NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 13 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di Sant'Antonio di Padova PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 12 Giugno 2017 19:56


 

Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella. 

 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        1, 18-22
 

Gesù Cristo non fu sì e no, ma in lui vi fu il sì.

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Salmo responsoriale

Rit. Risplenda su di noi la luce del tuo volto, Signore.           dal salmo 118

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 13-16


Voi siete la luce del mondo.

 

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Meditiamo insieme


Siamo sale. Siamo luce. Siamo discepoli, siamo testimoni, siamo disperatamente innamorati di Dio, irriducibilmente avvinti dalle sue parole. Questa è la Chiesa, questi sono i cristiani, questa è la testimonianza che siamo chiamati a dare con le nostre opere buone, opere di bene, di bontà, di benevolenza, di misericordia, di compassione, di pazienza, di tolleranza, guardando le cose nel verso buono, vedendo nelle persone il fuoco che cova sotto la cenere. Questo siamo noi, discepoli, cercatori di Dio. O questo possiamo diventare. Perché, spesso, come dice il Signore, siamo insipidi, fiacchi, spenti, omologati, mediocri. Non siamo grandi santi. E neppure grandi peccatori, solo mediocri e rassegnati cattolici. Siamo sale: ne basta poco per dare sapore ad una pietanza. Smettiamola, allora, di lamentarci di essere in pochi, finiamola di dire che il mondo è insipido e preoccupiamoci, piuttosto, di non perdere il sapore. Siamo luce: basta una fiammella per squarciare il buio profondo di un'immensa cattedrale. Smettiamola, allora, di lamentarci del buio, ma ardiamo di passione e di amore per il vangelo, per dare luce ai tanti fratelli! Quindi noi siamo chiamati a dare sapore al mondo e così a far risplendere la luce di Dio davanti ai nostri fratelli e sorelle; cioè la nostra vita, con le sue opere buone, deve testimoniare quel rapporto intimo con Dio Padre che è nei cieli, e così attirare tutti verso di Lui. Gli altri devono poter capire dalle nostre parole e dal nostro modo di fare che siamo di Gesù e portiamo dentro il cuore una certezza che motiva la nostra speranza e il nostro amore.

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Preghiamo insieme

 

Dio ha suscitato nella Chiesa sant'Antonio di Padova, difensore dei poveri e aiuto dei peccatori. Fiduciosi, invochiamo l'Altissimo, che lo ha colmato del suo Spirito, dicendo insieme: Signore, salvaci, speriamo in te.

O Dio, anche oggi dona alla tua Chiesa profeti, teologi e uomini santi che, come sant'Antonio, sappiano irradiare il tuo vangelo per le strade del mondo. Ti preghiamo:

O Dio, suscita giovani che si consacrino generosamente al tuo servizio e affianca ai tuoi ministri un popolo di laici che siano vangelo vivo, come lo fu sant'Antonio. Ti preghiamo:

O Dio, donaci un cuore sensibile e mani operose nel soccorrere i poveri, i sofferenti, gli abbandonati e coloro per cui nessuno ha rispetto. Ti preghiamo:

O Dio, vieni incontro a noi peccatori con il dono di confessori illuminati e misericordiosi, che sappiano ridestare nel nostro cuore la nostalgia di te. Ti preghiamo: 

O Dio, fà brillare sempre dinanzi a noi lo specchio della tua parola e donaci uno sguardo puro per scorgere in essa il nostro vero volto. Ti preghiamo:

O Dio, che per mezzo del tuo servo
sant'Antonio di Padova hai fasciato tanti cuori spezzati e hai liberato tanti prigionieri nell'anima e nel corpo, continua a mostrarci il tuo volto di misericordia. Te lo chiediamo per la sua intercessione e nel nome di Cristo benedetto, che con te vive e regna nei secoli dei secoli.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (2, 1-24)


Per fede Raab ospita gli esploratori israeliti e li salva

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di sant'Antonio di Padova, sacerdote    (I, 226)

La predica è efficace quando parlano le opere

Martedì della II settimana, ufficio della memoria dal Comune dei Dottori della Chiesa.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa di silenzio, mi porrò qualche interrogativo: sono sale che dà sapore o sono insipido? Sono una luce che brilla e illumina il cammino degli altri, o mi nascondo, tenendo la luce solo per me?


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè ciascuno di noi, sull'esempio di sant'Antonio di Padova, si faccia carico di annunciare il vangelo ai fratelli affinchè tutti trovino in esso luce e grazia.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Se voi conservate tutta la vostra sapidità di fronte alla corruzione, e se allora la gente dirà male di voi, rallegratevi perché questo è l'effetto che fa il sale, che morde e punge le piaghe. Se, invece, il timore delle calunnie vi farà perdere il vigore che vi è indispensabile, allora sarete coperti dalle ingiurie e dal disprezzo di tutti: questo significano le parole "calpestato dagli uomini". San Giovanni Crisostomo

 

 

 

Martedì 13 Giugno 2017  

 

Il Santo Padre Francesco presiede presso la «Domus Sanctae Marthae» la XX Riunione del Consiglio dei Nove Cardinali che si occupa della riforma della Curia Romana.

Oggi, 12 Giugno, la Chiesa ricorda Sant'Onofrio PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 12 Giugno 2017 07:44


Onofrio secondo la leggenda era figlio di un re, a lungo desiderato, ma che, appena nato, fu indicato da un demonio come figlio di una relazione adulterina della regina: sottoposto alla "prova del fuoco", ne sarebbe uscito indenne. Si isolò dedicandosi alla vita eremitica ancor molto giovane. Il monaco egiziano Pafnuzio, desideroso di conoscere la vita degli anacoreti del deserto, lo incontrò e trascorse con lui gli ultimi giorni di vita di Onofrio a cui dette sepoltura in una grotta.

Pafnuzio riportò la sua esperienza nel libro La Vita che ebbe larga diffusione in Oriente dando l'avvio al culto di sant'Onofrio che si estese per tutta l'Asia minore.

 

 

 

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Prima lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        1, 1-7
 

Dio ci consola, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in ogni genere di afflizione.

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Salmo responsoriale

Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore.           dal salmo 33

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Matteo              5, 1-12


Beati i poveri in spirito.

 

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Meditiamo insieme


Beati" dice Gesù. Che sappia il segreto della felicità? Che finalmente Dio si sbottoni e spieghi l'essenziale agli uomini, evitandoci la fatica di cercare il senso della vita? E, subito, giunge la delusione: "beati voi poveri... voi che piangete...". Ma come? Cosa significa? Forse, come affermano anche alcuni cristiani, Dio esalta la sofferenza e il tormento? Sei beato se va tutto storto? No, certo: la beatitudine, la felicità non consiste nella povertà, nella sofferenza (non facciamo dire stupidaggini a Gesù: Dio non ama la sofferenza!) ma in Dio, perché chi soffre, chi ha fame, chi misura sulla propria pelle il limite si rivolge a lui. È come se Gesù dicesse: "Se, malgrado la povertà, la sofferenza, la persecuzione, sei felice, allora la tua felicità è posta altrove: beato". Sì, amici, Gesù svela che l'origine della felicità consiste nel sentirsi amati da Dio, nel leggere la propria storia nella grande storia d'amore di Dio. La beatitudine è altrove, è dentro, è in Dio. Di più: Gesù ci svela che Dio stesso è mite, si fa povero, soffre con i suoi figli, è perseguitato, per amore. Beato se capisci questo: allora neppure la sofferenza, la povertà, la fame possono distaccarti da questo grande oceano di felicità che è il cuore di Dio.

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Preghiamo insieme

 

Nel nome di coloro che sono chiamati beati da Cristo, domandiamo al Padre che il suo nome venga glorificato da ogni uomo. Diciamo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.

Per chi offre con semplicità la propria vita e attende tutto da te:
Per i semplici e i puri di cuore, ai quali tu riveli il tuo mistero:
Per chi ama e perdona come tu ami e perdoni:
Per chi soffre per la verità e la giustizia e confida nell'adempimento delle tue promesse:
Per chi instancabilmente fa opera di pace preannunciando i tempi futuri:
Per chi spende la vita per te e per i fratelli:
Per la tua Chiesa che santifichi con la tua presenza:
Per la vergine Maria, figlia di Sion e serva della Parola:
Per i santi che già contemplano la gloria del tuo volto:
Per Cristo povero e obbediente, icona del tuo amore:


Padre di infinita bontà, che per tutti gli uomini prepari un posto nel tuo regno, apri il nostro cuore alla nuova legge di Cristo e aiutaci a viverla con semplicità e letizia. Così ti loderemo nei secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giosuè     (1, 1-18

Giosuè, chiamato da Dio, esorta il popolo all'unità

Seconda Lettura

Dalla «Lettera ai Romani» di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e martire  (Capp. 3, 1 - 5, 3; Funk 1, 215-219)

Non voglio solo chiamarmi cristiano, ma esserlo realmente

Lunedì della II settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi, nel mio spazio di silenzio, rileggo le Beatitudini e mi domando se sono veramente cosciente della mia dignità di figlio/figlia di Dio e discepolo/a di Gesù.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perché il pensiero del premio eterno verso il quale siamo incamminati ci sproni ad essere perseveranti nelle prove e generosi nel compimento del bene.


MESSAGGIO DEL GIORNO

Compito peculiare della vita consacrata è di tener viva nei battezzati la consapevolezza dei valori fondamentali del Vangelo, testimoniando in modo splendido e singolare che il mondo non può essere trasfigurato e offerto a Dio senza lo spirito delle BeatitudiniSan Giovanni Paolo II

 

 

 

 

Lunedì 12 Giugno 2017  

 

- Alle ore 9 il Santo Padre Francesco presiede presso la «Domus Sanctae Marthae» la XX Riunione del Consiglio dei Nove Cardinali che si occupa della riforma della Curia Romana.

Oggi, 11 Giugno, la Chiesa celebra la solennità della Santissima Trinità PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 11 Giugno 2017 07:57


Celebriamo oggi la solennità della Santissima Trinità, che può ritenersi la sintesi del cammino spirituale fin qui fatto dopo aver meditato sul mistero della Risurrezione e Ascensione al Cielo di nostro Signore Gesù Cristo e sul mistero dell'effusione dello Spirito Santo nella solennità della Pentecoste. Dalla seconda e terza persona della Santissima Trinità, oggi, la liturgia ci riporta al Padre, alla prima delle tre persone, che è creatore ed amore. La solennità di oggi, dunque, svela il volto di Dio, l'amore, e la modalità per riconoscerLo: aprirsi alla comunione d'amore della Trinità. Celebrare il mistero della Trinità, allora, non significa perdersi in speculazioni intellettuali: non arriveremo mai alla piena conoscenza del mistero trinitario; significa, invece, accogliere la libera e gratuita auto-comunicazione (libera iniziativa) di Dio nella nostra storia. Dio si è rivelato amando, e nel Suo amore, che ha vinto il male con la croce del Figlio, ci ottiene la partecipazione alla vita divina, che ci viene manifestata con il dono dello Spirito. Così, nel mistero della croce sono presenti le tre Persone: il Padre che dona al mondo il Figlio per salvare l'uomo; il Figlio che porta a compimento il disegno del Padre; lo Spirito che anima la nostra esistenza fino a trasformarla.     

 

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Prima lettura

Dal libro dell'Esodo        34,4-6.8-9
 

Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

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Salmo responsoriale

Rit. A te la lode e la gloria nei secoli!           dal salmo Dn 3, 52-56
 

 

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Seconda lettura

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi        13, 11-13
 

La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              3, 16-18


Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

 

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Meditiamo insieme


La solennità di oggi medita il mistero del Dio di Gesù, un Dio che è comunione profonda, Trinità. Dio non è il solitario perfetto, l'incommensurabile, l'onnipotente - certo - ma solitario Motore Immobile (il sommo egoista bastante a se stesso?). Dio è festa, famiglia, comunione, danza, relazione, dono. Dio è tre persone che si amano talmente, che se la intendono così bene che noi - da fuori - ne vediamo solo uno. Abbiamo una così triste opinione di Dio! La Scrittura ci annuncia che Dio è una festa ben riuscita, una comunione perfetta. Che bello vedere realizzato in Dio ciò che noi da sempre desideriamo: tre persone che non si confondono, che non si annullano in un'indefinita energia cosmica, ma che, nella loro specificità, operano con intesa assoluta. A questa comunione siamo invitati come singoli e come comunità cristiana. È alla Trinità che dobbiamo guardare nel progetto di costruzione delle nostre comunità: la Chiesa è lo spazio pubblicitario della Trinità nel mondo d'oggi. Guardando alla Chiesa l'uomo si accorge di essere capace di comunione. Uniti nella diversità, nel rispetto l'uno dell'altro, nell'amore semplice, concreto, benevolo, facciamo diventare il nostro essere Chiesa splendore di questo inatteso Dio comunione.

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Preghiamo insieme

 

Chiediamo al Padre di renderci aperti alla guida dello Spirito, perché possiamo riconoscere in Gesù il Signore della nostra vita. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

Perché la Chiesa venga riconosciuta come popolo del Signore, che ha come legge la carità e come missione l’annunciare a tutti la salvezza. Preghiamo.
 
Perché i cristiani sappiano trovare nella preghiera e nella contemplazione la capacità di accostarsi al mistero del Dio uno e trino. Preghiamo.
 
Perché gli uomini di cultura e gli scienziati non cessino di cercare la verità e trovino in Dio la chiave delle risposte ai problemi del mondo. Preghiamo.
 
Perché i popoli ricchi ascoltino il grido dei diseredati, dei poveri e degli oppressi, e convertano il loro cuore alla condivisione e alla solidarietà. Preghiamo.
 
Perché nella nostra comunità scorra la linfa dell’unità e di quell’amore che rende bella e gioiosa la vita cristiana. Preghiamo.

O Santissima Trinità, Padre che ci hai creati, Figlio che ci hai redenti, Spirito che ci doni luce e forza, rendici consapevoli della tua presenza misteriosa e forte che opera in ogni cristiano, rendendoci testimoni del tuo amore nel mondo. Per Cristo nostro Signore.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo     (2, 1-16)

Il grande mistero della volontà d Dio

Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di sant'Atanasio, vescovo  (Lett. 1 a Serap. 28-30; PG 26, 594-595. 599)

Luce, splendore e grazia della Trinità

Ufficio della solennità della Santissima Trinità. Te Deum.

 

Impegno di vita

Oggi, al mattino, a mezzogiorno e alla sera, mi segnerò con il segno della croce, per fare memoria dell'amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perché ci ricordiamo sempre del nostro Battesimo in cui siamo stati segnati nel nome della Santissima Trinità.
 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Questa festa della Santissima Trinità è un canto all'amore condiviso. Il nostro Dio non è un Dio solitario, è Padre, fonte feconda; è Figlio, Parola fatta carne, amore vicino e fraterno; è Spirito, amore fatto abbraccio. Maria Grazia Pegoraro

 

 

 

Domenica 11 Giugno 2017  

 

- Alle ore 12 il Santo Padre Francesco recita l'Angelus in Piazza San Pietro.


 

 

Domenica 7 Giugno 2020


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Oggi, 10 Giugno, la Chiesa ricorda San Massimo d'Aveia PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 10 Giugno 2017 07:23


San Massimo, patrono principale della città e arcidiocesi metropolitana di L'Aquila, nacque nell'antica città di Aveia (dintorni dell'Aquila) nella prima metà del secolo III (228?). Pare che sia nato in una famiglia cristiana come dimostra il suo stato di aspirante al sacerdozio, le reliquie di suo padre, anch'egli Massimo, e la sua stessa deposizione davati al Prefetto di Aveia.
Durante la persecuzione di Decio che durò dall'ottobre deel 249 al novembre del 251 fu martirizzato. Da una "Passio" si sa che dopo varie interrogazioni del Preside della città e le risposte di fedeltà a Gesù Cristo venne disteso sull'eculeo e per lungo tempo torturato. La lunga tortura non servì a nulla. Il preside per dissuaderlo addirittura arrivò a promettergli sua figlia Cesaria come sposa. Il preside esasperato ordinò che fosse gettato dal picco più alto che si chiamava Circolo e Torre del Tempio.
Forse fu a causa di questo martirio la città di Aveia (oggi Fossa) divenne sede vescovile. Alla distruzione di Aveia le reliquie vennero portate in una città vicina "Civitas Sancti Maximi" e fu qui che il 10 giugno del 956 l'imperatore Ottone I il Grande e il papa Giovanni XII vennero per venerare le reliquie del nostro Santo. Nel 1256 la sede vescovile e le reliquie vennero spostate nella città dell'Aquila appena sorta e vennero messe nella nuova Cattedrale sempre a lui dedicata.
La festa si celebra il 10 giugno di ogni anno.
   

 

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Prima lettura

Dal libro di Tobia        12,1.5-15.20
 

Ora benedite il Signore; ecco, io ritorno a colui che mi ha mandato.

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Salmo responsoriale

Rit. Benedetto Dio che vive in eterno.           dal salmo Tb 13

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 38-44

Questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.

 

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Meditiamo insieme


Gesù invita i suoi discepoli a non ostentare la propria generosità, a non pretendere di entrare nel libro dei benefattori, a non reclamizzare le proprie buone opere. Una piccola offerta nel tesoro del Tempio, il gesto di una vedova che vale più di tutte le offerte pomposamente donate dai frequentatori del Tempio, stupisce e riempie di ammirazione Gesù. Il sostegno della comunità cristiana, delle sue opere, di coloro che lavorano a tempo pieno per il Regno, è compito di tutti coloro che si dicono discepoli. L'esperienza di fraternità apre il cuore alla generosità sincera e schietta. Una comunità che cresce è una comunità che si occupa dei poveri, che mantiene le proprie chiese - patrimonio di storia - che relativizza, usandolo saggiamente per costruire spazi di Regno, il delirante mito della ricchezza che oggi avvelena e insanguina il nostro mondo. Che il mantenimento delle nostre comunità ci stia davvero a cuore, senza false ipocrisie né tirchierie, che i poveri, vero tesoro della Chiesa, siano sempre al centro della intelligente creatività della carità. E per chi nella comunità si occupa di denaro, il Vangelo raccomanda di vivere questo servizio con severa onestà e trasparenza, senza cedere alle logiche del mercato e del mondo, restando liberi da criteri lontani dalla semplicità evangelica.

 

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Preghiamo insieme

 

Al Dio di infinita bontà rivolgiamo la nostra supplica, perché ci renda generosi nel dare tutto ciò che abbiamo avuto da lui. Diciamo insieme:
Rendici poveri in spirito, Signore.

Per la Chiesa, perché abbandoni ogni forma di ostentazione e potere, e si rivesta di semplicità evangelica. Preghiamo:

Per i responsabili della vita pubblica, perché con verità perseguano il bene e si adoperino per le reali necessità degli uomini. Preghiamo:

Per coloro che soffrono l'indigenza e la povertà, perché diventino il momento di incontro e di collaborazione tra l'istituzione e la solidarietà dei cristiani. Preghiamo:

Per tutte le persone che operano nel volontariato, perché la loro gratuità costruisca una società basata sull'amore. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché nel nome di Gesù offra sempre il meglio di sè e con gratuità di cuore. Preghiamo:

Signore Gesù, dammi la fede coraggiosa della vedova per seguirti sempre più! È per me una esigenza di amore il donarmi, il rimettermi nelle tue mani senza misura, con una confidenza infinita, poiché tu sei il Padre mio.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe     (42, 7-17)

Dio riconosce la giustizia di Giobbe e lo premia di fronte ai suoi amici

Seconda Lettura

Dalla «Esposizione su Giovanni» di san Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa
              (Cap. 14, lect. 2)

La via per giungere alla vera vita

Sabato della I settimana, ufficio della feria del tempo ordinario (fino all'Ora Nona);  Primi Vespri della Solennità della Santissima Trinità.

 

Impegno di vita

Oggi prendo la vedova del vangelo come modello. La sua fede e il suo amore la spinge a dare tutto ciò che possiede al Signore. Non è schiava delle cose né di se stessa, è libera.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per le persone umili e dimenticate, come la vedova del vangelo: perchè Dio sia l'unica, ricercata ricompensa della loro vita. 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Quelli che hanno ricevuto la libertà mettono a disposizione di Dio tutti i loro beni, dando gioiosamente e generosamente i beni più piccoli perché hanno la speranza dei beni più grandi, come la vedova povera che getta tutta la sua sostanza nel tesoro di Dio. Sant'Ireneo

 

 

Sabato 10 Giugno 2017  

 

- Alle ore 10,30 il Santo Padre Francesco si reca in Visita ufficiale al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.

Oggi, 9 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di Sant'Efrem, diacono PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Venerdì 09 Giugno 2017 07:57


Efrem ci consegna un quadro molto importante della Chiesa orientale del IV secolo, una comunità cristiana costretta a vivere tra l’impero di Roma (prima accanito persecutore della fede cristiana, poi convertito superficialmente alla fede in Gesù Cristo) e il suo nemico di sempre: la Persia. La vita del Diacono Efrem testimonia una Chiesa viva e capace di produrre in lingua siriaca opere importanti caratterizzate da un’attenzione del tutto particolare per la liturgia e la figura di Maria che rendono le opere di Efrem ancora molto apprezzate. Fu autore prolifico. Nei suoi testi emerge con evidenza la sua capacità di declinare il piano teologico e dottrinale con la poetica. In qualità di predicatore, capì l’importanza della musica e della poesia come strumenti per difendere l’ortodossia della fede cristiana. Pur non coinvolto direttamente nelle dispute teologiche del IV secolo (per alcuni, tuttavia, appena battezzato seguì il vescovo Giacomo nel 325 al I Concilio Ecumenico celebrato a Nicea), fece sua e perfezionò la pedagogia chi, invece, fu protagonista di quella stagione così tormentata. Ario, i Padri Cappadoci, Ilario di Poitiers, Ambrogio di Milano e soprattutto Bardesane, gnostico che predicava ad Edessa, si servivano delle poesie e degli inni per diffondere il loro pensiero teologico.

 

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Prima lettura

Dal libro di Tobia        11, 5-17
 

Dio mi ha colpito, ma ora io contemplo mio figlio.

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Salmo responsoriale

Rit. Loda il Signore, anima mia.           dal salmo 145

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 35-37


Come mai dicono che il Cristo è figlio di Davide?

 

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Meditiamo insieme


Piccola catechesi di Gesù ai suoi concittadini: alla luce della Parola citata con competenza, Gesù allude al fatto che il Messia non può essere il figlio del re Davide, come tutti pensavano, visto che Davide stesso lo riconosce come Signore. Nel velato riferimento alla sua vera identità, Gesù parla della sua profonda natura a partire dalle parole della Bibbia che gli uditori conoscevano bene e dimostra che non è necessario essere scribi o dottori della Legge per capire la Parola, cosa che scandalizza proprio coloro che credevano essere i detentori della conoscenza religiosa. Che bello! La Parola di Dio può illuminare la nostra giornata, rivelandone il significato profondo, anche se non abbiamo tre dottorati in teologia! Ascoltiamola volentieri questa Parola - allora - durante la celebrazione festiva, nel breve viaggio che ci sta portando al lavoro, nella preghiera quotidiana, discepoli del Signore. Un'ulteriore riflessione, più rivolta ai sacerdoti e ai catechisti, ci invita a semplificare il nostro linguaggio, utilizzando con competenza le parole stesse della Scrittura. Evitiamo di fare immensi panegirici intorno alla sapienza umana e all'ultima novità teologica nelle nostre omelie, nei nostri incontri di catechesi, restiamo ben avvitati e ancoràti alle Parole del Maestro Gesù, parole da conservare e da far crescere in noi per poi raccontarle a chi oggi incontreremo.

 

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Preghiamo insieme

 

Rivolgiamo al Dio della verità la nostra invocazione, perché tra le vicende umane sappiamo sempre riconoscere la sua presenza. Diciamo insieme:
Non abbandonarci, Signore.

Per la Chiesa, sacramento di salvezza per tutti gli uomini, perché non chiuda mai le porte al dialogo e alla misericordia. Preghiamo:

Per i responsabili della vita pubblica, perché affrontando i problemi, conducano gli uomini alla pace, al benessere e alla maturità civile. Preghiamo:

Per coloro che soffrono, perché l'esperienza che stanno vivendo li porti ad una maggiore conoscenza del Signore della vita. Preghiamo:

Per tutti coloro che non sanno dare un senso alla vita, perché guidati dallo Spirito incontrino il Cristo, significato ultimo di ogni cosa. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché i momenti di incontro e di comunione rafforzino la nostra fede nel Signore della storia. Preghiamo:


Dona, Signore, alla comunità dei credenti  il fuoco del tuo Santo Spirito che ispirò sant'Efrem, diacono e cantore della tua gloria, a celebrare con inni mirabili i tuoi divini misteri.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe     (40, 1-14; 42, 1-6)

Giobbe si sottomette alla grandezza di Dio

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di sant'Efrem, diacono     (Disc. 3 sul fine, 2, 4-5; Ed. Lamy, 3, 216-222)

Il disegno divino e il mondo spirituale

Venerdì della I settimana, ufficio della memoria dal Comune dei Dottori della Chiesa.

 

Impegno di vita

Oggi sosterò in preghiera dinanzi al Crocifisso, cercando di individuare, per correggerli, quali comportamenti sono in me ispirati a vanagloria.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè tante famiglie che soffrono a causa della miseria, della malattia e del disaccordo possano presto speriemntare la protezione e la benevolenza di Dio.


 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Dunque anche tu purifica il tuo spirito per bere finalmente anche dalle tue fonti e per attingere acqua viva dai tuoi pozzi. Se infatti hai accolto in te la parola di Dio, se hai ricevuto da Gesù l'acqua viva e l'hai ricevuta con fede diventerà in te fonte di acqua che zampilla per la vita eterna nello stesso Gesù Cristo nostro Signore. Origene

 

 

Venerdì 9 Giugno 2017  

 

- Il Santo Padre Francesco riceve oggi in Udienza:

Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi;

S.E. Mons. Marcelo Daniel Colombo, Vescovo di La Rioja (Argentina);

Partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

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