Politica


Patti: sulla via del dissesto, la Giunta non approva il bilancio, la Regione nomina il commissario Stampa
Scritto da Gabriele Villa   
Giovedì 03 Dicembre 2020 12:48

La Giunta municipale di Patti non ha approvato il bilancio pluriennale 2020 e la Regione Siciliana, nei giorni scorsi, ha nominato il commissario ad acta.

Il funzionario si è già insediato e, preso atto del fatto che lo strumento non è ancora stato esitato ha invitato gli uffici a predisporre gli atti conseguenziali previsti dal Testo Unico degli Enti Locali. "Nella considerazione che il Consiglio Comunale nella seduta del 17 Novembre 2020 non ha approvato la proposta di deliberazione relativa all'avvio della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale - ha scritto - e che, pertanto, la grave situazione finanziaria evidenziata dal responsabile del servizio finanziario, si invita quest'ultimo ad attivare, nel più breve tempo possibile, data l'urgenza che il caso richiede, le conseguenti procedure previste dal Testo Unico Enti Locali".

L'avvio della procedura di riequilibrio finanziario pluriennale sarebbe una facoltà e non un obbligo per cui, in caso di mancata approvazione si dovrebbe procedere con il dissesto. Domani mattina è stata convocata una seduta straordinaria della conferenza dei capi gruppo allargata a tutti i consiglieri comunali per valutare la possibilità di ripresentare la procedura di riequilibrio, modificata in parte, ma immutata nella sostanza.

In caso i consiglieri dovessero optare per il voto favorevole sarebbe convocato un consiglio urgente per esitare la delibera; in caso contrario gli uffici predisporrebbero l'atto per il dissesto che, comunque, dovrebbe passare sempre dal civico consesso.

 

 

Patti: si è dimesso l'assessore all'urbanistica Marco Scardino Stampa
Scritto da Gabriele Villa   
Martedì 01 Dicembre 2020 16:01

Si è dimesso l'assessore Marco Scardino (nella foto). Questa mattina ha protocollato al Comune di Patti la lettera con cui spiega le motivazioni. A quanto sembra all'origine della sua decisione ci sarebbero questioni di natura personale. La scelta di lasciare l'incarico sarebbe dettata dalla difficoltà di conciliare gli impegni amministrativi con l'attività professionale.

L'assessore Scardino è stato tra i più attivi della Giunta Aquino. Ha fornito un grande contributo per il centro storico, per portare avanti l'iter per ottenere il finanziamento del percorso naturalistico Mongiove-Tindari, l'approvazione del regolamento delle localizzazioni.

Adesso sembra inevitabile che all'interno della coalizione di governo si apra una verifica politica. Infatti da indiscrezioni sembrerebbe che, a sei mesi dalla fine del mandato di Aquino, il gruppo Diventerà Bellissima non fornirà al sindaco un nuovo nominativo. Questo potrebbe lasciare intendere che si sia aperta una frattura tra il gruppo rappresentato in consiglio da Francesco Arrigo e Giusy Cannata e il primo cittadino.

Nel corso della settimana dovrebbero riunirsi i vertici locali del partito e, dopo l'incontro, con molta probabilità sarà resa nota la posizione del gruppo.L'ipotesi più accreditata è che potrebbero uscire dalla maggioranza. Un segnale, nei giorni scorsi era emerso quando i due esponenti di Diventerà Bellissima non avevano firmato il documento dei consiglieri di Aquino contro i colleghi della minoranza dopo la bocciatura del riequilibrio finanziario pluriennale.

 

 

Patti: l’opposizione chiede le dimissioni di presidente e vice presidente del consiglio comunale Stampa
Scritto da Massimo Natoli   
Mercoledì 25 Novembre 2020 09:54

“Fateci conoscere l’elenco dei debiti e dei crediti del comune di Patti, per predisporre una nuova proposta da sottoporre ai pareri dell’ufficio economico-finanziario.” Così hanno scritto in un’interrogazione i consiglieri comunali Natalia Cimino, Filippo Tripoli, Federico Impalà, Mariella Gregorio Nardo, Giacomo Prinzi e Giovanni Di Santo.

L’atto ispettivo, inviato al sindaco Mauro Aquino e al responsabile del settore economico-finanziario Carmelo Torre, trova la sua premessa nella sedute consiliari del 3 e 17 novembre, durante le quali sono state sollevate, sempre dagli stessi consiglieri, una serie di perplessità e di richieste sul piano di riequilibrio; la minoranza avrebbe voluto approfondire questi punti, ma, a suo dire, si è riscontrato un atteggiamento di chiusura da parte dell’amministrazione. Ecco che i consiglieri hanno chiesto di sapere tra gli altri, se è stata mai effettuata una ricognizione dei debiti fuori bilancio durante gli anni passati, come mai nel rendiconto 2019, approvato ad agosto, non c’è traccia dei debiti fuori bilancio, poi se durante i due mandati dell’amministrazione Aquino siano state adottate le misure correttive disposte dalla Corte dei Conti.

Infine: ci sono crediti vantati dal comune? Questi ed altri i motivi che hanno determinato i consiglieri di minoranza ad astenersi, per cui il piano di riequilibrio proposto dall’esecutivo non è passato. E c’è di più. E’ stato stigmatizzato in negativo il comportamento del presidente del consiglio comunale Nicola Molica, che ha firmato, insieme ad altri consiglieri di maggioranza, un comunicato in un cui sono stati presidi mira pesantemente i consiglieri di minoranza. “Il suo ruolo gli imponeva e gli impone non solo garbo istituzionale, ma prova di assoluta imparzialità ed indipendenza; pertanto, avendo firmato quella nota si rende necessario mettere da parte il ruolo istituzionale, rassegnando le dimissioni; lo stesso avrebbe dovuto fare Carmelina Virzì, visto che anche lei, vice presidente del consiglio, ha firmato la nota di accuse rivolte alla minoranza.”

Patti: Aquino disegna un futuro incerto per la città Stampa
Scritto da Gabriele Villa   
Giovedì 19 Novembre 2020 11:21

Dopo la bocciatura del piano di riequilibrio finanziaria pluriennale da parte del consiglio comunale di Patti, il sindaco Mauro Aquino interviene su Facebook per esporre la sua posizione. E lo fa disegnando un futuro incerto per la città. "Il consiglio comunale - ha detto - ha bocciato la proposta dell'amministrazione di ripianare gli squilibri di bilancio nei prossimi dieci anni. Questo significa che non è stato possibile riequilibrare il bilancio e quindi che non sarà possibile predisporre il bilancio previsionale. Nell'immediato sono a rischi diversi servizi che l'Ente locale eroga. Non sarà possibile pagare servizi come la raccolta dei rifiuti. Già nelle prossime settimane potrebbero insorgere difficoltà nel conferimento presso gli impianti autorizzati, ma c'è anche il rischio di perdere finanziamenti che l'Ente ha intercettato nei mesi scorsi. Una situazione non semplice che nessuno si augurava che ci troveremo a dover affrontare". Cosa succederà adesso? Nessuno sembra saperlo. Si arriverà al dissesto? Arriverà un commissario? Si scioglierà il consiglio comunale? Nei prossimi giorni la politica locale cercherà di comprendere quale sarà il futuro della città e se entro la fine dell'anno l'esecutivo sarà in grado di portare comunque il bilancio in aula. Di certo c'è che l'attuale amministrazione non ha più i numeri per governare. La maggioranza, in questi anni, si è sgretolata con due consiglieri già usciti dalla coalizione Aquino e con altri gruppi insofferenti. Nelle prossime settimane potrebbe iniziarsi a delineareun quadro più chiaro di quelle che sono le varie posizioni di fronte ad una situazione poco rosea per il futuro della città che va oltre il voto sul riequilibrio finanziario.

Patti: non è passata la proposta del piano riequilibrio pluriennale Stampa
Scritto da Massimo Natoli   
Martedì 17 Novembre 2020 17:00

L’opposizione ha stoppato di fatto la proposta di procedura di riequilibrio pluriennale presentata dal sindaco Mauro Aquino e la maggioranza è insorta. Un passaggio concretizzatosi questa mattina nel corso del consiglio comunale, convocato in seduta ordinaria.

“Nonostante gli immani sforzi dell’amministrazione nell’affrontare una ingente mole di debiti fuori bilancio ereditati da gestioni passate (risalenti agli anni ’80 e seguenti), per meri fini elettorali e incomprensibile astio personale nei confronti di sindaco e giunta, hanno scritto i consiglieri Melina Virzì, Tonina Costanzo, Nicoletta Colonna, Enza Stroscio, Nicola Molica e Paky Tramontana, i consiglieri comunali di opposizione Prinzi, Gregorio Nardo, Di Santo, Tripoli, Impalà, Cimino, Salvo e Musmeci, hanno deliberatamente ignorato la reale situazione economica dell’ente e gli strumenti per porvi rimedio, ricorrendo al “comodo” strumento dell’astensione, consapevoli che l’astensione equivale comunque a voto contrario.”

E in avanti hanno ribadito che “è stato preferito effettuare un vero e proprio salto nel buio, le cui conseguenze potrebbero essere davvero gravi, tanto che a breve potrebbe essere messa in discussione seriamente l’erogazione di servizi pubblici essenziali.”

I consiglieri di maggioranza hanno ricordato comunque che continueranno, nell’interesse della città e della collettività, ad assolvere responsabilmente il mandato ricevuto dai cittadini, nella consapevolezza di prendere, talvolta, decisioni impopolari, ma necessarie per il bene comune.

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