NOTIZIE DI CRONACA
Tindari: una frana blocca la statale 113 PDF Stampa
Scritto da Giuseppe Moroso   
Giovedì 28 Gennaio 2010 10:01

La provincia di Messina rischia di essere taglia in due dai continui movimenti franosi che stanno interessando l’intero territorio nebroideo. Una nuova frana da alcuni giorni blocca il transito sulla  strada  statale 113  fra  Oliveri e Tindari e, al momento l’unica alternativa  di collegamento fra i due poli turistici è l’autostrada Messina - Palermo. Purtroppo su quest’ultima arteria da oltre un mese il transito si svolge su una carreggiata in quanto  il tratto che interessa la galleria Tindari  in direzione Messina è chiusa al transito  per verifiche tecniche ed il transito si svolge su un’unica carreggiata. Un eventuale incidente porterebbe la paralisi totale  del traffico con notevoli ripercussioni in tutto il territorio. La frana che è scivolata sulla    SS 113 al km 65,700 era stata preannunciata da un situazione delicata che si protrae da oltre tre mesi, quando  la stessa area era stata interessata da un primo movimento franoso. Nelle settimane passate erano stati portati a termine degli interventi di lifting, ma non sono bastati in quanto la frana si è staccata dall’alto ed ha ostruito l’intera carreggiata. Non si capisce bene il perché l’Anas non sta effettuando alcun intervento di ripristino della viabilità, che a quanto pare può, dopo aver tolto tutta la frana dalla strada, essere ripristinata almeno su una corsia. Da segnalare che la strada benché chiusa, viene in modo scellerata, frequentata da ciclisti che scalano ogni giorno la colina che porta a Tindari.

Patti: nuovo incontro per la fondazione sul Polo universitario PDF Stampa
Scritto da Redazione   
Giovedì 28 Gennaio 2010 08:57

Un nuovo incontro si terrà nel pomeriggio, alle ore 16, presso i locali dell’Istituto Teologico “Mons. Angelo Ficarra” per la prosecuzione del tavolo-tecnico per la costituzione di una fondazione/consorzio per il “Polo universitario” a Patti. Dopo le recenti riunioni, che hanno gettato le basi per la continuazione del corso di Laurea in Giurisprudenza e per la nascita di un vero e proprio “Polo universitario”, si dovrà passare alla fase operativa. Oltre al primo cittadino di Patti, Giuseppe Venuto e al vicario generale della Curia, Giovanni Orlando, è prevista la partecipazione degli altri sindaci interessati al progetto. Prenderanno parte all’incontro anche l’Assessore provinciale al Bilancio, Antonino Terranova, il preside della Facoltà di Giurisprudenza, prof. Salvatore Berlingò, e una rappresentanza di studenti.

Patti: morta l'anziana in coma dopo intossicazione PDF Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 27 Gennaio 2010 16:27

E' deceduta ieri all'ospedale di Patti, dopo un mese di coma, Sapienza Tarsia, che nel giorno della festa per il suo novantesimo compleanno, aveva mangiato ostriche. Aveva festeggiato nei giorni precedenti il Natale, il compleanno con i familiari; due di loro, la figlia e la nipote, dopo aver ingerito i molluschi, erano stati costretti a raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale pattese e ad essere ricoverati in corsia. Se per loro, comunque, l’intossicazione non ha prodotto altri effetti, oltre al provvisorio malessere successivo al pranzo, per la povera anziana, probabilmente a causa dell’età, il quadro clinico si è subito complicato ed è entrata in coma. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime e nonostante i medici hanno tentato di salvarle la vita, ieri è giunto il decesso. Il titolare delle indagini, il procuratore della repubblica di Patti, Rosa Raffa, ha disposto l’autopsia, per comprendere effettivamente quali siano state le cause della morte dell’anziana; l’inchiesta, che viene anche coordinata dai carabinieri della compagnia di Patti, dovrà verificare anche  chi ha venduto le ostriche, il loro stato di conservazione, ma soprattutto da quale grossista sono state acquistate e se in quei giorni, poi, a Patti, sono state vendute ad altre persone.

Patti: 27 denunciati, 42 appartamenti sequestrati, abuso, falso e violazione edilizie i reati contestati dalla Procura PDF Stampa
Mercoledì 27 Gennaio 2010 14:42

I Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria e della Stazione di Patti, diretti dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno effettuato nella giornata di ieri il sequestro di 42 appartamenti, dislocati in diversi complessi residenziali, tutti in costruzione in contrada “Cuturi”, dando esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. di Patti su richiesta della locale Procura per una serie di reati, contestati a vario titolo a ben 27 persone. In sostanza le accuse principali riguardano: la violazione del DPR 380/2001 e di altre Leggi Regionali e Regolamenti Comunali che disciplinano il settore dell’edilizia urbana, poiché le abitazioni sono state costruite realizzando una trasformazione urbanistica illegittima del territorio tramite aumenti di volumetrie non conformi agli strumenti urbanistici vigenti ed al piano di lottizzazione approvato dal Consiglio Comunale; l’abuso d’ufficio in concorso, consistente nel rilascio di concessioni edilizie che hanno consentito la illegittima realizzazione dei fabbricati sequestrati; la mancata realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria (parcheggi, strade, rete fognaria e relativo depuratore, reti idrica, telefonica ed elettrica, spazi di verde pubblico attrezzato) ad eccezione di alcune opere di finitura, che invece dovevano essere preliminari al rilascio delle concessioni edilizie stesse; la falsa attestazione, da parte dell’Ufficio Tecnico comunale di Patti, dell’avvenuta realizzazione delle predette opere di urbanizzazione, che ha consentito il rilascio delle concessioni edilizie relative ai piani di lottizzazione “Patti 2-Lotto III”, “Girasole” e “ Fiordaliso” e che invece andavano rilasciate solo ad opere di urbanizzazione realizzate. 27 in totale gli indagati, tra cui impiegati dell’Ufficio Tecnico del Comune di Patti, componenti delle Commissioni Edilizie, imprenditori e direttori dei lavori delle imprese costruttrici. L’indagine, che si è avvalsa della consulenza tecnica di un professionista, è iniziata nel 2007. Il valore degli immobili sequestrati si aggira attorno ai 5 milioni di Euro. 

Oggi il Giorno della Memoria PDF Stampa
Scritto da Redazione   
Mercoledì 27 Gennaio 2010 11:23

Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza. Tali crimini non furono commessi solo contro il popolo ebraico e gli altri popoli e categorie oppressi, ma contro tutta l’umanità, segnando una sorta di punto di non ritorno nella Storia. L’uomo contemporaneo, con il suo grande bagaglio di conoscenze, nel cuore del continente più civile e avanzato, era caduto in un baratro. Aveva utilizzato il suo sapere per scopi criminali, tramutando quelle conquiste scientifiche e tecnologiche, di cui l’Europa era allora protagonista indiscussa, in strumenti per annichilire e distruggere intere popolazioni, primi fra tutti gli ebrei d’Europa. Da quel trauma l’Europa e il mondo intero si risvegliarono estremamente scossi. Si domandarono come era stato possibile che la Shoah fosse avvenuta. E, soprattutto, quali comportamenti e azioni mettere in atto per scongiurare che accadesse di nuovo. Il 27 gennaio 2010 il Giorno della Memoria si celebra in Italia per la decima volta. Dieci anni sono passati da quando fu chiesto all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di partecipare all’attuazione delle iniziative, promosse dalle istituzioni dello Stato italiano e in particolare dal Ministero dell’Istruzione, che avrebbero caratterizzato lo svolgimento di questa giornata. Oggi il Giorno della Memoria è diventato un’occasione fondamentale, per le scuole, di formare tanti giovani tramite una importante attività didattica e di ricerca. Occorre fornire alle nuove generazione gli strumenti, anche empirici, per riflettere su cosa l’umanità è stata in grado di fare, perché non accada mai più. Questo, forse, è il senso più vero del Giorno della Memoria, ed è un bene prezioso per tutti.

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