NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 20 Marzo, la Chiesa celebra la solennità di San Giuseppe PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 20 Marzo 2023 07:19

Oggi si celebra la solennità di San Giuseppe (trasferita da ieri per la coincidenza con la Quarta Domenica di Quaresima), Sposo di colei che sarebbe stata Madre del Verbo fatto carne, Giuseppe è stato prescelto come “guardiano della parola”. Eppure non ci è giunta nessuna sua parola: ha servito in silenzio, obbedendo al Verbo, a lui rivelato dagli angeli in sogno, e, in seguito, nella realtà, dalle parole e dalla vita stessa di Gesù. Anche il suo consenso, come quello di Maria, esigeva una totale sottomissione dello spirito e della volontà. Giuseppe ha creduto a quello che Dio ha detto; ha fatto quello che Dio ha detto. La sua vocazione è stata di dare a Gesù tutto ciò che può dare un padre umano: l’amore, la protezione, il nome, una casa. Con il suo esempio silenzioso e straordinariamente eloquente e con la sua preghiera di intercessione, san Giuseppe continua a "custodire" il "corpo di Cristo che è la Chiesa", con la stessa sollecitudine e premura con cui ha custodito Maria e Gesù negli anni vissuti con loro. Quest'anno ricorre il 150° anniversario della proclamazione di San Giuseppe a Patrono della Chiesa Universale da parte del Papa il Beato Pio IX (8 dicembre 1870).
 

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Prima lettura

Dal secondo libro di Samuele         7,4-5.12-14.16
 

Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre. 

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Salmo responsoriale

Rit. In eterno durerà la sua discendenza.           dal salmo 88
 

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Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani         2, 4-10

Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza. 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              1,16.18-21.24

Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore.  

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Meditiamo insieme

Matteo oggi scrive due righe per definire una realtà sconvolgente: "Giuseppe che era un uomo giusto decise di licenziarla in segreto". Nel Deuteronomio troviamo una piccola norma: se, dal momento del fidanzamento al momento del matrimonio la fidanzata commetteva adulterio doveva essere denunciata dal futuro sposo e lapidata pubblicamente. L'unico che poteva sapere che quel figlio non era suo era Giuseppe. Per gli altri l'apparenza era salva, l'unico a sapere era Giuseppe, che prende una decisione che ne rivela il cuore: non se la sente di far massacrare Maria e decide di ripudiarla in segreto. La giustizia, in questi tempi un po' tormentati, significa proprio questo: non giudicare secondo le apparenze. Giuseppe è grande perché scava, perché, addirittura, nega l'evidenza; o meglio, cerca una ragione all'evidenza, e la giustifica. Giuseppe ci insegna che per accogliere il Signore bisogna entrare nella logica del non giudizio, bisogna entrare nella logica della giustizia. La giustizia di Giuseppe consiste proprio in questa piccola frase che dice tutto il suo cuore, dice tutto il suo essere profondo, dice tutto il suo bisogno di verità nella sua semplicità straordinaria; è davanti all'evidenza ma vuole ancora giustificare, non capisce ma mette da parte il suo orgoglio di maschio ferito e lascia prevalere il Mistero.  

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Preghiamo insieme


La gioia nel venerare san Giuseppe, modello di vita evangelica, ci invita alla preghiera per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme:
Santifica il tuo popolo, Signore.

Ti lodiamo, Padre, per la docilità di san Giuseppe: rendi docile la tua Chiesa agli insegnamenti del tuo divin Figlio. Preghiamo:

Gloria a te, o Padre, per il discernimento di san Giuseppe: dona ai nostri pastori la sapienza che sa capire i segni dei tempi. Preghiamo:

Sii lodato, Padre, per san Giuseppe che ha accolto nei Magi gli uomini venuti da lontano: dona anche a noi la virtù dell’accoglienza, che ci apre alle persone lontane da te. Preghiamo:

Ti lodiamo, Padre, per la laboriosità di san Giuseppe: ricambia con la tua grazia il lavoro generoso e onesto di ogni uomo. Preghiamo:

Sii benedetto, Padre, per la responsabilità silenziosa e fattiva di san Giuseppe: insegnala a tutti i genitori perchè indichino ai figli la strada del Signore. Preghiamo:

Ti glorifichiamo, Padre, per la presenza di Cristo nella casa di san Giuseppe: Gesù eucaristico sia per noi il centro della vita. Preghiamo:

Padre onnipotente e santo, che ti servi degli uomini per compiere i tuoi disegni di amore, insegnaci ad imitare il nostro fratello san Giuseppe che per tutta la vita ti ha lodato e glorificato. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dalla lettera agli Ebrei (11, 1-16)

La fede dei santi padri

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Bernardino da Siena, sacerdote
  (Disc. 2 su san Giuseppe; Opera 7, 16. 27-30)

Il fedele nutrizio e custode

Ufficio della solennità. Te Deum. All'Ora media antifona propria e salmodia complementare. Secondi Vespri della solennità; Compieta II della domenica con l'orazione Visita. 

 

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, aprirò gli occhi del cuore sulla silenziosa e pacificata figura di San Giuseppe. Gli chiederò di essermi intercessore perché anch'io non cerchi il mio interesse, i miei progetti d'individualistiche brame, ma entri sempre più nel progetto di Dio, così come si viene svelando.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Perchè nelle perplessità e nei momenti oscuri della nostra esistenza ci abbandoniamo con fiducia a Dio, sull'esempio di san Giuseppe, uomo giusto.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO


San Giuseppe è servo fedele che Gesù ha costituito come sostegno di sua madre e padre nutrizio della sua carne, cooperatore fedelissimo, in terra, del grande piano dell'incarnazione. San Bernardo

 

  

 

Lunedì 20 Marzo 2023


 
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in Udienza:

- la Dottoressa Francesca Di Giovanni;

- Em.mo Card. Silvano Maria Tomasi, C.S., e Seguito;

- le Loro Eccellenze Maria Luisa Berti e Manuel Ciavatta, Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino, e Seguito;

- S.E. Mons. Miguel Maury Buendia, Arcivescovo tit. di Italica, Nunzio Apostolico in Romania e in Moldova;

- Em.mo Card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione;

- Membri dell’Unione Nazionale Attrazionisti Viaggianti (U.N.A.V.).

 


 

Lunedì 20 Marzo 2023

- Alle ore 17 il Vescovo Guglielmo celebra l'Eucaristia nella Chiesa della frazione Moira di Tortorici, in occasione della solennità di San Giuseppe.

Oggi, 19 Marzo, la Chiesa celebra la Quarta Domenica di Quaresima «Lætare» PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 19 Marzo 2023 07:34

Oggi celebriamo la Quarta Domenica di Quaresima detta domenica  «Lætare», dalla prima parola dell'antifona d'ingresso  che invita a rallegrarci con Gerusalemme, a riunirsi in essa quanti l'amano, ad esultare di gioia nel Signore e a superare ogni tristezza e malinconia del cuore, a saziarci del pane della grazia che il Signore ci dona continuamente. La gioia che ogni cristiano deve per necessità sperimentale nasce dalla fede e vive di fede. I testi biblici di questa quarta domenica di Quaresima, infatti, ci mettono davanti a noi il cammino della gioia che solo chi ha una visione di fede vera e sincera può sperimentare anche nella croce e nella sofferenza. Siamo oltre la metà del pellegrinaggio quaresimale e la liturgia della Chiesa, interrompendo per un momento l'austerità di questo tempo, usa i paramenti di colore rosa e invita a "rallegrarsi". Tale invito sembrerebbe non aver più senso da quando la quaresima non è più avvertita nella sua severità e il digiuno è quasi totalmente disatteso. Ed in effetti, questi quaranta giorni scorrono per lo più come tutti gli altri, spesso banali per il mondo ricco e terribili per i poveri. Perché, comunque, questa esortazione a rallegrarsi? Il motivo è dato dall'avvicinarsi della Pasqua, ossia del giorno in cui il bene vince sul male e la vita sconfigge la morte. Questo è il vero annuncio di gioia che la liturgia ci porta. E quanto il nostro mondo ha bisogno di un tale annuncio! Oggi ascoltiamo uno dei testi del vangelo in cui il Signore opera un miracolo eccezionale, quello della guarigione di un cieco nato. Il cieco nato, poi guarito, è ogni persona che viene in questo mondo e vi entra con il peccato originale, che il lavacro del battesimo, toglie dando a chi lo riceve il dono della fede, della luce. Una luce che può irradiarsi per tutta la vita o spegnersi progressivamente, non vivendo nella grazia e nell'amicizia di Dio. Chiediamo al Signore che questa luce rimanga sempre accesa nella stanza del nostro cuore e della nostra mente.

Quest'anno la solennità di San Giuseppe, per la coincidenza con la Quarta Domenica di Quaresima, si celebra domani, lunedì 20 Marzo.

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Prima lettura

Dal primo libro di Samuele        16,1.4.6-7.10-13
 

Davide è consacrato con l’unzione re d’Israele.

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Salmo responsoriale

Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.           dal salmo 22 

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Seconda lettura

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini         5, 8-14

Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà. 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              9, 1-41

Andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 

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Meditiamo insieme


Celebriamo oggi la quarta domenica di Quaresima. Il cammino verso la Pasqua accelera ed è in dirittura d'arrivo. Anche la parola di Dio ci sollecita un impegno più intensivo ed estensivo per prepararci in modo adeguato, da un punto di vista spirituale, a questa annuale solennità liturgica. E' soprattutto il testo del vangelo di oggi che ci presenta il racconto della guarigione del cieco, tale fin dalla nascita, a farci riflettere sul tema della luce, che è uno dei simboli e segni più particolari della Pasqua, in quanto nella luce è indicata la fede, quel bene inestimabile ed essenziale per improntare un discorso religioso e cristiano. E' interessante notare nel testo del vangelo lo stretto rapporto che intercorre tra la malattia fisica e quella spirituale. La cecità fisica è legata al peccato. E i discepoli di Gesù cercano di capire e farsi spiegare dal Signore di chi è la colpa se quell'uomo non ci vede ed è cieco. Gesù risponde con un'appropriata catechesi sulla sua missione. Non attribuisce nessuna colpa e responsabilità per una carenza di ordine naturale e connaturale all'essere umano, ma fa di questa debolezza un'altra opportunità per trasmettere agli apostoli e discepoli il suo messaggio di salvezza. Quel messaggio che Gesù tiene a sottolineare nel fatto che egli è la luce che dirada le profonde tenebre del mondo che è il peccato. L'adesione a Cristo, il riacquistare la vista ed il vedere non è altro, nel testo del vangelo, che il raggiungimento di quella condizione di grazia che è salute spirituale, è la fede in Cristo, unico salvatore dell'uomo.

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Preghiamo insieme


Il Signore Gesù ci ha rivelato il Padre come amore senza misura. Per questo osiamo elevare a lui le nostre preghiere, che egli ascolterà con benevolenza, chiedendogli di concederci ciò che è conforme al suo disegno provvidenziale. Preghiamo dicendo: Dio, nostra luce, salvaci.

Perché la Chiesa, sull’esempio del Signore Gesù, sappia essere "luce del mondo", annunciando a tutti gli uomini la verità del Vangelo e orientamenti di vita conformi al cuore di Dio, preghiamo.

Perché coloro che governano le nazioni sappiano discernere le vie migliori per promuovere la dignità di ogni uomo, specialmente dei più poveri e bisognosi, preghiamo.

Per tutti coloro che sono colpiti da invalidità o malattia, perché trovino consolazione nella Parola del Vangelo e, nella nostra vicinanza fraterna e cordiale, un segno dell’amore di Dio, preghiamo.

Per coloro che sono smarriti o stanchi di cercare la verità nella loro vita, perché il Signore Gesù irrompa nel loro cuore e illumini la loro mente, affinchè possano fare esperienza della bellezza dell’essere cristiani, preghiamo.

Per noi, perché ristorati dalla santa Eucaristia, possiamo camminare sulle strade della vita disseminando sul nostro cammino opere di giustizia, di pace, di carità fraterna, preghiamo.

O Padre, guidaci sulla via della conversione e dell’amore, perché impariamo a vivere secondo il Vangelo e nel generoso servizio del prossimo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro del Levitico (8, 1-17; 9, 22-24)

La consacrazione dei sacerdoti

Seconda Lettura

Dai «Trattati su Giovanni» di sant'Agostino, vescovo   (Tratt. 34, 8-9; CCL 36, 315-316)

Cristo è la via alla luce, alla verità, alla vita

Domenica della IV settimana, ufficio della IV Domenica di Quaresima. Antifone al Benedictus e al Magnificat anno A. Si omette il Te Deum.

 

Impegno di vita

Oggi mi impegnerò ad essere luce, speranza, gioia per le persone che il Signore (non a caso) porrà nell'arco della mia giornata. Non farò finta di non vedere e di non essere visto, ma mi lascerò toccare, come il cieco, dalle mani di Dio.
  

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  

Per tutti coloro che non hanno la fede, perchè non chiudano gli occhi davanti ai segni che Dio offre loro per riconoscere nel Cristo la vera luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo.

MESSAGGIO DEL GIORNO

Chi vede le cose dal punto di vista del mondo, non si forma più, anzi si deforma nella tenebra morale.
Chi vede le cose dal punto di vista di Gesù si forma alla scuola del segno, e insegna, testimoniando, proprio come fa il cieco risanato di fronte alle provocazione di coloro che credono di vedere tutto. Luciano Sanvito

Novena a San Giuseppe

 

ultimo giorno – San Giuseppe modello di obbedienza 

 

 

San Giuseppe, uno dei tratti più visibili della tua anima è ancora l’obbedienza a Dio. Tutta la tua vita è intessuta di fedeltà, di obbedienza, di fiducia nel Signore che ti ama.
All’inizio del Vangelo Maria, tua promessa sposa, si trova incinta. Da uomo giusto tu decidi di rinviarla, in segreto, per non farle del male. Ma Dio ti chiede di prenderla ugualmente come sposa fedele. Attento a questo primo messaggio di Dio, tu entri con lui nel cammino ancora misterioso dell’incarnazione.
Alcuni mesi dopo, l’imperatore romano ordina un censimento nel suo territorio. Confidando nelle vie di Dio, accetti questa seconda prova. Lasci Nazareth e vai a Betlemme, la città di Davide, dove doveva nascere il Figlio di Dio.
Dopo la visita dei Magi, il Signore si rivolge ancora a te: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò» (Mt 2,13). Senza perdere un istante, ancora una volta, ti alzi. Di notte, prendi il Bambino e sua Madre per andare in Egitto; e rimani là fino a quando Dio lo desidera.
Passano alcuni anni prima della morte di Erode. Poi il Signore ti dice ancora: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele» (Mt 2,20). Con una fedeltà ammirevole, tu, san Giuseppe, ti sei alzato, hai preso il Bambino e sua Madre e sei tornato a Nazareth.
Bastano questi avvenimenti per farci comprendere la grandezza della tua obbedienza. Tu lo sai bene, anche nella nostra vita il Signore si rivolge a noi. Egli ci parla attraverso gli avvenimenti, nel silenzio della preghiera, per mezzo della Chiesa. Aiutaci a conoscere la sua voce in mezzo a tutti i rumori del mondo. Aiutaci a corrispondervi, affinché ogni giorno siamo fedeli al suo amore e alla sua volontà. Amen.

 

 

 

 

 

 

Domenica 19 Marzo 2023

 Ricorre oggi il 10° anniversario dell'inizio del Pontificato del Santo Padre Francesco.

- Alle ore 12 Angelus recitato dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro. 

 

 

 

Domenica 19 Marzo 2023

- Alle ore 10.30 il Vescovo Guglielmo presiede l'Eucaristia della IV Domenica di Quaresima nella Chiesa di San Giuseppe in Malvicino di Capo d'Orlando per i festeggiamenti in onore del titolare della Chiesa e patrono.

Oggi, 18 Marzo, la Chiesa commemora San Cirillo di Gerusalemme, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 18 Marzo 2023 07:32

 

Cirillo di Gerusalemme, ordinato presbitero intorno al 345, fu uomo particolarmente attento alla preparazione dei catecumeni aspiranti al sacramento del battesimo celebrato nella notte di Pasqua. È in questi anni di sacerdozio che compose l’opera che ancora oggi è giustamente nota: le Catechesi contengono discorsi che illustrano la dottrina cristiana (i primi 19 discorsi tenuti nella basilica del Santo Sepolcro edificata a Gerusalemme da Costantino sono indirizzati ai catecumeni) e ne spiegano i sacramenti (i discorsi 20-24 furono rivolti ai battezzati ammessi alla Chiesa Anastasis per comprendere il significato della prassi liturgica). Cirillo di Gerusalemme come Acacio, vescovo di Cesarea (340-366), e molti altri, conosceva una posizione intermedia e personale. A causa di questioni legate al rapporto tra Chiese, Acacio, sposando definitivamente una dottrina marcatamente ariana e garantendosi così il sostegno imperiale, riuscì ad allontanare ripetutamente Cirillo dalla sua sede episcopale. Fu, così, prima deposto ed esiliato dall’imperatore Costanzo nel 357 e nel 360, poi dall’imperatore Valente dal 367 al 378.  L’imperatore Teodosio (379-395) pose fine al suo esilio durato complessivamente 16 anni: Cirillo poté nella sua autorevolezza partecipare al II Concilio Ecumenico, celebrato a Costantinopoli nel 381, dove sottoscrisse completamente il simbolo, divenuto niceno-costantinopolitano, accettando il termine homoousios. Fu dichiarato Dottore della Chiesa da papa Leone XIII nel 1882.  

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Prima lettura

Dal libro del profeta Osea         6, 1-6

Voglio l’amore e non il sacrificio. 

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Salmo responsoriale

Rit. Voglio l’amore e non il sacrificio.          dal salmo 50

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca              18, 9-14

Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo. 

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Meditiamo insieme

Il fariseo della parabola dice il vero: vive la fede con entusiasmo, pratica la giustizia, è un fedele modello. E sa di esserlo: guarda con sufficienza e disprezzo il pubblicano (che è davvero peccatore!) e ne prende le distanze. Il pubblicano, invece, non osa alzare lo sguardo: conosce il suo peccato, non ha bisogno di fare l'esame di coscienza, glielo ha già fatto il fariseo! Solo chiede pietà. Anch'io faccio fatica a guardarmi con equilibrio. Fatico a non deprimermi nei momenti di difficoltà, in cui emergono più evidenti i miei limiti e i miei difetti. Fatico a non tentare di mostrare il mio "meglio" quando sto con gli altri. Ma, soprattutto, fatico a paragonarmi agli altri in maniera serena. Se capissimo di essere unici, imparagonabili! Se sapessimo amarci come Dio ci ama, senza eccessi! No, non ho bisogno di guardare al peggio o al meglio di chi mi sta intorno per esaltarmi o deprimermi, specialmente nella fede. L'errore del fariseo è proprio questo: è giusto e sa di esserlo, non ha compassione né misericordia. Misericordia e compassione che - invece - Dio ha verso il pubblicano. È una bella sfida per il discepolo: trovare l'equilibrio in se stesso, senza cercare colpevoli "fuori", senza autolesionismo depressivo, consapevole della propria fragilità e della propria grandezza, perdonato che sa perdonare, pacificato che sa pacificare. Uno che esce cambiato dalla preghiera.
 

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Preghiamo insieme


La giustificazione e la salvezza non sono opera nostra ma dono della misericordia infinita di Dio. Invochiamo perciò il Signore perchè, nella nostra povertà, egli ci accolga e ci riconcili. Diciamo insieme: Signore, pietà di noi peccatori.

Perché la Chiesa proclami continuamente la misericordia di Dio che la chiama a nuova conversione, purificandola e rinnovandola con il suo amore. Preghiamo:

Perchè nessun uomo pretenda di possedere tutta la verità, ma tutti la ricerchino e la servano con umiltà. Preghiamo:

Perchè chi pensa alla religione solo come ad un insieme di pratiche esteriori, possa comprendere che il vero culto a Dio è nel coinvolgimento del cuore. Preghiamo:

Perchè la coscienza dei cristiani si opponga ai peccati collettivi delle nazioni, come la corsa agli armamenti, lo sfruttamento dei poveri, la soppressione della vita, e aiuti l'uomo a ritrovare la via della riconciliazione. Preghiamo:

Perchè il sangue di Cristo versato per molti ci faccia vivere l'esperienza di essere amati dall'infinito amore del Padre. Preghiamo:

O Dio, che con l'insegnamento di san Cirillo di Gerusalemme hai guidato la tua Chiesa a comprendere la profondità dei misteri cristiani, per sua intercessione concedi anche a noi di conoscere te e colui che hai mandato, Gesù Cristo tuo Figlio, per possedere la pienezza di vita eterna.

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo (35, 30 - 36, 1; 37, 1-9)

Erezione del santuario. La nube del Signore

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo
  (Disc. 14 sull'amore ai poveri, 38, 40; PG 35, 907. 910)

Serviamo Cristo nei poveri

Sabato della III settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima (fino all'Ora Nona). Primi Vespri della IV Domenica di Quaresima «Lætare», antifona al Magnificat anno A.

 

Impegno di vita

Mi impegnerò a smettere di fare le cose "perché Dio sia contento di me", e cercherò invece di vivere felice di essere un figlio di Dio, in cammino con i fratelli. 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO  


Per il Santo Padre Francesco, perchè sia confermato dalla forza dello Spirito Santo, illuminato dalla Parola di Dio, sostenuto dalla comunione della Chiesa e dalla preghiera di tutto il popolo di Dio.

MESSAGGIO DEL GIORNO

Mentre il fariseo viaggia con una preghiera fuori di sè, verso Dio e verso gli altri portando dinnanzi a loro i suoi meriti e i suoi interessi, ecco che il pubblicano viaggia all'interno del sè, al cuore, escludendo ogni possibilità e lasciando solo a Dio l'ultima parola nella preghiera. Luciano Sanvito

 

Novena a San Giuseppe
 
8° giorno – San Giuseppe buon lavoratore

 

All’inizio del mondo, nei piani del Creatore, il lavoro era bello e buono. L’uomo si è allontanato da Dio ed ora il lavoro è fronte di difficoltà, di fatiche e di pene. San Giuseppe, tu ti sei sottomesso a questa dura legge del lavoro, perché sapevi che esso può diventare nuovamente nobile e bello secondo i piani del Creatore.
Questo è stato il segreto della tua vita di lavoratore.
Quando Dio volle un padre adottivo per il Figlio suo, scelse un operaio, dimostrando così la sua stima verso il lavoro. Tu non l’hai deluso. Hai lavorato col cuore e il tuo mestiere diveniva un’espressione di amore, come la preghiera o la fedeltà al Signore.
Noi immaginiamo facilmente oggi la tua fronte bagnata di sudore, il tuo viso illuminato dal sorriso, mentre camminavi sulla strada di Nazareth, col sacco degli attrezzi sulla spalla. Eri un uomo: un carpentiere. Ti chinavi sui pezzi di legno per tagliare, piallare, segare, inchiodare. Facevi tutti i gesti familiari e quelli del mestiere.
E il tuo lavoro, in tutto simile a quello degli altri uomini, si distingueva, tuttavia, perché era stato fatto da uno che viveva alla presenza di Dio.
San Giuseppe, col tuo lavoro hai saputo raggiungere Dio stesso. Insegnaci l’amore al nostro lavoro, fa’ che diventi per noi una fonte di vitalità e di felicità; che possiamo compierlo con giustizia e onestà; che lo sappiamo penetrare di viva carità. E che, sul tuo esempio, sappiamo accogliere il Figlio tuo nelle nostre officine, nei nostri cantieri, nei nostri uffici e in tutti i luoghi di lavoro. San Giuseppe ti prego di aiutare tutte le persone che cercano un lavoro; togli dal loro cuore tutte le preoccupazioni e dona quella stabilità che cercano per vivere dignitosamente e per essere in grado di provvedere al bene di tutti i loro cari e di tutte le persone che sono loro affidate. Amen.
 

 

 

Sabato 18 Marzo 2023

 

Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto del Dicastero per i Vescovi;

- Em.mo Card. Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore; con S.E. Mons. Krzysztof Józef Nykiel, Reggente della Penitenzieria Apostolica;

- la Signora Anne Hidalgo, Sindaco di Parigi, e Seguito;

- Em.mo Card. Carlos Osoro Sierra, Arcivescovo di Madrid (Spagna), e Seguito;

- Giovani del “Progetto Policoro” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana;

- Famiglie rifugiate attraverso i Corridoi Umanitari.

 

 

 

 

Sabato 18 Marzo 2023


- Alle ore 10.30, nella Basilica Cattedrale di San Nicolò a Noto, il Vescovo Guglielmo, insieme ai Vescovi di Sicilia, partecipa all'Ordinazione Episcopale di Mons. Salvatore Rumeo, Vescovo eletto di Noto. Presiede la Celebrazione Eucaristica S.E. Mons. Mario Russotto, Vescovo di Caltanissetta (diocesi di provenienza del novello Vescovo); Vescovi Conconsacranti: Mons. Salvatore Staglianò, Amministratore Apostolico di Noto, mons. Francesco Lomanto, Arcivescovo di Siracusa e mons. Giuseppe La Placa, Vescovo di Ragusa.

 

Oggi, 17 Marzo, la Chiesa commemora San Patrizio, vescovo PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 17 Marzo 2023 07:35

«Arrivato in Irlanda, ogni giorno portavo al pascolo il bestiame, e pregavo spesso nella giornata; fu allora che l’amore e il timore di Dio invasero sempre più il mio cuore, la mia fede crebbe e il mio spirito era portato a far circa cento preghiere al giorno e quasi altrettanto durante la notte, perché allora il mio spirito era pieno di ardore». Patrizio nasce verso il 385 in Britannia da una famiglia cristiana. Verso i 16 anni viene rapito e condotto schiavo in Irlanda, dove rimane prigioniero per 6 anni durante i quali approfondisce la sua vita di fede secondo il brano della Confessione che abbiamo letto all’inizio. Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria. Trascorre qualche tempo con i genitori, poi si prepara per diventare diacono e prete. In questi anni raggiunge probabilmente il continente e fa delle esperienze monastiche in Francia. Ha ormai 40 anni e sente forse la nostalgia di ritornare nell’isola verde. Qui c’è bisogno di evangelizzatori e qualcuno fa il suo nome come vescovo missionario. Egli si prepara, ma la famiglia è restia a lasciarlo partire, mentre degli oppositori gli rimproverano una scarsa preparazione. Nel 432, tuttavia, egli è di nuovo sull’isola. Accompagnato da una scorta, predica, battezza, conferma, celebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, consacra monaci e vergini. Il successo missionario è grande, ma non mancano gli assalti di nemici e predoni, e neppure le malignità dei cristiani. Patrizio scrive allora la Confessione per respingere le accuse e celebrare l’amore di Dio che l’ha protetto e guidato nei suoi viaggi così pericolosi. Muore verso il 461. È il patrono dell’Irlanda e degli irlandesi nel mondo.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Osea         14, 2-10

Non chiameremo più dio nostro l’opera della nostre mani. 

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Salmo responsoriale

Rit. Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.           dal salmo 80

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 28-34

Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai. 

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Meditiamo insieme

 

L'essenziale è amare. Credere porta ad amare. Il cristiano si è scoperto amato e capace di amare come Dio, fino a morirne. La Chiesa è (dovrebbe essere) la comunità di coloro che, amati, sanno amare. Dio mi "ordina" di fare esattamente ciò che desidero maggiormente: lasciarmi amare ed amare. Gesù mi chiede di amare con forza, con intensità, più che riesco, dando del mio meglio. Quante persone conosco che si deprimono perché non riescono ad amare come vorrebbero! E Gesù dice loro: ama come riesci, non come vorresti. Gesù mi chiede di amare con passione, a costo di bruciarmi. Quante persone conosco che, scottate da esperienze negative, amano col freno a mano tirato. E Gesù dice loro: ama e, se sbagli, pazienza. Non vuole persone tiepide, il rabbì, vuole entusiasti come Davide, come Paolo, preferisce chi sbaglia per eccesso che per difetto. Gesù mi chiede di amare con intelligenza, conoscendo, imparando, nutrendo la mia mente, aperti alle esperienze più diverse. Quante persone pensano che credere nel Dio dei cattolici equivalga a cestinare il cervello! E Gesù dice loro: scoprite quanto Dio è creativo, immaginifico, stupendo, diffuso, presente ovunque. 

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Preghiamo insieme


Prima di presentare la nostra offerta all'altare, chiediamo al Signore di aiutarci a vivere in pienezza la nostra fede, dicendo insieme: Insegnaci ad amare, Signore.

Tu ci ami di vero cuore:
Ci doni la forza di ritornare a te:
Rinnovi continuamente la tua alleanza con noi:
Ci prepari il cammino di salvezza:
Hai mandato il tuo Figlio per amore:
Hai fatto di noi un popolo nuovo:
Ci fai ascoltare la tua Parola:
Ci fai camminare gli uni accanto agli altri:
In ogni prossimo hai impresso il tuo volto:
Hai scelto i poveri come prediletti:
Alla fine dei tempi il tuo giudizio sarà sull'amore:
Ci dai la forza per conoscerti e amarti:
Sei l'unico Signore dei vivi e dei morti:



O Dio, che hai inviato ai popoli dell'Irlanda il vescovo san Patrizio come apostolo del Vangelo, per sua intercessione concedi alle nostre comunità di riscoprire il senso missionario della fede e di annunziare agli uomini le meraviglie del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.  

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo (35, 30 - 36, 1; 37, 1-9)

Il lavoro per il santuario e l'arca

Seconda Lettura

Dal «Commento al libro di Giobbe» di san Gregorio Magno, papa   (Lib. 13, 21-23; PL 75, 1028-1029)

Il mistero della nostra nuova vita

Venerdì della III settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Mi prendo del tempo per riflettere sull'importanza che attribuisco a Dio nella mia vita: è il Signore, oppure ho altri idoli come il denaro, il successo, la posizuione sociale...?

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO


Per i teologi e i biblisti, perchè guidati dallo Spirito possano approfondire la bellezza del mistero di Dio e della sua parola, per guidare i fedeli alla pienezza dell'incontro con Cristo.

MESSAGGIO DEL GIORNO

C'è un criterio per sapere se Dio sta vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell'affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio. "Griderai al Signore e ti ascolterà". Sant'Oscar Romero

Novena a San Giuseppe
 
7° giorno – San Giuseppe modello dell'uomo giusto 

 

 

San Giuseppe, aiutaci a essere giusti. Tu sai che per vivere pienamente una vita da uomo, occorre innanzitutto adattare il proprio cuore e il proprio spirito a quello del Creatore. Il Figlio tuo non chiedeva per prima cosa un’esteriorità edificante, delle maniere pie, ma un’anima veramente conforme alla volontà di Dio. A coloro che si contentavano di preghiere e di riti esteriori, Egli diceva : «Non sono coloro che dicono Signore, Signore che saranno salvi, ma coloro che fanno la Volontà del Padre mio». Accogliere ogni giorno la presenza di Dio, vivere con Lui, è l’atto centrale di tutta la vita umana.
Come uno strumento ben accordato produce note giuste, tu, san Giuseppe, hai saputo vivere in accordo con Dio; e il Vangelo ha potuto dire di te che eri un uomo giusto.
Per colui che ti guardava, la tua vita poteva sembrare banale: la piccola vita quotidiana da ricominciare ogni giorno, gli stessi gesti ripetuti centinaia di volte, gli stessi utensili, gli stessi movimenti, le stesse pause. Ma tu hai saputo metterci tanta gioia e fedeltà che, davanti a Dio, eri degno del Figlio suo.
In una condivisione di amore familiare, hai lavorato, vissuto, sofferto, amato. Hai compiuto la missione ricevuta secondo le vie tracciate dall’intelligenza e dall’amore di Dio. E in un riserbo discreto, hai realizzato un compito unico, felice di sentirti pienamente fedele.
San Giuseppe, insegnaci a essere giusti. Insegnaci la condivisione, che è una forma di amore. Insegnaci soprattutto la giustizia, affinché possiamo fare con gioia la volontà del Padre nostro che ci ama. Amen.

 

VIA CRUCIS

Venerdì 17 Marzo

 

Oggi ripercorriamo il cammino della passione del Signore con il pio esercizio della
Via della Croce
(Per la meditazione delle singole stazioni clicca sull'immagine sopra riportata).
 

 

  

 

Venerdì 17 Marzo 2023


Alle ore 9, nell'Aula Paolo VI, il cardinale Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, tiene la terza Predica di Quaresima sul tema: "Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese" (Apocalisse 2, 7). Le successive prediche di Quaresima avranno luogo venerdì 24 e 31 Marzo. Alle prediche partecipano i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i prelati della Famiglia pontificia, i dipendenti della Curia romana, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e del vicariato di Roma, i superiori generali o i procuratori degli ordini religiosi facenti parte della Cappella pontificia, le comunità dei seminari e collegi di Roma, i gentiluomini di Sua Santità e gli addetti di Anticamera. Sarà trasmessa in diretta sul player del sito Vatican News, su Telepace e Tv 2000.

Papa Francesco presiede "24 ore per il Signore", oggi alle ore 16.30, nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, in Piazza Santa Maria delle Grazie. Durante la celebrazione ci sarà la possibilità, per tutti i fedeli che lo desiderano, di ricevere il sacramento della riconciliazione. L’evento si celebrerà nelle diocesi di tutto il mondo alla vigilia della quarta domenica di Quaresima, da venerdì 17 a sabato 18 marzo. In preparazione alla Pasqua di Risurrezione, le chiese rimarranno aperte per un giorno intero.

 


Il Santo Padre riceve questa mattina in Udienza:

- Membri della Congregazione di San Giuseppe (Giuseppini del Murialdo), in occasione del 150° di fondazione;

- Vescovi del Burundi in Visita “ad Limina Apostolorum”.

 

 


 

Venerdì 17 Marzo 2023


- In tutte le comunità si celebra il pio esercizio della Via Crucis.

- Incontro di Vicariato sul tema: "La vicinanza tra presbiteri".

 

Oggi, 16 Marzo, la Chiesa ricorda Sant'Eriberto di Colonia PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 16 Marzo 2023 07:12

Fa carriera molto presto. Anzi, in carriera ci nasce, perché figlio di una casata che è un vivaio di capi per lo Stato, per l’esercito e, purtroppo, anche per la Chiesa. Eriberto fa buoni studi nella scuola della cattedrale a Worms, fucina di ecclesiastici, e poi tra i severi monaci di Gorze presso Metz, nell’attuale Francia. Destinato al sacerdozio, prima di essere ordinato è già cancelliere dell’imperatore Ottone III per gli affari italiani, e non ha ancora 25 anni. Ma l’imperatore ne ha 14, e per lui governa sua madre Teofano. Sacerdote nel 995, quattro anni dopo ecco Eriberto già arcivescovo di Colonia. Eriberto lo statista diventa il soccorritore e l’amico, l’alleato dei poveri. E accade poi che la riconoscenza della gente gli attribuisca miracoli già da vivo. Quando arriva la pioggia, dopo una tremenda siccità che ha messo la gente alla fame, tutti in Colonia gridano: «Le preghiere di Eriberto ci hanno salvati». Il suo cappellano scampa a una grave malattia, una donna cieca recupera la vista: e riecco ogni volta le voci sul “miracolo del vescovo”. Questa fama persiste lungamente dopo la sua morte avvenuta il 16 marzo 1021, e per secoli si invocherà la sua intercessione per avere la pioggia. Viene sepolto nella chiesa del monastero da lui fondato a Deutz, nell’attuale area urbana di Colonia.

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Prima lettura

Dal libro del profeta Geremia         7, 23-28

Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio.
 

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Salmo responsoriale

Rit. Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.           dal salmo 94

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca              11, 14-23

Chi non è con me è contro di me.

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Meditiamo insieme

Gesù non ama essere frainteso. È incredibile come gli uomini, ieri come oggi, si lascino trascinare dagli istinti mistici, dando retta a chiunque! Gesù non vuole essere scambiato per un guaritore, per un santone, per un guru: nel vangelo di Marco impedisce ai miracolati di parlare, per timore di essere manipolato. Oggi, invece, Gesù si deve difendere da chi lo accusa in maniera piuttosto ridicola di operare esorcismi in nome di Satana! E Gesù (ma quanta pazienza ha?) invece di ridicolizzare questa teoria la argomenta e la smonta parola per parola, argomentandola. Ovviamente non può guarire in nome di Satana perché scacciare i demoni in nome del principe dei demoni è piuttosto controproducente, annota il Maestro! Quante volte, ancora oggi, accampiamo mille scuse pur di non accogliere la disarmante pretesa di Gesù di essere rivelatore del Padre! Piuttosto che accogliere con umiltà la novità di Dio, ci arrampichiamo sugli specchi per dare spiegazioni alternative, anche folli, pur di non mettere in conto il fatto che quando Gesù si dichiara Figlio di Dio... potrebbe anche esserlo! 

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Preghiamo insieme



Il regno di Dio è tra noi, fino alla definitiva sconfitta delle forze del male. Preghiamo perchè in questa lotta ci schieriamo sempre dalla parte del Cristo. Diciamo insieme: La tua parola, Signore, sia luce ai nostri passi.

Aiuta, o Signore, la tua Chiesa a conservarsi pura dalle suggestioni del male e a combatterlo con coraggio e determinazione. Preghiamo:

Rendici sensibili, Signore, alla tua voce che ci chiama a vivere l'alleanza stretta con noi nel battesimo, perchè siamo trasformati in tuoi veri figli. Preghiamo:

Arricchisci, Signore, il tuo popolo con una nuova fioritura di santi, che con la forza dell'amore e del bene avvicinino il mondo a te. Preghiamo:

Aiutaci, Signore, a unificare tutto ciò che il male ha diviso, in modo che l'umanità, come una grande famiglia, riconosca te come l'unico Padre. Preghiamo:

Fa’ che la nostra comunità ritrovi, nell'assemblea domenicale, la gioia e la forza di vivere l'impegno settimanale con spirito di generoso servizio. Preghiamo:


O Dio fedele e giusto, non guardare alle nostre infedeltà e alla durezza del nostro cuore; la tua misericordia ci aiuti a vivere ascoltando fedelmente la tua voce.  

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LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Esodo       (34, 10-28)

Rinnovata l'alleanza (secondo codice)

Seconda Lettura

Dal trattato «L'orazione» di Tertulliano, sacerdote
  (Cap. 28-29; CCL 1, 273-274)

Ostia spirituale

Giovedì della III settimana, ufficio della feria del tempo di Quaresima.

 

Impegno di vita

Cercherò di dar vita, in qualche momento della giornata, ad una Parola del Vangelo, tanto per mezzo delle mie parole quanto per mezzo della mia condotta.  

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO 

Perchè le nazioni del mondo e i loro governanti, nella fedeltà alla legge del Signore, progettino e costruiscano la vera pace che estingue l'odio, guarisce le ferite e fa progredire la vita sulla terra.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

 

C'è un criterio per sapere se Dio sta vicino o lontano da noi: chiunque si preoccupi dell'affamato, del nudo, del povero, dello scomparso, del torturato, del prigioniero, di tutta questa carne che soffre, ha vicino Dio. "Griderai al Signore e ti ascolterà". San Oscar Romero
 
Novena a San Giuseppe

 
6° giorno – San Giuseppe uomo di preghiera 

 

Al termine delle tue giornate, san Giuseppe, ti ritrovavi in compagnia di Maria per occuparti di Gesù. Il Figlio di Dio aveva bisogno che la sua umanità si formasse come quella degli altri bambini. E secondo la tradizione ebraica spettava al padre l’incarico di spiegare la Bibbia, di trasmettere i comandamenti, secondo la prescrizione del Signore : «Li ripeterai ai tuoi figli» (Dt 6,7).
In compagnia di Maria, tu gli hai raccontato tutto ciò che Dio aveva fatto per il suo popolo; gli hai mostrato come ogni gesto, ogni usanza, aveva un significato sacro. Al padre era affidata l’educazione morale e religiosa dei figli; tu non avresti mancato a questa grande missione, nella quale la tua paternità trovava il suo compimento.
Maria, accanto a te, ascoltava, completava. Insieme avete così formato l’anima umana del vostro Figlio, facendogli capire le grandi lezioni del Padre suo dei cieli.
Come ogni ebreo fedele, vi mettevate in preghiera al mattino, alla sera e durante il giorno. Recitavate ad alta voce le litanie di lode che glorificavano il Signore, il solo vero Dio, che fa tutto vivere sulla terra e da cui proviene ogni saggezza e ogni santità.
Insieme voi avete certamente recitato questa preghiera: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6,4-5 ).
Tu, san Giuseppe, dicevi lentamente le sante parole, affinché Maria potesse farle ripetere al vostro Figlio. Abituato alla Parola di Dio, tu dovevi, poi, pregare liberamente tra le gioie e le pene, e forse soprattutto quando il mistero si faceva troppo grande davanti a te.
San Giuseppe, insegnaci a pregare, e concedici di amare quei momenti in cui soli, con i nostri cari o con tutta la comunità cristiana, noi invitiamo Dio a condividere la nostra vita. Amen.

 

 

 

Giovedì 16 Marzo 2023

 

Il Santo Padre Francesco riceve questa mattina in Udienza:

- S.E. Mons. Celmo Lazzari, C.S.I., Vescovo tit. di Muzuca di Proconsolare, Vicario Apostolico di San Miguel de Sucumbíos (Ecuador);

- S.E. il Signor Boris Rhein, Ministro Presidente del Land Assia (Repubblica Federale di Germania), con la Consorte e Seguito;

- S.E. il Signor Mohamad Najib Mikati, Primo Ministro ad interim del Libano, e Seguito;

- Em.mo Card. Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo, con i Membri della Commissione per la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi;

- Em.mo Card. Baltazar Enrique Porras Cardozo, Arcivescovo di Caracas (Venezuela);

- Il Dottor Paolo Del Brocco, Amministratore Delegato di Rai Cinema, e Seguito;

- Delegazione dell’United Association of Humanistic Buddhism (Taiwan).

 

 

 

Giovedì 16 Marzo 2023


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