NOTIZIE DI ATTUALITA'
Oggi, 10 Maggio, nella diocesi di Patti, si celebra la memoria dei Santi Alfio, Filadelfio e Cirino PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 09 Maggio 2017 21:00

Le notizie che possediamo sulla vita e sul martirio dei tre fratelli, Alfio, Filadelfo e Cirino, il cui culto è molto diffuso in quasi tutta la Sicilia Orientale fin dall'alto medioevo, sono tutte contenute in un documento, che gli studiosi delle vite dei Santi fanno risalire al secondo decennio della seconda metà del secolo X, al 960 circa: si tratta di una lunga e minuziosa narrazione scritta da un monaco, certamente basiliano, di nome proprio Basilio, e con verosimiglianza a Lentini in provincia di Siracusa, come si evince dalla precisa indicazione dei luoghi, delle tradizioni e dei costumi della comunità là esistente. Il manoscritto, che si compone di più parti, alla fine della terza parte si chiude con questo periodo, ovviamente in greco: "Con l'aiuto di Dio venne a fine il libro dei SS. Alfio, Filadelfo e Cirino, scritto per mano del monaco Basilio". Furono sottoposti prima a lusinghe e poi ad ogni genere di supplizi: pece bollente sul capo rasato, acutissimi chiodi ai calzari, strascinamento per le vie della città sotto continue battiture. Sono prodigiosamente guariti dall'apostolo Andrea e operano ancora miracoli e guarigioni fino a quando Tertullo non ordina che siano sottoposti al supplizio finale: Alfio con lo strappo della lingua, Filadelfo posto su una graticola rovente e Cirino immerso in una caldaia di pece bollente.

A San Fratello, paese della nostra diocesi di Patti, dal 7 maggio al 9 maggio si svolge il triduo di preparazione per la festa in onore dei tre Santi Fratelli Alfio, Filadelfio, Cirino, il 10 maggio.
Fin dal mattino sfilano per le vie del centro centinaia di cavalieri con i loro cavalli di razza “sanfratellana” (cavallo indigeno incrociato con arabo): in seguito si uniranno alla processione religiosa che parte dalla Chiesa Madre per giungere all’antico Santuario dedito ai tre Fratelli, dove verrà celebrata la Santa Messa e si concluderà la festa. Prima del tramonto le reliquie e la Statua di San Filadelfio tornano alla Chiesa Madre mentre i cavalieri e la comunità continuano la festa all’insegna della buona tavolata e della sagra paesana di prodotti tipici.
Diversamente da quanto accade nelle festività di Trecastagni e di Lentini, dove il pellegrinaggio notturno dei “Nudi” precede il giorno di festa, il rito di San Fratello è volto a rievocare la cavalcata storica dei cavalieri verso l’antico Santuario normanno, edificio del XII secolo dove sono custodite le reliquie dei santi patroni.
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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         12, 24 - 13, 5

Riservate per me Bàrnaba e Sàulo.

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Salmo responsoriale

Rit. Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.           dal salmo 66

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              12, 44-50

Io sono venuto nel mondo come luce.

 

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Meditiamo insieme


Grida Gesù, urla. Ha capito che non sono bastati i discorsi convincenti, né i gesti eclatanti, né la sua autenticità e il suo amore adulto e passionale a convincere il suo popolo e noi. Grida, perché si accorge di quanto possiamo essere tenaci nel conservare la rassicurante e orribile immagine di un Dio severo e giudice, così drammaticamente simile alle nostre piccinerie, che portiamo nel cuore. Grida, Gesù, stanco, stanco come quando era seduto al pozzo di Sicar ad aspettare la samaritana fragile, stanco di cercare l'uomo che lo fugge, che lo ignora. Grida, Gesù, ad alta voce. Cerca di perforare la nostra sordità, di scuotere le nostre intorpidite coscienze, di farci uscire dalla gabbia mentale in cui abbiamo rinchiuso Dio e il suo volto. Grida e dice che lui solo conosce il Padre, che lui solo sa svelare il vero volto di Dio. Grida Gesù, e dice che non vuole condannare nessuno, che non vuole in alcun modo farci restare in una logica di fede legata alla paura e ai sensi di colpa. Grida, Gesù, e spiega che la sua dedizione al Regno, il suo essere tutto orientato al Padre è il modo che lui ha di rendere testimonianza a Dio. Grida, dopo avere sussurrato. Grida perché è tutto di Dio. Ascolteremo, infine?

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Preghiamo insieme



Il Cristo si presenta a noi come rivelatore del Padre. Invochiamo Dio con fiducia, dicendo:

Ascoltaci, o Signore.

Perchè coloro che sono inviati ad annunciare il vangelo siano sempre fedeli al loro «mandato», per la crescita del popolo di Dio. Preghiamo:

Perchè nella celebrazione del culto liturgico la comunità cristiana si senta impegnata a partecipare alla missione di Cristo nel mondo. Preghiamo:

Perchè ogni uomo, che vive nelle tenebre dell'incredulità, possa riscoprire la luce della fede nel Cristo-Parola vivente di Dio. Preghiamo:

Perchè i cristiani accostino, conoscano e preghino sempre di più la Sacra Scrittura, Parola perenne del Padre all'umanità. Preghiamo:

Perchè noi credenti possiamo testimoniare a tutti che la nostra fede è la forza che salva il mondo. Preghiamo:


O Dio, che ci concedi di celebrare la nascita al cielo dei santi Alfio, Filadelfio e Cirino, martiri, donaci di contemplare con essi il tuo volto nella gioia eterna. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo  (14, 14 - 15, 4)

È giunta l'ora di mietere

 

Seconda Lettura

Dal «Commento sui salmi» di sant'Agostino, vescovo    (Sal 63, 1-2; CCL 39, 807-809)

Cristo modello dei martiri


Mercoledì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua e dal Proprio regionale della Liturgia delle Ore
(p. 135). Antifone proprie al Benedictus e al Magnificat.

 

Impegno di vita

Lascerò risuonare nel mio cuore la richiesta di Gesù, che mi invita alla fede in lui. 

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè i cristiani si sentano chiamati a manifestare l'uomo nuovo con la parola e con la vita, per portare a tutti la luce di Dio, rivelata in Gesù Cristo. 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Sorveglia il tuo cuore con la massima attenzione, in modo da non compiacerti con te stesso. Considerati invece sempre inferiore a tutti e ricorda che qualunque bene la vita ti abbia riservato, devi attribuirlo non a te che lo hai ricevuto, ma a Dio che te lo ha dato. Martino di Braga

 

Mese di Maggio 2017

Fioretto: Cercherò di parlare dell'amore di Dio nelle occasioni che mi si presenteranno. Il coraggio e la fede di Maria mi siano di esempio. 

Giaculatoria: Maria, Regina dei martiri, prega per noi.

 

 

 

 

Mercoledì 10 Maggio 2017

- Alle ore 9,15 Udienza Generale tenuta dal Santo Padre in Piazza San Pietro.

 

Oggi, 9 Maggio, la Chiesa ricorda San Pacomio, abate PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Martedì 09 Maggio 2017 07:21

Nacque nell'Alto Egitto, nel 287, da genitori pagani. Arruolato a forza nell'esercito imperiale all'età di vent'anni, finì in prigione a Tebe con tutte le reclute. Protetti dall'oscurità, la sera alcuni cristiani recarono loro un po' di cibo. Il gesto degli sconosciuti commosse Pacomio, che domandò loro chi li spingesse a far questo. «Il Dio del cielo» fu la risposta dei cristiani. Quella notte Pacomio pregò il Dio dei cristiani di liberarlo dalle catene, promettendogli in cambio di dedicare la propria vita al suo servizio. Tornato in libertà, adempì al voto aggregandosi a una comunità cristiana di un villaggio del sud, l'attuale Kasr-es-Sayad, dove ebbe l'istruzione necessaria per ricevere il battesimo. Per qualche tempo condusse vita da asceta, dedicandosi al servizio della gente del luogo, poi si mise per sette anni sotto la guida di un vecchio monaco, Palamone. Durante una parentesi di solitudine nel deserto, una voce misteriosa lo invitò a fissare la sua dimora in quel luogo, al quale presto sarebbero convenuti numerosi discepoli. Alla morte dell'abate Pacomio, i monasteri maschili erano nove, più uno femminile. Del santo restò sconosciuto il luogo della sepoltura.

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         11, 19-26

Cominciarono a parlare anche ai Greci, annunciando che Gesù è il Signore.

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Salmo responsoriale

Rit. Genti tutte, lodate il Signore.           dal salmo 86

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              10, 22-30

Io e il Padre siamo una cosa sola.

 

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Meditiamo insieme


«No, nessuno mi rapirà dalla Sua mano». È una preghiera, un'invocazione che consiglio a chi viene a scaricare la sua angoscia e la sua fatica nelle mie povere mani di prete. Ci sono situazioni, molte, troppe, in cui non si sa più che fare: un matrimonio sbagliato, un figlio con cui non si dialoga, un cancro incurabile, una morte improvvisa. Troppe volte ci scontriamo, nella nostra vita, con la miseria delle situazioni impossibili, insostenibili e, smarriti, rischiamo di scivolare nel profondo baratro dello scoraggiamento e della disperazione. In quei momenti, come una notte del cuore, smarriamo la fiducia in Dio. Allora, proprio in quei momenti, abbiamo bisogni di sederci, con calma, e di riprendere in mano questa pagina piena di tenerezza. Gesù è morto per affermare il volto di Dio e ci svela che il Padre è più grande. È più grande dei nostri sbagli, più grande dei nostri limiti, più grande di ogni malattia, più grande della nostra solitudine, più grande, più grande. Come un Pastore, buono, straordinariamente buono, ci dice, ci garantisce, ci assicura che siamo nella sua mano e non andremo mai perduti, mai rapiti, mai lontano. Restiamo saldamente abbracciati a colui che, solo, ci protegge da ogni pericolo e, nel momento della tribolazione e della disperazione, sentiremo che niente e nessuno potrà mai separarci dalla sua mano...

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Preghiamo insieme


In virtù del nome di cristiani, che indica seguaci di Cristo al di là di ogni barriera nazionale o culturale, possiamo rivolgere a Dio una preghiera veramente universale, dicendo:

Convertici a te, Signore.

Per tutti i credenti in Cristo, perchè si sentano missionari ed evangelizzatori superando ogni pregiudizio culturale o razziale. Preghiamo:

Per tutti i fratelli di fede che portano il nome di cristiani, perchè siano consapevoli del significato e delle esigenze di questo nome missionario. Preghiamo:

Per tutti coloro che in buona fede sono lontani da Cristo, perchè sappiano riconoscere le sue opere compiute nel nome del Padre. Preghiamo:

Per i cristiani soltanto di nome ma non di vita, perchè siano aiutati dalla fede di comunità veramente credenti, a riscoprire la loro vocazione originaria. Preghiamo:

Per noi qui radunati attorno alla mensa del Signore, perchè nell'Eucaristia facciamo esperienza viva di Cristo e siamo pronti a seguirlo nella via dell'obbedienza al Padre e dell'amore ai fratelli. Preghiamo:

O Dio, che attraverso la missione ai pagani hai fatto riscoprire ai credenti l'originalità del loro nome di cristiani, concedi che una rinnovata coscienza missionaria ci apra a nuove esperienze di vita evangelica. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (14, 1-13)

Il canto nuovo per l'Agnello vittorioso

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Pietro Crisologo, vescovo
  
(Disc. 108; PL 52, 499-500)

Sii sacrificio e sacerdote di Dio


Martedì della IV settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua. 

 

Impegno di vita

Anche io, oggi, da vero cristiano, prenderò le decisioni (piccole e ograndi che siano) con cuore fermo e fedele, senza titubanze e con fiducia nel Risorto, che è sempre con me.


 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè il rapporto di conoscenza e amore tra il Cristo pastore e il suo gregge, renda forte la comunità dei credenti, nella certezza che nessuno può essere strappato dalle mani del Padre.

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

«Quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della sua Risurrezione, e non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona incontra incomprensioni o avversità, si comporta come Gesù nella sua Passione: risponde con l'amore e con la forza della verità».  Papa Francesco

 

Mese di Maggio 2017

Fioretto: Chiederò allo Spirito Santo la grazia di saper accogliere come Maria tutti coloro che incontrerò in questo giorno, portandoli nel cuore mentre prego il Rosario. 

Giaculatoria: Maria, sposa dello Spirito Santo, prega per noi.

 

 

 

 

Martedì 9 Maggio 2017

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Oggi, 8 Maggio, in tutte le diocesi di Sicilia si celebra la memoria di Maria, Madre della Chiesa PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Lunedì 08 Maggio 2017 07:18

Il 21 novembre 1964, alla chiusura della terza sessione del concilio, raccolto il parere favorevole dei padri conciliari, testimoni della fede della Chiesa diffusa su tutta la terra, Paolo VI proclamava Maria Santissima Madre della Chiesa, un titolo che ben le compete, perché Madre di Colui che, fin dal primo istante dell'incarnazione, ha unito a sè come Capo, il suo Corpo Mistico che è la Chiesa. Lo Spirito Santo forma Maria e la predispone alla pienezza della gioia, un cammino scandito da particolari esperienze matura in Maria la chiamata alla maternità. Maria di conseguenza illumina con la sua vita i nostri atteggiamenti per insegnarci come vivere da autentici cristiani. Nel tempo dell'annunciazione essa vive, insieme al suo popolo, il desiderio della salvezza. Sul Calvario, la sua maternità universale viene proclamata ufficialmente, "Donna ecco tuo figlio". Con la consegna della Madre, Gesù ha compiuto tutto. La nuova maternità di Maria, Madre della chiesa risorta e la inonda di nuovo della sua presenza perché sia sovrabbondante di grazia anche per noi. Lo Spirito ci rivolge un invito: " Accogliete Maria a casa vostra come il discepolo Giovanni;  ritmate la vostra vita con il canto del Magnificat per cantare la vostra fede con più intensitàIl 21 novembre 1964, alla chiusura della terza sessione del concilio, raccolto il parere favorevole dei padri conciliari, testimoni della fede della Chiesa diffusa su tutta la terra, Paolo VI proclamava Maria Santissima Madre della Chiesa, un titolo che ben le compete, perché Madre di Colui che, fin dal primo istante dell'incarnazione, ha unito a sè come Capo, il suo Corpo Mistico che è la Chiesa. Lo Spirito Santo forma Maria e la predispone alla pienezza della gioia, un cammino scandito da particolari esperienze matura in Maria la chiamata alla maternità. Maria di conseguenza illumina con la sua vita i nostri atteggiamenti per insegnarci come vivere da autentici cristiani. Nel tempo dell'annunciazione essa vive, insieme al suo popolo, il desiderio della salvezza. Sul Calvario, la sua maternità universale viene proclamata ufficialmente, "Donna ecco tuo figlio". Con la consegna della Madre, Gesù ha compiuto tutto. La nuova maternità di Maria, Madre della chiesa risorta e la inonda di nuovo della sua presenza perché sia sovrabbondante di grazia anche per noi. Lo Spirito ci rivolge un invito: " Accogliete Maria a casa vostra come il discepolo Giovanni;  ritmate la vostra vita con il canto del Magnificat per cantare la vostra fede con più intensità.

 

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         1, 9-14

Tutti erano concordi nella preghiera, con Maria, la madre di Gesù.

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Salmo responsoriale

Rit. Di te si dicono cose stupende, città di Dio.           dal salmo 86

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              19, 25-27

Il discepolo prende in casa la Madre di Gesù.

Memoria di Maria, Madre della Chiesa (Lezionario Regionale pag. 38)


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Meditiamo insieme


Maria gioca un ruolo importante nella vita di Gesù: non solo madre ma anche discepola, riesce a staccarsi dal suo istinto materno per donare totalmente il figlio all'umanità. La Chiesa la riconosce compartecipe alla passione di Cristo. Maria, annota Giovanni, sta sotto la croce. "Sta", dimora, irremovibile, nella sua fede nel Dio dell'impossibile. "Sta", immobile, tassellata, inchiodata alla sua fede. È sola, ora, l'unica a credere. Tutti sono fuggiti, tutti se ne sono andati, anche i discepoli che l'avevano seguito. Resta lei, la madre, a fare memoria delle parole dell'angelo, accolte molti anni prima. Resta lei a cercare nella memoria i segni della realizzazione della promessa, a discernere, a capire. Capire l'incomprensibile, credere nell'impossibile, credere ancora in Dio. Quanti genitori ho incontrato che hanno perso un figlio! E quanti, fra di essi, hanno perso la fede? Maria "sta", crede ancora, anche se il suo cuore è in tumulto. Dov'è, ora, la promessa della salvezza? Dove la realizzazione del Regno? Maria, scossa fino alla sua ultima fibra interiore, è tenace, resiste alla tentazione della disperazione, ancora crede. In quell'istante, sotto la croce, Maria è l'unica discepola rimasta, la Chiesa, in quell'istante, è una sola persona. Perciò, oggi, celebriamo la dignità e la forza di Maria, la fede incrollabile della madre dei discepoli.

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Preghiamo insieme


Uniti nella preghiera, rendiamo lode a Dio che ha scelto Maria, una di noi, per farci dono del figlio Gesù Cristo, nostro redentore. Nel suo nome, diciamo insieme:

Ascoltaci, o Signore.

Per la Chiesa in cammino nel mondo, perchè sull’esempio di Maria si apra alla parola di Dio, e testimoni con la vita ciò che annuncia. Preghiamo:

Per la nostra città, perchè si perseguono progetti di pace e di giustizia, e si accolga e custodisca la vita di tutti. Preghiamo:

Per i consacrati al regno di Dio, perchè vivano la chiamata con la dedizione con cui Maria si offrì al servizio del Signore. Preghiamo:

Per tutti i credenti in Cristo, perchè formando un cuor solo e un’anima sola, orientino la loro vita al servizio dei più umili e bisognosi. Preghiamo:

Per noi qui presenti, perchè crediamo senza riserve che Dio è fedele alle promesse, e accettiamo con gioia la volontà di Dio nella nostra vita. Preghiamo:

O Dio, Padre di misericordia, il tuo unico Figlio, morente sulla croce, ha voluto che fosse madre nostra la sua stessa madre, la Vergine Maria: fa' che la tua Chiesa, sostenuta dall'amore materno della Vergine, esulti, come madre feconda, per la santità dei suoi figli e riunisca tutti i popoli del mondo nell'unica famiglia dei credenti. Amen.
 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (13, 1-18)

 
Le due bestie

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Guerrico, abate    (Il sermone sull'Assunzione, 2 - 4; PL 185/A 187-189)

Maria abbraccia il suo Figlio in tutte le sue membra


Lunedì della IV settimana, ufficio della memoria dal Comune della B.V. Maria e dal Proprio Regionale della Liturgia delle Ore (p. 129). Antifone proprie al Benedictus e al Magnificat.

 

 

Impegno di vita

Oggi, nella mia pausa contemplativo, visualizzo Maria, ritta accanto a Giovanni ai piedi della croce. Mi affido a lei perché con la sua dolcissima maternità aiuti a comprendere che consentire a Dio nei momenti di dolore è credere e consentire alla volontà di Uno che - lo si comprenda facilmente o no! - non può essere che infinita volontà di Amore.

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè tutta la Chiesa che ha in Maria orante il modello e l'aiuto, viva sotto l'influsso dello Spirito, per mezzo della preghiera, dei sacramenti e della carità.

 

 

MESSAGGIO DEL GIORNO

Maria, l'amore chiediamo, l'amore a Cristo, l'amore unico, l'amore sommo, l'amore totale, l'amore dono, l'amore sacrificio. O Vergine Madre di Dio, chiedi per noi la fortezza d'animo e affretta l'atteso giorno della dovuta libertà. Beato Paolo VI

Mese di Maggio 2017

Fioretto: Testimonierò con la mia vita - così come ha fatto Maria - che ho incontrato Cristo mia luce, mia gioia, mio tutto.

Giaculatoria: Maria, madre della Chiesa, prega per noi. 

 

 

 

 

 

Lunedì 8 Maggio 2017

- S.E. Mons. Antonio Guido Filipazzi, Arcivescovo tit. di Sutri, Nunzio Apostolico in Nigeria;

- Rev.do Padre Alejandro Moral Antón, Priore Generale dell’Ordine di Sant’Agostino (Agostiniani);

- Il Rabbino Edgar Gluck, e Seguito;

- Comunità del Pontificio Collegio Portoghese di Roma.

 

Oggi, 7 Maggio, la Chiesa celebra la IV Domenica di Pasqua PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 06 Maggio 2017 21:19

 

La quarta Domenica di Pasqua è detta del Buon Pastore, sia perché ci viene proposto il testo del Vangelo che ci parla di Gesù Cristo, buon pastore e sia perché nel contesto della Pasqua siamo tutti invitati a pregare il Buon pastore che mandi alla sua chiesa pastori buoni, generosi e santi, che vadano alla ricerca della pecorella smarrita e si assumano tutte le responsabilità in ordine al loro ministero a servizio delle anime, della comunità dei credenti e della stessa umanità. Oggi siamo invitati a pregare particolarmente per le vocazioni alla vita sacerdotale, religiosa e missionaria. Dobbiamo avere a cuore questa preghiera, perché il Signore faccia dono alla sua Chiesa di tanti santi e zelanti sacerdoti e religiosi. L'opera del buon pastore deve essere un'opera di risanamento morale, mediante l'annuncio della passione, morte e risurrezione di Cristo. Ma il buon pastore che non dà il buon esempio è meglio per lui non dire cose se poi non le mette in pratica. Papa Francesco nei suoi numerosi discorsi si questo tema ha sollecitato un impegno più ampio dei sacerdoti che devono sentire l'odore delle pecore, piuttosto che allontanarsi da esse e non curarle per nulla, impegnati come sono in cose futili e insignificanti per delle persone che hanno deciso liberamente di donarsi a Dio con tutto il cuore, la mente, le energie e per sempre.

 

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         2,14.36-41

Dio lo ha costituito Signore e Cristo.

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Salmo responsoriale

Rit. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.           dal salmo 22

 

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Seconda lettura

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo         2, 20-25

Siete tornati al pastore delle vostre anime.

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              10, 1-10

Io sono la porta delle pecore.


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Meditiamo insieme


Il Vangelo contiene la risposta alla fame di vita che tutti ci portiamo dentro e che ci incalza.
Il primo gesto che caratterizza il pastore bello, datore di vita, è quello di entrare nel recinto delle pecore, chiamare ciascuna per nome (Gesù usa qui una metafora eccessiva, illogica, impossibile per un pastore "normale", ma il gesto sottolinea il di più, l'amore esagerato del Signore) e poi di condurle fuori.
Gesù porta le sue pecore fuori dal recinto, un luogo che dà sicurezza ma che al tempo stesso toglie libertà. Non le porta da un recinto ad un altro, dalle istituzioni del vecchio Israele a nuovi schemi migliori. No, egli è il pastore degli spazi aperti, quello che lui avvia è un processo di liberazione interminabile, una immensa migrazione verso la vita. Per due volte assicura: «io sono la porta», la soglia sempre spalancata, che nessuno richiuderà più, più forte di tutte le prigioni (entrerà e uscirà e troverà...), accesso a una terra dove scorrono latte e miele, latte di giustizia e innocenza, miele di libertà. Più vita.
La seconda caratteristica del pastore autentico è quella di camminare davanti alle pecore. Non abbiamo un pastore di retroguardie, ma una guida che apre cammini e inventa strade. Non un pastore che grida o minaccia per farsi seguire, ma uno che precede e convince, con il suo andare sicuro, davanti a tutti, a prendere in faccia il sole e il vento, pastore di futuro che mi assicura: tu, con me appartieni ad un sistema aperto e creativo, non a un vecchio recinto finito, bloccato, dove soltanto obbedire. Vivere è appartenere al futuro: lo tiene aperto lui, il pastore innamorato, «il solo pastore che per i cieli ci fa camminare».

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Preghiamo insieme


Gesù, il buon Pastore, passa lungo le strade della nostra vita, ci vede immersi nelle nostre attività, con i nostri desideri e i nostri bisogni, continua a rivolgerci la sua parola, ci chiama a realizzare la nostra vita con Lui, il solo capace di appagare la nostra sete di speranza. Grati per questo dono, rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre e diciamo insieme:  

Ascoltaci o Signore. 

Perché la Chiesa, accogliendo la chiamata di Dio, viva una generosa testimonianza di adesione al Vangelo e una passione missionaria che induca molti giovani al dono totale di sé per il Regno di Dio. Preghiamo.

Perché i presbiteri e i religiosi, chiamati a donarsi in modo incondizionato al Popolo di Dio, aiutino i giovani ad accogliere e realizzare i valori, la speranza, le mète alte, le scelte radicali, per un servizio agli altri sulle orme di Gesù. Preghiamo.

Perché non manchino cristiani adulti che sappiano accompagnare i giovani aiutandoli a riconoscere il Cristo, Via, Verità e Vita, e proponendo loro, con coraggio evangelico, la bellezza del servizio a Dio, alla comunità cristiana e ai fratelli. Preghiamo.

Perché tutti noi, accogliendo l'amore del Padre che interpella la nostra esistenza, sappiamo rispondere a questo appello e diveniamo disponibili a mettere in gioco la nostra vita per realizzarla pienamente. Preghiamo. 

O Dio, tu non ci lasci mai soli e sei fedele alla parola data. Affidiamo con sicura speranza le necessità della Chiesa e del mondo intero al tuo cuore misericordioso perché non manchino mai vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata a servizio dell'intera umanità. Per Cristo nostro Signore

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (12, 1-18)

Il segno della donna

Seconda Lettura

Dalle «Omelie sui Vangeli» di san Gregorio Magno, papa
  
(Om. 14, 3-6; PL 76, 1129-1130)

Cristo, buon pastore


Domenica della IV settimana, ufficio proprio della IV Domenica di Pasqua. Te Deum.

 

Impegno di vita

In questo giorno di festa in cui siamo chiamati a pregare per le vocazioni alla vita sacerdotale, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, pregherò per i sacerdoti e per coloro che sono avviati al sacerdozio

 

INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Per le famiglie cristiane, perchè formino, nella personalità dei giovani, le condizioni necessarie alla scoperta e alla maturazione della vocazione.

 


MESSAGGIO DEL GIORNO

Cari giovani, non abbiate paura di seguire Gesù e di percorrere le vie esigenti e coraggiose della carità e dell'impegno generoso! Così sarete felici di servire, sarete testimoni di quella gioia che il mondo non può dare, sarete fiamme vive di un amore infinito ed eterno, imparerete a «rendere ragione della speranza che è in voi» (1Pt 3,15).  Benedetto XVI

Mese di Maggio 2017

Fioretto: Oggi chiedo al Pastore buono e bello le cose che mi stanno a cuore, confidando nell'intercessione di Maria.

Giaculatoria: Maria, Madre del Buon Pastore, prega per noi. 

 

 

 

 

 

Domenica 7 Maggio 2017

Alle ore 9.15, il Santo Padre Francesco celebra la Santa Messa nella Basilica Vaticana e conferisce l’Ordinazione presbiterale a 10 Diaconi. Concelebreranno con il Santo Padre l’Em.mo Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, il Vicegerente, gli Ecc.mi Vescovi Ausiliari, i Superiori dei Seminari interessati, i Parroci degli Ordinandi e gli altri Presbiteri. Alle ore 12 recita del Regina cæli dalla finestra del Palazzo Apostolico.

 

Oggi, 6 Maggio, la Chiesa ricorda San Domenico Savio PDF Stampa
Scritto da Giancarlo D'Amico   
Sabato 06 Maggio 2017 07:18

 

Domenico Savio è l'angelico alunno di San Giovanni Bosco, nato a Riva presso Chieri (Torino) il 2 aprile 1842, da Carlo Savio e da Brigida Gaiato. Trascorse la fanciullezza in famiglia, circondato dalle cure amorevoli del padre che faceva il fabbro e della madre che era una sarta. Il 2 ottobre 1854 ebbe la fortuna d'incontrare Don Bosco, il grande apostolo della gioventù, il quale subito «conobbe in quel giovane un animo secondo lo spirito del Signore e rimase non poco stupito, considerando i lavori che la grazia divina aveva già operato in così tenera età». Domenico Savio chiuse la sua breve esistenza a Mondonio, il 9 marzo 1857, a soli 15 anni. Con gli occhi fissi in una dolce visione, esclamò: «Che bella cosa io vedo mai!». La fama della sua santità; suggellata dai miracoli, richiamò l'attenzione della Chiesa che lo dichiarò eroe delle virtù cristiane il 9 luglio 1933; lo proclamò Beato il 5 marzo 1950, Anno Santo; e, quattro anni dopo, nell'Anno Mariano, lo cinse dell'aureola dei Santi (12 giugno 1954). La sua festa si celebra il 6 maggio.

 

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Prima lettura

Dagli Atti degli Apostoli         9, 31-42

La Chiesa si consolidava, e con il conforto dello Spirito Santo cresceva di numero.

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Salmo responsoriale

Rit. Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?           dal salmo 116

 

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Vangelo

Dal Vangelo secondo Giovanni              6, 60-69

Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.


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Meditiamo insieme


Molti dei suoi discepoli, da allora, se ne vanno. Quando Gesù diventa esigente, quando la fede costa, quando credere diventa difficile e richiede conversione, molti se ne vanno, abbandonano la fede. Sì, Signore, è difficile credere, i tuoi discorsi sono sempre esigenti, duri, a volte troppo. E Gesù, vedendo allontanarsi i discepoli si volta verso i suoi dodici, attoniti e storditi, e chiede, senza paura: «Volete andarvene anche voi?». Non si rimangia nulla, non cede, non vacilla, non attenua la provocazione. Gesù è libero, totalmente votato al Padre, servo del Regno che anticipa e vive sulla propria pelle. Gesù è libero anche dal successo, anche dal suo essere Maestro. Preferisce perderli che cambiare un solo iota della Parola che gli è stata affidata. Libero come non mai, proprio nel momento del fallimento clamoroso della sua missione. Che brividi, amici, che stupore! Noi, così sempre preoccupati del risultato, anche nella Chiesa, anche tra credenti! Pietro, l'immenso e fragile Pietro, diventa ora un gigante: «Dove vuoi che andiamo, Signore?». E le sue parole diventano le parole di ogni discepolo: anche se le tue parole sono esigenti, a volte incomprensibili, dove vuoi che andiamo, Signore?

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Preghiamo insieme


Gesù è il Santo di Dio, che ci invita ad un banchetto dove si manifesta la veracità della nostra fede in lui. Rivolgiamoci a Dio, dicendo:

Donaci la fede, o Padre.

Perchè i ministri della Chiesa siano apostoli della consolazione dello Spirito, per la crescita nella fede e nel timore del Signore. Preghiamo:

Perchè i vescovi nelle loro visite pastorali trovino accoglienza aperta e generosa e possano animare le chiese locali alla comunione, al servizio e all’impegno di evangelizzazione. Preghiamo:

Perchè i credenti sappiano riconoscere nei segni sacramentali di oggi i gesti prodigiosi degli apostoli, che risanano e risuscitano i malati e i caduti nel male. Preghiamo:

Perchè coloro che si scandalizzano del duro linguaggio della fede e del vangelo della croce, comprendano che le parole di Cristo sono sorgenti di vita eterna. Preghiamo:

Perchè noi qui presenti facciamo l’esperienza di Pietro nell’appellarci alle parole di vita eterna del Cristo, ogniqualvolta siamo tentati di incredulità o di fuga. Preghiamo:

Padre santo, che ci doni di poter venire al tuo Figlio nell’esperienza di una fede che non è frutto della logica della carne ma della potenza dello Spirito, rendici degni del mistero di vita che tanto spesso celebriamo e viviamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 

LITURGIA DELLE ORE - Volume II

 Prima Lettura

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo    (11, 1-19)

I due Testimoni e il giudizio di Dio

Seconda Lettura

Dal «Commento sul vangelo di san Giovanni» di san Cirillo d'Alessandria, vescovo    (Lib. 4, 2; PG 73, 563-566)

Cristo ha dato il suo corpo per la vita di tutti


Sabato della III settimana, ufficio della feria del tempo di Pasqua (fino all'Ora Nona). Primi Vespri della IV Domenica di Pasqua, antifona al Magnificat anno A.

 

Impegno di vita

Oggi, pensando alle parole di Pietro rinnoverò spesso la mia adesione fedele al Signore.  

 


INTENZIONE DI PREGHIERA DEL GIORNO

Perchè di fronte al mistero eucaristico rinnoviamo umilmente la fede in Cristo, che si rivela e attira a sé gli uomini come nutrimento per la vita eterna.



MESSAGGIO DEL GIORNO

Se mi si dimostrasse che Cristo è fuori dalla verità ed effettivamente risultasse che la verità è fuori di Cristo, io preferirei restare con Cristo che con la verità. F. Dostoevskij

Mese di Maggio 2017

Fioretto: Un esame di coscienza e una revisione di vita renderanno più benigno il giudizio di Dio.

Giaculatoria: Maria, porta del cielo e stella del mare, prega per noi.

 

 

 

 

 

Sabato 6 Maggio 2017

Il Papa riceve questa mattina in Udienza:

- Em.mo Card. Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi;

- S.E. la Signora Doris Leuthard, Presidente della Confederazione Elvetica, e Seguito;

- Comunità del Pontificio Seminario Campano di Posillipo;

- Guardie Svizzere Pontificie;

- Studenti partecipanti all’Incontro promosso dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani.

 

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