NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 8 Giugno, la Chiesa celebra Nostro Signore Gesù Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Giovedì 08 Giugno 2017 07:25


Pochi la conoscono, ma è una festa importantissima,  già celebrata da diversi anni in istituti religiosi, ha già dato notevoli frutti spirituali e ne darà tanti altri, si tratta di una nuova festa, quella di NOSTRO SIGNORE GESU' CRISTO SOMMO ED ETERNO SACERDOTE. Questa festa è fissata al Giovedì dopo Pentecoste, (per l'anno 2017 oggi), è stata concessa nel 2012, da papa Benedetto XVI, a seguito dei gravi scandali di pedofilia e dell'Anno Sacerdotale, a tutte le conferenze episcopali che ne faranno richiesta alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Molte conferenze episcopali, approfittando della nuova traduzione del Messale Romano, l'hanno già inserita fra le feste del loro calendario e sicuramente, con la III edizione del Messale Romano CEI (che speriamo presto di poter vedere alla luce) entrerà a far parte anche del calendario italiano. Questa festa invita la Chiesa tutta a contemplare la santità e la bellezza del sacerdozio di Cristo, animando i fedeli nel loro impegno alla santità, spronando a una intensa preghiera per la santificazione del clero e incitando quanti sono chiamati con il sacramento dell'Ordine al sacerdozio ministeriale a vivere un saldo e fedele impegno di santificazione personale, nel dono totale a Dio e alla Chiesa. 

 

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Prima lettura

Dal libro di Tobia        3,1-11.16-17
 

Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia.

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Salmo responsoriale

Rit. Beato chi teme il Signore.           dal salmo 127

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 28-34

Non c’è altro comandamento più grande di questi.

 

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Meditiamo insieme


Dopo i sadducei di ieri, ecco uno scriba. Uno che ha studiato bene la Torah, e che resta affascinato dalla risposta di Gesù. E osa: quale il più grande dei comandamenti? Gesù ha davanti a sé decine di risposte, come facevano i rabbini nelle scuole, e va diritto al cuore del problema: il primo comandamento è: ama e lasciati amare. Dio ci chiede di fare esattamente ciò che desideriamo nel profondo di noi stessi, di osare, di volare, di sognare. Ama. Chi non lo desidera? Chi non lo vuole? E Gesù insiste: ama Dio al meglio delle tue forze (e noi tutti a lamentarci che non riusciamo ad amare perfettamente!), ama il prossimo dell'amore che ricevi da Dio, ama te stesso in modo da essere libero di amare. A volte ci dimentichiamo che la fede ha a che fare con l'amore. Preferiamo rinchiuderla nell'angusto recinto della legge o della morale, preferiamo svaporarla nei ragionamenti e nella teologia. Gesù è diretto, deciso, splendido: ama. Lo scriba è pieno di stupore, fa i complimenti a Gesù. Forse intuisce che non basta leggere e studiare, sapere e conoscere. Occorre far calare la Parola nelle parole. Ama, fratello che leggi. Come riesci, male, zoppicando, ma ama, se vuoi conoscere Dio.

 

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Preghiamo insieme

 

All'unico Signore, presentiamo la preghiera del suo popolo, dicendo:
Insegnaci ad amare, Signore.

Per la Chiesa: divenga sempre più comunità di amore e segno evidente del volto materno di Dio. Preghiamo:

Per i governanti: nell'esercizio del potere abbandonino le strade della violenza e del tornaconto a favore della solidarietà e della pietà umana. Preghiamo:

Per i sofferenti: venga accolto il loro bisogno di comprensione e di affetto per la costruzione di una umanità nuova. Preghiamo:

Per tutti gli uomini: abbiano la forza di abbandonare qualsiasi idolo per adorare l'unico Dio rivelato in Cristo. Preghiamo:

Per la nostra comunità: dal Cristo che si dona a tutti indistintamente, impari lo spirito di servizio e di fraternità. Preghiamo:

O Signore, che ci hai comunicato il tuo amore e il tuo modo di amare, aiutaci a saper dare tutto di noi stessi, e a fare di questa vita il nostro canto di lode a te, unico Dio che con il Cristo tuo Figlio vivi e regni nei secoli dei secoli.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe     (38, 1-30)

Dio confuta Giobbe

Seconda Lettura

Dal «Commento al libro di Giobbe» di san Gregorio Magno, papa  
   
(Lib. 29, 2-4; PL 76, 478-480)

La Chiesa avanza come aurora che sorge

Giovedì della I settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi compirò un gesto di amore gratuito senza esserne richiesto.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè Dio sia davvero il primo e l'assoluto nella nostra vita, oggetto della nostra lode e del nostro amore, principio ispiratore della nostra condotta.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Il messaggio di Cristo ci chiama a risvegliarci dal sonno, a trovare il nostro vero sé in quel santuario interiore che è il suo tempio, dove Egli ci ama e ci chiama ad amare. Thomas Merton

 

 

Giovedì 8 Giugno 2017  

 

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Oggi, 7 Giugno, la Chiesa ricorda san Roberto, abate PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 06 Giugno 2017 20:33


Nacque a Gargrave nella contea di York verso la fine dell'XI secolo. Rientrato in Inghilterra da Parigi dove aveva frequentato l'Università venne ordinato sacerdote e inviato come parroco nella natìa Gargrave. Attratto dalla vita contemplativa entrò nell'abbazia benedettina di Whitby per poi unirsi a un gruppo di monaci guidati dal priore Riccardo che avevano fondato una comunità a Fountains nel nord della diocesi di York. Quattro anni dopo venne fondata una nuova abbazia a Newminster in Northumbria la cui guida fu affidata a Roberto. In breve la comunità si allargò dando vita ad altri tre monasteri: a Pipewell, Roche e Sawley. Insieme all'austerità e alla mortificazione, Roberto si distinse per il dono della profezia. Una volta durante la Messa avvertì che una nave era naufragata poco lontano e inviò i suoi monaci a prestare soccorso e seppellire i morti. Ammalatisi, morì nel 1159, circondato dai confratelli e dopo aver ricevuto i Sacramenti.

 

 

 

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Prima lettura

Dal libro di Tobia        3,1-11.16-17
 

La loro preghiera fu accolta davanti alla gloria di Dio.

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Salmo responsoriale

Rit. A te, Signore, elevo l'anima mia.           dal salmo 24

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 18-27

Non è Dio dei morti, ma dei viventi!

 

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Meditiamo insieme


Ai sadducei della vedova in questione importa meno di zero. Loro, gli aristocratici, conservatori di Gerusalemme, considerano novità tutto ciò che non è contenuto nella Torah, bizzarrie tutto ciò che non proviene da Mosè. Allergici e impermeabili alle novità, non disdegnano, però, di accordarsi con l'invasore romano. L'idea della resurrezione dai morti, per loro, è una moda recente e non condivisibile: biasimano e irridono quella che reputano un'inutile novità. E, così, decidono di porre a Gesù un caso limite, per ridicolizzarlo. Il valore della tribù e della famiglia era così forte, agli inizi della storia di Israele, che una vedova senza figli era invitata ad unirsi a uno dei fratelli del defunto per avere un figlio che avrebbe tramandato il nome del padre ai posteri. Ed ecco il caso della vedova "ammazzamariti": sette volte vedova, sette volte senza figli. Di chi sarà moglie, alla resurrezione dei morti? Gesù accetta la provocazione e testimonia di credere alla resurrezione dai morti. Meglio, usando quella Scrittura che i suoi avversari brandiscono come un'arma, Gesù allarga gli orizzonti: il Dio di Mosé, che loro credono di venerare, non è imbalsamato come la loro fantasiosa teologia?

 

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Preghiamo insieme

 

Al Dio che ha risuscitato Cristo dai morti, rivolgiamo la nostra preghiera perché apra il nostro cuore e la nostra mente alla ricchezza del suo mistero. Diciamo insieme:

Illuminaci, o Signore.

Perché la Chiesa aiuti gli uomini a superare i problemi e le difficoltà della vita, alla luce della risurrezione di Cristo. Preghiamo:   

Perché chi ha responsabilità di governo promuova anche la dimensione spirituale degli uomini. Preghiamo: 

Perché i sofferenti trovino in Dio e nella risurrezione di Cristo, senso e conforto al loro dolore. Preghiamo:  

Perché tutti gli uomini si accostino a Dio come datore della vita e liberatore da ogni male. Preghiamo:

Perché la nostra comunità sappia leggere e interpretare la storia quotidiana alla luce della parola di Dio. Preghiamo:

O Dio dei viventi e Padre di ciascuno di noi, aiutaci a gustare e vivere pienamente i nostri giorni accanto a te, perché possiamo diventare uomini a immagine del tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe     (32, 1-6; 33, 1-22)

Eliu parla del mistero di Dio

Seconda Lettura

Dal «Commento al libro di Giobbe» di san Gregorio Magno, papa  
   
(Lib. 23, 23-24; PL 76, 265-266)

La vera scienza rifugge dalla superbia

Mercoledì della I settimana, ufficio della feria del tempo ordinario.

 

Impegno di vita

Oggi, nel mio rientro al cuore, contemplerò Gesù che, anche con questa Parola odierna, attira la mia attenzione sulla vita piena che è il mio compimento e la mia destinazione.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè nella certezza che il nostro non è il Dio dei morti, ma dei viventi, non cediamo mai a mollezza e pigrizia nel suo servizio.


 

MESSAGGIO DEL GIORNO

"Donami un cuore che ti ama / una mente che sia rivolta a Te un'azione che ti dia gloria / una pazienza che ti segua una perseveranza che ti aspetti ". S. Gregorio Magno


 

 

Mercoledì 7 Giugno 2017  

 

- Ore 10 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre Francesco in Piazza San Pietro.

Oggi, 6 Giugno, in Sicilia si celebra la festa di Santa Maria Odigitria PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 06 Giugno 2017 07:15


La Madonna Odigitria (dal greco antico ὸδηγήτρια, colei che istruisce, che mostra la direzione), altrimenti nota anche come Vergine Odigitria, Theotókos Odigitria e Panag[h]ía Odigitria, è un tipo di iconografia cristiana diffusa in particolare nell'arte bizantina e russa del periodo medievale. L'iconografia è costituita dalla Madonna a mezzo busto con in braccio il Bambino Gesù seduto in atto benedicente che tiene in mano una pergamena arrotolata e che la Vergine indica con la mano destra (da qui l'origine dell'epiteto. La Madonna Odigitria è la patrona di Sicilia, ed è ricordata dalla liturgia il martedì che segue la domenica di Pentecoste. Il suo culto è diffusissimo sin da tempi remoti e si pensa sia un lascito delle dominazioni bizantine. Numerosi paesi, quelli più antichi, conservano una chiesa dedicata a questo titolo mariano e moltissime sono le raffigurazioni. Diverso però è il soggetto iconografico. Alcune raffigurazioni usano, infatti, rappresentare la Madonna in una cassa portata da due anziani che apparentemente scelgono strade diverse. L'iconografia si rifà alla leggenda che narra di una contesa tra due paesi, che volevano impossessarsi di un simulacro mariano e che si sia conclusa con la costruzione del santuario là dove, al bivio, la madonna divenne talmente pesante da non essere più trasportabile.

 

 

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Prima lettura

Dal libro del profeta Isaia        43, 16-20
 

Dio aprirà anche nel deserto una strada.

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Salmo responsoriale

Rit. Dirigi i nostri passi sulla via della pace.           dal salmo Lc 1, 68-79

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca              1, 46-56

La misericordia del Signore si tende su quelli che lo temono.

 

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Meditiamo insieme


La vergine Maria: canta e magnifica il Signore, esulta in Dio salvatore, perché ha posato il suo sguardo di compiacenza sulla sua povertà. Ora più nulla può nascondere Maria e la sua "beatitudine" dovrà essere proclamata nei secoli futuri. La misericordia divina sta per espandersi sul nostro mondo per tutti coloro che, con la stessa umiltà di Maria, accoglieranno i doni di Dio. L'incarnazione del Verbo viene a cancellare la superbia degli uomini e ad esaltare gli umili. La grande promessa di salvezza definitiva ed universale, scandita da Dio sin dal principio, ora si compie, sta per nascere nel grembo della vergine Maria. I motivi della gioia vengono lanciati dal quel canto a tutta l'umanità, l'esultanza di Maria si trasferisce alla chiesa del suo Bambino, che ancora ogni giorno al calar del sole, con le stesse parole, con la stessa gioia canta il suo "Magnificat". Abbiamo imparato da lei e ci verrà confermato da Cristo stesso che i privilegi divini non vengono dati per una personale esaltazione, ma per la gloria di Dio e per l'edificazione del nostro prossimo. Maria, la benedetta fra tutte le donne, la Madre del Signore, prima del suo Gesù, insieme a lui, portato in grembo, sale la montagna per essere la serva di Elisabetta e la nostra serva, assumendo così il suo ruolo di madre della chiesa, prima ancora che il suo Figlio, morente sulla croce, la proclamerà tale!

 

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Preghiamo insieme

 

Preghiamo il Signore perchè ci faccia sempre più conoscere il mistero di Maria nella storia della salvezza, per imitare il suo esempio e godere sempre della sua protezione. Diciamo insieme:
Vergine Maria Odigitria, intercedi per noi.

Perchè la Chiesa abbia piena fiducia nel suo Signore, il quale opera sempre in maniera silenziosa per preparare gli eventi decisivi della nostra salvezza. Preghiamo: 

Perchè ogni nostra famiglia abbia la protezione della vergine Maria Odigitria, e possa sperimentare la gioia di incontrare la salvezza portata da Cristo. Preghiamo: 

Perchè non ci scoraggiamo né ci vergogniamo dei nostri limiti e della nostra povertà, sicuri che Dio si serve delle cose umili per realizzare i suoi disegni di amore. Preghiamo:

Perchè le giovani generazioni sappiano imitare la sollecita prontezza di Maria nell'assistere e valorizzare le persone più anziane e indifese. Preghiamo:

O Dio onnipotente, che hai fatto grandi cose in Maria umile tua serva e stendi la tua misericordia di generazione in generazione, donaci di servirti in santità e giustizia e indirizza i nostri passi sulla via della pace. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro del profeta Isaia     (43, 1-7. 16-21)

Aprirò nel deserto una strada

Seconda Lettura

Dalle «Opere» di sant'Efrem, diacono  
   
(Disc. 3, ed. Lamy 3, 216-222)

Maria sola abbraccia Colui che tutto l'universo non può contenere


Ufficio della festa dal Proprio regionale della Liturgia delle Ore (pag. 143) con salmodia dal comune della B.V. Maria; Te Deum.

 

Impegno di vita

Invece della lamentela, la lode; invece della recriminazione, l'offerta del mio lavoro e del mio impegno. E' questo atteggiamento che voglio richiamarmi in modo particolare oggi, nella festa della Madonna Odigitria, considerando la grande grazia che ho ricevuto e il compito che mi è stato affidato.

 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè dalle parole di Maria, la Vergine Odigitria, impariamo a lodare Dio per la gratuità della salvezza, che si attua nella storia degli umili e dei poveri. 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Maria riconosce Dio come Dio, e scopre in sé l'immagine piena di lui. Ognuno, infatti, riceve Dio nella misura in cui lo "magnifica", e lo magnifica nella misura in cui cede posto alla sua altezza, abbassandosi. Silvano Fausti


 

 

Martedì 6 Giugno 2017  

 

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Oggi, 5 Giugno, la Chiesa celebra la memoria di San Bonifacio PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 05 Giugno 2017 07:27


Senza l'opera missionaria di Bonifacio non sarebbe stata possibile l'organizzazione politica e sociale europea di Carlo Magno. Bonifacio o Winfrid sembra appartenesse a una nobile famiglia inglese del Devonshire, dove nacque nel 673 (o 680). Professò la regola monastica nell'abbazia di Exeter e di Nurslig, prima di dare inizio all'evangelizzazione delle popolazioni germaniche oltre il Reno. Dopo le prime difficoltà in tre anni percorse gran parte del territorio germanico. Convocato a Roma, ebbe dal papa l'ordinazione episcopale e il nuovo nome di Bonifacio. Prima di organizzare la Chiesa sulla riva destra del Reno pensò alla fondazione, tra le regioni di Hessen e Turingia, di un'abbazia, che divenisse il centro propulsore della spiritualità e della cultura religiosa della Germania. Nacque così la celebre abbazia di Fulda. Come sede arcivescovile scelse la città di Magonza. Morì il 5 giugno 754.

 

 

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Prima lettura

Dal libro di Tobia        1, 3; 2, 1-8
 

Tobi seguiva le vie della verità.

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Salmo responsoriale

Rit. Beato l’uomo che teme il Signore.           dal salmo 111

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco              12, 1-12

Presero il figlio amato, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.

 

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Meditiamo insieme


Riprende oggi il tempo ordinario, dopo la solennità di Pentecoste che ha concluso ieri il tempo di Pasqua. Gesù è alla fine della sua missione: si rende conto che la sua strategia non ha funzionato. Le folle lo hanno seguito, all'inizio, ma passato l'entusiasmo se ne sono andate: è troppo esigente questo Rabbì, e l'invasore romano è ancora al proprio posto. Forse aveva ragione l'avversario, nel deserto, all'inizio del ministero: l'uomo ha bisogno di miracoli, vuole un Dio da adorare, da servire, non un Dio che ti responsabilizza e ti chiede collaborazione. Gesù è sconfortato, davvero pensava di riuscire a convertire Israele e, con essa, l'umanità, mostrando il volto sorridente del Padre. Ma non è andata così, affatto. Con la stridente parabola dei vignaioli omicidi, Gesù profetizza la conclusione del suo percorso: gli i malvagi lo uccideranno, pensando, così, di diventare eredi. Fino in fondo andrà il Signore, fino all'ultima, tragica conseguenza delle sue parole, del suo agire: non fuggirà, non manifesterà la sua potenza, non griderà, né alzerà il tono. Ma si donerà, senza condizioni, si consegnerà nelle mani degli uomini per testimoniare la verità delle sue parole. Che, all'inizio di questa settimana, non lasciamo cadere neppure una delle parole del Maestro, noi che abbiamo la fortuna di lavorare nella sua vigna?

 

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Preghiamo insieme

 

Al Signore, Dio della nostra vita e della nostra salvezza, eleviamo la preghiera perché ci conceda di lavorare sempre con generosità nella sua vigna. Diciamo insieme:
Venga il tuo regno, Signore.

Per la Chiesa, perché con amore e dedizione curi il popolo che Dio le ha affidato. Preghiamo:

Per le autorità pubbliche, perché non esercitino il loro potere con la forza o per interesse personale. Preghiamo:

Per i perseguitati a causa della fede e della coerenza della vita, perché attingano dallo Spirito il coraggio della perseveranza. Preghiamo:

Per chi è stato ucciso nell'esercizio della propria missione, perché Dio lo accolga nel suo regno. Preghiamo:

Per la nostra comunità, perché non si unisca alla mentalità che soffoca la novità e la profezia, ma sappia sempre ubbidire a Dio. Preghiamo:
 
Interceda per noi, Signore, il santo vescovo e martire Bonifacio, perché custodiamo con fierezza e professiamo con coraggio la fede che egli ha insegnato con la parola e testimoniato con il sangue. 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume III

 Prima Lettura

Dal libro di Giobbe     (29, 1-10; 30, 1. 9-23)

Giobbe lamenta la propria condizione

Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di san Bonifacio, vescovo e martire  (Lett. 78; MGH, Epistole, 3, 352, 354)

Pastore sollecito che vigila sul gregge di Cristo

Lunedì della I settimana, ufficio della memoria dal Comune di un martire.

 

Impegno di vita

Esaminerò speso il mio cuore per vedere se verso il prossimo mi comporto come vorrei si comportasse nei miei confronti se io fossi al suo posto.



INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè ammessi nella vigna di Dio che è la Chiesa, lavoriamo con ogni zelo e sacrificio affinchè il suo Regno si diffonda sempre più nel mondo, e si instauri l'unità di tutti i cristiani.


MESSAGGIO DEL GIORNO

I vignaioli omicidi della parabola evangelica esprimono la realtà che spesso avviene nei nostri modi di vivere la situazione religiosa che ci viene affidata.
Anche noi spesso rendiamo nostro possesso quello che ci viene affidato, mostrando nella realtà del Regno non Dio, ma noi stessi.
Luciano Sanvito

 

 

Lunedì 5 Giugno 2017  

 

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Oggi, 4 Giugno, la Chiesa celebra la solennità di Pentecoste PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Domenica 04 Giugno 2017 08:00

Celebriamo oggi la solennità della Pentecoste, ovvero della discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e Maria riuniti in preghiera nel cenacolo. La solennità coincide con la seconda domenica del mese di maggio e con la festa della mamma. Due motivi in più per trasformare questa festa dello Spirito Santo in una festa di sentimenti veri, di autenticità di affetti, di amore sincero, di fuoco di carità che proprio lo Spirito del Signore ci dona mediante la sua azione santificante e illuminante. Egli è il Consolatore di ogni nostra delusione, di ogni nostra sofferenza interiore ed esterna. Egli è la nostra gioia e speranza soprattutto nella prova e nei dolori che attanagliano il cuore e la mente degli uomini. Tutte funzioni e azioni che lo Spirito Santo compie in noi e di cui ci ricorda il testo della sequenza della giornata odierna. La Pentecoste che chiude il ciclo dell'intero periodo pasquale dell'anno liturgico, dopo 50 giorni di riflessione sul mistero centrale della nostra fede, che è la passione, morte, risurrezione e ascensione al cielo di nostro Signore Gesù Cristo, oggi la parola di Dio ci porta al momento in cui gli Apostoli ricevono la consacrazione nell'amore, nella testimonianza e nell'annuncio missionario nel giorno di Pentecoste. 

 

 

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         2, 1-11

Tutti furono pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

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Salmo responsoriale

Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.           dal salmo 103

 

 

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Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi         12,3-7.12-13

Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.

SEQUENZA

Vieni, Santo Spirito...

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              20, 19-23

Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

 

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Meditiamo insieme


Lo Spirito è vento, di cui non sai la provenienza e la destinazione; impalpabile, raggiunge tutti gli spazi, si insinua ovunque, non conosce ostacoli. Lo Spirito è colui che può raggiungere il nostro "io" più profondo, la nostra vita più intima e segreta. Il vento scuote, smuove, inquieta. Abbiamo bisogno dello Spirito quando, come gli apostoli, siamo chiusi nelle nostre paure, a porte blindate, e non ci fidiamo del Signore. Lo Spirito ci scalza, ci mette continuamente in strada, ci smuove dalle nostre pseudo-sicurezze. Lo Spirito è fuoco, passione, emozione, coinvolgimento. Quando abbiamo la percezione quasi fisica della presenza di Gesù è lui, lo Spirito, che sta scaldando il nostro cuore! Non per niente Gesù lo definisce il "Consolatore", colui che (ci) fa compagnia. Se viviamo una fede troppo intellettuale, troppo legata al ragionamento senza lasciar spazio al coinvolgimento, è dello Spirito che abbiamo bisogno... Infine lo Spirito è Parola. Parola che fa comunione, che lega, che inventa la Chiesa, che costruisce, che rende testimoni e dà coraggio. Invochiamo lo Spirito quando facciamo fatica a rendere testimonianza al Signore, quando ci vergogniamo un po' della nostra fede cristiana. Anche a costo di sembrare un po' euforici, vogliamo rendere testimonianza con gioia della presenza del Signore Gesù: vieni Spirito Santo! Al termine di questo giorno verrà sottratta dalla nostra vista la luce del Cero pasquale, che abbiamo acceso nella notte santa della risurrezione del Signore. Ciò avviene perché dobbiamo incarnare quella luce ed essere, ad immagine di Cristo risorto, noi stessi la luce per il mondo.

 

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Preghiamo insieme

 

Lo Spirito Santo ci avvolge con il suo amore e ci rende parte della Chiesa, corpo di Cristo che opera nel mondo. Chiediamo al Padre di essere rinnovati nell’intimo, per essere sempre più conformi alla sua volontà. Preghiamo dicendo: Rinnovaci, o Padre, nel tuo Santo Spirito.

Perché la Chiesa abbia piena coscienza di essere il popolo di Dio che ha ricevuto la missione di annunciare al mondo la salvezza. Preghiamo.
 

Perché le Chiese e le comunità cristiane si lascino invadere dal soffio dello Spirito e dialoghino nella ricerca convinta dell’unità. Preghiamo.
 

Per tutti i cristiani impegnati nelle istituzioni, perché si lascino guidare dallo Spirito a perseguire la promozione della dignità dell’uomo. Preghiamo.
 

Perché i malati e i sofferenti si aprano all’azione dello Spirito e ricevano da lui pace e consolazione. Preghiamo.

Perché la nostra comunità, animata dallo Spirito Santo, valorizzi i carismi di tutti i suoi membri e li impieghi per il bene della Chiesa. Preghiamo.

Esaudisci, o Padre, le nostre preghiere e manda su di noi il dono dello Spirito, perché, avvolti nel suo mistero d’amore, percorriamo le vie della vita terrena tesi alla salvezza eterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo    (8, 5-27)
   

Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio

Seconda Lettura

Dal «Trattato contro le eresie» di sant'Ireneo, vescovo
   (Lib. 3, 17, 1-3; SC 34, 302-306)

La missione dello Spirito Santo


Ufficio della solennità di Pentecoste. Te Deum.

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativa, entrerò nella consapevolezza del mio respiro. E, accogliendo il soffio vitale nell'ispirazione, invocherò lo Spirito Santo: soffio di Dio in me. Espirando consapevolmente, consegnerò allo Spirito il bagaglio di cose negative: orgoglio, egoismo, competitività, astio, rancore ecc. che m'impediscono di lasciar vivere in me Gesù.


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè lo Spirito Santo attui nelle nostre comunità, come premessa e segno di speranza per l'unità di tutti i credenti in Cristo.
 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Tutto ciò che è in noi è vera bellezza e trasparenza di Spirito Santo. Lo Spirito brilla sull'uomo come un sole! Lo Spirito brilla sul mondo come lo splendore di un'aurora luminosa. Lo Spirito invade il mondo e invade l'individuo. Là ove brilla il bene là c'è lo Spirito, dove splende l'amore c'è lo Spirito. Fare l'esperienza dello Spirito!. E' necessario all'uomo per realizzarsi in pienezza come uomo, perché l'uomo è felice solo quando è immerso nel bene, cioè quando è immerso nello Spirito Santo. Roberto Rossi

  

 

 

Domenica 4 Giugno 2017  

 

Il Santo Padre Francesco alle ore 10,30 in Piazza San Pietro presiede la Santa Messa solenne di Pentecoste; segue la recita della preghiera mariana del «Regina cæli».

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