu e di essere suoi testimoni nel mondo di oggi.
Amen.

  

 

Giovedì 14 Marzo 2024

 

  Il Santo Padre Francesco riceve stamattina in Udienza:

- Em.mo Card. Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo; con l’Em.mo Card. Jean-Claude Hollerich, S.I., Arcivescovo di Luxembourg;

- Em.mo Card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi;

- S.E. Mons. Giordano Piccinotti, Arcivescovo tit. eletto di Gradisca, Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica;

- S.E. Mons. Tarcisio Isao Kikuchi, Arcivescovo Metropolita di Tōkyō (Giappone), Presidente di Caritas Internationalis; con il Signor Alistair Dutton, Segretario Generale del medesimo Ente;

- Partecipanti all’Incontro sui Popoli Indigeni, promosso dalle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali.

 

 

Giovedì 14 Marzo 2024


- Alle ore 19 Lectio Divina quaresimale sul libro del profeta Geremia (31, 31-34) nella Cappella del Seminario Vescovile di Patti. 

<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Succ. > Fine >>

Pagina 1 di 743
 694 visitatori online
Articoli più visti